I miei cinque cents:
1) la TSI (stazione radio della Svizzera Italiana) nei mesi estivi riporta frequenti episodi di escursionisti che, sbagliando strada, si sono trovati nel territorio di pertinenza di una "vacca nutrice" (così chiamano in Ticino le vacche con il vitello) subendo una assalto da parte della stessa e riportando molto spesso contusioni e ferite: quindi la vacca da latte, quando vuole, sa essere molto pericolosa: la cosa ha una rilevanza anche economica dato che il turismo in Svizzera ha un' importanza, sicuramente non seconda all'attività di malga, tant'è vero che dopo alcuni episodi si è sentita la necessità di intervenire, discutendo dei provvedimenti (segnaletica, delimitazioni degli spazi da evitare) tra malgari, ente del turismo e club alpino.
2) A me hanno insegnato che se in un contesto solitario qualcuno mi chiede aiuto (perchè ha bucato una gomma, si è stortato una caviglia, ha finito l'acqua o ha comunque una difficoltà oggettiva, se io sono il solo a poter intervenire, e sono sul posto HO IL DOVERE DI AIUTARLO, anche se, orrore, mi tocca interrompere il pasto o il sonno, poi, risolto il problema o girata la patata bollente a chi di dovere, gli dirò che andare in giro senza il crick dell'auto, con una borraccia che pare quella di Ken e Barbie, senza uno straccio di cartina o con scarpe da città e magari nemmeno un Opinel è proprio da scemo...ma solo DOPO....
altrimenti, nonostante millenni di evoluzione, leggi scritte bene o male, vuole dire che siamo ancora "homo hominis lupus".
PS: quando negli anni 70 ho, in via Stephenson (allora estrema periferia di Miano, tra prati e ferrovia) aiutai una ragazza in difficoltà perchè non sapeva cambiare una gomma della 500 (!) ho avuto "un certo tornaconto"...no, non "quello"

, ma suo padre era primario di Anestesiologia e rianimazione in un grosso ospedale,,,e io, guarda caso...specializzando nella materia....difficilmente si sa prima chi si sta aiutando...