Discussione filosofica sul coltello survival/bushcraft

Qualche premessa:
1 so benissimo che per il 90% delle escursioni è + che sufficiente un opinel 8
2 il coltello survival non esiste, o meglio è quel coltello che hai in tasca quando succede qualcosa di grave (nel mio caso ho come EDC un vic spartan)
3 posso anche avere una motosega che se non la so usare non mi tiro fuori dai pasticci.

ma veniamo a noi, stage decidendomi su quale coltello puntare per avere in casa un vero coltello survival e gli aspetti da considerare sono moltissimi.

1 fisso o pieghevole? (be, quì è praticamente scontato il fisso)
2 costruzione? (se è vero che il full tang è + robusto, è anche vero che un manico cavo potrebbe avere il necessario per salvare la pellaccia)
3 spessore? (i coltelli bushcraft, anche per impieghi gravosi vanno da 2,5mm a 6mm e io terrei sempre conto che un machete supera raramente i 3mm, ma al contrario una accetta...)
4 lunghezza e larghezza lama? (+ grossa, più peso e in generale non è detto che lavori bene su materiali fini)
5 punta, bisello, filo? (qui si apre un mondo)

ebbene, valutanti le varie attività che il coltello dovrà svolgere (intaglio legno, ma anche batoning e chopping, scuoio di animali e di pesci, scavo del terreno, qualche piccolo lavoro non di taglio come piantare dei picchetti e rimuoverli, e non dimentichiamoci l'eventualità di doverlo legare ad un bastone per andare a caccia-pesca ho capito che è difficile trovare il giusto compromesso.

io personalmente reputo il fox parang, il panabas (6mm di spessore e con lame che sono molto larghe!, o i chris reeve a manico cavo monolitici (4mm di spessore con lame di 12-18 cm un po meno larghe) o l'SRK della cold steel, il warthog della ka-bar (questi 2 sono hidden tang, con spessore di 5 o 6mm). e ce ne sono molti altri simili, insomma bei lamozzi di un certo spessore.

ora mi chiedo invece se secondo voi lame + sottili come il mora companion, o i bushcraft della cold steel (che a detta di tutti sono ottimi coltelli outdoor, anche per situazioni toste) con i loro 2,5mm di lama sono sufficienti?

e invece che ne pensate dei neck knife?
 
Dunque, intanto rigorosamente Full Tang se l'uso del coltello è gravoso, i coltelli simil rambo con il manico pieno di cose sono poco robusti in caso di uso al limite. Riguardo al tipo di lama dopo varie peripezie ho trovato che il coltello che fa per me è l'Esee model 4, che ha un rapporto peso dimensioni ottimo (ma lunghezza manico scarsa, quindi scomodo per chi avesse mani grandi). A quest'ultimo affianco il mio ormai storico Vic Trailmaster onehand. Se devi fare Batoning una lama di 4 o 5 mm ti sarà utile perché funzionerà tipo cuneo, ma in realtà in passato ho usato (su legna più piccola, ovvio) anche il vic e sono riuscito nell'opera, anche se sconsiglio di usare un folder per certi usi perché alla lunga le meccaniche si danneggiano. Personalmente ho evitato coltelli troppo pesanti che possono essere più performanti ad esempio nel chopping, ma cercavo qualcosa che non stancasse troppo nel caso di uso prolungato. Poi dipende tutto da ciò che devi fare con il coltello, io lo uso anche per intagliare e quella dell'Esee 4 è la mia dimensione limite che permette un uso agevole/maneggevole della lama. Riguardo agli altri coltelli che hai citato non posso dire nulla perché non li ho usati, ma se usi la funzione cerca probabilmente troverai qualche recensione qui sul forum. Riguardo poi ai coltelli da collo boh, non mi attirano molto...del parang trovi una bella ed approfondita recensione fatta qualche giorno fa da Mr.Survival.
 
