Disinfettanti: serve chiarezza - chi la fa?

ciao,
seguo da tempo i thread sul kit medico ed in particolare sui prodotti da utilizzare per la disinfezione.
Ho trovato scritto di tutto: betadine, amuchina, acqua ossigenata, bialcol, ...

Il fatto è che ognuno esprime la sua idea ma non la referenzia.

Mi spiego meglio. Se sono ingegnere civile e parlo di strutture portanti in cemento armato sono autorevole in materia, se parlo di drammaturgia greca probabilmente i miei studi e conoscenze non sono così rigorosi (in ogni caso non sono certificati da una laurea e da un ordine professionale).

Io non mi sognerei mai di esprimere opinioni sui disinfettanti perchè non sono un medico.
Tutti quelli che hanno espresso le loro opinioni sono medici?
E allora perchè le posizioni sono così diverse?

Io vorrei risposta ad una sola semplice domanda:
che disinfettante devo portarmi in escursione per far fronte ad eventuali emergenze che possono anche includere la disinfezione di tagli profondi? (non si sa mai, può sempre capitare)

Prego i volenterosi e disponibili amici del forum di qualificare la loro risposta (sono medico, c'è questo studio riportato qui, etc.)
Mi scuso per la richiesta forse scortese nei riguardi di altri ma l'argomento penso sia serio (c'è la salute in gioco) e poi sono abituato, per lavoro, a verificare le informazioni che tratto e quando ciò non è possibile mi sento a disagio.

grazie mille
 
Ho fatto una ricerchina veloce su PubMed e ho trovato che "In the clinical environment, there is no general agreement regarding the 'best' antiseptic and the practice varies widely." Povidone-iodine: use in hand disinfection, skin pr... [Int Wound J. 2008] - PubMed result

In un altro articolo (Wounds – From Physiology to Wound Dressing) c'è uno specchietto con i metodi suggertiti di disinfezione delle ferite (in questo caso chirurgiche), e una tabella con quelli sconsigliati (PubMed Central, Table: Dtsch Arztebl Int. 2008 March; 105(13): 239–248. Published online 2008 March 28. doi: 10.3238/arztebl.2008.0239.).

Non sono un esperto, sono solo una scimmia addestrata che ha accesso ad internet :cool:
 
.....Prego i volenterosi e disponibili amici del forum di qualificare la loro risposta (sono medico, c'è questo studio riportato qui, etc.)
Mi scuso per la richiesta forse scortese nei riguardi di altri ma l'argomento penso sia serio (c'è la salute in gioco) e poi sono abituato, per lavoro, a verificare le informazioni che tratto e quando ciò non è possibile mi sento a disagio.....
Come ti è stato suggerito da @Daedin se vuoi un parere di un medico qualificato, che ti fornisce copia della sua laurea e degli estremi dell'abilitazione, dovresti rivolgerti ad un medico qualificato.

Anche perchè sulla mia carta d'identità non è indicato, come nome e cognome, znnglc come non credo che sulla tua ci sia scritto scarpinatore.
Quì, come in qualsiasi forum libero, chiunque potrebbe dirti di essere un cardiochirurgo e, magari, esserlo come potrebbe essere uno studente delle elementari.

Non mi risulta che questo sia un forum "professionale" ma che sia composto da persone che gratuitamente e, parlo per il sottoscritto, senza pretese di "verità" esprime la propria opinione e le proprie esperienze ...... dopo di che uno è libero di farla diventare, questa conoscenza, propria oppure di prenderla e buttarla via ma ...... alla fine sarà sempre una sua libera scelta ....... parlando sempre per il sottoscritto ...... non ho intenzione di insegnare nulla :p

Questo è come la "vedo" io ....... e non ti rispondo da "offeso" ...... intendiamoci ;) ..... ma semplicemente potrebbe essere poco utile pretendere (anche se in buona fede) certe garanzie.

Per tornare alla tua richiesta ....... se vuoi delle referenze relativamente agli antisettici (normalmente i disinfettanti si riferiscono agli "oggetti" anche se non è proprio così netta la distinzione) ...... puoi usare google (o qualsiasi altro motore di ricerca) e cercare quello che in termine tecnico si chiama "bugiardino" ..... questo "documento" riporta quasi tutte le informazioni che normalmente un utente, non professionale, potrebbe volere sapere ....... se poi uno vuole di più .....

ad esempio per
betadine Betadine&Reg;
citrosil Citrosil Soluz E Spray Cutaneo

ma occhio ....... qualche volta (più di quello che tu immagini ..... forse) troverai indicazioni contrastanti fra produttori dello stesso prodotto equivalente ....... perchè alla fine è il manico (medico) che determina il modo operandi.

