I modi per impedire ad altri di approfittare del proprio lavoro sono tanti.
Per cominciare si dovrebbero diffondere foto con il proprio logo/monogramma/firma/pucchiacche messo in trasparenza su più parti dell'immagine così che si costringe l'eventuale approfittatore a lavorare sodo per "pulire" la foto.
In alternativa foto "degradate" con una forte compressione, ad esempio, così da dare un'idea di com'e' la foto, ma se la si vuole si deve chiedere all'autore.
Il modo migliore è l'uso di una filigrana registrata.
la tecnica è quella della steganografia (dal greco steganos = nascosto e graphos = scrittura) per cui un bit ogni x della foto invece di contenere informazioni relative l'immagine contiene informazioni sull'autore.
Prendi una foto di 1024*1024 pixel (1 megabit) sono circa 98kB, cioe' 98304 byte.
Prendi 1 bit (l'ultimo di ogni byte) e invece di lasciarci informazioni sul colore di un pixel ci metti un pezzo di informazione relativa all'autore.
perché proprio l'ultimo?
Perché il colore di un pixel è memorizzato in questa forma:
FF:FF:FF
dove FF e' un numero esadecimale che si traduce come 15*16^1+15*16^0. Scritto in decimale diventa 255:255:255, mentre in binario diventa
11111111:11111111:11111111
Chi di voi si dileggia con il fotoritocco sa che ogni pixel di una immagine ha un colore che e' la "somma" dei tre fondamentali: rosso, verde e blu (RGB) e in una immagine i valori di questi tre colori sono codificati proprio così. Su un file i tre numerelli relativi a Red, Green e Blue sono scritti in binario.
La steganografia prende l'ultimo bit di ogni byte di codifica del colore e ci scrive altro.
E dunque il nostro "bianco" (FF:FF:FF e' il codice del bianco) diventa
11111111:11111111:11111110
e' cambiato pochissimo, ma se prendo l'ultimo bit di ogni colore ottengo 110 che tradotto in base decimale diventa il numero 6.
Mentre il "bianco" si è trasformato in un giallo pallidissimo, cosa che molti monitor e molte stampanti traducono come bianco perché non sono in grado di rappresentare variazioni di colore tanto piccole.
Per farla breve ogni 8 byte di immagine hai 1 byte di informazione. Quindi in una foto da 1 megabit hai 12288 byte (1 byte = 1 carattere, per semplificare).
Applicando la tecnica steganografica "semplice" dunque si possono nascondere 12kB di informazione ogni megabit.
Considerando che nome e cognome sono lunghi pochi byte (ad es: Mario Rossi) si puo' infarcire una foto col proprio nome e cognome.
Questa tecnica è molto semplice e pure fragile, basta cambiare di 1 il colore di tutti i pixel dell'immagine per cancellare la filigrana. Una piccola ricerca con google vi permetterà di scoprire molti altri sistemi per rendere la vostra firma resistente alla post-produzione.
N.