Discussione filosofica sul coltello survival/bushcraft

Quando si parla di coltelli, non dimentichiamoci lo scenario piu' plausibile:

Sbarcano i marziani e si alleano con gli zombies per impadronirsi del software di tutti i robot del mondo.

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non sbarcano

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No no no, momento.. Nemici e coltello? Ci pensa lui scusate:
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Ok basta OT promesso
 

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Caro Puz, non dico di non portarti l' accetta e nemmeno ti sto dicendo di non portarti il coltello survival. Ne di non fare prove!
Anzi fai esperimenti ed impara!
Sto solo dicendo di ridimensionare questa ossessione per un attrezzo.
Ed e' più bello riderci su con l' esempio di crafter o la foto di Norris o Rambo (l' unico esempio serio di questo tread) :) che stare ancora a discutere su quale sia il migliore coltello survival o bushcraft o folder.
Userai quello che hai e basta.
;)
Capisco che sia divertente fare due chiacchiere da bar sui coltelli però appunto non prendioli troppo sul serio.
Ma ormai il mio intervento e' in ritardo.....
Avete già maturato un buon atteggiamento!
:lol:
 
Sarebbe utile continuare questa discussione parlando di un concetto finora inedito su questo forum:

Meglio un filo scandi o full convex? ( I full flats sono OT! :biggrin:)

forza, forza!!!...
 
Ma certamente Francesco, sono d'accordo con te, ci mancherebbe. Non vedo questo coltello "survival" come il sacro graal, ne nessun altro coltello; mi piacciono certamente ma resta pur sempre un utensile, sul quale non fare neanche troppo affidamento. Tra l'altro non possiedo neppure coltelli denominata "da survival" perché li ritengo una stupidata a fine di marketing e basta. :) il mio era solo un ragionamento ad alta voce, tutto qui
 
Io indagherei su quali siano le ragioni per cui per sentirmi a posto nel bosco mi debba portare un coltellaccio "survival" preventivamente.
Nella "Natura" servono competenze, buon senso,conoscenza di flora, fauna, geografia, geologia, meteorologia, ottimo senso dell' orientamento ed una certa struttura mentale.
Struttura mentale significa non andare nel panico se ti smarrisci un attimo,
Non portarsi dietro cose assurde tipo balestra, lance o bazooka, ma sentirsi a casa, a proprio agio nella foresta.
Partendo da questa base si riescono ad affrontare difficoltà a prescindere se si ha il coltello o no. Non serve il coltello perfetto.
Serve altro....:)
:)

Come non quotarti a pieno?

Premettendo subito che quanto sto per dire non ha alcun senso per utenti come Crafter o Vinman, io vorrei capire in Italia quale sia questa foresta in cui io accidentalmente mi debba perdere per avere la necessità di (cito quanto letto in post precedenti) una lama da difesa, una lama da scuoio, una lama per scavare, o una lama per costruire.

Personalmente per la mia esperienza e da quello che ho letto degli episodi accaduti in Italia, quello che sarebbe maggiormente servito alle varie persone che si sono perse era un panino con il salame, piuttosto che una bottiglietta di acqua, piuttosto che una coperta isotermica o un cappellino di lana. Non mi risulta appunto che la differenza tra la vita e la morte (ribadisco in Italia) la abbia fatta l'avere o meno con se un coltello, più o meno grande.
 
Secondo me c'è un errore di fondo........ma si sta parlando di coltello "survival" o "escursione"?

Se si parla del primo caso il coltello sarà l'unico strumento che avremo a disposizione per tutto quindi sarà necessario un "compromesso" che mi permetta di fare bene o male tutto......e quindi per me deve essere sui 15cm di lama, carbonioso, spesso4mm, manico in gomma, leggero e ben bilanciato per lavorare a lungo senza stancarmi. Grosso e robusto abbastanza per lavori "pesanti" ma sufficientemente agile per lavori un pò più raffinati.

Nel secondo caso invece di cosa avrò bisogno?......tagliare il cibo, intagliare 2 legnetti, fare qualche truciolo......e quindi va bene un pò tutto dal vic, all'opinel, al mora, allo spyderco o a qualsiasi altro coltello che ci piaccia portare.
 
