Disavventura con una mandria di mucche

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Utente 24852

Guest
Purtroppo la privatizzazione di spazi naturali era presente in montagna anche in passato e stà ritornando quasi peggio... grazie anche al supporto di coloro che ritengono corretto questo sistema anche in montagna.
Personalmente non capisco l'abbinamento "amore per la vita in natura, per la montagna e poi supportare moltissime regolette, leggi scritte dall'essere umano che vanno palesemente in contrasto con quell'amore e la possibilità di concretizzarlo, ma vabbé ognuno ha le proprie convinzioni e giustificazioni.

La società ruota sempre uguale, sia giù, che sù. Per il tornaconto di qualcuno, altri devono adattarsi e in questo caso rinunciare a spazi, spesso i più paesaggisticamente belli, e andare in luoghi discosti, meno aperti, ecc...

Arriverà il giorno in cui anche le cime verranno sfruttate per qualcosa, faranno guadagnare qualcuno e quindi non ci si potrà inoltrare. Se lo si farà si verrà accusati di qualcosa, ahah

Ringrazio chì mi ha insegnato che fare l'alpigiano, l'allevatore, il mandriano, il pastore... non significa impadronirsi degli ambienti in cui gli animali si nutrono, gli ambienti montani in cui si lavora... ma anzi, di rispettare quei pochi che cercano di viverli. Il tutto riflettendosi sul modo di lavorare e gestire l'attività.

Anzi, consapevoli d'essere no a sfruttare spazi di tutti, la natura di tutti, per garantirci il nostro stile di vita e produrre risorse per altri... ma anche per noi. Quindi rispettando ancor più chì di passaggio o chì quei luoghi, naturali e anche loro, voleva viverseli.

GRAZIE
 
Ultima modifica di un moderatore:
Un conto è un gruppo di mucche che transita in un posto boschetto privo di erba quindi nulla da mangiare e dove prima non c'erano ( non è una zona di pascolo) Vede le tende e procede.
Un conto è piantare la tenda in una zona di pascolo vedendo che ci sono già un gruppo di mucche poco distanti. Poi si accende il fuoco. Ovvio che arrivano. E una volta creata la situazione è difficile da gestire se non andando fuori dalla zona di pascolo e riaccampandosi. Inoltre non so se sia consentito accendere fuochi dentro un pascolo.
Condivido questo punto. E che non condivido il passaggio successivo. Ok ho "sbagliato" chiamo il titolare della malga e mi manda cortesemente a fare in culo quando sa benissimo che le mucche non sono SEMPRE innocue (con un esempio estremo vorrei vedere quanti reputano un ippopotamo visto solo con la disney pericolosissimo come in effetti è.. Uno che ha provato ad allevarne uno l hanno trovato un pezzo qua un pezzo la nel fiume) quindi non trovo giusto su un piano non fosse legale ma anche solo umano rispondere che non ci si doveva trovare lì e tanti saluti
 
comunque, prima di commentare, biognerebbe sentire anche la versione del mandriano, sentire come è andata veramente la telefonata, come erano i toni di chi l' ha chiamato e come è stata realmente la conversazione. Perchè una persona prima di mandare a cagare un' altra persona deve aver sentito delle cose che lo hanno veramente infastidito. Forse Fabietto ha omesso qualcosa e non ci ha raccontato proprio tutto.
A essere sincero non ci avevo pensato... Anche se una persona più o meno spaventata... Di notte con moglie e figlio piccolo dietro non è detto che sia lucidissima ed "educata". Poi si sa la verità non è mai così scontata e parlare seduti su poltrona sedia o in spiaggia :D non è come trovarsi in quel momento in quella situaz.
 
Mamma mia quanta carne al fuoco!

Innanzitutto ci siamo passati (quasi) tutti. A me capitò forse 25 anni fa, avevamo messo la tenda nel pascolo di Mondeval con l'intenzione di andare al mattino a salire una via sui Bastioni di Formin, al mattino ci svegliamo presto, tempo uggioso, pioviggine: niente arrampicata! Poco dopo cominciano ad arrivare, prima da lontano, poi quando una delle mucche "capo" si incuriosisce tutta la mandria si dirige sempre più velocemente verso la nostra povera Sierra Leone! Quando ci siamo resi conto di cosa stava per succedere non c'era palesemente tempo per smontare e togliere il disturbo. Come tutti i ragazzi che per la prima volta si trovano a fare fronte ad un imprevisto abbiamo reagito come abbiamo potuto (quasi panico :D ): ci siamo messi a gridare ostentando di volere difendere il territorio, ha funzionato! Avessi avuto a disposizione un bastone lungo non avrei esitato ad usarlo, imitiando in questo i pastori che dirigono le bestie a suon di bastonate nemmeno troppo delicate.

