Come riutilizzo intendo nell'ambito dello stesso giro quindi, nel mio caso, per lo più non oltre le 48 ore. Finito il giro la butto.
Sul problema carica batterica, conta di più la qualità della fonte di approvvigionamento rispetto al contenitore. IMHO
Chiaramente non è nulla di trascendentale se si tratta di un numero contenuto di riutilizzi e non un abitudine vita natural durante.
Semplicemente trovo utile puntualizzare che non è la filosofia corretta a lungo andare.
"Sul problema carica batterica, conta di più la qualità della fonte di approvvigionamento rispetto al contenitore. IMHO"
Questo lo sai perché hai condotto degli studi o stai solo ipotizzando?
L'acqua è piuttosto inerte per quanto riguarda la capacità di evitare di estrarre dai contenitori molecole indesiderate, ma la contaminazione microbica della stessa non è un concetto legato al discorso fonte.
Il discorso del PET è riferito alla difficoltà della decontaminazione della plastica in questione senza utilizzo di prodotti a loro volta tossici.
Poi chiaramente se vai a bere senza filtri da una pozza nera in congo probabilmente avrai dei problemi maggiori rispetto a quelli derivanti dal riutilizzare una bottiglia di plastica.
Su quali fonti ti basi? Sarei interessato a saperne di più perchè ho sempre pensato che il pvc - poli vinil cloruro - rilascia appunto cloro che è tossico, invece il pet dovrebbe essere COH o qualcosa di simile; questo se mi ricordo la chimica del liceo (e non me la ricordo...)
Se puoi approfondire te ne sarei grato
Forse è meglio il silicone come nelle fiaschette collassabili da running?
Il cloro è un elemento della tavola periodica ed il cloruro uno ione di cloro carico negativamente, detto così vuol dire tutto e vuol dire niente, il sale che ogni giorno utilizziamo per speziare i nostri cibi è un cloruro.
Il materiale con cui sono costruite solitamente le bottiglie contenenti acqua e bevande è polietilene tereftalato(PET) numero 1 sotto le bottiglie, una plastica molto resistente, che però, con il tempo mediante calore e luce viene indebolita e vi è il rischio di perdita di impermeabilità e contaminazione.
E' difficile da decontaminare una volta che questo accade, senza utilizzo di prodotti tossici a loro volta, c'è il rischio inoltre di rilascio di sostanze tossiche e metalli pesanti, ed aumenta la possibilità di proliferazione batterica. Globalmente indicata come bottiglia ad unico utilizzo.
PE-HD (2) le plastiche che non rilasciano sostanze chimiche e consigliate per l'imballaggio di bevande.
PVC (3) come hai comunque correttamente indicato, a sua volta rilascia sostanze tossiche più o meno pericolose.
L'ideale rimane il vetro o l'acciaio inossidabile.
Le bottiglie di acqua, quella che si compra normalmente al supermercato, pur non avendole controllate tutte sono in PET, codice 1.
Senza voler entrare in polemica con nessuno l'acqua in bottiglia ha una scadenza non brevissima, siamo abbondantemente oltre l'anno il che mi fa pensare che, a condizioni di stoccaggio idonee, problemi non ve ne siano (poi tutto è possibile ovviamente) e se non ve ne sono non penso, ripeto opinione personale nulla di più, che a riutilizzarla, partendo da acqua potabile ovviamente, questo comporti problemi fermo restando, sempre ovviamente, uno stoccaggio adeguato (ovvero non sotto il sole).
Non ci sarà la stessa garanzia di "sterilità" che si dovrebbe avere all'inizio ma, sinceramente, non è, per me, fonte di perplessità nel suo riutilizzo, poi magari sto facendo la più grande cazzata di questo mondo..... io, preciso, le "riuso" in ambiente "civile" ovvero non in escursione per cui con una frequenza decisamente superiore.
Ciao
, Gianluca
Il PET tende a deteriorarsi e a diffondendosi nell'alimento presente all'interno del contenitore, per questo è sconsigliabile riutilizzare le bottiglie, è stata rilevata la presenza di una tossina (DEHA) a seguito di diversi studi su questo materiale.
Inoltre rilascia
antimonio, un metallo pesante, tossico, (entro i limiti legali se la conservazione dell'acqua avviene in condizioni standard, come temperatura ambiente ad esempio) quando la temeratura di conservazione o esposizione sale (quindi utilizzo esterno) la quantità può aumentare pericolosamente.
Chiaramente come hai detto alcuni fattori dipendono dalle condizioni di conservazione, altri, no.
Vedi contaminazione batterica o rilascio di tossine.
Dovresti preoccuparti?
No, viviamo sottoposti ad una quantità di cattive abitudini/interazioni che probabilmente moriremo per altro, era solo per fare una puntualizzazione, tanto una borraccia in PEHD o una banale bottiglia di vetro, come quella per la passata, capita sottomano.
Gianluca, concordo con te.
Fra l'altro, nemmeno ad un acqua minerale è richiesto di essere "sterile" ma più semplicemente "batteriologicamente pura". E c’è una bella differenza.
Il problema non è legato al solo discorso batterico. Leggi su. (Non mi ripeto per non prolungare troppo il messaggio)