Disidratazione grave

Io direi che a quote non alpinistiche dove puoi semplicemente sciogliere la neve in un pentolino, 2 giorni con una notte di bivacco è il tempo massimo percui non devi preoccuparti dei filtri.
Occhio che l'acqua di fusione è praticamente priva di sali minerali, quindi non ti reidrata, anzi. Per essere efficace ci devi aggiungere una bustina/pastiglia di sali minerali.

Quando parlavo di contaminazione, mi riferivo ad un contesto alpino, quindi essenzialmente animali morti o al pascolo nei pressi del corso d'acqua.

Non sottovalutare i virus intestinali, se non trattati portano rapidamente alla disidratazione, per cui, in un contesto dove hai scarsità d'acqua, meglio non prenderli.
Nel mio kit di primo soccorso ho le pastiglie anti diarrea, volevo metterci anche quelle di micropur, ma alla fine per un motivo o per l'altro non le ho mai prese.
 
Occhio che l'acqua di fusione è praticamente priva di sali minerali, quindi non ti reidrata, anzi. Per essere efficace ci devi aggiungere una bustina/pastiglia di sali minerali.

Ma certo che reidrata! Non è come l'acqua troppo salata che peggiora la disidratazione. Poi certo l'assenza di sali minerali porterà a vari scompensi in un lasso di tempo che non saprei bene quantificare e sicuramente dipende dalla quantità di acqua bevuta ma comunque si può parzialmente risolvere mangiando, diciamo che nel corso di escursioni di uno o pochi giorni non mi farei problemi anche non avendo integratori dietro.
 
Penso che sia piu facile scegliere tra infezione intestinale e la vita
Personalmente non ho questa convinzione nel senso che non ho così la certezza che la scelta sia fra la vita e l'infezione intestinale, io non ho l'idea di quali potrebbero essere nell'immediato, non dopo "n" ore o "n" giorni, le conseguenze per l'assunzione di acqua inquinata poichè dipende dal tipo di inquinamento che, a tavolino, non posso sapere. Se ipotizzo che l'assunzione mi provochi, cosa più che probabile, diarrea o vomito non credo di aver aumentato le "chance" di tornare a casa ma anzi ...... dopo di che sono valutazioni che ritengo che rientrino nella sfera del personale e che solo vivendole si possano realmente valutare, davanti a un computer è un conto ..... davanti alla sete e l'oggettivo problema ritengo che sia tutto un altro conto e, pur augurandomi che ciò non avvenga mai, mi auguro di mantenere quella lucidità che permetta di fare delle valutazioni.

Ciao :si:, Gianluca
 
Occhio che l'acqua di fusione è praticamente priva di sali minerali, quindi non ti reidrata, anzi. Per essere efficace ci devi aggiungere una bustina/pastiglia di sali minerali.

Quando parlavo di contaminazione, mi riferivo ad un contesto alpino, quindi essenzialmente animali morti o al pascolo nei pressi del corso d'acqua.

Non sottovalutare i virus intestinali, se non trattati portano rapidamente alla disidratazione, per cui, in un contesto dove hai scarsità d'acqua, meglio non prenderli.
Nel mio kit di primo soccorso ho le pastiglie anti diarrea, volevo metterci anche quelle di micropur, ma alla fine per un motivo o per l'altro non le ho mai prese.
Bravo Phantom ..mi hai fatto riflettere che per costruire un kit di pronto soccorso sensato occorre
1 valutare i rischi più probabili
2 avere conoscenze mediche almeno di base

Io pensavo se ho un bel sbrego che perdo sangue a lclassico ago e filo alla Rambo più garza e benda, magari reggo il dolore ma chi mi dice che so cucire se non ho mai provato prima... Mi farò insegnare da mia madre:D

No vabbè come ha scritto qualcun altro acqua di neve fusa reidrata cioè sarebbe come bere acqua distillata, alla lunga non va bene ma per uno o due giorni ... Poi la funzione principale dell' acqua o una delle è termoregolare, se bevi puoi anche sudare altrimenti..credo che una delle avvisaglie della disidratazione sia l ipertermia.
L acqua salata invece da un casino a livello di osmosi cellulare credo ma sono ignorante dal punto di vista medico vado a ricordi e tastoni ...
Comunque un motivo in più per avere frutta di qualità dietro quella si ha anche i sali minerali.

