Della scarsa durata del materiale tecnico

Io non sono molto d'accordo, una volta, quando compravi un sacco a pelo questo ti durava. Poi magari pesava ed era ingombrante, ma durava! Oggi tu spendi un milione di dollari per uno zaino che funziona si ed anche bene, ma non dura quanto uno di prima.

P.s. il non sono daccordo è riferito al fatto che quello che paghi vale.
 
Ultima modifica:
Ti capisco perfettamente Manuel..... e sono d' accordo con Anfisbena su molti punti, ma se vuoi la leggerezza e le prestazioni di cosa dovrebbero farli questi articoli tecnici? anche io come te sono terrorizzato dalle scintille che possono bucare il mio guscio, e per questo lo ripongo nello zaino quando sono davanti al fuoco, ma quali sono le alternative valide? Il giubbottone col montone dentro? cioe' se faccio campo e fuoco non uso un sacco a pelo sintetico per dormirci vicino........ in fondo sacchi a pelo, scarponi e gusci sono costruiti per avere determinate prestazioni "sportive". Oggi col sacco giusto non ho bisogno del fuoco, col guscio non ho bisogno dell' impermeabile, con gli scarponi non ho bisogno di stivali..... mica poco!?
personalmente ho 2 capi tecnici validissimi e costosi: il guscio marmot Che da 5 anni mi sta dando grandi soddisfazioni in fatto di robustezza e traspirabilita', e gli scarponi Aku che trovo i migliori in assoluto.
ma costano rispettivamente 300 e 100 euro una cifra elevatissima per me! ho dovuto mettere i soldi da parte per un bel po per permettermi di acquistarli. Ma se voi avete una valida alternativa, vecchia e desueta che sia vi prego di informarmi.
la acquisterei ad occhi chiusi e non lo dico per sfottere.....
 
Vedi il (mio) problema è che prima con un prodotto di qualità potevi fare molte cose, adesso invece con un prodotto top di gamma ci fai solo quello che prevede il costruttore (ed a volte nemmeno quello) e come ti muovi un pochino più a destra o a sinistra di quanto previsto questo ti si disfa rovinosamente.
Per dirti, mi è capitato di riempire parecchio uno zaino nuovo per una "passeggiata" ed il risultato è stata la rottura della cinta lombare, quando dato il peso mi sarei magari aspettato semplicemente che mi facesse più male alle spalle e basta. Evidentemente lo ho caricato troppo ed ha ceduto, ma cribbio era nuovo.
 
E pensare che mi ritenevo io il nostalgico :) ...... a parte questo penso anche io che determinati "vecchi" prodotti siano più durevoli di analoghi prodotti moderni ma sono più propenso a considerarlo come una conseguenza dei materiali e delle tecnologie utilizzate allora piuttosto che una progettazione finalizzata alla durata.

Un esempio ..... la tenda canadese degli anni 70 / 80 ...... sono convinto che fra un migliaio di anni quando qualche archeologo farà degli scavi dove sorgeva un campo scout ne troveranno una ancora perfettamente funzionante ed integra :D ...... però parliamo di una tenda che oggi nessuno si sognerebbe di portarsi in giro per l'eccessivo peso ma che potrebbe ancora oggi svolgere sicuramente il suo lavoro (entro i limiti per il quale era concepita ovviamente), una tenda costruita con i materiali di allora che non permettevano, secondo me, scelte tali da avere nè un prodotto più leggero nè un prodotto più scadente, ovvero più economico, perchè non era possibile realizzarlo se non mettendo a rischio il prodotto stesso (di prodotti fatti male se ne sono fatti sempre in ogni epoca). Io sono convinto che quando hai a che fare con certe tipologie di materiali, pellami, cuoio, tessuti "naturali" ect. ect. sia gioco forza utilizzare tecniche costruttive meno flessibili e meno performanti rispetto a quando si ha a che fare con materiali sintetici ma questo non sempre equivale ad un vantaggio o, quanto meno, se togli da una parte la paghi dall'altra.

Certo la "durata" è un vantaggio notevole, in particolar modo per il portafoglio oltre che per altri aspetti meno terra terra, ma se il prodotto, riferendomi ad un qualcosa destinata all'escursionismo che vede i "piedi" come mezzo di locomozione, è un qualcosa che pesa "n" volte un prodotto moderno non sò fino a che punto il gioco valga la candela.