Scusatemi per l'ironia e per la sottile vena polemica... ma finalmente una discussione nuova, un argomento fresco di cui non si era mai e poi mai accennato (vedi link)!!!

Bisognerebbe mettere da qualche parte una funzione di ricerca, che ne so, magari in alto a destra. Voi che ne pensate?
 
buongiorno a tutti, vorrei sapere se nel forum c'è qualche psicologo, psicanalista psicoqualcosa disposto a spiegarmi perchè l'oggetto coltello più di ogni altro genera nel cervello dell'umano (maschio) un feticismo pari solo a quello che l'umano (femmina) ha per le scarpe. :)

p.s. non sono polemico sia chiaro, sono affetto da coltellite cronica dall'età di sei anni

p.p.s. https://www.youtube.com/watch?v=bXTdaWlCY9o
"cosa sono i milioni quando in cambio ti danno i coltelli?" cit. Eelst
 
Scusatemi per l'ironia e per la sottile vena polemica... ma finalmente una discussione nuova, un argomento fresco di cui non si era mai e poi mai accennato (vedi link)!!! Bisognerebbe mettere da qualche parte una funzione di ricerca, che ne so, magari in alto a destra. Voi che ne pensate?

Già, vero
 
buongiorno a tutti, vorrei sapere se nel forum c'è qualche psicologo, psicanalista psicoqualcosa disposto a spiegarmi perchè l'oggetto coltello più di ogni altro genera nel cervello dell'umano (maschio) un feticismo pari solo a quello che l'umano (femmina) ha per le scarpe. :)

p.s. Non sono polemico sia chiaro, sono affetto da coltellite cronica dall'età di sei anni

p.p.s. https://www.youtube.com/watch?v=bxtdawlcy9o
"cosa sono i milioni quando in cambio ti danno i coltelli?" cit. Eelst


quotissimo
 
Qualche premessa:
1 so benissimo che per il 90% delle escursioni è + che sufficiente un opinel 8
2 il coltello survival non esiste, o meglio è quel coltello che hai in tasca quando succede qualcosa di grave (nel mio caso ho come EDC un vic spartan)
3 posso anche avere una motosega che se non la so usare non mi tiro fuori dai pasticci.

ma veniamo a noi, stage decidendomi su quale coltello puntare per avere in casa un vero coltello survival e gli aspetti da considerare sono moltissimi.

1 fisso o pieghevole? (be, quì è praticamente scontato il fisso)
2 costruzione? (se è vero che il full tang è + robusto, è anche vero che un manico cavo potrebbe avere il necessario per salvare la pellaccia)
3 spessore? (i coltelli bushcraft, anche per impieghi gravosi vanno da 2,5mm a 6mm e io terrei sempre conto che un machete supera raramente i 3mm, ma al contrario una accetta...)
4 lunghezza e larghezza lama? (+ grossa, più peso e in generale non è detto che lavori bene su materiali fini)
5 punta, bisello, filo? (qui si apre un mondo)

ebbene, valutanti le varie attività che il coltello dovrà svolgere (intaglio legno, ma anche batoning e chopping, scuoio di animali e di pesci, scavo del terreno, qualche piccolo lavoro non di taglio come piantare dei picchetti e rimuoverli, e non dimentichiamoci l'eventualità di doverlo legare ad un bastone per andare a caccia-pesca ho capito che è difficile trovare il giusto compromesso.

io personalmente reputo il fox parang, il panabas (6mm di spessore e con lame che sono molto larghe!, o i chris reeve a manico cavo monolitici (4mm di spessore con lame di 12-18 cm un po meno larghe) o l'SRK della cold steel, il warthog della ka-bar (questi 2 sono hidden tang, con spessore di 5 o 6mm). e ce ne sono molti altri simili, insomma bei lamozzi di un certo spessore.

ora mi chiedo invece se secondo voi lame + sottili come il mora companion, o i bushcraft della cold steel (che a detta di tutti sono ottimi coltelli outdoor, anche per situazioni toste) con i loro 2,5mm di lama sono sufficienti?

e invece che ne pensate dei neck knife?


rispondo in parte ai tuoi quesiti.

