Escursione dal mare al M. Saccarello, (2201) traversata

Parchi della Liguria
  1. Parco Regionale delle Alpi Liguri
Dati
Data: settembre 2017
Regione e provincia: Piemonte - Cuneo, Liguria - Imperia
Località di partenza: Dolcedo
Località di arrivo: Monte Saccarello e discesa a Monesi di Mendatica
Tempo di percorrenza: 14 ore e 30'
Chilometri: 39
Grado di difficoltà: E
Descrizione delle difficoltà: nessuna, percorso tutto in cresta
Periodo consigliato: primavera e autunno
Segnaletica: paline - segni biancorossi
Dislivello in salita: 2550
Quota massima: 2201

Traccia GPS disponibile
cartografia usata: www.edizionidelmagistero.it IM4 - IM5 - IM8 - 1:25000

Descrizione:

Questa suggestiva escursione parte da vicinissimo al mare ligure prospicente Imperia, esattamente dalla Val Prino dove la coltivazione dell'ulivo la fa da padrone, un tempo definita "conca d'oro" e via via salendo in cresta, ci si inoltra nella macchia mediterranea, poi si giunge alla quota dei boschi di roverelle ed infine nel cuore del Parco Regionale delle Alpi Liguri, in Alta Valle Arroscia, dove si trova il tipico borgo di Mendatica. L’itinerario è inserito in una stupenda cornice alpina, dove i tratti in crinale del sentiero permettono allo sguardo di spaziare dalle Alpi fino al mare.

Lungo l’intero percorso attraverseremo splendidi boschi dai colori autunnali di castagni, aceri, noccioli, carpini, roverelle, pini e faggi, ritrovando tracce dell'antica civiltà rurale, calpestando sentieri molto frequentati in passato, quando ci si spostava con i muli carichi di fieno, castagne, segale, patate, latte e formaggio.

Infine proseguiremo fino ad uscire dal bosco sui terrazzamenti ormai incolti che fino alla seconda guerra mondiale abitato stagionalmente da contadini e pastori della zona, oggi si presenta come un paesaggio di ruderi di suggestiva bellezza sottolineando la nostra speciale incapacità di conservare le tracce della storia.

La vie Marenche o vie del sale erano un dedalo di mulattiere che partivano diramate dai vari borghi marini e, salendo per cresta via via si riunivano come i tentacoli di un fulmine. Presso il Monte Grande (1418) giungevano quelle comprese tra Diano Marina e Arma di Taggia e poi proprio sul Saccarello quelle che arrivavano tra Sanremo e Vallecrosia, proseguendo in cresta fino alla Colla dei Signori (Marguareis) per poi diramarsi nuovamente verso la pianura cuneese. Camminando qui si ha la sensazione di procedere assieme alle numerose carovane di commercianti, pastori e pellegrini.

Potremmo concludere definendola un’escursione esaltante per tutti i nostri sensi … rimarranno impressi i colori dell’autunno, il profumo della vegetazione, il suono del calpestio del tappeto di foglie secche, il silenzio delle malghe abbandonate, l’abbraccio dei faggi dalla corteccia liscissima del monumentale bosco di Rezzo e le immense prateria dell'alta quota.

Il Saccarello, è un punto nodale di estrema importanza storica, cullturale e geografica; è la montagna più alta della Liguria, l'incontro di tre confini con Francia, Imperia e Cuneo. Il viaggio, molto gettonato da queste parti, ha la caratteristica unica di raggiungere in giornata i 2200 metri della vetta partendo dal livello mare. I sentieri sono molto battuti, si svolgono in cresta o nei pressi di essa e l'unica difficoltà è il grande allenamento richiesto dati i 2400 metri di dislivello e la enorme lunghezza (35 km almeno).

Note tecniche sul mio viaggio

Il mio percorso è stato leggermente diverso dall'originale perchè casa mia si trova a 100 mt slm nell'immediato entroterra di Imperia, ho aggiunto creste e cime intermedie (Donzella 1636, Bussana 1701, Monega 1882 e Frontè 2152 (250 mt d+) e poi sono dovuto scendere a Monesi di Mendatica (6 km, 900 mt dislivello negativo, 1 ora e 50') a causa delle strade interrotte e un paese distrutto per l'alluvione dello scorso anno.
In condizioni normali l'auto per il rientro può raggiungere Stalle Bavera alla partenza dello skilift del Redentore.

