- Parchi d'Abruzzo
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- Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
Data: 27/01/2016
Regione e provincia: Abruzzo, Teramo
Località di partenza: Ceppo (Rocca Santa Maria)
Località di arrivo: cascata della Morricana
Tempo di percorrenza:
Chilometri: 21 a/r
Grado di difficoltà: EAI
Descrizione delle difficoltà: nessuna in particolare
Periodo consigliato: il Parco dice "da maggio a ottobre"
Segnaletica: bianco rossa
Dislivello in salita: 300m
Dislivello in discesa:
Quota massima: 1600
Accesso stradale: SP48
Traccia GPS su cartina:
Descrizione
Per continuare a fare un po' di allenamento in attesa di provare quote maggiori, per il piacere di uscire ed anche perché non ci ero mai stato, con un paio di amici decidiamo di raggiungere la notissima cascata della Morricana nei monti della Laga.
Un luogo molto caro ai teramani e non solo, la passeggiata è si lunga, ma il dislivello minimo e senza la neve è possibile percorrere molta più strada in auto (anche diversi km se si paga il permesso, istituito per la raccolta funghi ma necessario comunque per il transito).
I monti della Laga sono affascinanti e sono la passione di mia moglie, io preferisco più il brullo Gran Sasso, ma la Laga effettivamente è un po' "magica".. dolce nei profili ma anche spessissimo più complicata del Gran Sasso come orientamento vista l'abbondanza di boschi e l'acqua che copiosissima la solca e l'ha modellata, scavando gole spesso non guadabili... insomma, un territorio davvero intrigante e che necessita una certa attenzione e conoscenza...
Ma non è questo il caso, l'escursione che vi racconto è davvero una passeggiata, resa però un poco più impegnativa dalla presenza della neve che ovviamente fa faticare maggiormente ed in alcuni passaggi richiede qualche attenzione perchè il sentiero si stringe e magari scivolare a valle nel bosco è poco consigliabile per pendenza e/o presenza di alberi.
Come dicevo, giunti al Ceppo (località del comune di Rocca Santa Maria purtroppo quasi totalmente cancellata dalle rotte turistiche per vicissitudini varie) si potrebbe proseguire un po' oltre con l'auto, ma noi riusciamo a fare circa 300m dal piazzale e dobbiamo fermarci per la neve ancor prima del camping. Fortunatamente riusciamo a mettere subito le ciaspole nonostante la quota non altissima e la poca neve di quest'anno... ma siamo esposti a nord, io non amo in generale le escursioni esposte a nord e fotograficamente ancora meno.... ma pazienza, ci addentriamo nel bosco che qui la fa da padrona.. lo splendido Bosco della Martesa
il sentiero è abbastanza monotono, in realtà sarebbe addirittura carrabile, a me piace comunque camminare in Natura e quindi non mi lamento e poi il freddo ogni tanto ci fa vedere qualche sua simpatica manifestazione...
il tracciato si snoda tortuoso e per fortuna ogni tanto ci regala un po' di luce...
C'è un piccolo rifugio (chiuso......) ma è segno che stiamo per lasciare la strada battuta...
ed infatti, dopo un po', il sentiero inizia a definirsi tale e si inerpica richiedendo qualche maggiore attenzione soprattutto per le condizioni della neve che ogni tanto cede sotto le ciaspole
sovente c'è da guadare, sempre con attenzione, la moltitudine di rigagnoli che confluiscono nel fosso del Castellano
altri invece sono gelati e offrono scenari incantevoli
Di nuovo il sole fa capolino e illumina credo il monte Pelone che chiude a destra la nostra zona..
ancora qualche guado, complicato dalla neve che non ti fa capire dove stai mettendo i piedi, ovvero se sotto esiste il suolo o il rigagnolo, il sasso o il boh....
E dopo una breve salita appena più ripida, giungiamo alla nostra cascata...
Avevo solo visto delle foto, ma è irriconoscibile con la neve, non si riesce ad apprezzare in pieno la grandezza, ma non per questo è meno affascinante.. sulla nostra destra, comunque, intravediamo luce e decidiamo di guadare il torrente e portarci nel bosco illuminato per una sosta e mangiare qualcosina... ma non è facile capire dove guadare...
Comunque, grazie anche alla presenza di tracce di sci, passiamo dalla parte opposta del torrente e ci addentriamo nel bosco.. si, è magico...
finalmente il sole ed i colori riprendono vita...
Il bosco è vivo e dei giganti lo sorvegliano...
Sono rapito da questo scenario ed ho lasciato i miei amici più a valle (uno di loro è alla prima uscita dopo tempo) seguendo i segnavia e le tracce degli sci, arrivo quasi a scollinare, più su ci sono gli stazzi della Morricana, ma tra andare e tornare impiegherei almeno 30/40 minuti e non mi piace l'idea di far le cose da solo se siamo usciti in tre.. torno indietro, sarà per un altra volta.. ma c'ero quasi...
Comunque anche andar di nuovo in giù ha il suo bel perchè...
Mi ricongiungo al gruppo e ritorniamo verso la cascata
Tra poco il sole sparirà di nuovo alla nostra vista...
La salutiamo per l'ultima volta e riprendiamo la strada del rientro
Il rifugio (chiuso) ha comunque uno spazio per fare una sosta e bere un bel tè caldo, quindi decidiamo di approfittare per riscaldarci un po' visto il sentiero totalmente in ombra già dalla mattina...
Giungiamo alla macchina che l'app del telefono segna 21.5 km, ma quel che conta è che la montagna ci ha regalato un'altra splendida giornata... alla prossima!
