Alpinismo Direttissima al corno Corno Grande

Parchi d'Abruzzo
  1. Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
Dati

Data: domenica 22 maggio 2016
Regione e provincia: Abruzzo, L'Aquila
Località di partenza ed arrivo: piazzale di Campo Imperatore
Tempo di percorrenza: 7h30 (compresa una lunga sosta in vetta)
Grado di difficoltà: F+
Descrizione delle difficoltà: neve (e che neve), verticalità in ambiente severo, pseudolpinisti stolti in giro:azz:
Periodo consigliato: quando si è pronti
Dislivello in salita e discesa: 800mt +
Quota massima: 2912 mt. del Corno Grande
Accesso stradale: ormai strada aperta da Fonte Cerreto


Descrizione

Dispiace un po' riproporre a distanza di un solo mese la medesima escursione (;) Alessandro), ma si tratta della gita per eccellenza, per le condizioni del terreno, le difficoltà dovute alla verticalità e l'attenzione richiesta (anche in discesa purtroppo::31::); ma per un appassionato di montagna nato e cresciuto al mare, scalare la vetta dell'Appennino in condizioni praticamente invernali, rappresenta una bella soddisfazione.

E così dopo un lungo inseguimento finalmente l'occasione giusta: meteo a dir poco strepitoso ed un piccolo gruppo di ragazzi conosciutisi su questo forum decisi a conquistare la Direttissima innevata; inutile descrivere il percorso (praticamente quello estivo), piuttosto conviene soffermarsi sulle sensazioni e sullo scenario assolutamente da grande montagna, sulla grande concentrazione occorrente dal Sassone in poi, e sulla soddisfazione crescente passo dopo passo, quando ti rendi conto che la stai conquistando.

Allora meglio far parlare le foto, non prima di ringraziare i miei compagni, gli ormai soliti compagni di montagna, e più che compagni di merende ormai amici, già pregustando l'ultima innevata della stagione:p Grazie a : Andrea - Henry Thoreau, Francesco - gerifalco, Lisa - Lisa 82, Michele - Michel

foto di giornata:https://picasaweb.google.com/117439565310054029755/6287865451785249425?authuser=0&feat=directlink
 
Dispiace un po' riproporre a distanza di un solo mese la medesima escursione (;) Alessandro), ma si tratta della gita per eccellenza, per le condizioni del terreno, le difficoltà dovute alla verticalità e l'attenzione richiesta (anche in discesa purtroppo::31::); ma per un appassionato di montagna nato e cresciuto al mare, scalare la vetta dell'Appennino in condizioni praticamente invernali, rappresenta una bella soddisfazione
come giustamente dici tu, la direttissima alla Vetta Occidentale del Corno Grande in invernale/ambiente innevato e' la gita per eccellenza ed e' motivo di grande soddisfazione, visto il contesto maestoso in cui si svolge. Inoltre, sebbene tecnicamente non sia difficilissima, presenta alcuni punti molto delicati (la seconda strettoia in genere ghiacciata e la prima parte del Bissolati) dove una minima disattenzione o fatalita' puo' costare cara. Complimenti quindi a tutta l'allegra banda per questa salita che di fatto immagino abbia chiuso le danze sulla neve :si:
 
Ultima modifica:
@Leo da solo: grazie, giornata limpidissima e panorami magnifici a 360°; si è vero, con la neve le proporzioni sono impressionanti, anche il Corno Piccolo sembrava una montagnetta.

@OrsoGrigio66: grazie a te per aver visitato.

@alexmoscow73: ti sbagli invece, ne manca ancora una e spero di barrare la casella il 2 giugno; sarebbe la ciliegina ad una stagione invernale con tutti gli obiettivi centrati, oltre che il miglior viatico per le Alpi in arrivo:)
 
@Leo da solo: grazie, giornata limpidissima e panorami magnifici a 360°; si è vero, con la neve le proporzioni sono impressionanti, anche il Corno Piccolo sembrava una montagnetta.