Se si parla di survival nel senso che occorre essere preparati in questo senso occorre orientarsi sulle filosofie militari, semplicemente perchè chi meglio di loro ha sperimentato in questo senso? (anche se secondo me c'è una risposta migliore le popolazioni che da secoli vivono a contatto con la natura, le loro lame sono frutto di questa esperienza, ma purtropop questa esperienza non è stata mai codificata in manuali cosa che hanno fatto i militari. Chi ha iniziato a codificare e prendere spunto dalla popolazioni nordiche è stato kochianski. A dispetto di tante altre popolazioni che hanno vissuto e vivono tutt'ora nella natura anche in altre aree geografiche)

ritornando ai militari questi in genere dicono che occorre:

1. un fisso robusto (per cui escluderei manici cavi)+un multitool (e li dipende da chi acquista se preferisce un multitool pinza o un multitool tipo svizzero).
2.il fisso robusto nei manuali militari non ha solo lo scopo "survival" ma anche quello di difesa/offesa che fortunatamante a un escursionista intressa poco. Se ci fai caso i coltelli militari buoni e che hanno fatto storia sulla punta hanno il doppio filo ossia sono un'arma a tutti gli effetti. Per cui per gli escursioniti come noi , io e sottolineo io (quindi se dico io sottolineo la mia esperienza, la mia manualità, la mia capacità di utilizzo, quindi si tratta di un giudizio del tutto personale che non deve influenzare nessuno in eventuali acquisti) mi trovo bene con lame di tra i 9/12 cm com uno spesso max di 3 esagerando 4 mm.



volendo rispondere alla tua domanda:

"ora mi chiedo invece se secondo voi lame + sottili come il mora companion, o i bushcraft della cold steel (che a detta di tutti sono ottimi coltelli outdoor, anche per situazioni toste) con i loro 2,5mm di lama sono sufficienti? "

omettendo la marca che citi, semplicemente perchè ne esistono altre con la stessa qualità, credo che coltelli con le caratteristiche da te mensionate siano sufficienti e aggiungo che il profilo scandi risulta essere il più adatto nella lavorazione del legno proprio per una questione di geometrie.


:)
 
mah, il concetto di coltello survival non mi ha mai fatto impazzire, ed ora spiego il perchè:
essendo un coltello che deve praticamente svolgere tutte le funzioni che normalmente sarebbero affidate a diversi attrezzi, deve essere intermedio a tutte le tipologie di coltelli che ci possono essere come dimensioni, peso, tipo di bisello, tutto insomma. e per questo mi risulta come un qualcosa che ti permetta di fare qualsiasi cosa, ma tutto male.
E per uno che non è un militare o che non prevede il futuro mi sembra poco utile, ma questa è solo una mia opinione.

Tornando al coltello io starei su un 4 pollici, non di più e non di meno, assolutamente full-tang visto che facilmente dovrà scavare buche e simili, con una buona punta, resistente ma utile (tipo drop point), un bisello saber con relativo microbisello (facile e veloce da affilare) robusto, con doti di taglio buone ma che ti permetta di spaccare anche un pezzo di legno senza incastrarsi.
acciaio inox, visto che potremmo essere nel deserto come su un'isola tropicale, impugnatura plastica per una buona presa in qualsiasi condizione e dei fori o un sistema per farne una lancia o un uncino e lama parzialmente seghettata e con un fodero plastico a pressione.

Mi sembra di descrivere uno dei vari modelli Gerber Bear Grylls, o i Camillus sponsorizzati da Les Stroud, ma in effetti, qualità a parte, la filosofia del coltello da sopravvivenza più azzeccata secondo me è quella.
 