Inoltre sono convinto che si è passati da una produzione poco più che artigianale, per il numero di "pezzi" prodotti, ad una produzione industriale con "numeri" ben più elevati e come tutte le industrializzazioni questo comporta, almeno sulla carta, dei vantaggi e dei svantaggi; vantaggi in particolar modo a livello di scelta sia della tipologia di prodotti che di prezzi (ed in linea di principio di qualità anche se non sempre un prezzo più alto vuol dire maggior qualità .... anzi) ma anche svantaggi perchè producendo "n" volte di più si è molto più attenti nelle scelte costruttive e se si può risparmiare anche un centesimo, ma moltiplicato per milioni di pezzi, diventano soldini (che poi ricadono anche sul compratore ma non sono "gratis" perchè alla fine il prodotto dura di meno).

Dopo di che ritengo che per fare dei paragoni dei prodotti di allora dovremmo considerare anche quanto allora costavano e quanto oggi costerebbero e, forse, ci si renderebbe conto che la qualità costava allora come costa oggi ;)

Ciao :si:, Gianluca
 
Ultima modifica:
Anche io trovo frustranti i prezzi esorbitanti del materiale rispetto al loro vero valore.
Mi sono risoluto che quando mi servirà qualcosa di nuovo lo prenderò solo da decathlon (la marca Simond fa prodotti di qualità sempre maggiore) o meglio ancora completamente unbranded cinesi da aliexpress. O della liod, toh.

(alla faccia che i milanesi son tutti fighetti)

Ho degli amici che, quando ci vediamo, non fanno altro che parlare di marche e prodotti... mi nausea.
 
mah, logico che prodotti leggeri non sono fatti per durare ma è una scelta del mercato, non delle aziende.
io li preferisco a scapito della durata, è una scelta personale.
poi sulla durata dei capi di una volta non sono molto d'accordo, ce n'erano che duravano e altri che invece si rompevano come quelli di oggi.
quelli fatti per durare li ritrovi appunto negli armadi, gli altri sono stati buttati, logico quindi non poterli vedere e confrontare i capi di oggi solo con i più robusti di ieri.
certo il mercato è stato invaso da prodotti di dubbia qualità ma questo perché la gente, cioè io te E tutti noi, vogliamo sempre comprare tante cose al prezzo minore, si chiama consumismo e ne siamo vittime inconsapevoli :)
 
Purtroppo direi che questa considerazione sulla scarsa qualità dei prodotti del nuovo millennio può tranquillamente essere estesa al di fuori del settore. Vedi la tecnologia (cellulari con schermi rotti alla prima caduta o pc con la batteria già inutile dopo neanche un anno di vita).
È un vero peccato.
La mia filosofia è quindi di usare al massimo (e sopra trattare al meglio) ogni cosa che compro nella speranza di lasciarla vivere il più possibile.
 
comprate tedesco che ha roba di QUALITA' :biggrin::biggrin::biggrin::biggrin::biggrin::biggrin::biggrin:
Io non lavoro nel settore, anzi tutt'altro direi, ma tanta roba fatta in Germania è robusta :sleep:
Mi ricordo le canoe della Eskimo, oppure le Prijon, ad esempio. Ci potevi saltare sopra (a un mio amico ne erano volate persino due in autostrada: si era sradicato il portapacchi dall'auto. Per fortuna non si è fatto male nessuno e le canoe non avevano neanche un accenno di crepatura).
I tedeschi vogliono la robustezza.
Gli "ultralight backpackers" son tutt'altro che apprezzati (dai più), per la natura della loro oggettistica "flimsy".
Per trovare un decathlon vicino a me devo spostarmi in Francia....
Ovvio che per comprare materiale da trekking qui occorre avere il portafoglio a fisarmonica.
 
Verissimo Grizzly, difatti i migliori negozi (e più immensi) che io abbia mai visto sono tutti dalle tue parti, e globetrotter.de è uno di quelli.
 