Ciao, Gianluca
 
Non sono medico.
Ciò premesso: flaconcino del pulisci-lenti degli occhiali (quello con lo spruzzino, per intenderci) riempito di acqua ossigenata.
Garze, cerotti, nastro, cerotti sutura, benda elastica.
 
Ciao, sono uno studente di medicina prossimo alla laurea...facendo i debiti scongiuri!:D

Allora prima cosa i comuni disinfettanti come il betadine, la clorexidina, l'amuchina, l'alcool.... vanno usati su cute integra o per disinfettare i margini delle ferite.
Non vanno MAI messi all'interno delle ferite.

All'interno delle ferite si lava al massimo con soluzione fisiologica e acqua ossigenata.

Per quanto riguarda i disinfettanti per la cute integra i più diffusi in ambito medico chirurgico sono il Betadine (attenzione a non farne uso se siete allergici allo iodio!!!) e la Clorexidina.

Personalmente nel mio kit medico porto acqua ossigenata da mettere dentro la ferita e Clorexidina per la cute.
 
F

F4l3

Guest
Mi aggancio alla discussione perchè ho sempre pensato che l'acqua ossigenata andasse bene per tutto, invece leggo che Sile86 lo usa solo per l'interno per la ferita, al che mi chiedo: per la cute non va bene?

Grazie :)
 
Mi aggancio alla discussione perchè ho sempre pensato che l'acqua ossigenata andasse bene per tutto, invece leggo che Sile86 lo usa solo per l'interno per la ferita, al che mi chiedo: per la cute non va bene?

Grazie :)

No no, aspetta l'acqua ossigenata si può usare sia dentro che fuori della ferita. Tenendo a mente che all'interno di una ferita profonda andrebbe usata con parsimonia oppure diluita.
Io uso anche la clorexidina per la cute esterna della ferita per il suo maggior potere disinfettante e anche perchè può essere usata come disinfettante in contesti diversi dal trattamento di ferite.
 
F

F4l3

Guest
No no, aspetta l'acqua ossigenata si può usare sia dentro che fuori della ferita. Tenendo a mente che all'interno di una ferita profonda andrebbe usata con parsimonia oppure diluita.
Io uso anche la clorexidina per la cute esterna della ferita per il suo maggior potere disinfettante e anche perchè può essere usata come disinfettante in contesti diversi dal trattamento di ferite.

:) Grazie mille per la delucidazione :)
 
Grazie Sile86.
Mi potresti spiegare una cosa che non ho mai capito?
Allora se ho bisogno di un disinfettante (nei boschi) è perchè mi sono ferito. Ergo ho la cute lesa. Ergo meglio usare l'acqua ossigenata (con parsimonia se ferita profonda). A questo punto la ferita è disinfettata. La Clorexidina (o altro disinfettante per cute non lesa) come/quando la uso?

La Clorexidina in che prodotto commerciale la trovo?

ri-grazie!
 
Aspetta la clorexidina (o altri disinfettanti) si possono usare tranquillamente in caso di ferite, basta usarli solo sulla cute integra ATTORNO ai margini della ferita e non dentro la ferita.

Solitamente in caso di ferite (per esempio tagli e abrasioni da cadute accidentali) io procedo così:

Prima lavo con acqua e sapone la ferita per eliminare i residui di terra, polvere, erba ecc.

Poi lavo l'interno della ferita con poca acqua ossigenata (poca perchè rallenta la guarigione della ferita!)
Il top sarebbe avere un siringone senza ago nel quale mescolare fisiologica e acqua ossigenata e spruzzare il tutto dentro la ferita...ma capisco che nel bosco non si può avere tutto! :lol:

Poi con una garza sterile imbevuta di clorexidina pulisco la cute attorno ai margini della ferita.

Infine appoggio sulla ferita un cerotto della dimensione adatta, oppure della garza sterile fissata con l'apposito scotch.

Fine

la clorexidina quindi la usi sia per la cute integra attorno la ferita e per disinfettarti le mani prima di trattare la ferita stessa.

Non so i nomi commerciali ma questo prodotto lo trovi tranquillamente in farmacia, basta che chiedi della clorexidina e loro capiscono. Si trova in flaconcini oppure in buste monodose.
 