Invece sul bere acqua infetta potrebbe crearti in effetti più problemi nell' immediato che non berla, causandoti scariche di diarrea tali e vomito tali da perdere più liquidi( e sostanze nutritive) fi quelli ingeriti.
Penso anche se barbaro come cosa che veramente ti convenga sgozzare una pecora se c'è e berne il sangue credo che rischi meno. Credo.
 
Ultima modifica:
Phantom parlava di perdita dei sali minerali durante la fase di bollitura, e vero ne resta una quantità esigua, un piccolo segreto che senz' altro molti sanno in questo periodo ci sono molti asparagi selvatici che praticamente poi diventano pungitopo si possono raccogliere in un periodo di circa 15-20 giorni dipende dalla stagione (li trovi fino a 700 m )una volta bollita l'acqua si tagliano a pezzetti (anche il gambo )e si lasciano circa 5-7 minuti in infusione come un thè sicuramente li troverete molto amari ma contengono molto ferro, vitamina a e c ,potassio ,calcio, fosforo, e antiossidanti.
 
Phantom parlava di perdita dei sali minerali durante la fase di bollitura, e vero ne resta una quantità esigua, un piccolo segreto che senz' altro molti sanno in questo periodo ci sono molti asparagi selvatici che praticamente poi diventano pungitopo si possono raccogliere in un periodo di circa 15-20 giorni dipende dalla stagione (li trovi fino a 700 m )una volta bollita l'acqua si tagliano a pezzetti (anche il gambo )e si lasciano circa 5-7 minuti in infusione come un thè sicuramente li troverete molto amari ma contengono molto ferro, vitamina a e c ,potassio ,calcio, fosforo, e antiossidanti.
Si non avevo afferrato che la perdita non c'è già dall' inizio ma avviene con bollitura prolungata..in ogni caso si può dire che alla fine è come bere acqua distillata che è MOLTO MEGLIO che non bere niente.
Chiaro che alla lunga non so 2 o 4 giorni il sistema non regge e devi aggiungere dei sali
 
Phantom parlava di perdita dei sali minerali durante la fase di bollitura, e vero ne resta una quantità esigua,

Si non avevo afferrato che la perdita non c'è già dall' inizio ma avviene con bollitura prolungata...

Non è vero: la bollitura non fa perdere i sali! Semmai concentra quelli che sono presenti, se non si fa evaporare tutta l'acqua.

Avete presente le informazioni che si leggono sull'etichette delle bottiglie d'acqua in commercio? Bene, il famoso "residuo fisso" indica la quantità di sali presenti in un'acqua e si determina facendo evaporare tutta l'acqua e pesando il residuo rimasto, ossia tutti i sali presenti in origine nell'acqua che, per un principio chimico-fisico, non se ne possono andare con l'ebollizione.
 
Non è vero: la bollitura non fa perdere i sali! Semmai concentra quelli che sono presenti, se non si fa evaporare tutta l'acqua.

Avete presente le informazioni che si leggono sull'etichette delle bottiglie d'acqua in commercio? Bene, il famoso "residuo fisso" indica la quantità di sali presenti in un'acqua e si determina facendo evaporare tutta l'acqua e pesando il residuo rimasto, ossia tutti i sali presenti in origine nell'acqua che, per un principio chimico-fisico, non se ne possono andare con l'ebollizione.
Allora la neve primaverile oltre i 2000 ha già in partenza meno sali e la bollitura li fa concentrare? Il che anche secondo me ha più senso..
 
Allora la neve primaverile oltre i 2000 ha già in partenza meno sali e la bollitura li fa concentrare?
La neve è acqua praticamente pura (come l'acqua distillata), è vapore acqueo che si condensa su granuli di polvere (sovente minerale, sabbia finissima) e forma cristalli di ghiaccio sempre più grossi che non possono più essere tenuti in aria dal vento e quindi cadono.
Anche la pioggia è molto simile, solo che essendo liquida si contamina molto più facilmente una volta a terra.
 