Anni dopo, da un amica veterinaria, ho appreso che, a differenza del cavallo e dell'asino il calcio della mucca non è solo posteriore ma anche laterale: chi si trovasse coinvolto in un corpo a corpo con le mucche tenga conto di questo fatto.

Detto questo e senza voler fare la predica a nessuno (gli "esperti" sono quelli che ci sono passati e possono raccontarla) sono rimasto piuttosto stupefatto da alcune considerazioni lette in questo thread. Non so se sia un segno dei tempi che cambiano ma a me e a nessuno dei miei conoscenti coetanei sarebbe mai venuto in mente di rivolgersi a qualcuno o anche solo pensare che il malgaro dovesse sorvegliare gli armenti per garantire l'incolumità di chicchessia. Una volta ci si riteneva responsabili delle proprie azioni e delle proprie scelte e si riteneva normale assumersene i rischi e accettarne le conseguenze. Quando andavi in montagna, senza telefonetti, o eri in grado di cavartela da solo o, nella maggior parte dei casi, volente o nolente, ne pagavi le conseguenze.

Scegliere di andare a bivaccare in un alpeggio (a parte le considerazioni sulla liceità o meno) comportava allora e in mia opinione dovrebbe comportare ancora, l'assumersi in prima persona la gestione di ogni evenienza.

Se si vuole vivere "sotto tutela" affidandosi ad altri per il proprio comfort e per la propria sicurezza credo sia meglio rivolgersi alle struture attrezzate (campeggi) che esistono proprio per quelle persone (purtroppo la maggioranza) che non sono in grado di badare a se stesse.
 
Non creiamo attriti fra noi.
Interessante è invece aprire la parentesi cogliendo lo spunto della disavventura del nostro amico che peraltro ha già dichiarato di aver commesso qualche sbaglio e non si deve giudicare e condannare.
Come dicevo la vicenda deve fare riflettere su alcuni punti.

1) è consentito in area di pascolo campeggiare?
2) è consentito in area di pascolo accendere il fuoco?
Qualcuno che conosce bene la materia scriva così la conversazione sarà utile a tutti.

Ad es so che in zona Parco non si potrebbero accendere fuochi se non in aree riservate.
In merito al pascolo non conosco l argomento. Da bambino fui caricato da una mucca maremmana e da allora evito di accamparmi in zone di pascolo. Inoltre conosco bene un malgaro che porta mucche da carne al pascolo sull altopiano di Asiago che mi ha sempre detto di fare attenzione a queste mucche che quasi si inselvatichiscono nei mesi in alpeggio.
 
Mamma mia quanta carne al fuoco!

Innanzitutto ci siamo passati (quasi) tutti. A me capitò forse 25 anni fa, avevamo messo la tenda nel pascolo di Mondeval con l'intenzione di andare al mattino a salire una via sui Bastioni di Formin, al mattino ci svegliamo presto, tempo uggioso, pioviggine: niente arrampicata! Poco dopo cominciano ad arrivare, prima da lontano, poi quando una delle mucche "capo" si incuriosisce tutta la mandria si dirige sempre più velocemente verso la nostra povera Sierra Leone! Quando ci siamo resi conto di cosa stava per succedere non c'era palesemente tempo per smontare e togliere il disturbo. Come tutti i ragazzi che per la prima volta si trovano a fare fronte ad un imprevisto abbiamo reagito come abbiamo potuto (quasi panico :D ): ci siamo messi a gridare ostentando di volere difendere il territorio, ha funzionato! Avessi avuto a disposizione un bastone lungo non avrei esitato ad usarlo, imitiando in questo i pastori che dirigono le bestie a suon di bastonate nemmeno troppo delicate.

Anni dopo, da un amica veterinaria, ho appreso che, a differenza del cavallo e dell'asino il calcio della mucca non è solo posteriore ma anche laterale: chi si trovasse coinvolto in un corpo a corpo con le mucche tenga conto di questo fatto.

