Io, senza alcuna competenza specifica e non volendo fare il cerchiobottista della situazione, credo che il nocciolo stia un po' nel raccordo tra tutte le esperienze che son state elencate dopo l'interessantissima riflessione di
@Anfisbena ...
Sono uno di quelli che in montagna non fa attività eccessivamente avventurose, non sfrego sulle rocce per dirne una, ma cammino, becco temporali, caldo, nevicate o tormente, vento che ti stacca le orecchie, e soprattutto uso l'abbigliamento da montagna 365 giorni all'anno, un po perché sto più comodo, un po' perché visto quanto costa non riuscirei a farmi "due guardaroba" ed inoltre credo (forse mi illudo) in questo modo di "ammortizzare" maggiormente gli esborsi..
Io ho iniziato a comprare questo abbigliamento una decina di anni fa, non da tantissimo, ma ho parecchi compagni di passeggiate che han più di cinquant'anni e quindi vedo dal vivo i loro - ad esempio - gusci in goretex di 20 anni d'età, ancora efficientissimi, chiedendomi se il mio (Haglofs, goretex pro, prezzo di quelli che giustamente son stati definiti immorali ma comprato per una sonora botta di c...) durerà tanto e nutrendo dei seri dubbi non scientifici, diciamo "a naso"...
Certo, la differenza tecnica tra il mio capo e quello seppur di punta di X anni fa è abbastanza evidente, come evidente è quello che è stato detto su una maggiore - presunta o reale - specificità dei capi d'abbigliamento, molto più improntati alla "sportività", quindi più leggeri sia di peso che di consistenza, alla quale probabilmente è impossibile associare una durevolezza analoga ai vecchi prodotti.
Per mia esperienza e non sono un fanatico del marchio, io ravano il ravanabile tra iper sconti, liquidazioni, decathlon (poi però qualcosa a prezzo pieno capita di doverla prendere) però ho notato che se si alza l'asticella oltre un certo livello, i capi son migliori di quelli antichi e le durate possono assimilarsi, o comunque riescono a durare più di quei due/tre anni che lamentava Cristina e che spesso ho "subito" anche io..
Fermo restando che ci sono marchi, probabilmente quelli a vocazione artigianale, ma anche altri che qui si diceva hanno poca distribuzione e diventano di nicchia, che si mantengono su certi standard, la mia (e sì, ridotta) esperienza è che anche lo stesso marchio - blasonato - ha in catalogo prodotti ottimi e durevoli e purtroppo altri in cui veramente paghi solo il marchio.. E questo è secondo me il problema maggiore, perché se pago un paio di guanti in Windstopper meno di 30 euro (i miei, marchio spagnolo, Trangoworld) vanno benone, ma se vedo che le cuciture si allentano un po', mi ruga però posso anche aspettarmi che - dovendo pagare zio Gore - da qualche parte devono aver "tirato", mentre se li pago una cifra che mi fa dire "ma son guanti o caviale?" pretenderei non solo prestazione, ma anche longevità! È non è solo una questione di giustificazione dei costi a mio avviso, se ti proponi come marchio di prodotti che per mission avranno un uso intensivo, devi garantire resistenza.. Altrimenti scrivi nelle caratteristiche "portati due paia di guanti che non si sa mai..". Non credo sia chiedere troppo, ovvero, se ti collochi in una certa fascia e ti fai anche giustamente pagare certe cifre, devi dare determinate garanzie.
Quello che mi sembra è che anni fa, determinati prodotti assimilabili con gli attuali (per quanto le tecnologie avanzino, proviamo a paragonare capi non troppo dissimili) avevano standard che adesso non sempre sono garantiti (eccezione fatta per la "prestazione" o il "peso", che comunque non è poco) e peggio ancora, se prima il marchio X era garanzia di qualità, ora la brutta sorpresa potrebbe capitare anche se spendi in prodotti notoriamente blasonati.. non parlo dei marchi di nicchia di cui facevan menzione Ub ed altri perché non li conosco, ma di marchi piuttosto noti alla platea più ampia e che a volte regalan sorpresine inaspettate.. Come mero esempio, continuo a pensare che la Millet sia una marca di tutto rispetto, ma un pantalone estivo mi si è letteralmente sbriciolato sulle gambe (zona coscia, diciamo quadricipite) dopo meno di una stagione d'uso.. Il rappresentante ha sancito: sfregamento.. Ma a parte che non ho capito cosa sfregava sulle mie gambe visto che - al massimo lo zaino - si mette dal lato B.. E poi un pantalone da trekking teme lo sfregamento??? Eppure ho altri capi, stessa marca, tra cui un pile a cui ho dato letteralmente il tormento che - dopo 6 anni - non fa ancora una grinza..
Ecco, scusate se son stato prolisso, è questo che un po mi infastidisce perché la reputo una mancanza di correttezza (diciamo etica) commerciale.. Fai cose tecniche per escursionismo? Te le fai pagare X? Mi può anche stare bene, ma non mi si devono staccare gli spallacci dello zaino.. Può diventare logoro, esausto quindi lo guardi e dici "è ora di cambiarlo prima che mi molli sul più bello", ma al netto di difetti o rotture impreviste, determinati standard - su certi prodotti - dovrebbero essere garantiti secondo me..