@OrsoGrigio66: grazie a te per aver visitato.

@alexmoscow73: ti sbagli invece, ne manca ancora una e spero di barrare la casella il 2 giugno; sarebbe la ciliegina ad una stagione invernale con tutti gli obiettivi centrati, oltre che il miglior viatico per le Alpi in arrivo:)
Hm....Sivitilli al Corno Piccolo? :)
 
Complimenti davvero, @Maiellaro ... Splendido racconto, esperienza ed immagini.. :si:

ti volevo chiedere perché hai parlato ei pseudo alpinisti in giro, cosa è successo?

Io aspetto di fare ancora rodaggio prima di provare, ed ormai la stagione è pressoché andata ma va bene così... piuttosto ho maggior timore reverenziale per la discesa cje per la salita, ho letto che avete penato, motivi particolari? Vie alternative per scendere non ce ne sono?

Ancora complimenti!
 
Complimenti davvero, @Maiellaro ... Splendido racconto, esperienza ed immagini.. :si:

ti volevo chiedere perché hai parlato ei pseudo alpinisti in giro, cosa è successo?

Io aspetto di fare ancora rodaggio prima di provare, ed ormai la stagione è pressoché andata ma va bene così... piuttosto ho maggior timore reverenziale per la discesa cje per la salita, ho letto che
avete penato, motivi particolari? Vie alternative per scendere non ce ne sono?

Ancora complimenti!

Ciao Ciccio (oddio, detta così mi sembro Panariello mentre imita Flavio Briatore :D), hai ben ragione di temere più la discesa della salita. Io non faccio testo perché per me è da sempre e per svariati motivi più difficile la seconda della prima (tutte le ferite e le cicatrici che porto me le sono fatte scendendo), ma stavolta lo è stato per tutti. In questo caso la ripidità pressochè ininterrotta del canale Bissolati, unita ad una neve che neutralizzava quasi completamente i ramponi formandoci sotto e tutt'intorno uno zoccolo di un chilo ogni tre passi, hanno formato una miscela davvero pericolosa, rendendo necessario scendere col freno a mano (in tutti i sensi) più che tirato. E con il sole a picco del primo pomeriggio che ha trasformato quell'imbuto in un autentico specchio ustorio, la cosa è diventata penosa a dir poco.

Quanto agli pseudo alpinisti, meglio lasciar perdere, ne abbiamo viste di tutti i colori. Uno che si è avventurato solitario in salita senza piccozza e con un'attrezzatura a dir poco improbabile, che a un certo punto cadendo si è ferito al braccio ma soprattutto non riusciva più a salire e si è dovuto far riaccompagnare in basso da altri due che lo hanno incontrato mentre stavano salendo per conto loro (due autentici samaritani, dunque) ; poi un altro che per un crampo urlava come gli avessero segato una gamba con un'eco che rimbombava per tutto il Massiccio ; un altro ancora raccattato dall'elicottero proprio davanti ai nostri occhi, poche decine di metri più in basso mentre scendevamo. Insomma, della serie "la giornata è magnifica, dunque andiamo pure allo sbaraglio".

Ciao.
 
Ciao Ciccio (oddio, detta così mi sembro Panariello mentre imita Flavio Briatore :D), hai ben ragione di temere più la discesa della salita. Io non faccio testo perché per me è da sempre e per svariati motivi più difficile la seconda della prima (tutte le ferite e le cicatrici che porto me le sono fatte scendendo), ma stavolta lo è stato per tutti. In questo caso la ripidità pressochè ininterrotta del canale Bissolati, unita ad una neve che neutralizzava quasi completamente i ramponi formandoci sotto e tutt'intorno uno zoccolo di un chilo ogni tre passi, hanno formato una miscela davvero pericolosa, rendendo necessario scendere col freno a mano (in tutti i sensi) più che tirato. E con il sole a picco del primo pomeriggio che ha trasformato quell'imbuto in un autentico specchio ustorio, la cosa è diventata penosa a dir poco.

