discesa in forra

I recenti interventi in questo forum di argomento torrentistico, mi hanno stimolato la curiosità di conoscere quale tecnica si utilizzi per le discese in forra.
Ho sempre pensato che si scendesse in corda doppia su corda statica o semistatica, ma una recente lettura di un libro di torrentismo mi ha fatto venire qualche dubbio.
Il libro in questione è "Figlie dell'acqua e del tempo",fatto molto bene e dedicato alle forre dell'Italia centrale.Il dubbio che mi è venuto , leggendo la descrizione di una discesa,è legato al fatto che veniva citato un salto di 70 metri e nell'elenco dei materiali da portarsi veniva citata un'unica corda da 70 metri.
Un errore, oppure viene utilizzato un sistema di sgancio di una corda singola effettuato dal basso una volta terminata la discesa?
 
Il dubbio che mi è venuto , leggendo la descrizione di una discesa,è legato al fatto che veniva citato un salto di 70 metri e nell'elenco dei materiali da portarsi veniva citata un'unica corda da 70 metri.
Un errore, oppure viene utilizzato un sistema di sgancio di una corda singola effettuato dal basso una volta terminata la discesa?

Ho il libro.........a quale forra ti riferisci ????
 
Purtroppo sono al lavoro e non ho con me il libro.
Mi sembra che fosse la descrizione del Fosso la Foce nei Sibillini, con partenza da Casali.
 
La Foce, un posto spettacolare.............
Nella relazione vengono indicate corde da 70, 50, 30........
La cascata più alta si può scendere in singola con la corda bloccata sull'ancoraggio con un nodo a contrasto e recuperare il tutto con le altre due giuntate..........
In effetti scendere 70 metri su singola è più agevole e meno faticoso che in doppia (in quest'ultimo caso devi gestire il peso di 140mt. di corda) anche se più delicato.........
Ma del resto la Foce non è una forra per principanti..........
Spiegare le nuove tecniche di discesa su corda singola è un pò complesso. Vedo se riesco a trovarti un link........
In ogni caso sono tecniche complesse che richedono grande esperienza. Ne possiamo parlare sono in maniera sueprficiale, come cultura generale, senza entrare troppo nei dettagli........
 
Allora, ho fatto una ricerca in rete e non ho trovato nulla eppure ci sono fiorfiore di siti.......Forse ho cercato male o forse nessuno si impegna a descrivere queste tecniche in rete e sto parlando dei soggetti più autorevoli del torrentismo mondiale come l'EFC e AIC........Nada e questo è già indicativo.........
Provo io a darti delle inidcazioni sommarie e per quanto possibile chiare..........
Il torrentismo è un'attività recentissima, diciamo non più di una 40ina di anni. I primi a scendere le forre sono gli speleologi per lo studio dei complessi carsici di cui le forre spesso fanno parte. La prima fase, quella del pionierismo, dura sino ai primi anni ottanta........
I primi torrentisti sono quindi spelologi e alpinisti particolarmente curiosi ma siamo agli albori e l'attività e ancora meno che di nicchia.......
La prima topoguida italiana è dell'89, "profonde gole", da questa data il torrentismo comincia ad avere una timida diffusione e sempre ad opera dei gruppi speleo locali.........
Con l'avanzare degli anni novanta l'attività conosce una sempre maggior diffusione ma continuiamo a parlare ancora di torrentisti di "prima generazione" e cioè di coloro che praticano arrivando da altre discipline quali appunto. speleo, alpinismo, kayak, escursionismo........
Solo sul finire degli anni novanta e con la sempre maggior diffusione dei corsi si può finalmente parlare di "torrentisti di seconda generazione" e cioè di tutta quella categoria di escursionisti specializzati in forre che nasce direttamente da questa attività senza nessuna esperienza pregressa in altre discipline di montagna.......
Con l'aumentare dei praticanti aumentano di proporzione gli incidenti tanto che ad oggi il CNSAS ha creato un operatore specifico per il soccorso in forra.......
Orbene, sino a tutti gli anni novanta la tecnica di discesa su corda consisteva nella semplice doppia con l'accortezza di non montare nessun nodo autobloccante di sicurezza per evitare il blocco sotto cascata.
In pratica se il salto max era 50mt. ti portavi due 50 e magari una corda corta a facevi tutti i salti maggiori con la corda lunga, con il risultato di scendere un 35mt. con 50mt. e di avere un imbando di 30mt. nella pozza di ricezione. L'analisi degli incidenti ha permesso di scoprire che una buona parte di essi era dovuta al blocco sotto cascata o in pozza di ricezione a causa di troppa corda in imbando, difficoltà di liberarsi dal discensore, difficoltà nell'attuare tecniche di sblocco sotto cascata.
Attualmente le tecniche di corda singola permettono di regolare a raso della pozza di ricezione la corda con grandiosi vantaggi quali: assenza totale di corda in imbando nella pozza vorticosa e liberazione istantanea della corda dal discensore una volta giunti in acqua. In pratica possibilità di attuare SUBITO idonee tecniche di nuoto per uscire dalla zona di dififcoltà.....inoltre con i nuovi sistemi su singola scioglibile è possiible calare il torrentista bloccato sottocascata sino alla pozza di ricezione con maggiori possibilità di intervento o autosoccorso.......
Poi c'è tutto il discorso delle grandi verticali dove anche in questo caso la discesa in singola permette manovre più facili e più sicure (gestione della calata e chiave di bloccaggio)
Ecco cosa può succedere........
Cañones y Barrancos
L'argomento è complesso ed è difficile spiegarsi.........spero di esser stato utile.......
 