La neve è acqua praticamente pura (come l'acqua distillata), è vapore acqueo che si condensa su granuli di polvere (sovente minerale, sabbia finissima) e forma cristalli di ghiaccio sempre più grossi che non possono più essere tenuti in aria dal vento e quindi cadono.
Anche la pioggia è molto simile, solo che essendo liquida si contamina molto più facilmente una volta a terra.

Esatto.
 
Non è vero: la bollitura non fa perdere i sali! Semmai concentra quelli che sono presenti, se non si fa evaporare tutta l'acqua.
Esatto. :si:

Il discorso dell'acqua di fusione va contestualizzato, nel senso che non stiamo parlando di una gita da merenderos dove arrivo con la funivia e mi infilo nel rifugio a mangiare la polenta, poi esco e mangio un po' di neve, beh in questo contesto non succede nulla ovviamente.

Ma il thread parla di un contesto di disidratazione, quindi vuol dire che abbiamo già perso un sacco di sali minerali e in queste condizioni bere acqua di fusione è sconsigliato, non toglie la sete anzi ne fa venire di più e potrebbe causare svariati problemi, non ultimo crampi allo stomaco, io lo sconsiglio, e non solo io, poi ognuno è libero di fare come vuole.
 
Ultima modifica:
L'acqua da fusione non ha i sali necessari per il ripristino dei sali che servono alla vita, e secondo me è un errore pensare che la mancanza di "sali" creino problemi nel lungo periodo (chiedetelo a chi corre), però è comunque una fonte d'acqua e, nel momento in cui, si può recuperare in natura qualcosa che permetta una semplice infusione (aghi di pino per esempio) non è, a mio avviso, da escludere a priori.

Ovviamente se sono in mezzo al nulla, a 4000 mt, con solo neve e nient'altro è un conto ma se sono dai 2000 mt in giù ...... :si:

Ciao :si:, Gianluca
 
Esatto. :si:

Il discorso dell'acqua di fusione va contestualizzato, nel senso che non stiamo parlando di una gita da merenderos dove arrivo con la funivia e mi infilo nel rifugio a mangiare la polenta, poi esco e mangio un po' di neve, beh in questo contesto non succede nulla ovviamente.

Ma il thread parla di un contesto di disidratazione, quindi vuol dire che abbiamo già perso un sacco di sali minerali e in queste condizioni bere acqua di fusione è sconsigliato, non toglie la sete anzi ne fa venire di più e potrebbe causare svariati problemi, non ultimo crampi allo stomaco, io lo sconsiglio, e non solo io, più ognuno è libero di fare come vuole.
Ora capisco di più il senso
 
in questo periodo ci sono molti asparagi selvatici che praticamente poi diventano pungitopo

Scusa la pignoleria :p ma se poi diventano pungitopo sono pungitopo e non sono asparagi selvatici... che poi vengano raccolti e consumati con le stesse modalità è un'altra cosa...

Tra l'altro il motivo preciso per cui ho risposto è che so che il pungitopo in alcune regioni è protetto e ne è vietata la raccolta, quindi invito ad informarsi in merito prima di raccoglierne sia i rami maturi che i giovani getti primaverili.
 
Scusa la pignoleria :p ma se poi diventano pungitopo sono pungitopo e non sono asparagi selvatici... che poi vengano raccolti e consumati con le stesse modalità è un'altra cosa...

Tra l'altro il motivo preciso per cui ho risposto è che so che il pungitopo in alcune regioni è protetto e ne è vietata la raccolta, quindi invito ad informarsi in merito prima di raccoglierne sia i rami maturi che i giovani getti primaverili.

Allora in Friuli i pungitopo appena spuntati si chiamano asparsi de rust poi nel giro di 15-20 giorni diventano pungitopo non so se in altre regioni siano protetti comunque appena sbucano si possono cogliere e comuncuue non si può neanche accendere un fuoco ,non si può bivaccare non si possono fare tante cose quindi penso che per 5-6 pezzeti di asparago non se ne accorge nessuno e non danneggiamo l'ambiente detto questo ognuno faccia quello che meglio crede
 
Tra l'altro anche qui devi conoscere il territorio: in Italia non ci dovrebbero essere grossi problemi di virus e inquinamento da metalli pesanti solo in alcune zone circoscritte, percui puoi prendere un filtro per batteri e protozoa...
Senza mangiare puoi resistere giorni.
Senza bere (ma anche dormire) no.