Scusatemi per l'ironia e per la sottile vena polemica... ma finalmente una discussione nuova, un argomento fresco di cui non si era mai e poi mai accennato (vedi link)!!!

Bisognerebbe mettere da qualche parte una funzione di ricerca, che ne so, magari in alto a destra. Voi che ne pensate?
che sbagli,
infatti seguendo il link da te riportato si finisce per perdersi in una inutile diatriba su cosa sia survival o meno o sia emergency,
e poi quale coltello possa essere definito survival e quale invece no!

Così facendo, come si vede, si perde il senso del quesito posto da trabakko che ha invece ben delimitato i conetti in questione.

cioè:
 
cioè
trabacco scrive
so benissimo che per il 90% delle escursioni ...
.
Orebbene, valutanti le varie attività che il coltello dovrà svolgere (intaglio legno, ma anche batoning e chopping, scuoio di animali e di pesci, scavo del terreno, qualche piccolo lavoro non di taglio come piantare dei picchetti e rimuoverli, e non dimentichiamoci l'eventualità di doverlo legare ad un bastone per andare a caccia-pesca ho capito che è difficile trovare il giusto compromesso.

Quindi il quesito è ben preciso e non è da coltellinai bensì da escursionisti..
ovvero traducendo io interpreto così:
"supponendo che durante una escursione avvenga un imprevisto che mi interdice la possibilità di raggiungere un posto urbanizzato,
che tipo di coltello mi darebbe più aiuto per cavermela? "

A questo io risponderei che considerando un'escursione in territorio italiano,
credo improbabile sia necessario resistere più di 2 o 3 giorni.
Valutato quanto sopra i pericoli maggiori possono essere causati dal freddo
per cui ritengo siano da preferire lame che non siano in difficoltà se usate
per costruire riparo o per tagliare legna per un fuoco.
 
scusate la mia piccola considerazione che forse porterà un po fuori dall'argomento, ma poi neanche tanto.

Avete mai provato ad imamgginare, ma anche provato veramente a pensare/simulare una giornata d asopravvivenza???

Cosa mi serve per passare la notte??

1. riparo
2. fuoco

avete mai pensato come ottenerli con un equipaggiamento minimale??
se sici avete mai provato a relizzare punto 1 e 2?? con solo quello che vi trovate dietro? fose pur eun vic da 6?

Se ci provate vedrete che il coltello no servrà a fare legna, scavare buche (per cosa poi??? boh).
Se ci provate vedrete quanto è lavoro di fino farsi un riparo più o meno efficiente e quanto è complicato il fuoco.
Ci vuole molta pazienza e molta, molta, molta,molta, molta, molta, molta, molta,molta, molta, molta, molta, molta,molta, molta, molta, molta, molta,molta, molta, molta, molta, molta,molta, molta, molta, molta, molta,molta, molta, molta

PRATICA, poi si sa c'è chi è più bravo e chi no, ma solo facendo così si può capirecosa effettivamete di quel poco che si ha addosso è utile, inutile, mancante, necessario.

Inoltre in una vera situazione di emergenza occorre lavorare di ingegno ossia se io non ho cibo è inutile che faccio chopping x sprecare energie e basta quando posso raccogliere quello che è per terra.

E' inutile scavalcare un ostacolo col rischio di farsi male quando lo si potrebbe aggirare. Occorrerà comportarsi come il ragno nella tela, max rendimento col minor speco di energie possibili.

Quindi non occorrerà solo questo o quel coltello ma occorreranno anche pratica, esperienza, giudizio:)
 
che sbagli,
infatti seguendo il link da te riportato si finisce per perdersi in una inutile diatriba su cosa sia survival o meno o sia emergency,
e poi quale coltello possa essere definito survival e quale invece no!