Girovagando ho trovato le "First Aid Guidelines" della Croce Rossa Internazionale, a pagina 52 del pdf (http://www.firstaidinaction.net/con...ile/301600_FirstAid_2011_Guidelines-LR[1].pdf) parla della gestione delle ferite con una pletora di fonti e studi a supporto. In sostanza conferma ciò che il buon Sile86 consigliava con l'eccezione del sapone che è sconsigliato. Inoltre non viene menzionata da nessuna parte l'acqua ossigenata.
Spero che possa essere d'aiuto.
Ciao a tutti!
 
Girovagando ho trovato le "First Aid Guidelines" della Croce Rossa Internazionale, a pagina 52 del pdf (http://www.firstaidinaction.net/con...ile/301600_FirstAid_2011_Guidelines-LR[1].pdf) parla della gestione delle ferite con una pletora di fonti e studi a supporto. In sostanza conferma ciò che il buon Sile86 consigliava con l'eccezione del sapone che è sconsigliato. Inoltre non viene menzionata da nessuna parte l'acqua ossigenata.
Spero che possa essere d'aiuto.
Ciao a tutti!

Grazie Jac!!
Questa guida mi pare davvero molto interessante. Dopo Sile86 che già mi aveva chiarito molto le idee questa è il punto di arrivo!
 
Da tempo volevo contribuire riportando qualche chiarimento riguardante i termini "sterilizzanti", "disinfettanti" e "antisettici", per poi trattare l'argomento, a noi più vicino, "come curare una ferita".
A tal scopo comincio riportando la spiegazione di alcuni termini scientifici prendendo spunto dal testo di farmacologia medica del prof. Theodore Prody. La sola lettura del testo aiuta a schiarirsi le idee sui vari prodotti in uso per il trattamento delle ferite. Concludo il discorso riportando il modo con cui io personalmente tratto una ferita da escursione (taglietti, contusioni, abrasioni, qualche piccola ustione).


Antisettici, Disinfettanti e Sterilizzanti
Le sostanze qui descritte sono impiegate localmente per prevenire infezioni, distruggendo o limitando la crescita di microrganismi sulla superficie di oggetti (=Disinfettanti e Sterilizzanti) e sulla pelle (=Antisettici). Diversamente da altri agenti antimicrobici (es. gli Antibiotici), gli antisettici ed i disinfettanti non sono specifici.

Cominciamo con definire i concetti: "antisettico", "disinfettante" e "sterilizzante".
1. Azione antisettica
Tessuti come la cute e le membrane mucose non possono essere sterilizzati, ma si può minimizzare il rischio di infezioni riducendo il numero di microrganismi sulla loro superficie. Gli antisettici si applicano appunto sui tessuti per inibire la crescita dei microrganismi. Questi composti vengono usati dal chirurgo per la pulizia delle mani prima degli interventi e applicati alla cute del paziente prima di praticare incisioni od iniezioni. L'azione antisettica è solo temporanea e la moltiplicazione dei batteri riprende dopo minuti od ore. Gli antisettici possono essere usati in forma di soluzione o incorporati in saponi, pomate, unguenti, materiale per medicazione, sciacqui orali o irrigazioni.

2. Disinfezione
In molte situazioni cliniche non è necessaria la sterilità. Per strumenti come termometri, specilli o proctoscopi, usati in distretti anatomici normalmente popolati da microrganismi saprofiti, pur non essendo necessaria la sterilità, bisogna allontanare i microrganismi patogeni. E' spesso necessario bloccare il trasferimento di patogeni da paziente a paziente, che si verifica tramite oggetti o superfici. Questo processo di distruzione dei patogeni, chiamato "disinfezione", non porta necessariamente alla sterilità completa. I disinfettanti uccidono i microrganismi patogeni e sono usati su oggetti inanimati e su superfici (a differenza degli antisettici che si applicano sui tessuti).

Antisettici e Disinfettanti possono essere "batteriostatici" (quando agiscono inibendo la crescita dei batteri) o "battericidi" (quando invece agiscono uccidendo la maggior parte delle forma vegetative dei batteri). I battericidi non sono necessariamente attivi contro le spore (forma batteriche temporaneamente dormienti), il micobatterio della tubercolosi, funghi e virus, a meno che non siano specificatamente definiti sporicidi, tubercolocidi, fungicidi o virucidi.