Quindi il mio consiglio è sempre quello di pianificare la scorta d'acqua in base a:
- territorio, considerando la presenza o meno di ruscelli o fonti potabili.
- all'intensità dello sforzo, quanto è impegnativo il percorso?
- al clima.
Il discorso dell'acqua di fusione va contestualizzato, nel senso che non stiamo parlando di una gita da merenderos dove arrivo con la funivia e mi infilo nel rifugio a mangiare la polenta, poi esco e mangio un po' di neve, beh in questo contesto non succede nulla ovviamente.

Ma il thread parla di un contesto di disidratazione, quindi vuol dire che abbiamo già perso un sacco di sali minerali e in queste condizioni bere acqua di fusione è sconsigliato, non toglie la sete anzi ne fa venire di più e potrebbe causare svariati problemi, non ultimo crampi allo stomaco, io lo sconsiglio, e non solo io, poi ognuno è libero di fare come vuole.
@kima
@Jk74
@AleZan

Cerco di tirare un pò le somme, dando una panoramica generale al di la del solo problema acqua, al contempo evidenziare qualche punto di quanto emerso finora con qualche osservazione di carattere generale
Gran parte di quello che scrivo qui sotto è frutto di mie riflessioni piccole esperienze e letture indipendenti ma ANCHE E SOPRATTUTTO di considerazioni e consigli di amici del forum sopra citati/menzionati

Mini Ot

Premetto il mio modo di vedere le cose, ci muoviamo in uno scenario complesso che non contempla la certezza:
nella gita piu facile, come fare un giretto in auto di 10 km a 70 con la cintura tempo buono condizioni psicofisiche buone, sono CERTO che non accadrá nulla poi un drogato o un vecchio non rispettano lo stop e faccio l incidente, bloccato in mezzo alla strada in arrivo un camion di 300 quintali a 80 all ora. Mi travolgerá. Ho 4/5 secondi per lanciarmi fuori dall abitacolo.
Quindi nel mondo reale praticamente NON esiste la certezza, a volte ma non sempre i rischi sono stimabili e riducibili drasticamente con tutte le precauzioni ragionevolmente adottabili, cintura di sicurezza si armatura al titanio no. Quindi il peggio può sempre succedere. Va accettato. Farne una croce, smettere di guidare, avere sempre ansia ecc è una reazione esagerata piu o meno da neuro, che mi impedirebbe di vivere. O traslando il discorso di fare escursioni.
Volete l esempio traslato in natura? Escursione facile facile, sono CERTO
che andrà tutto bene, invece dei ragazzini o dei balordi lungo il sentiero in pendenza lanciano un sasso 100 metri più in su nel vuoto, il sasso centra la mia testa oppure uno si lascia scappare da casa il rottweiler mai addestrato, lo incrocio e mi aggredisce.
È molto improbabile non impossibile.
non posso fare un escursione armato e con un elmo in testa come un soldato in guerra.
Anche qui la cosa va accetata.
Non farlo sarebbe da smettere di fare escursioni, smettere di vivere praticamente roba da neuro.
Da nevrosi.

Tutto il pippone x dire: non viviamo nella certezza

Fine mini Ot

Ho ho un bagaglio di conoscenze, livello preparazione fisica, caratteristiche psico fisiche individuali, partendo dalle quali pianifico un escursione, la pianificazione tiene conto di fattori facilitanti (o peggiorativi) piu o meno sostanziali, sarà tanto più banale e intuitiva quanto piu la situazione facile e viceversa.