:D già :D:D:D
Lasciamo perdere. Ho saputo che ne hanno aperto uno a Stoccarda (relativamente "vicina" a dove abito), ma lo evito accuratamente :D per non lasciarci giù vari stipendi.
In quei negozi c'è persino la camera fredda ove testare i sacchi a pelo, la camera del vento o della pioggia... (forse non in tutti ma in quelli più enormi si)
 
...senza contare la piscina per provare le canoe e le bombole, la parete di arrampicara, qella con la ferrata e l'agenzia di viaggio!
 
comprate tedesco che ha roba di QUALITA' :biggrin::biggrin::biggrin::biggrin::biggrin::biggrin::biggrin:
Io non lavoro nel settore, anzi tutt'altro direi, ma tanta roba fatta in Germania è robusta :sleep:

Hai ragione: le ultime aziende europee importanti che producono ancora massicciamente nel proprio paese sono quelle tedesche. E nell'outdoor in particolare. Per esempio Ortlieb produce tutto in Germania. Io ho le loro sacche da bici già da un po' di anni e in effetti sembrano nuove, pur avendole maltrattate abbastanza.
Vaude so che produce in Germania e Vietnam, però devo dire che fa prodotti molto robusti. Il mio zaino di tutti i giorni (zaino da bici) è di quella marca e sembra non perdere colpi dopo almeno 4 anni di utilizzo intensivo e quotidiano.


Forse non hanno tutti i torti a disprezzare l'ultralight :dent4:
 
Ultima modifica:
Se ci si riferisce ai prodotti outdoor, gli inglesi producono in Inghilterra prodotti di qualità, così come gli Americani negli US ed i tedeschi in Germania.
Direi che la cosa è abbastanza normale perché, come sempre, è una questione di numeri.
State pur tranquilli, che se ci fossero i numeri in Italia, ci sarebbero produttori Italiani disposti a farci trovare prodotti durevoli/robusti qui da noi.
Basta osservare le scarpe: produciamo le migliori, ma solo perché possiamo esportarle, altrimenti non sarebbe sopravvissuto nessuno delle belle aziende nostrane. Infatti alcune aziende Italiane di alta qualità manco li vendono i loro migliori prodotti in Italia, mica perchè si/ci fanno un dispetto...
Comunque il discorso di base, per quanto lo si voglia guardare da piu lati, rimane che la qualità (che nel caso specifico ho notato che avete parlato quasi esclusivamente di durevolezza/robustezza) esiste e la di trova, solo che tocca pagarla ed è diventato un discorso di nicchia, dati i rilevanti cambiamenti del mercato.
40 anni fà il mercato outdoor italiano era limitato per cui la domanda di prodotto era limitata a quella modalità specifica. Oggi il mercato è più ampio ed i numeri impongono scelte di prodotto e distributive lontane da quelle di 40 anni fà.
 
Ultima modifica:
Cristina con me sfondi una porta aperta...sono perfettamente d'accordo che il materiale di una volta tanto schifo non faceva. Certo, non nascondo che una maglietta "tecnica" (anche quella di decathlon) sia piu' pratica di una di cotone usata un tempo, quanto meno si asciuga subito..ma basta una spina di rovo che te la sei giocata. Questo solo per fare un esempio.
Sinceramente a me importa poco cosa ho addosso. Mi sono comprato negli ultimi anni articoli e capi di vestiario escursionistico "moderni" e ovviamente li uso, ma tuttora non disdegno di farmi 1200 metri di dislivello oppure 8 ore di escursione in jeans (senza precipitazioni) e maglietta semplice, roba indistruttibile.
Forse perche' non siamo cosi' "delicati" e ci possiamo permettere di fare un'uscita con quello che avevamo 20 o 30 anni fa. O forse perche' in fin dei conti per fare escursionismo, anche di un certo livello impegnativo, serve piu' la testa e l'esperienza che il pantalone o il capo tecnico.
Il progresso non va ignorato, ma non bisogna nemmeno esserne dipendenti a tal punto da credere che senza le diavolerie odierne un'escursione e' compromessa :biggrin:
 
Ultima modifica:
Io forse ho avuto maggiore fortuna. Di base devo dire che tratto molto bene l'equipaggiamento ma, ad esempio il mio softshell patagonia (non in goretex perché non avevo il budget :,( ) ormai sono tre anni che mi segue fedele nell'outdoor e nella vita di tutti i giorni a piedi e in bici, estate ed inverno, sempre pronto a proteggermi dalla pioggia e a tenermi alla larga dagli odiati ombrelli e sembra appena uscito dal negozio. Stesso discorso vale per gli scarponi salewa (comprati all'outlet di serravalle ad un prezzo ridicolo che sono ancora perfetti a parte l'usura della suola (e ci mancherebbe altrimenti sarebbero magici :). ) o il mio zaino lowe alpine che ne ha viste di tutti i colori tra boschi, spiagge e vita metropolitana ed é ancora impeccabile, unico difetto é che si sta schiarendo una serigrafia del logo o ancora i miei sandali teva che sembrano eterni. Tanto per dirne una io lo zainetto invicta regalatomi alle elementari l'ho buttato per noia al terzo anno di universitá quando non ne potevo piú di vederlo.
 