Quanto agli pseudo alpinisti, meglio lasciar perdere, ne abbiamo viste di tutti i colori. Uno che si è avventurato solitario in salita senza piccozza e con un'attrezzatura a dir poco improbabile, che a un certo punto cadendo si è ferito al braccio ma soprattutto non riusciva più a salire e si è dovuto far riaccompagnare in basso da altri due che lo hanno incontrato mentre stavano salendo per conto loro (due autentici samaritani, dunque) ; poi un altro che per un crampo urlava come gli avessero segato una gamba con un'eco che rimbombava per tutto il Massiccio ; un altro ancora raccattato dall'elicottero proprio davanti ai nostri occhi, poche decine di metri più in basso mentre scendevamo. Insomma, della serie "la giornata è magnifica, dunque andiamo pure allo sbaraglio".

Ciao.

Ti ringrazio, @Henry Thoreau .. Ciccio deriva da Francesco, non sono particolarmente sovrappeso :rofl: ma mi chiamano Ciccio da una vita.. Pure mia mamma :biggrin:

Sulle discese, io ho un po' di usura eccessiva alle ginocchia (pallavolo agonistica) e quindi la discesa per me è sempre da fare col freno a mano.. sulla neve poi immagino, tra la stagione strana ed il caldo improvviso, sai che mix..

Sul campionario di soggetti che avete trovato in giro, sono senza parole... Al netto dell'incidente che può capitare, ho la netta impressione che il fatto che ormai si apre internet e si vedono foto di escursioni fatte da amici virtuali sembra aver annullato la gavetta necessaria (cosa che pare annullata un po' dappertutto a dirla franca, ormai so tutti fenomeni) e soprattutto il TIMORE REVERENZIALE che va tributato agli ambienti naturali, soprattutto a certe quote...

beninteso, io sono uno di quelli che mette le foto delle mie escursioni, ma quando guardo quelle degli altri - come queste - pur essendo mediamente in forma e non particolarmente fifone, valuto, pondero, e poi decido che per questo (con questa neve) devo ancora fare un poco di gavetta con picozza e ramponi.. In tutta onestà e senza farmi venire i complessi di inferiorità...

Invece ci si improvvisa, si azzarda, che poi va pure bene se vuoi salire in infradito: ma poi non scassare i maroni al prossimo.. comunque storie simili le le raccontano montanari ultra cinquantenni che di incoscienti in difficoltà ne han riportati molti a valle, ma ora mi pare si stia esagerando... tra l'altro anche il fatto che un escursione spesso sia associata da alcuni ad una prestazione agonistica mi lascia molto perplesso e lo vedo foriero di ulteriori gravi malintesi con annessi rischi...

Qui invece ho conosciuto ragazzi e leggo resoconti di EMOZIONI e non di "gare"... Un approccio che sicuramente mi piace di più ma che tra l'altro trovo più formativo e appagante, perché tanto ogni escursione è una piccola "impresa", anche nella più banali un po' di doloretti te li porti a casa ed è come la medaglietta guadagnata sul campo ;)

Scusa per le chiacchiere e grazie ancora per la risposta
 
Per quello aspetto l'anno prossimo, ho ancora timore reverenziale :no:quest'anno vorrei chiudere col Fonte Rionne (domenica l'ho intravisto da lontano e devo dire che mi affascina tanto quell'ambiente).:si:

Pensa che sul timore reverenziale io l'ho scritto in maiuscolo ..... Sul fonte Rionne se non l'hai visto c'è un report piuttosto fresco qui del buon gicat
 
ti sbagli invece, ne manca ancora una e spero di barrare la casella il 2 giugno; sarebbe la ciliegina ad una stagione invernale con tutti gli obiettivi centrati, oltre che il miglior viatico per le Alpi in arrivo

Mancavo giusto io Giusè!! Questa non me la perdo, dato che quest'anno di uscite ne ho fatte pochissime... e mi mancate anche voi oltre alla montagna!! ....Aspettando le alpi!!
 
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