L escursione è un giro di mezza giornata con bella stagione su sentieri/mulattiere segnalati difficolta T o E, il posto è frequentato, il cellulare prende quasi ovunque con un punto di abbeveramento di acqua potabile o adiruttura un rifugio aperto sul percorso, mi muovo con un compagno ecc
Pianificazione quasi nulla basta buona colazione , una borraccia di 0.8L, cibo superfluo, capo isolante superfluo, kit medico superfluo, kway a discrezione... ecc (però voglio il mio EDC in tasca :D)

Escursione di un giorno primavera o autunno quote medio basse sotto i 2000 difficolta E, sentiero Cai segnalato una quindicina o poco più di km e sui 700/900 metri di dislivello passa qualcuno ogni tanto sono con un compagno non ci sono rifugi aperti sul cammino meteo buono ma 2 gocce possono sempre venir giu forse in vetta o altri punti il cell non prende, T max sui 18 gradi T minima diurna 9 gradi Insomma classico giro domenicale.
Pianificazione semplice/intuitiva.
Buona colazione, pranzo al sacco classico panino di salame e formaggio e birretta piu un frutto, in tal caso scorta acqua 2L (1 e mezzo consumati mezzo di backup) oppure pranzo meno salato e calorico panino di stracchino o ricotta 3 frutti
In tal caso scorta acqua 1 litro e mezzo, uno consumato mezzo di backup. Kway si, capo isolante per stare in comfort alla T minima si (maglia di lana o pile medio indifferente) ovviamente indossero a pelle maglietta sintetica ... Cambio a discrezione, se la tolgo durante la sosta, stesa in una ventina di munuti sara asciutta, cartina topografica e bussola x orientarla sì', altri strumenti superflui.
Se il sentiero è segnato male o è ambiguo sbagliare una svolta tornare indietro sono tutte cose che mi fan perdere tempo
Kit medico una benda elastica lunga con scotch o fibbie, se prendo una storta fisso un po la caviglia per venire giu meglio. Un paio di compredse autoadesive cioè grandi cerotti in caso di una lieve abrasione / taglietto
Torcia a mano o frontale si, in caso di lieve infortunio potrei essere molto piu lento e affrontare una parte finale del percorso al buio. Non avere una luce sarebbe un problema..
Un paio di spighette di scorta si se si spezza una non poter fissare una scarpa /scarpone mi rallentetebbe parecchio.
Calze di ricambio a discrezione anche mi dovessi bagnare i piedi per un acquazzone, la temperstura non è bassa e avere i piedi bagnati non mi darebbe grossi fastidi.
Fascetta si se tira vento ripara fronte orecchie e nuca. Berretto a discrezione.


Questa era la classica uscita che anche le persone non appasionate di montagna fanno di tanto in tanto.
Situazione facile specialmente se arrivato in vetta c'è un bel rifugio e passo (o spreco a seconda dei punti di vista) un paio di ore a mangiare frico formaggi di malga e speck per poi scendere lentamente come fanno molti escursionisti della domenica.
Rifugio a parte, già una mini pianificazione serve. Gia non tutto è scontato anche se le probabibilita che qualcosa vada veramente storto sono basse.
Dimenticavo in quota, a marzo o in novembre potrebbero esserci residui di neve semighiacciata sul sentiero attraversare o meno è solo una scelta che dipende dalla pendenza dal grip delle scarpe e nel caso di scivolamento da quanto è lungo il nevaio. Se il rischio c'è di scivolare e il nevaio è abbastanza lungo da prendere una certa velocita, meglio aggirare l ostacolo (o ramponarmi se ce li ho).
Come abbigliamento direi che è gia fondamentale che il primo strato, la maglietta, NON sia cotone e le mutande /boxer pure.
Maglietta sintetica o. Merinos se è una giornata nuvolosa che non si suda granche va meglio il merinos e viceversa.

....ovviamente quando palpo la tasca voglio sentire duro..sono le guancette del mio EDC :D


tempo fa in qualche discussione forse prolissa dispersiva ma credo non inutile, si parlava del + 1, cioè del capo isolante che ti tiene il calore fi comfort stando fermo con la T piu bassa. Tutti d accordo che quando parlo di T minima faccio riferimento a quella diurna.
Secondo me alzando il gradino di difficoltà della nostra escursione lunga anche solo di una giornata, e con temperature piu rigide ai margini dell inverno è già ragionevole prendere in considerazione un +1 notturno, cioè uno strato isolante aggiuntivo che trattenga un calore di comfort stando fermi (ma non dormendo) a lungo.