Detto questo e senza voler fare la predica a nessuno (gli "esperti" sono quelli che ci sono passati e possono raccontarla) sono rimasto piuttosto stupefatto da alcune considerazioni lette in questo thread. Non so se sia un segno dei tempi che cambiano ma a me e a nessuno dei miei conoscenti coetanei sarebbe mai venuto in mente di rivolgersi a qualcuno o anche solo pensare che il malgaro dovesse sorvegliare gli armenti per garantire l'incolumità di chicchessia. Una volta ci si riteneva responsabili delle proprie azioni e delle proprie scelte e si riteneva normale assumersene i rischi e accettarne le conseguenze. Quando andavi in montagna, senza telefonetti, o eri in grado di cavartela da solo o, nella maggior parte dei casi, volente o nolente, ne pagavi le conseguenze.

Scegliere di andare a bivaccare in un alpeggio (a parte le considerazioni sulla liceità o meno) comportava allora e in mia opinione dovrebbe comportare ancora, l'assumersi in prima persona la gestione di ogni evenienza.

Se si vuole vivere "sotto tutela" affidandosi ad altri per il proprio comfort e per la propria sicurezza credo sia meglio rivolgersi alle struture attrezzate (campeggi) che esistono proprio per quelle persone (purtroppo la maggioranza) che non sono in grado di badare a se stesse.
Si comprendo il tuo discorso
ma il mondo va avanti chiunque ha un telefonino anche 2 mi chiamano sono un malgaro mi dice " sono circondato dalle vacche" magari mi scappa anxhe una risata ma cosa mi costa dirgli di smontare il campo senza scenate che spaventino le mucche e andarsene in tranquillità che così non succede nulla?
Specialmente se so che qualcosa di serio potrebbe accadere...
Poi la responsabilità personale prima di tutto chiaro per carità .. Se chiamo i soccorsi perché sono nella merda col cellulare non vorrei mai che mi rispondessero 20 anni fa non c erano cellulari che vuoi inc.... Ehm... arrangiati!!! :p
 
Non creiamo attriti fra noi.
Interessante è invece aprire la parentesi cogliendo lo spunto della disavventura del nostro amico che peraltro ha già dichiarato di aver commesso qualche sbaglio e non si deve giudicare e condannare.
Come dicevo la vicenda deve fare riflettere su alcuni punti.

1) è consentito in area di pascolo campeggiare?
2) è consentito in area di pascolo accendere il fuoco?
Qualcuno che conosce bene la materia scriva così la conversazione sarà utile a tutti.

Ad es so che in zona Parco non si potrebbero accendere fuochi se non in aree riservate.
In merito al pascolo non conosco l argomento. Da bambino fui caricato da una mucca maremmana e da allora evito di accamparmi in zone di pascolo. Inoltre conosco bene un malgaro che porta mucche da carne al pascolo sull altopiano di Asiago che mi ha sempre detto di fare attenzione a queste mucche che quasi si inselvatichiscono nei mesi in alpeggio.
Vorrei sapere fove sono le idilliache aree che non siano campeggini predefiniti dove si può campeggiare e accendere un fuoco.. Se esistono..
 
Non so che regole Vigano in un pascolo dato in concessione al malgaro.
So che nella maggior parte di Italia si può bivaccare in tenda ma non campeggiare. Ossia arrivo di sera pianto la tenda, dormo e la mattina smonto e vado via. Non è consentito invece campeggiare stanzialmente.
Per le regole del parco non so dire.
 
Se uno mette la tenda in un posto dove ci sono le mucche, i vitelli e il toro, e non gli sta bene, ha una sola cosa da fare, smontare la tenda e andare in un altro posto.
Non deve disturbare i carabinieri che hanno cose ben più importanti di cui occuparsi, non deve disturbare i malgari che dopo una giornata di lavoro hanno il sacrosanto diritto di riposarsi e non deve disturbare le mucche che pascolano nella lora malga da sempre.
Vivi e lascia vivere, ovvero vivi liberamente in mezzo alla natura e lascia vivere in pace gli altri.
Sul non "disturbare" i carabinieri non sono assolutamente d'accordo, é il loro lavoro aiutare il cittadino che sia un aiuto fisico o psicologico, che poi é ben diverso chiedere consigli via telefono al centralino e richiedere che fisicamente qualcuno arrivi, e son dell'idea che è la cosa giusta da fare chiedere consiglio in caso di pericolo alle autorità competenti.
Stessa cosa il proprietario delle mucche, non puoi di certo lamentarti se ti chiamano, visto che le mucche son tue e son libere di girare in mezzo alle persone. Uno non può sapere che sia una zona di pascolo se non é indicato, se uno non vuole che le mucche non disturbino ci sono i metodi appositi.
Sul bivacco con la tenda poteva succedere anche se si fosse a dormire sul prato senza nulla.
 