Così facendo, come si vede, si perde il senso del quesito posto da trabakko che ha invece ben delimitato i conetti in questione.

cioè:

Premesso che
siamo in democrazia e anche se l'argomento fosse stato trattato e ritrattato un milione di volte voi avreste comunque tutto il diritto di riproporlo, personalmente volevo porre l'accento sul fatto che forse non è che sia proprio questa novità.

Non avendo io ben centrato il risultato, mi permetto di segnalarti anche un altro post, sempre trovato con lo strano riquadro posto in alto a destra nella pagina del sito.
 
Concordo anche io con quello che avete detto, specialmente con Cadmo e Puz94.
Io son un po' contro tendenza, il coltello survival ideale a mio parere deve saper fare bene il coltello prima di tutto, cioe' fare lavori di fino, specialmente per quanto riguarda l'accensione del fuoco. Di fatto quando tutto e' umido e magari non si trovano esche in giro fare dei buoni feather sticks e' importante, magari accendibili pure con una pietra focaia. Sfido chiunque a fare feathersticks cosi' usando un coltellaccio con una lama spessa 4 mm o piu'. Io voto per un buon puukko, scegliendolo con una lama un po' lunga (10 cm), che e' molto adatto per l'intaglio del legno.
Un coltello lungo cosi' puo' dividere facilmente legni sui 6-7 cm di diametro. Mi e' stato cruciale e salva-ipotermia questo, durante un trekking, per esporre il legno asciutto per accendere il fuoco (i legni erano tutti zuppi come spugne, pioveva e faceva molto freddo, piu' del previsto, e io non ero vestita adeguatamente. Avevo con me il mio puukko!).

Un coltello piccolo puo' intagliare, preparare cibo facilmente, scuoiare, preparare i pesci, choppare per il fuoco. Un coltello grosso fa le prime 4 cose male e poi consente di choppare bene e spaccare legni con un punto interrogativo (se il coltello non e' di ottima qualita' si rompe). Pero' di contro consente di tagliare frasche per rifugi piu' velocemente, e da' quell'aiuto psicologico come arma da difesa. Se dovessi scegliere un solo coltello, da usare in una situazione critica, sceglierei appunto il puukko o qualcosa di molto simile (magari un coltello bushcraft stile inglese). Anche perche' i tronchi non li dividi col coltello e il fuoco basta per dividere rami di generose dimensioni!

Non capisco come mai ogni tanto venga fuori di scavare una buca con un coltello.... a parte il perche' farlo che puo' essere soggettivo, dopo 20 secondi ci si trova con un bel filo inesistente!
 
CADMO hai perfettamente ragione, una situazione di emergenza non la puoi prevedere, e avrai in tasca un Vic se sei fortunato e non di più.
Il discorso però era più astratto, del tipo: ammetti di essere fortunato e avere un coltello con te, cosa preferiresti avere? Io almeno ho inteso così il senso del topic.
Hai sollevato comunque una questione importante: io sinceramente non ho mai provato, o meglio non ho mai simulato una situazione di emergenza, ho sempre provato a realizzare rifugi, fuochi e vari con molto più di quello che avevo in tasca; proverò
 
Non ho mai capito il fatto di scavare,meglio fare un bastone,o se non se ne trova uno abbastanza grande legarne 3-4 da due centimetri e scavare,che senso a rovinarsi il filo per niente?
 
Neanche io scaverei mai una buca con l'unico coltello che ho però in una situazione di emergenza non si può mai dire, non so mi viene in mente il caso in cui ho bisogno di acqua e l'unica cosa che ho intorno è neve compatta, alberi non ce ne sono e con le mani sarebbe un problema.. Un esempio estremo
 