Secondo me c'è un errore di fondo........ma si sta parlando di coltello "survival" o "escursione"?

Pero' per ""definizione"" il "survival" non lo puoi prevedere se no non è "survival", in genere è quando fai un escursione e qualcosa non va che si "cade" nella sopravvivenza.

Posso dirlo??? Possiamo ammetterlo???

Secondo me le persone fanno escursionismo solo per avere una scusa per andare in giro con un coltello!:lol::lol::lol:

E questo spiegherebbe la presenza di così tanti post sull'argomento!

AHHHHH!!! FINALMENTE!!!!!!!!!

NON CI SI SENTE PIU' LEGGERI???

:lol::lol::lol:
 
Pero' per ""definizione"" il "survival" non lo puoi prevedere se no non è "survival", in genere è quando fai un escursione e qualcosa non va che si "cade" nella sopravvivenza.

Posso dirlo??? Possiamo ammetterlo???

Secondo me le persone fanno escursionismo solo per avere una scusa per andare in giro con un coltello!:lol::lol::lol:

E questo spiegherebbe la presenza di così tanti post sull'argomento!

AHHHHH!!! FINALMENTE!!!!!!!!!

NON CI SI SENTE PIU' LEGGERI???

:lol::lol::lol:

anche tu come agitatore coltellico non sei mica male
 
Io indagherei su quali siano le ragioni per cui per sentirmi a posto nel bosco mi debba portare un coltellaccio "survival" preventivamente.
Nella "Natura" servono competenze, buon senso,conoscenza di flora, fauna, geografia, geologia, meteorologia, ottimo senso dell' orientamento ed una certa struttura mentale.
Struttura mentale significa non andare nel panico se ti smarrisci un attimo,
Non portarsi dietro cose assurde tipo balestra, lance o bazooka, ma sentirsi a casa, a proprio agio nella foresta.
Partendo da questa base si riescono ad affrontare difficoltà a prescindere se si ha il coltello o no. Non serve il coltello perfetto.
Serve altro....:)
:)

grande franceso, vero verissimo straquoto, in situazioni di emergenza spesso occorre arrangiarsi e adattarsi. NEssun bagaglio pratico è utile se non si ha un aspetto psicologico ferreo, ma soprattutto razionale.

Il fare pratica abitua e avvantaggia il soggetto che si potrebbe (sempre di iposi si parla) trova re in vere difficoltà, il problema è reggere la botta.

Ricordo che le prime volte che me ne andavo a zonzo da solo nei boschi era inverno e già il tutto aveva un aspetto un po triste e tetro, ricordo che un vento leggro che agitava i rami di quercia che ovviamente facevano i loro rumori, scricchiolii mi misero in agitazione non capendo da cosa fosse generato questo rumore. 30 secondi dopo ridevo!!! La prima cosa che dicono nei manuali è: "non perdere la calma".
 
Mi sembra il caso di fare una sorta di riassuntino per chiarire le idee.

1. Escursione: si va dal portare un semplice folder o un multiuso per una passeggiata a strumenti specifici e appropriati per uscite di più giorni.
2. Bushcraft, non sono un esperto, ma si basa sull'arte dell'arrangiarsi e dell'autosufficienza in natura, avendo con sè un minimo indispensabile di attrezzi, correggetemi se sbaglio eh
3. Emergenza vera e propria, come tale incalcolabile e imprevedibile, non c'è modo di sapere cosa avremo con noi, se non la nostra esperienza, le conoscenze e l'immaginazione.
4. Emergenze "attese", scusate la brutalità ma mi riferisco ad esempio alle zone con alto rischio sismico, dove l'eventualità di una situazione spiacevole è concreta. Si può prevedere un kit contenente quegli oggetti utili in attesa dei soccorsi.
4. Il concetto di "survival", partorito probabilmente dal piccolo schermo e che resta confinato nel mondo della televisione come eventualità, ne è nato un mercato i cui prodotti sono affiancati dalla denominazione "da sopravvivenza".

Essendo concetti molto diversi fra loro è utile fare una netta distinzione quando discutiamo sull'equipaggiamento, sulla mentalità da applicare e sull'eventualità di un fatto imprevisto.
Se ho sbagliato o sono stato incompleto ditelo pure
 
Se devo fare un buco, uso il trapano. Se devo battere, il martello...
Una cosa importante da capire è che se vado in un bosco mi porto gli strumenti adatti.