3. Sterilizzanti
Alcune sostanze sono state definite "sterilizzanti" perché, se usate in maniera appropriata, sono in grado di sterilizzare oggetti e superfici. Per sterilità si intende la completa assenza di ogni forma vitale di microrganismi. Sostanze, strumenti o apparecchi che vengono introdotti in aree dell'organismo normalmente sterili devono essere prive di microbi. La migliore sterilizzazione si ottiene in 15 minuti a caldo con vapore sotto pressione, che assicura una temperatura di 121° C, oppure con il riscaldamento a secco per 3 ore a 160-180° C. Altri metodi di sterilizzazione usano la microfiltrazione (per sostanze termolabili), l'esposizione a radiazioni UV, il bombardamento a fasci di elettroni ad alto voltaggio, oppure le radiazioni gamma.
Il meccanismo d'azione di questo gruppo eterogeneo di sostanze non è unico, e in molti casi, non è del tutto noto.

L'alcool etilico e l'isopropanolo (alcoli): a concentrazioni di 70% svolgono una rapida azione battericida e sono molto attivi contro batteri (sia gram+ che gram-), bacilli della tubercolosi, funghi patogeni e molti virus ma non contro le spore batteriche. Gli alcoli possono essere impiegati come disinfettanti per oggetti (strumenti chirurgici, termometri, ecc...) e per la pelle integra (in questo caso siccome secca la pelle va usato insieme ad emollienti), ma non sulle ferite (cute lesa) perché irritante.

Iodio e iodofori: lo iodio a concentrazioni molto basse (0,005%) svolge una rapida azione battericida tubercolocida ed è attivo contro molti virus e funghi patogeni. Per l'attività contro le spore sono necessari lunghi tempi di esposizione. Lo iodio è usato sia come antisettico che come disinfettante. Come antisettico (su cute integra, lembi esterni della ferita) sulla cute si usa sotto forma di soluzione di iodio e tintura di iodio. Concentrazioni di iodio superiori al 3% possono causare vesciche sulla cute. Se la pelle trattata con tintura di iodio viene ricoperta con un bendaggio occlusivo, si possono verificare delle ustioni. Al termine di una procedura chirurgica, la tintura di iodio (precedentemente applicata sulla cute integra circostante alla zona aperta) dovrebbe sempre venire eliminata dalla pelle con alcool al 70%. La tintura di iodio è irritante per i tessuti lesi per cui non va usata nelle ferite ma solo attorno alla lesione. Inoltre colorando la zona trattata impedisce al medico di ispezionare correttamente la ferita, in quanto può nascondere i segni di infiammazione e/o infezione in atto.
Il povidone-iodio è più stabile della tintura di iodio, molto meno irritante per i tessuti e meno corrosivo per metalli. Inoltre le macchie sui tessuti si possono eliminare rapidamente. Il povidone-iodio è tossico per i fibroblasti, per cui l'irrigazione di ferite aperte con questa sostanza può ritardare la guarigione.
Altri iodofori possono essere usati come disinfettanti per pavimenti, superfici di lavoro e utensili per la manipolazione dei cibi, di strumenti ad uso clinico (termometri, ecc...) e per la disinfezione dell'acqua da rendere potabile in situazioni di emergenza.

Composti mercuriali: essi hanno una debole azione batteriostatica e sono meno efficaci degli alcoli. Il siero ne riduce l'azione antimicrobica e si può avere sensibilizzazione cutanea. Per uso topico è disponibile solo il Thimerosal. I composti mercuriali non si dovrebbero applicare su superfici di cute lesa. L'ingestione può causare insufficienza renale.

Cloro e composti clorati: il cloro non si usa più come antisettico, perché ha effetti irritanti e viene inattivato da componenti organici. E' però ampiamente usato come disinfettante ad ampio spettro dell'acqua negli acquedotti.. La sua attività viene inibita rapidamente dallo sporco, da materiali estranei, dal sapone e da soluzioni detergenti fortemente alcaline.

Aldeidi (Formaldeide e Glutaraldeide): sono dotate di attività batteriostatica (basse concentrazioni) e battericida (più alte concentrazioni) e possono venire impiegate per la disinfezione di strumenti metallici. Tuttavia non vanno bene per la disinfezione della cute (e quindi neanche per le ferite aperte) in quanto causano ustioni della cute e delle mucose. Per evitare ciò devono essere eliminate dagli strumenti mediante immersione in acqua sterile.

Composti fenolici: combinazione di queste sostanze con detergenti di sintesi costituiscono dei disinfettanti ideali per la pulizia e la disinfezione di pavimenti ed altre superfici rigide degli ospedali. L'uso dei derivati di diidrossifenolo o resorcinolo, come antisettici battericidi, è limitato dalla tossicità a carico del fegato e del miocardio ed ustioni sulla pelle e sulle membrane mucose.
I bifenoli possiedono una marcata attività batteriostatica ma il loro uso sotto forma di saponi ed emulsioni per la pulizia preoperatoria è stato abbandonato a causa dell'assorbimento dalla cute nella circolazione sistemica, che dava origine a gravi effetti tossici a carico del sistema nervoso centrale.