In poche parole passiamo a un caso già più interessante: andiamo a fare un escursione fino a una decina di ore con lunghezza di una ventina minimo di km, e/o piu dislivello (1000/1500 metri di dislivello), passaggi piu impegnativi, con tratti più o meno estesi classificati di difficoltà EE, ecc..
a paritá di altri fattori le P di una caduta rovinosa , ma anche di una caviglia slogata, e di infortunio im generale salgono e sale di conseguenza la P di ritrovarsi ancora tra i monti al tramonto dovendo passare la notte all addiaccio.


Eventualità per cui non siamo attrezzati adeguatamente, ma perlomeno abbiamo preso in considerazione nella nostra pianificazione.
Anche con una torcia frontale se vi sono passaggi ripidi, ai margini di discese ripidissime o veri e propri burroni con tratti di sentiero verosimilmente bagnati di condensa o brina ghiaccio se T scende a 0 o sotto, muoversi di notte può esporre a rischi già notevoli e conviene invece raggiungere la quota piu bassa possibile, possibilmente al riparo nel bosco con un minimo di spazio per muoversi e scaldarsi un minimo in sicurezza, e allestire un bivacco di fortuna
tenenersi abbracciati aiuta (siamo in 2) ma qui una bella coperta termica da aggiungere al resto è un GROSSO aiuto, a discrezione personale potremo esserci portarti dietro invece un pile in piu, meglio un piumino oppure una giacca sintetica che ha il PRO che se si mette a diluviare e la piuma si bagna quest ultima non tiene piu caldo, la sintetica si.

Avendo previsto questa evenienza, avremo con noi almeno un paio di bustine in biolio, un accendino così potremmo procedere a raccogliere quanta piu legna possiamo, tagliare un po di rametti col coltellino selezionare un legno più asciutto possibile e col coltellino fare un po di riccioli.. A questo punto accendere un fuocherello non è difficile oltre a scaldare il corpo, asciugare i vestiti inumiditi e a rappresentare un jolly vero e proprio contro il rischio di ipotermia, scalda un po l anima e tiene compagnia...

Chiarito il discorso +1 "notturno" , ovviamente avremo pianificato anche una scorta di acqua (o frutta) di backup un pò piu generosa calcolando che riprenderemo il cammino all alba senza aver dormito (anzi in queste condizioni è meglio non dormire) e a seconda dell infortunio occorso potremmo arrivare alla civiltà o all auto alle 10 o alle quattro di pomeriggio..


Ben diverso il discorso di un escursione giornaliera estiva, qui un po la situazione si ribalta a livello di rischio.
A quote sotto i 2500 m slm, a. giugno / agosto, il rischio ipotermia è ridimensionato, sale invece di molto il rischio disidratazione diventando decisamente più concreto
A partire dalla pianficazione la scorta d acqua totale sarà piu generosa quella consumata piu quella di back up
e qualche frutto calorico o ricco di sali minerali male non fa kiwi arance banane mandarini...la mela che è praticamente una boccia d'acqua.
Superfluo un capo pesante come un piumino, può bastare una coperta termica, un pile o una sintetica leggera.
Dopo esserci portati alla quota più bassa possibile senza correre rischi esagerati - ormai sta facendo notte o è già buio e stiamo scendendo con una torcia frontale che ovviamente avremo portato con noi - comunque si spera a livello di un bosco, non ci resta che allestire un bivacco di fortuna. Per fortuna le notti estive sono brevi e si trattera di passare 5/7 ore al massimo prima del crepuscolo.

Accendere un fuoco oltre che scaldare fa luce fa passare il tempo ed e gradito anche se probabilmente la temperatura in piena notte non scendera sotto i 10 gradi ...volendo qua si puo anche dormire usando un tarp come stuoia.
Alle prime luci possiamo procedere.

In fase di pianificazione, sulla topografica ci saremmo segnati i punti d acqua almeno e soprattutto quella corrente e limpida, se possibile potabilizzandola sempre prima di berla.
La bollitura è un metodo sicuro per acqua contaminata ( virus batteri amebi...) ma niente si puo fare contro acqua inquinata da metalli pesanti se non con allambicchi e procedure ben piu complesse. Tuttavia l acqua di un ruscello torrente sopra gli 800/900 metri difficilmente è inquinata. Per potabilizzare esistono pastiglie come le Aquatabs che ci risparmiano la bollitura che richiede cmq una fiamma e un recipiente metallico.