Il tutto si riassume in:

"Se non sei in grado di avere a che fare con le mucche non andare dove ci sono le mucche"

che è un corollario di:

"Fai il passo lungo quanto la tua gamba"
Non intendevo quello, intendevo sulla legalità di piazzare la tenda se la forestale fosse arrivata, metti che ora che arriva tutta la roba é nello zaino, e li trovi seduti su un sasso con che motivazione gli contesti di essere su un terreno "privato" e dove non puoi stare se non ci sono segni che lo identificano?
Bisognerebbe capire anche se é permesso lasciare le mucche così libere oppure no.(magari non é dappertutto é uguale)
 
Solitamente la zona dove le mucche sono lasciate libere è delimitata da steccato o filo elettrico.. capisco che una persona non abituata abbia paura e chieda supporto.

Dispiace per la risposta sgarbata ricevuta ma probabilmente il campeggio è stato visto come una intrusione...

Le mucche sono animali estremamente docili ma in situazioni particolari se spaventate possono perdere la testa ed essere pericolose,hai fatto bene a spostarti.
 
Siamo noi “cittadini” ad invadere l’ambiente montano per “divertimento” ove le mucche d’estate sono state sui pascoli dalla notte dei tempi. Secondo me occorre rispetto. Peraltro se non erano mucche ma camosci, lupi, cani selvatici, un orso, chi si chiamava? I cacciatori per abbattere l’orso, come pare stiano facendo sempre più spesso?

Dormire in tenda in dolomiti già è mal tollerato, ogni pubblicità non può che fare inasprire controlli e sanzioni. Arrangiarsi da soli è anche nel proprio (e dei colleghi bivaccatori di frodo) interesse, mi pare!
 
Siamo noi “cittadini” ad invadere l’ambiente montano per “divertimento” ove le mucche d’estate sono state sui pascoli dalla notte dei tempi. Secondo me occorre rispetto. Peraltro se non erano mucche ma camosci, lupi, cani selvatici, un orso, chi si chiamava? I cacciatori per abbattere l’orso, come pare stiano facendo sempre più spesso?

Dormire in tenda in dolomiti già è mal tollerato, ogni pubblicità non può che fare inasprire controlli e sanzioni. Arrangiarsi da soli è anche nel proprio (e dei colleghi bivaccatori di frodo) interesse, mi pare!

Ma scusa ma rispetto per cosa, che invasione è stata la nostra?
Abbiamo trovato un bel posto dove bivaccare e ci siamo appartati lì, Il pascolo era anche abbastanza lontano da dove abbiamo messo la tenda e mai avrei pensato di attirare una mandria di mucche, non c'era nessuna delimitazione, barriera o cartello di proprietà privata.
Ora, sinceramente se non si è neanche più liberi di poter bivaccare in uno spazio di montagna cosa ci rimane di fare? Passare le vacanze in giardino? O in un campeggio? Facciamo escursioni solo con una guida o se abbiamo fatto anni di scout?
Io non ho chiesto l'intervento di nessuno, ho solo telefonato per capire come comportarmi essendomi trovato in una situazione nuova e avendo timore di come avrebbero potuto reagire le mucche (conoscendone la loro pericolosità), mi pare umano in caso di una situazione che ti spaventa, se ne hai la possibilità, chiedere un parere a qualcuno di più competente, non credo proprio di aver creato enormi disagi alla guardia forestale chiedendo come comportarmi, credo faccia parte anche dei loro doveri no?
Tra l'altro sono stati loro a dirmi di chiamare la malga più vicina chiedendo di richiamare il pascolo.
Poi leggi articoli in cui gli incidenti con il pascolo aumentano drasticamente, eppure quì sembra di vedere gente nata "imparata"!
E comunque non mi pare sia così mal tollerato il bivacco, anzi in molte occasioni sono state le malge o i rifugi a consigliarmi dove bivaccare.
 
Purtroppo la privatizzazione di spazi naturali era presente in montagna anche in passato e stà ritornando quasi peggio... grazie anche al supporto di coloro che ritengono corretto questo sistema anche in montagna.
Personalmente non capisco l'abbinamento "amore per la vita in natura, per la montagna e poi supportare moltissime regolette, leggi scritte dall'essere umano che vanno palesemente in contrasto con quell'amore e la possibilità di concretizzarlo, ma vabbé ognuno ha le proprie convinzioni e giustificazioni.