Clorexidina: essa è dotata di una notevole attività antimicrobica contro i batteri (ad eccezione di quelli della tubercolosi e delle spore batteriche), ma i funghi filamentosi ed i virus non sono sensibili. La Clorexidina permane sulla pelle, producendo così un effetto antibatterico cumulativo e duraturo, che persiste per almeno 6 ore se le mani sono coperte da guanti. La Clorexidina è efficace in presenza di sangue e costituenti organici, non è irritante e non passa nel sangue attraverso la pelle intatta e le membrane mucose. In Europa è molto diffuso l'impiego di un preparato a base di Clorexidina al 5% in isopropanolo al 4%, come detergente alcolico per le mani di uso corrente.

Composti ammonici quaternari: sono batteriostatici a basse concentrazioni, battericidi e fungicidi a concentrazioni più elevate, ma non sono attivi contro le spore batteriche, mentre i virus mostrano una maggiore resistenza di quella mostrata da batteri e funghi. Una soluzione di benzalconio al 1-2% è rimedio topico di scelta per il trattamento o la profilassi di ferite da morso di animaliche si sospettano essere affetti da rabbia ( ma che comunque resta necessaria la somministrazione di immunoglobuline per la rabbia e del vaccino antirabbia). I composti ammonici quaternari vengono impiegati nel risciacquo finale degli indumenti usati in ospedale e della biancheria da letto.

Perossido di Idrogeno (acqua ossigenata): esso è battericida e virucida (a concentrazioni dal 3% al 6%); a concentrazioni più elevate (dal 10% al 25%) è sporicida. E' usato per disinfettare impianti in plastica, lenti a contatto e protesi chirurgiche.La presenza di catalasi, enzima che inattiva il perossido, limita l'utilità dell'acqua ossigenata come antisettico. Essa è tossica per i fibroblasti (cellule che accellerano la riparazione delle ferite) e può perciò ritardare la guarigione di ferite. La pulizie di ferite profonde e di lacerazioni con acqua ossigenata sotto pressione è controindicata, in quanto è stata causa di formazione di gas sottocute.

Ma allora come va trattata una ferita (cute lesa)? Io procedo in questo modo: avendo a disposizione acqua pulita conviene prima di tutto lavare esternamente con acqua e sapone e cercare di lavare bene anche internamente la ferita con acqua pulita o, in mancanza di questa, con soluzione fisiologica. La soluzione fisiologica viene venduta anche in confezioni di plastica, molto pratici, monouso, tipo quelli di enterogermina. Personalmente ne metto 2-3 di quelle nel mio kit di pronto soccorso. Dello stesso tipo di confezione ne metto anche di quelle idonee per pulire gli occhi (corpi estraenei, ecc...) Volendo si potrebbe anche miscellare un pò di acqua ossigenata in quella fisiologica e procedere così al lavaggio interno della ferita. Esternamente si può disinfettare, dopo aver lavato con acqua e sapone, direttamente con acqua ossigenata. Se la ferita si presenta un attimino più impegnativa la disinfetto con Clorexidina. Succesivamente con l'aiuto di una lente di ingrandimento ci assicuriamo di aver rimosso con il lavaggio ogni corpo estraneo. A quel punto applicchiamo un antibiotico topico (tipo cicatrene crema) e copriamo con una garza di dimensioni adeguate, fissata poi o con un cerotto o con una benda (a seconda la gravità, il punto e l'estensione della ferita). La medicazione va ripetuta ogni giorno fino alla guarigione della ferita. Se la ferita dopo 3 giorni dovesse continuare a presentarsi infiammata, irritata, tumefata, sanguinante e/o dolorante bisogna contattare assolutamente il medico.
Se invece si tratta di ustione, dopo aver lavato con abbondante acqua fredda (pulita) e disinfettato come sopra, copro con una garza imbevuta di fitostimoline (sostanze accelleranti la crescita dell'epidermide) e fisso con un cerotto di dimensioni adeguate o con benda di garza.

Scusate per la lunghezza del post ma spero di essermi riuscito a chiarire un pò le idee sull'argomento "ferite in escursione". Attenzione: questi consigli non vogliono assolutamente sostituire il medico ma, intervenire con un minimo di preparazione, in sua assenza e nell'attesa di rivolgersi a lui.
Ciao, Antonio
 
 
 
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