Basta buttare la pastiglia nella boraccia riempirla e attendere una mezz oretta poi l acqua sara bevibile senza rischi.
Se tutto va bene scenderemo in giornata con le nostre gambe, e senza problemi di disidratazione.
Non si pensi che acqua limpida corrente e anche inodore e insapore sia buona. Se 200 metri più in su c'è una carcassa in putrefazione nel ruscello l'acqua è contaminata. Berla, siccome non abbiamo sistemi digestivi di difesa di un animale selvatico, può comportare in breve tempo vomito e/diarrea con una perdita grave di liquidi e sostanze nutritive.


Due parole sui vestiti...
In estate o fine primavera, a livello di indumenti cappello a falde larghe protegge il viso da UV e surriscaldamento specie se bagniamo il cappello nella prima riserva idrica che troviamo. Occhiali da sole di livello 3 o 4 pantaloni sintetici modulari e maglietta sintetica completano il corredo. Se non siamo già abbronzati crema solare.
Per un giorno intero un k way ci vuole sempre ... Prendere una lavata in estate a quote non alpinistiche non è pericoloso in linea di massima ma un terzo strato per la parte sopra potrebbe servire comunque. Se l acquazzone è forte la sensazione di essere travolti da secchiate di acqua non è piacevole.
Si può optare anche per un poncho o un guscio vero e proprio, vero che non traspirano come promette il marketing ma grazie ai sistemi di ventilazione permettono comunque di non fare la sauna come accadrebbe se camminassimo a lungo con un kway, che rappresenta più un capo d emergenza che un capo operativo.
Un pile leggero x il giorno durante una sosta e cambi repentini di temperatura sta sempre bene per chi preferisce una maglietta di lana che tiene cmq caldo anche se bagnata e torna utile se giochiamo col fuoco (il sintetico con le bronze si buca).
Specie per escursioni fuori stagione e temperature sotto i 10 gradi un antivento è importante se una leggera brezza diventa vento forte il windchill può raffredarci rapidamente.
Con temperature basse' ma anche non tanto basse cioe sopra lo zero, essere fradici di sudore senza un primo strato adeguato che lo allontani e in fretta dalla nostra pelle ragfreddandosi cosi per evaporazione ed essete colpiti allo stesso tempo dal windchill, è un modo rapido per andare in ipotermia.
Alcuni softshell stretch woven uniscono i vantaggi di un classico antivento a grande traspirabilita e riparo provvisorio da unacquazzone.
Da evitare i modelli con membrana che spesso traspirano meno di un guscio munito di aperture di ventilazione ascellari e una patta per aprire anche la zip centrale e far circolare l aria senza lavarsi.

Le ghette non sono indispensabili in piena estate evitano perlopiù il fastidio dei piedi bagnati, nelle altre stagioni invece diventano tanto più indispensabili quanto più fa freddo, proteggono non solo piede e parte bassa della gamba (quella più esposta alla pioggia) da in acquazzone ma anche dall' erba alta bagnata di rugiada che possiamo incontrare lungo il cammino, oltre che evitare ferite comunque lievi in ambienti spinosi.
Con la bella stagione agli scarponi possono essere preferibili scarpe da trekking o ancora meglio da Trail running, sono meno protettive alla caviglia rispetto a uno scarpone ma offrono traspirabilità e comfort impareggiabili, inoltre anche se senza membrana possono essere impermeabilizzate con cera per scarpe alla base della tomaia e i modelli da Trail offrono un grip eccezzionale.
Fuori stagione al posto di una sintetica a maniche corte opteremo per un primo strato sintetico di qualità a maniche lunghe, in sosta o in discesa se abbiamo freddo possiamo aggiungere un micropile ne esistono di tutti i tipi e i prezzi, comunque finche ci si muove uno leggero basta e avanza, lo spessore ridotto garantisce traspirabilità discreta e asciugatura rapida. Come pantaloni se le previsioni meteo sono buone un paio ad asciugatura rapida meglio se stretch, non essendo inverno difficilmente avremo freddo alle gambe in caso si possono indossare sotto pantaloncini sintetici come primo strato. Se il tempo è variabile meglio optare per pantaloni un pò piu sofisticati, stretch e idrorepellenti, fino a dei veri e propri pantaloni softshell che reggano una pioggia media specie se è previsto qualche acquazzone e calo delle tempetature.

