Callegari, sulla scia di Valsesia e altri del genere (primo fra tutti, ricordiamo, ma siamo un pò indietro nel tempo, il caro Fabio Meraldi, forse l'antesignano a suo modo di queste "multidiscipline") fa bellissime cose a nel frattempo ci fa vedere angoli del nostro Paese incredibilmente belli.
Però l'ho trovato un pò "insipido", e banale. Cioè secondo me un abuso del termine "estremo". Credo che ne sia già parlato sul forum.
Poi se vogliamo fare i criticoni, ho visto anche alcune elementari imperfezioni, che però possono anche indurre un pubblico meno attento a rischiare un pò troppo, se ripetono queste azioni senza la medesima cognizione".
Alcuni esempi.
Nella prima puntata si cala dalla falesa in Puglia senza sapere dove sono le soste e alla fine per l'ultima doppia usa una clessidra. Tutto bene, sicurezza totale, però da uno che ha fatto cose incredibili in tutto il mondo (e non certo improvvisate) non me lo aspettavo, anche perchè durante la calata si vedono chiaramente passare diverse soste con catene e la falesia è nota per essere ben attrezzata.
Seconda cosa: correre 20 km con la muta. Da ex triatleta ho provato molte volte ma credo che sia una inutile crudeltà verso sè stessi
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Secondo puntata: ecco che il protagonista sale il Dente del Gigante, ma sulla gengiva (sono arrrivato tardi, non ho visto la prima parte) non usa i ramponi! e nemmeno una piccozza nonostante il terreno sia visibilmente "misto", con tratti decisamente duri e scivolosi. La piccozza compare magicamente in discesa, almeno,
Questa per me è una vera e propria "disinformazione" e pure pericolosa, visti gli interventi che il nostro CSNAS deve fare per stare dietro a migliaia di incoscienti ogni anno.
Poi, se ci vogliamo vedere l'estremizzazione (stavolta ci sta...) dello spettacolo per stiracchiare delle attività che di estremo - per ora - hanno poco (alla "Gibba", per intenderci) diamogli fiducia e vediamo cosa tira fuori dal cappello!