Io, senza alcuna competenza specifica e non volendo fare il cerchiobottista della situazione, credo che il nocciolo stia un po' nel raccordo tra tutte le esperienze che son state elencate dopo l'interessantissima riflessione di @Anfisbena ...

Sono uno di quelli che in montagna non fa attività eccessivamente avventurose, non sfrego sulle rocce per dirne una, ma cammino, becco temporali, caldo, nevicate o tormente, vento che ti stacca le orecchie, e soprattutto uso l'abbigliamento da montagna 365 giorni all'anno, un po perché sto più comodo, un po' perché visto quanto costa non riuscirei a farmi "due guardaroba" ed inoltre credo (forse mi illudo) in questo modo di "ammortizzare" maggiormente gli esborsi.. :biggrin:

Io ho iniziato a comprare questo abbigliamento una decina di anni fa, non da tantissimo, ma ho parecchi compagni di passeggiate che han più di cinquant'anni e quindi vedo dal vivo i loro - ad esempio - gusci in goretex di 20 anni d'età, ancora efficientissimi, chiedendomi se il mio (Haglofs, goretex pro, prezzo di quelli che giustamente son stati definiti immorali ma comprato per una sonora botta di c...) durerà tanto e nutrendo dei seri dubbi non scientifici, diciamo "a naso"...
Certo, la differenza tecnica tra il mio capo e quello seppur di punta di X anni fa è abbastanza evidente, come evidente è quello che è stato detto su una maggiore - presunta o reale - specificità dei capi d'abbigliamento, molto più improntati alla "sportività", quindi più leggeri sia di peso che di consistenza, alla quale probabilmente è impossibile associare una durevolezza analoga ai vecchi prodotti.

Per mia esperienza e non sono un fanatico del marchio, io ravano il ravanabile tra iper sconti, liquidazioni, decathlon (poi però qualcosa a prezzo pieno capita di doverla prendere) però ho notato che se si alza l'asticella oltre un certo livello, i capi son migliori di quelli antichi e le durate possono assimilarsi, o comunque riescono a durare più di quei due/tre anni che lamentava Cristina e che spesso ho "subito" anche io..

Fermo restando che ci sono marchi, probabilmente quelli a vocazione artigianale, ma anche altri che qui si diceva hanno poca distribuzione e diventano di nicchia, che si mantengono su certi standard, la mia (e sì, ridotta) esperienza è che anche lo stesso marchio - blasonato - ha in catalogo prodotti ottimi e durevoli e purtroppo altri in cui veramente paghi solo il marchio.. E questo è secondo me il problema maggiore, perché se pago un paio di guanti in Windstopper meno di 30 euro (i miei, marchio spagnolo, Trangoworld) vanno benone, ma se vedo che le cuciture si allentano un po', mi ruga però posso anche aspettarmi che - dovendo pagare zio Gore - da qualche parte devono aver "tirato", mentre se li pago una cifra che mi fa dire "ma son guanti o caviale?" pretenderei non solo prestazione, ma anche longevità! È non è solo una questione di giustificazione dei costi a mio avviso, se ti proponi come marchio di prodotti che per mission avranno un uso intensivo, devi garantire resistenza.. Altrimenti scrivi nelle caratteristiche "portati due paia di guanti che non si sa mai..". Non credo sia chiedere troppo, ovvero, se ti collochi in una certa fascia e ti fai anche giustamente pagare certe cifre, devi dare determinate garanzie.

Quello che mi sembra è che anni fa, determinati prodotti assimilabili con gli attuali (per quanto le tecnologie avanzino, proviamo a paragonare capi non troppo dissimili) avevano standard che adesso non sempre sono garantiti (eccezione fatta per la "prestazione" o il "peso", che comunque non è poco) e peggio ancora, se prima il marchio X era garanzia di qualità, ora la brutta sorpresa potrebbe capitare anche se spendi in prodotti notoriamente blasonati.. non parlo dei marchi di nicchia di cui facevan menzione Ub ed altri perché non li conosco, ma di marchi piuttosto noti alla platea più ampia e che a volte regalan sorpresine inaspettate.. Come mero esempio, continuo a pensare che la Millet sia una marca di tutto rispetto, ma un pantalone estivo mi si è letteralmente sbriciolato sulle gambe (zona coscia, diciamo quadricipite) dopo meno di una stagione d'uso.. Il rappresentante ha sancito: sfregamento.. Ma a parte che non ho capito cosa sfregava sulle mie gambe visto che - al massimo lo zaino - si mette dal lato B.. E poi un pantalone da trekking teme lo sfregamento??? Eppure ho altri capi, stessa marca, tra cui un pile a cui ho dato letteralmente il tormento che - dopo 6 anni - non fa ancora una grinza..