Adatti a che? A tagliare rami (anche se personalmente evito di farlo), a sramare, a fare incastri, strutture, attrezzi... In primis un'accetta e in secundis un piccolo coltello affilato che è sempre sulla mia persona e che personalmente lo preferisco full tang.

Idealmente, un coltello da sopravvivenza nasce come unico utensile, perchè i soldati devono stare il più leggeri possibile. L'esercito svedese stava valutando di fornire i propri soldati con un'accetta in alternativa al coltello. Ma lì c'è la foresta boreale. Non il deserto.

Quindi, arrivando al nocciolo del mio pensiero: mi porto gli strumenti giusti per lo scenario che dovrò affrontare. Se andrò al mare, un piccolo opinel inox sarà il mio survival. Se faccio un giro di una giornata senza particolari pretese, un mora è il mio survival. Se devo restare per più giorni in un bosco, l'accetta è il mio strumento principe. Se devo andare in un deserto, qualsiasi coltellino va bene....

Molti scherzano sulla sopravvivenza. Dicono che non gli appartiene. Ma come ho più volte detto in precedenza, sono punti di vista presi un po' sotto gamba, arroganti e (scusatemi) un po' ignorantelli. Perchè in un ambiente naturale, può sempre capitare, la caduta, l'aver perso l'orientamento, esser caduti in un burrone o una grotta e non riuscire più a salire, ed in mia opinione è giusto premunirsi di attrezzi che possano aiutare nell'emergenza o agevolare di molto il lavoro, senza l'aggiunta di inutile stress.
E non sto parlando per forza di un coltellone...

Io la vedo come una forma di una sana preparazione e prevenzione. In aggiunta a molte forme di segnalazione di soccorso (telefono, fischietto, specchietto, fuoco...)

Molti usano atteggiamenti prudenti in auto (rompi vetri, estintori..), in città ("evita la metropolitana ad una certa ora, "chiama quando arrivi"...) non capisco perchè non farlo in un ambiente naturale in cui i soccorsi non sono presenti o almeno avranno difficoltà maggiori nell'intervenire o anche solo nel localizzarti.

Io la vedo una forma di sana prevenzione. E ripeto, non parlo per forza del coltellone, credo si sia capito. Ciao!

@Puz94: il bushcrafter in genere usa un'accetta, una sega e un coltello.
 
interveniamo in questa bella discussione filosofica :)
so benissimo che per il 90% delle escursioni è + che sufficiente un opinel 8
qualcuno potrebbe opinare che (discutendo sull'intrinseco significato di sopravvivenza) anche un opinel potrebbe andare bene (per sopravvivere in una salumeria), infatti dipende molto dai contesti: opinel-salumeria alaska-esee6 , collegandomi così in parte all'affermazione
il coltello survival non esiste, o meglio è quel coltello che hai in tasca quando succede qualcosa di grave
i manici cavi veramente validi, sono delle mosche bianche, e comunque progettualmente carenti. personalmente sono riuscito a spezzare uno storico survival (passato per tale) denominato "camillus pilot", e non è che alla fine ci avessi fatto chissà quale sevizia (solo del batoning). un coltello che si rompe è come ritrovarsi con tacchi a spillo in escursione... :(
ci tengo a precisare che il mio non era un clone, ma un classico e storico pilot originale (SOB). quindi non solo full tang, ma anche ultra-collaudati se vogliamo avere in mano un utensile al quale affidare la nostra vita (stiamo parlando di questo vero?).
le mie lame viaggiano su uno spessore che si aggira attorno ai 6mm. questo perchè sono artigianali e perchè la provenienza è generalmente quella di balestre d'auto.
altrimenti, per abitudine, comprando un nuovo coltello, preferisco sempre questi spessori pur sapendo di pagare un forte scotto in peso - vedi i 635gr dell'Ontario Gen II SP53 che al momento sta sostituendo il mio bassolegato.
perchè questa sleppa di coltello anzichè un'accetta? perchè sono cresciuto con i coltelli ed alle accette (pur possedendone) non mi sono mai abituato molto.
lunghezza e larghezza lama? (+ grossa, più peso e in generale non è detto che lavori bene su materiali fini)
prediligo lame lunghe e spesse per poter batonare su grossi spessori. di conseguenza meno come un fabbro e porto alla corda il limite della lama (ecco spiegate tante cose :) )
è anche vero che con me cammina SEMPRE un leatherman wave ed in escursione un frost mora o un BK14.
se dovessi scegliere sulla leggerezza assoluta-assoluta-assoluta? porterei con me il BK14.
lame + sottili come il mora companion, o i bushcraft della cold steel (che a detta di tutti sono ottimi coltelli outdoor, anche per situazioni toste) con i loro 2,5mm di lama sono sufficienti?
certamente! o meglio: buone per tanti ma non per tutti... spyrozzo non rientra in quei tanti :) - c'è sempre la famosa domanda "cosa devi farci con il coltello?" -
e invece che ne pensate dei neck knife?
ecco cosa ne penso:
Recensione 1 Recensione 2
 