Non mi dire, anche tu un fortunato lavoratore della domenica?;)
Ti ringrazio per il tempo e la cura che hai messo nel rispondere alla mia curiosità e devo dire che si è fatta un pò di chiarezza nella mia mente.
So che preferisci non entrare in dettagli eccessivamente tecnici anche per motivi di sicurezza, però, se puoi, ti chiederei un approfondimento sul sistema di recupero della corda singola.
Io ho praticato per qualche anno l'attività speleologica, nella quale si usano perlopiù corde singole statiche in cui non c'è il problema del recupero in quanto nella maggior parte dei casi al ritorno si risale sulla stessa corda.
Negli ultimi anni mi sono dedicato all'alpinismo, in cui si usano le corde dinamiche in doppia con recupero classico, per cui non riesco a capire come si possa recuperare dal basso una corda singola...
 
In effetti sono curioso anche io...e non è la prima volta che me lo chiedo
Se non ci sono 2 capi la corda non la tiri giù! A meno che non si vada in forra in 20 e si strappino gli ancoraggi tirando!!!!:p:p
 
Con un doppino............
Il sistema è sempre quello della"doppia" solo che la discesa avviene su un ramo solo.........
Si usa un sacchetto dove è riposta una corda di lunghezza anche superiore al salto massimo.
Raggiunto l'ancoraggio si passa il capo della corda nell'anello centrale poi si fila un bel pò di lunghezza giù dal salto. si monta un freno sulla corda a valle dell'anello dell'ancoraggio. Con il freno e con i segnali dati dal primo che scende si regola la corda a raso della pozza di ricezione.....Gli altri scendono. L'ultimo smonta tutto e fa un nodo speciale e lo mette in battuta sull'anello. Lancia il sacchetto con il restante imbando di corda al compagno giù in basso o subito o durante la calata appena gli è possibile. Scende........Il compagno tira la corda e sfila il tutto.........
Basta............non dico altro........
Ciao.
 
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Ah ok, a parte il nodo assurdo ho capito.
Tutti scendono in singola, ma l'ultimo porta giù in un sacco un altra corda per tirare giù la singola.
Chiaro, anche se il nodo dell'evaso credo che sia la gioia degli ortopedici.
 
Ah ok, a parte il nodo assurdo ho capito.

Ok, ho modificato il mio ultimo post cercando di essere il più vago possibile...........
ciao.

P.s. belin è vero, ne avevamo già parlato , questo lo ricordo..........praticamente ho ripetuto le stesse cose...........
Vabbè.........
Riciao.......
 
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