Ecco, scusate se son stato prolisso, è questo che un po mi infastidisce perché la reputo una mancanza di correttezza (diciamo etica) commerciale.. Fai cose tecniche per escursionismo? Te le fai pagare X? Mi può anche stare bene, ma non mi si devono staccare gli spallacci dello zaino.. Può diventare logoro, esausto quindi lo guardi e dici "è ora di cambiarlo prima che mi molli sul più bello", ma al netto di difetti o rotture impreviste, determinati standard - su certi prodotti - dovrebbero essere garantiti secondo me..
 
Anche io trovo frustranti i prezzi esorbitanti del materiale rispetto al loro vero valore.
Mi sono risoluto che quando mi servirà qualcosa di nuovo lo prenderò solo da decathlon (la marca Simond fa prodotti di qualità sempre maggiore) o meglio ancora completamente unbranded cinesi da aliexpress. O della liod, toh.

(alla faccia che i milanesi son tutti fighetti)

Ho degli amici che, quando ci vediamo, non fanno altro che parlare di marche e prodotti... mi nausea.

la Simond e' una ditta STORICA , un po' troppo snobbata dalla collaborazione con Deca ....

io ho e uso intensamente un softshell delle Ande , perfetto e come nuovo , lo uso tutti i gironi , una volta ogni 15 gg spruzzata di impermeabilizzante e via .... di marca ho ben poco , ho un guscio DF , 69 € ... perfetto in tutti i sensi
 
Molte aziende serie offrono garanzie sui propri prodotti. Io ho acquistato il guscio patagonia dopo aver letto alcune sperienze di utenti di vari forum riguardo il post vendita anche dopo due anni dall'acquisto.

Poi riguardo alla durata di alcuni materiali credo ci sia da farsi un esame di coscienza in quanto acquirenti: se si sceglie il top della leggerezza unito alle prestazioni credo possa essere intrinseca la durata garantita per un breve periodo. In ogni campo in cui leggerezza e prestazioni sono portate al loro limite estremo come ad esempio le corse automobilistiche quello a cui si guarda é la gara e punto, non certo il poter andare al centro commerciale o la scampagnata fuori porta.
Per fare un esempio i miei genitori hanno piumini e tute da sci ancora perfette dopo 40 anni...si ma quanto pesano??? Il sacco a pelo di mio padre é come nuovo ma é UN MACIGNO. Gli zaini di un tempo avevano molto piú materiale e far tenere delle cuciture era infinitamente piú semplice. Oggi acquistiamo tende i cui teli sembrano fatti di pellicola alimentare, certo non é possibile fare dei paragoni senza tener conto del fattore prestazioni/leggerezza.

Ne parlo con cognizione di causa perché proprio di recente ho guardato alle proposte relative alle tende e, alla fine, ho deciso di puntare su qualcosa di piú pesante e (si spera) durevole rispetto alle ben piú esclusive proposte inferiori al kg per una persona. Ma é stata una scelta difficile e sofferta perché il richiamo dell'ultralight estremo ha troppa presa su tutti noi.

Quanto ai prezzi devo spezzare una lancia anche a questo proposito: proviamo a paragonare il prezzo un guscio softshell traspirante, idrorepellente, leggero, con mille aperture per l'aerazione che all'occorrenza diventano stagne, cappuccio con cordini in grado di farlo adattare a qualsiasi conformazione viso a una qualsiasi giacca a vento firmata che non ha alcuna caratteristica a parte il fatto di essere trendy. Avranno probabilmente lo stesso prezzo..
Idem si puó dire per gli scarponi rispetto a scarpe di vario tipo per la vita di tutti i giorni che una suola in vibram non l'hanno vista neppure da lontano. Io i miei salewa in goretex all'outlet li ho pagati 79€ con quei soldi giusto un paio di converse di tela sarei riuscito a comprare. Il guscio patagonia l'ho pagato 90€ una giacca a vento kway trendy ne costa quasi il doppio.
 
Alto Basso