CADMO hai perfettamente ragione, una situazione di emergenza non la puoi prevedere, e avrai in tasca un Vic se sei fortunato e non di più.
Il discorso però era più astratto, del tipo: ammetti di essere fortunato e avere un coltello con te, cosa preferiresti avere? Io almeno ho inteso così il senso del topic.
Hai sollevato comunque una questione importante: io sinceramente non ho mai provato, o meglio non ho mai simulato una situazione di emergenza, ho sempre provato a realizzare rifugi, fuochi e vari con molto più di quello che avevo in tasca; proverò


io per emergenza, quado si parla di lame outdoor, intendo che uno esce per un'escursione e che per un motivo x (ci si allontana un attimo dal gruppo, maltempo, ci si perde, ci si attarda ecc) è costretto a non rientrare per cui do per scontato che ci si perda con lo zaino o per esempio...lascio un attimo lo zaino e vado a aventi per vedere..il panorama e poi non si riesce a tornare dove si è lasciato lo zaino.

A quel punto uno deve ingegnarsi con ciò che si ha. Tutti appassionati e non sanno che in montagna è bene portarsi un coltello qualunque esso sia perchè un ATTREZZO che in svariate occasioni può tornare utile, ma una cosa è portarsi la zavorra e un'altro discorso è sapere cosa fare con uno strumento:)

anche i preistorici lo sapevano che sheggiavano le pietre per avere con se qualcosa che tagliasse!!
 
Non me ne vogliate......

Non me ne vogliate, sapete che per molti di voi nutro una grande simpatia,
Però a questo punto devi riportarvi coi piedi per terra:
Tutti quelli che si stanno cimentando in questa discussione non si sono mai trovati in alcuna situazione di vera emergenza, ne' di sopravvivenza (survival) ne' di vita autosufficente in natura (bushcraft).
Ma di cosa state discutendo? Se mi trovassi..... Se avessi..... Se facessi....
Se....se.....se.....
Delle belle fantasie!
Un coltello e' un coltello e serve per tagliare piccole cose come cibo o un legnetto al massimo!
Scavare? Chopping? Batoning?
E quando vi capita? Quando siete in garage! O al max nel parchetto.....
Mica fate i trapper 365giorni all' anno!
A che vi serve un coltellaccio da 6mm di spessore?
Su smettiamola di sognare per un momento e rendiamoci conto che in situazioni di emergenza o survival ci dovremo arrangiare con quello che c'è.
E che abbiamo a disposizione strumenti specifici come accetta o sega o vanga o tenda o tarp etc etc per fare determinate attività.
Discussioni filosofiche come questa le fanno quelli che non vivono la natura.
:)
 
Per il tipo di escursioni che faccio io (uscite in giornata o al massimo di due, tre giorni, quasi sempre sopra i 1500, 2000 metri) credo che le situazioni di imprevisto-emergenza che possono capitare siano queste:
- Mi causo qualche infortunio che non mi permette di rientrare (mi rompo una gamba, mi slogo una caviglia o cose simili)
- Per qualche motivo (vengo colto dal maltempo, mi perdo e nel frattempo diventa notte) mi trovo a dover passare una notte all'adiaccio.
In entrambi i casi, per come la vedo io, non c'è necessità di un coltello particolare.
Un coltello potrebbe servire per improvvisare delle bende tagliando una maglietta, cosa fattibile con un qualsiasi coltellino. Per fare il fuoco, se sono oltre il limite del bosco di un coltello me ne faccio ben poco, se sono nel bosco, almeno nelle zone che frequento io, si trova parecchia legna secca per terra o rami secchi ancora attaccati agli alberi (che tra l'altro sono sempre abbastanza asciutti), quindi anche in questo caso non occorrerebbe un coltello particolare.
Tutto questo per dire che per il mio tipo di escursioni, il MIO coltello da sopravvivenza ideale può essere benissimo un victorinox o il puukko da 10 cm che mi porto di solito in escursione.
Più che al coltello pensando ad una delle situazioni sopra descritte presterei attenzione ad avere una batteria di riserva per il cellulare per chiamare i soccorsi e un abbigliamento adeguato a passare una notte fuori senza congelarmi.
 
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