Regione e provincia: Abruzzo, Teramo
Località di partenza: Ceppo (Rocca Santa Maria)
Località di arrivo: cascata della Morricana
Tempo di percorrenza:
Chilometri: 21 a/r
Grado di difficoltà: EAI
Descrizione delle difficoltà: nessuna in particolare
Periodo consigliato: il Parco dice "da maggio a ottobre"
Segnaletica: bianco rossa
Dislivello in salita: 300m
Dislivello in discesa:
Quota massima: 1600
Accesso stradale: SP48
Traccia GPS su cartina:
Descrizione
Per continuare a fare un po' di allenamento in attesa di provare quote maggiori, per il piacere di uscire ed anche perché non ci ero mai stato, con un paio di amici decidiamo di raggiungere la notissima cascata della Morricana nei monti della Laga.
Un luogo molto caro ai teramani e non solo, la passeggiata è si lunga, ma il dislivello minimo e senza la neve è possibile percorrere molta più strada in auto (anche diversi km se si paga il permesso, istituito per la raccolta funghi ma necessario comunque per il transito).
I monti della Laga sono affascinanti e sono la passione di mia moglie, io preferisco più il brullo Gran Sasso, ma la Laga effettivamente è un po' "magica".. dolce nei profili ma anche spessissimo più complicata del Gran Sasso come orientamento vista l'abbondanza di boschi e l'acqua che copiosissima la solca e l'ha modellata, scavando gole spesso non guadabili... insomma, un territorio davvero intrigante e che necessita una certa attenzione e conoscenza...
Ma non è questo il caso, l'escursione che vi racconto è davvero una passeggiata, resa però un poco più impegnativa dalla presenza della neve che ovviamente fa faticare maggiormente ed in alcuni passaggi richiede qualche attenzione perchè il sentiero si stringe e magari scivolare a valle nel bosco è poco consigliabile per pendenza e/o presenza di alberi.
Come dicevo, giunti al Ceppo (località del comune di Rocca Santa Maria purtroppo quasi totalmente cancellata dalle rotte turistiche per vicissitudini varie) si potrebbe proseguire un po' oltre con l'auto, ma noi riusciamo a fare circa 300m dal piazzale e dobbiamo fermarci per la neve ancor prima del camping. Fortunatamente riusciamo a mettere subito le ciaspole nonostante la quota non altissima e la poca neve di quest'anno... ma siamo esposti a nord, io non amo in generale le escursioni esposte a nord e fotograficamente ancora meno.... ma pazienza, ci addentriamo nel bosco che qui la fa da padrona.. lo splendido Bosco della Martesa
il sentiero è abbastanza monotono, in realtà sarebbe addirittura carrabile, a me piace comunque camminare in Natura e quindi non mi lamento e poi il freddo ogni tanto ci fa vedere qualche sua simpatica manifestazione...
il tracciato si snoda tortuoso e per fortuna ogni tanto ci regala un po' di luce...
C'è un piccolo rifugio (chiuso......) ma è segno che stiamo per lasciare la strada battuta...
ed infatti, dopo un po', il sentiero inizia a definirsi tale e si inerpica richiedendo qualche maggiore attenzione soprattutto per le condizioni della neve che ogni tanto cede sotto le ciaspole
sovente c'è da guadare, sempre con attenzione, la moltitudine di rigagnoli che confluiscono nel fosso del Castellano
altri invece sono gelati e offrono scenari incantevoli
Di nuovo il sole fa capolino e illumina credo il monte Pelone che chiude a destra la nostra zona..
ancora qualche guado, complicato dalla neve che non ti fa capire dove stai mettendo i piedi, ovvero se sotto esiste il suolo o il rigagnolo, il sasso o il boh....
E dopo una breve salita appena più ripida, giungiamo alla nostra cascata...
Avevo solo visto delle foto, ma è irriconoscibile con la neve, non si riesce ad apprezzare in pieno la grandezza, ma non per questo è meno affascinante.. sulla nostra destra, comunque, intravediamo luce e decidiamo di guadare il torrente e portarci nel bosco illuminato per una sosta e mangiare qualcosina... ma non è facile capire dove guadare...
Comunque, grazie anche alla presenza di tracce di sci, passiamo dalla parte opposta del torrente e ci addentriamo nel bosco.. si, è magico...
finalmente il sole ed i colori riprendono vita...
Il bosco è vivo e dei giganti lo sorvegliano...
Sono rapito da questo scenario ed ho lasciato i miei amici più a valle (uno di loro è alla prima uscita dopo tempo) seguendo i segnavia e le tracce degli sci, arrivo quasi a scollinare, più su ci sono gli stazzi della Morricana, ma tra andare e tornare impiegherei almeno 30/40 minuti e non mi piace l'idea di far le cose da solo se siamo usciti in tre.. torno indietro, sarà per un altra volta.. ma c'ero quasi...
Comunque anche andar di nuovo in giù ha il suo bel perchè...
Mi ricongiungo al gruppo e ritorniamo verso la cascata
Tra poco il sole sparirà di nuovo alla nostra vista...
La salutiamo per l'ultima volta e riprendiamo la strada del rientro
Il rifugio (chiuso) ha comunque uno spazio per fare una sosta e bere un bel tè caldo, quindi decidiamo di approfittare per riscaldarci un po' visto il sentiero totalmente in ombra già dalla mattina...
Giungiamo alla macchina che l'app del telefono segna 21.5 km, ma quel che conta è che la montagna ci ha regalato un'altra splendida giornata... alla prossima!
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