Per escursioni impegnative anche in giornata al corredo aggiungerei cmq sempre un tarp buono 3x3 protegge dalla pioggia o dalla grandine offre ombra se batte il sole e ci stiamo surriscaldando insommma non è mai inutile e pesa poco puo essere usato come stuoia in mancanza di una vera e propria per isolarci dal terreno ed evitare il fastidio degli insetti.
In caso di bivacco di fortuna la sua funzione principale può essere di paravento mettendoci al riparo dal windchill.
Consigliabile oltre a un EDC di dimensioni medio grandi a serramanico di buona fattura, sostituibile con un coltello più robusto sempre a serramanico oppure a lama fissa con una custodia sicura, un buon seghetto a serramanico come il bacho laplander, pesa poco e permette di procurarsi legna in fretta se dobbiamo accendere un fuoco per piacere o necessità.

Lame piu robuste e taglienti e un eventuale multiruolo per procurarsi legna in fretta non sono indispensabili a questo livello ma comunque a secondo dei gusti personali un utile complemento.Se decidiamo di usarle meglio indossare guanti antitaglio se siamo stanchi o inesperti una profonda ferita da taglio o l amputazione netta di un dito in mezzo ai boschi puo diventare un problema serio. In ogni caso qualsiasi lama non a serramanico deve essere custodita nella propria custodia meglio se munita di cinghia di blocco.

A livello di strumenti, oltre a una immancabile buona topografica e una bussola, anche se siamo su sentiero cai un altimetro per leggere meglio la mappa e un barometro se abbiamo il sentore che il tempo stia cambiando secondo me ci stanno gia a questo livello. Potremmo sempre sbagliare una svolta ...


Il gps a scelta personale senza contare che se abbiamo come orologio un Suunto è gia integrato, come anche nella quasi totalita dei telefoni odierni.
Se siamo nel fitto del bosco o vogliamo farci un giro fuori dal sentiero un gps ci permette inoltre di conoscere la nostra posizione all istante e se vogliamo ricavarla sulla mappa, con le coordinate UTM e il coordinometro sul retro di una topografica come la Tabacco sara un operazione non difficile.

Dulcis in fundo, non scordiamo che alcune cose se bagnate si danneggiano o diventano inutilizzabili.
A livello EE un acessorio che non dovrebbe mancare è una drybag per escursionisti, dove riporre in caso di cattivo tempo la mappa topografica, le esche da fuoco, l accendino, gli eventuali cambi di vestiti., e amenoche non impermeabili, il telefono cellulare ela torcia frontale.
 
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Scusa la pignoleria :p ma se poi diventano pungitopo sono pungitopo e non sono asparagi selvatici... che poi vengano raccolti e consumati con le stesse modalità è un'altra cosa...

Tra l'altro il motivo preciso per cui ho risposto è che so che il pungitopo in alcune regioni è protetto e ne è vietata la raccolta, quindi invito ad informarsi in merito prima di raccoglierne sia i rami maturi che i giovani getti primaverili.
Confermo quanto detto sopra. Il pungitopo, vengono raccolti i germogli che spuntano dalla terra di circa 10 cm. L'asparago invece, vengono raccolte le cime di germogli, sempre di circa 10 cm. Sono due piante completamente diverse. L'asparago puoi mangiarlo crudo. Anche il pungitopo puoi mangiarlo crudo, anche se è amaro. Attenzione che il pungitopo pianta matura e le bacche sono velenose. Il pungitopo bolito con un po di accetto e olio non è cosi amaro. Viene raccolto dove e ammesso con i dovuti permessi. Attenzione che anche la Vitalba cruda è velenosa. Se non sapete cosa è, meglio lasciar perdere, ....
 
Non so se è stato detto...

Parlavo qualche tempo fa con un medico che prepara atleti che fanno attività tipo ultra trail.
Diceva che un buon metodo per verificare se si beve abbastanza durante lo sforzo fisico prolungato è questo: ci si pesa prima e dopo l’attività, se durante la giornata abbiamo perso più di 1,5 Kg. significa che dobbiamo abituarci a bere di più mentre camminiamo.
 
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