duomo coltello vs donna scarpa

buongiorno a tutti, vorrei sapere se nel forum c'è qualche psicologo, psicanalista psicoqualcosa disposto a spiegarmi perchè l'oggetto coltello più di ogni altro genera nel cervello dell'umano (maschio) un feticismo pari solo a quello che l'umano (femmina) ha per le scarpe. :)

p.s. non sono polemico sia chiaro, sono affetto da coltellite cronica dall'età di sei anni

p.p.s. https://www.youtube.com/watch?v=bXTdaWlCY9o
"cosa sono i milioni quando in cambio ti danno i coltelli?" cit. Eelst


forse perche' l'uomo inconsciamente sa che l'unico vero amico che non lo abbandonerà' mai e che gli potrebbe salvare la pelle in ogni occasione e' un grosso e affilato coltello, per la donna viceversa unica possibilità' di salvezza accaparrarsi un uomo con un grosso e affilato coltello
 
Qui si sta parlando filosoficamente di quale sia il miglior coltello survival e altro, non se sia giusto portarsi il telefonino.......;)
Il problema e' che come dicevo prima pochi o addirittura nessuno ha una reale esperienza in materia.
Se perdo l' orientamento mi servono gps o bussola+ cartina o ottime conoscenze del territorio o buon senso e me ne sto fermo ma soprattutto calma e sangue freddo. Col coltello intagli il legnetto nel' attesa.
Se cado in burrone mi serve un culo immenso e soccorsi immediati.
(Detto da uno che ha visto cadere davanti ai suoi occhi una persona).
Il coltello nemmeno lo riesci a tirare fuori dalla tasca.

Nella grotta mi serve una torcia e non il coltello.

E al mare e' meglio usare un coltello da cucina kaimano che l' opine in acciaio inox....:)

Lo ripeto: che il coltello vi salvi e' solo una grandissima illusione.
E' utilissimo ma solo se ci sono condizioni adatte ed una certa preparazione mentale ed una certa esperienza.

A Spyrozzo: tieni presente che tu ti porti dietro dei bestioni solo per giocare e non perché siano lo strumento migliore per sopravvivere nei contesti ambientali alle tue latitudini. ;)
Tieni presente che
Nessun coltello andrebbe usato per spaccare tronchi, nemmeno in situazioni tipo Robinson Crusoe:
A furia di menare sull' acciaio questo presto o tardi ti si spezzerà (scientificamente provato).
E se quello fosse il tuo unico strumento te lo giocheresti così a cuor leggero?
Eddai ;) !!!!!
Il coltello va usato per processare gli animali cacciati e il cibo in generale e per fare lavori utili dall' intaglio al ricavarsi fibre e altro! I soldati lo usano come arma nel corpo a corpo. Non per abbattere alberi! ;)
Tieni presente che alberi quali faggio, quercia, tasso e ulivo selvatico propri del mediterraneo non li tagli con nessuno dei tuoi coltelli!
Nessuno però ti vieta di farlo per gioco a casa tua sia chiaro!
Ma non facciamo passare queste cose per la realtà. :)
Ciò che conta e' tutt'e altro.
:D
 
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