Si parte alle 4,30 da casa, scarponi ai piedi e zaino in spalla sulla cresta di mezzo della Val Prino camminando negli ulivi fino al Passo della Valle, si sale nel bosco di roverelle arrivando alla cappella di Santa Marta, si raggiunge la cresta principale (Prino-Argentina) nei pressi del monte Arbozzaro (1049) e con un bel sentiero sul lato est (valle Prino) si raggiunge il passo delle Tavole. (1025-3 ore) Si attacca il monte Moro dapprima sul lato ovest della cresta per poi passare ad est fino al passo di Villatalla(1131) si disvalla nuovamente ed ovest raggiungendo il passo del Maro (1000) e seguendo la cresta verso sx leggermente ad est a raggiungere la strada asfaltata (SP21) che si percorre fino a Colle d'Oggia. (1161-5ore) Si attacca la ripida salita del Monte Grande fedelmente in cresta fino a quota 1300c.ca e passando ad ovest si lascia la vetta del Grande a dx dirigendosi verso il passo di Carpasina (fonte non sicura) e per prati fino al passo soprastante e poi in discesa al Passo di Fenaira. (1400c.ca) Si segue la strada trattorabile per breve tratto e poi sentiero sulla propria sx (palina) fino a passo Teglia. (6ore e 30) attraversando la provinciale (SP17) si seguono le indicazioni per Ciotto di S. Lorenzo e passo della Mezzaluna (1454-7ore e 30). Da qui ho seguito fedelmente la cresta, più diretta ma con maggiore dislivello, (tratto di sentiero EE) fino al Monte Monega (1881-9ore) L'alternativa è la strada sterrata che dalla Mezzaluna attraversa ad est la cresta fino a Passo Pian del Latte ed arriva al Passo del Garezzo.
Come dicevo, giunto sulla vetta del Monega ho continuato sulla cresta fino al Garezzo (1171) e da qui, tralasciando il bel sentiero (dx-est) diretto al passo del Frontè ho proseguito fedelmente in cresta alla vetta. (2152-11 ore) La discesa, sulla cresta di sx fino al sottostante passo di Garlenda (2016, caratterizzato da ruderi di casermette) poi pressochè in piano, seguendo l'ampio sentiero dell'Alts Via dei Monti Liguri in direzione Rifugio Sanremo, poi, raggiunta la grande costruzione dell'arrivo della vecchia seggiovia, inizia la salita finale a raggiungere la grande statua del Redentore (punta S. Maria, (2138) ed ancora un saliscendi per arrivare al Saccarello. (2201-12 ore e 30)
Per la discesa si raggiunge nuovamente la statua e poi si segue a dx (est-lato Tanaro) lo skilift fino a raggiungere la strada asfaltata per Monesi nei pressi delle stalle Bavera e tagliando qualche tornante dove è possibile si arriva a Monesi di Triora (impianti di risalita) e poi all'inizio del grande piazzale, trascurando l'indicazione stradale "Imperia" si prosegue a dx fino a Monesi di Mendatica. Qui è tutto crollato, la strada non esiste più ed è piena di macerie delle case distrutte e non si può passare neppure a piedi: alla meglio bisogna risalire e poi ridiscendere per arrivare oltre lo sbarramento dove possono essere parcheggiate le auto.

PS per chi vuol partire dal mare, seguendo la cartografia indicata, puo partire da Imperia, Piazza della Vittoria (municipio) via Monte Acquarone oppire dalla frazione di Poggi di Imperia via S.Brigida, passo di Vena

Cappella di S. Marta.
La particolare architettura di queste chiesette costruite sui principali passi delle vie del sale erano adatte a scopo di culto e per offrire riparo ai viandanti
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Alba dall'alto della valle Prino
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Le luci di Dolcedo e Imperia
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Il primo sole alle pendici del m. Arbozzaro
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Verso m. Grande
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Passo delle Tavole
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ad ovest Toraggio, Pietravecchia e cima Marta
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Monte Grande
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Carmo di Brocchi
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Monte Donzella
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Passo della Mezzaluna
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Veduta dell'ultimo tratto di cresta con Saccarello e Frontè dalla Mezzaluna
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Carmo di Brocchi e Mezzaluna salendo sul Donzella
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Valle Argentina verso il mare
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Donzella, Bussana, Monega e in fondo verso sx Frontè e Saccarello
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Alpi Marittime dal Bego al Clapier, Maledia e Gelas
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Cresta percorsa. In fondo a dx Monte Faudo, a sx Monte Grande
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Albenga
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alpi Marittime
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Arrivo sul M. Monega
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Il Monega dal passo del Garezzo
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Passo del Garezzo e Monte Frontè
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Arrivo sul Monte Frontè
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Dal Marguareis al Pizzo di Ormea
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Piaggia in alta valle Tanaro
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Ultimo tratto: il Saccarello ormai vicino
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Rifugio Sanremo
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Frontè e Rifugio Sanremo
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Stazione di arrivo della vecchia seggiovia e Saccarello a sx
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Dal Saccarello verso il mare
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scendendo a Monesi
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Monesi di Triora e Piaggia
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desolazione
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Prosit!!
 

Allegati

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Si si propio una bella escursione:come dici tu giustamente che appaga tutti i sensi.Aggiungerei il "senso storico" o sensibilità storica che tutti abbiamo se stuzzicata in modo giusto.....camminando credo sia il massimo. Bravo Piervi e complimenti sempre più in forma.
 
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