La società ruota sempre uguale, sia giù, che sù. Per il tornaconto di qualcuno, altri devono adattarsi e in questo caso rinunciare a spazi, spesso i più paesaggisticamente belli, e andare in luoghi discosti, meno aperti, ecc...

Arriverà il giorno in cui anche le cime verranno sfruttate per qualcosa, faranno guadagnare qualcuno e quindi non ci si potrà inoltrare. Se lo si farà si verrà accusati di qualcosa, ahah

Ringrazio chì mi ha insegnato che fare l'alpigiano, l'allevatore, il mandriano, il pastore... non significa impadronirsi degli ambienti in cui gli animali si nutrono, gli ambienti montani in cui si lavora... ma anzi, di rispettare quei pochi che cercano di viverli. Il tutto riflettendosi sul modo di lavorare e gestire l'attività.

Anzi, consapevoli d'essere no a sfruttare spazi di tutti, la natura di tutti, per garantirci il nostro stile di vita e produrre risorse per altri... ma anche per noi. Quindi rispettando ancor più chì di passaggio o chì quei luoghi, naturali e anche loro, voleva viverseli.

GRAZIE

Sono d'accordo con te, trovo anche strano questo atteggiamento in un forum chiamato "avventurosamente" :D
 
Si è liberi quando si è in grado di affrontare le situazioni. Quando si telefona per chiedere aiuto non si è liberi ma impreparati ed imprudenti, probabilmente ci si trova oltre le proprie capacità/possibilità per quel senso di finta sicurezza che da il poter chiedere aiuto, il tipico atteggiamento alla base di molte disgrazie. Quello che è generalmente tollerato è il bivacco di emergenza che significa “non sono in gardo di proseguire o raggiungere la valle piuttosto che farmi male mi fermo qui”. Generalmente per essere “considerato” bivacco devi piantare la tenda al tramonto e levarla all’alba altrimenti stai campggiando. Non parliamo dei fuochi! Questo in generale. Sicuramente nel parco delle dolomiti d’ampezzo, dove ti trovavi, se ho capito bene eri a foreclla lerosa, non è ammesso nemmeno il bivacco. Si fa, ma si fa di frodo, per questo è assolutamente controproducente attirare l’attenzione sul fatto che ci sono persone li con una tenda. Purtroppo in questo sventurato paese il fatto che un comportamento venga generalmente tollerato non è garanzia di nulla, vallo a chiedere a quello sventurato turista che qualche giorno fa, in sicilia è stato multato dai carabinieri per aver pisciato dietro un albero TREMILATRECENTO euro!

“Invasione”, mentre tu eri li a “divertirti”, il malgaro ci deve cavare un reddito. Prova a considerare chi era l’intruso?

Comunque in general in italia ed in europa tutta, in particolare nelle alpi, quel tipo di campeggio libero che sembra piacerti non è ammesso da nessuna parte, probabilmente dovresti trasferirti in scandinavia, li le cose funzionano diversamente.

Non c’è nulla di male a farsi trovare impreparati, come ho detto sopra capita più o meno a tutti, trovo aberrante la pretesa di avere il sacrosanto diritto all’impreparazione e a qualcuno che ripari il culo al posto nostro.

La libertà può esistere solo nell’autonomia e nell’assunzione e di responsabilità e relativi rischi. Quelli che fanno le marachelle e se le fanno sistemare dai grandi di solito sono i bambini.
 
Estratto dal regolamento del parco delle dolomiti d’ampezzo

2. In zona di preparco, nel fondovalle, esistono aree attrezzate per la sosta dei campers e per il campeggio ed a quote più alte esistono bivacchi fissi e rifugi alpini attrezzati per il pernottamento, perciò non si può campeggiare con tende e camper.
3. Non si possono accendere fuochi; una disattenzione può distruggere un patrimonio forestale secolare.

Mi sembra abbastanza chiaro che l’unica cosa che si possa provare a contrattare con un forestale sia un bivacco di emergenza. Provare a contrattare, riuscire a non farsi multare non è affatto garantito.

Attirare l’attenzione sul fatto che si piantino tende di frodo (puoi chiamarlo anche bivacco ma non eri in emergenza non pretendere diritti che non hai) non può che fare danno ai “praticanti” (trad. è sostanzialmente una coglionata)
 
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