Recensione Dolomite '54 High FG GTX e divagazioni

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thecek

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Salve a tutti...
La settimana scorsa ho mandato in pensione un paio di scarponcini, presi più di dieci anni fa, che usavo nella stagione invernale. Non si trattava di scarpe tecniche, ma di un semplice scarponcino da tutti i giorni, più o meno al pari di un timberland, per capirci.
In negozio, su quella fascia, si trovano guarda caso solo timberland e simili, che a me non vanno molto a genio.
Ho trovato per caso questi Dolomite '54, che fra sconti e tessere sono riuscito a portare a casa ad un prezzo molto conveniente.
54 Collection. Scarpe sportive per il tempo libero | Dolomite
I miei sono marrone scuro, con puntale in gomma come questi.


Che dire..
beh, dolomite è sinonimo di qualità, i materiali sono ottimi (pelle ingrassata, goretex interno, suola in vibram ecc...) la fattura anche.
Sono molto caldi e comodi. Il piede è ben guantato e la sensazione che si ha quando si cammina è di una scarpa confortevole e robusta.
Ulteriori considerazioni seguiranno dopo qualche giorno di utilizzo..
Ho scelto questa scarpa come scarpa da tutti i giorni, però il fatto che sia realizzata in una certa maniera mi fa pensare che la userò anche per qualche semplice uscita invernale in montagna.

Vorrei però soffermarmi su alcuni aspetti secondari...
Dopo aver fatto l'acquisto ho visto su internet che la linea dolomite '54 è una serie commemorativa dell'ascensione di Lacedelli e Compagnoni al K2..per questo hanno una linea un po' retrò. ma non è questo il punto.
Complice la rete di collegamenti, messa a disposizione dall'internette, ho riletto alcune considerazioni sulla vicenda del K2, conosciuta come "caso K2".
In breve, sulla vetta arrivarono Lacedelli e Compagnoni, ma nella spedizione organizzata da Ardito Desio, c'erano altri alpinisti. Uno di questi era Bonatti.
Successe che Lacedelli e Compagnoni concordarono con Bonatti e lo sherpa Amir Mahdi, che quest'ultimi avrebbero portato a quota 8000 alcune bombole di ossigeno, e si sarebbero dovuti fermare all'ultimo campo allestito nel frattempo da Lacedelli e Compagnoni.
Non fu così. Bonatti e lo sherpa arrivarono con le bombole a quota 8000 e non trovarono il campo, che in effetti era stato allestito qualche centinaio di metri più in alto.
Bonatti e lo sherpa passarono la notte nella cosidetta zona della morte, senza tenda e sacco a pelo. L'italiano se la cavò abbastanza bene, ma lo sherpa, in seguito a congelamento, subì diverse amputazioni.
Sul caso si aprì un affare di stato fra Italia e Pakistan, e fra gli stessi Lacedelli, Compagnoni e Desio, da una parte, contro Bonatti e Mahdi.
Questi ultimi due, in particolare, furono accusati di aver consumato l'ossigeno che sarebbe poi servito a Lacedelli e Compagnoni per salire in vetta.
Seguirono diverse controversie e tristi casi giudiziari, conclusi nel 2004 quando il CAI rivide le proprie posizioni (e quelle dell'epoca di Desio e amici).
Vedere la faccenda oggi dall'esterno, porta a sorvolare su queste spiacevoli tematiche (tipicamente italiane vorrei dire) e, almeno per quanto mi riguarda, mi fa considerare alla bellezza dell'impresa in se.
Per quanto Lacedelli e Compagnoni si possano essere comportati in modo scorretto, hanno pur sempre raggiunto la vetta del K2 per primi.
Per quanto il giovanissimo Bonatti non riuscì a raggiungere la vetta, fu sempre in grado a sopravvivere a quella tragedia, dando dimostrazione non solo di una grande resistenza fisica, ma soprattutto di una grande forza di volontà.
Insomma, si tratta di eroi...di eroi di altri tempi. Pionieri nel vero senso della parola, al pari del primo uomo sulla luna o dei grandi esploratori che per primi segnarono le rotte attorno e verso i vari continenti.
Certo, non credo proprio che oggi una spedizione del genere sia una passeggiata, ma sicuramente gode di tutte le innovazioni e scoperte fatte negli anni precedenti, sia dai grandi nomi dell'alpinismo, sia a tutti quelli che hanno permesso tali imprese pur rimanendo ignoti.
Mi riferisco ai vari sherpa, portatori, guide, alpinisti deceduti nei tentativi alle varie imprese e tutto quello che ruota attorno...

Saluti
 
Molto carini gli scarponi,anche io ne cerco un paio similiper l'uso in città. Comunque considerare Lacedelli . Compagnoni 2 eroi non mi sembra affatto giusto, per la loro gloria hanno mentito per anni e hanno praticamente condannato 2 uomini alla morte,il fatto che si siano salvati è del tutto ininfluente, consoderarli eroi mi sembra esagerato, grandi alpinisti si ma di certo non eroi.
 
Molto carini gli scarponi,anche io ne cerco un paio similiper l'uso in città. Comunque considerare Lacedelli . Compagnoni 2 eroi non mi sembra affatto giusto, per la loro gloria hanno mentito per anni e hanno praticamente condannato 2 uomini alla morte,il fatto che si siano salvati è del tutto ininfluente, consoderarli eroi mi sembra esagerato, grandi alpinisti si ma di certo non eroi.

Quoto al 100%. Per quel che so io Lacedelli e Compagnoni dopo aver ricevuto le bombole di ossigeno se ne fregarono della sorte di Bonatti e dello sherpa,lasciandoli a passare la notte fuori dalla tenda. Mi sembra che gli interessasse piu' il successo della scalata che la vita dei compagni. Inoltre il capo spedizione forni' una versione non veritiera dell'accaduto,che fu sostenuta per decine di anni come versione ufficiale. Solo pochi anni fa Bonatti,che si batte' per anni per ristabilire la verita',ci riusci'. Quindi se proprio vogliamo cercare un eroe,per me questo e' lui e lo sherpa.
 
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thecek

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Molto carini gli scarponi,anche io ne cerco un paio similiper l'uso in città. Comunque considerare Lacedelli . Compagnoni 2 eroi non mi sembra affatto giusto, per la loro gloria hanno mentito per anni e hanno praticamente condannato 2 uomini alla morte,il fatto che si siano salvati è del tutto ininfluente, consoderarli eroi mi sembra esagerato, grandi alpinisti si ma di certo non eroi.

ti sei perso un passaggio chiave nella mia interpretazione...
Io parlavo di bellezza in se dell'impresa...il raggiungimento di una vetta inviolata.
al di sopra di tutto, quindi considerando solo il fatto che siano arrivati in cima, in questa ottica e solo questa esprimo la mia ammirazione per la "loro" impresa.
Il resto della faccenda, ben noto e da me riportato in breve, non è certo esempio da seguire o da elogiare in alcun modo.
Il mio intento era quello di evitare ulteriori (giuste) polemiche sulla questione. Già tante ne sono state fatte.
Ovviamente parteggio per Bonatti, pensavo fosse chiaro da quanto detto prima..ma in ogni caso ribadisco che la sua "impresa" è stata ben superiore a quella degli altri due. Considerata anche la sua giovane età, non credo infatti avesse molto più di vent'anni all'epoca...
Tuttavia, credo che anche la salita di Lacedelli e Compagnoni, pur da un punto di vista umano assolutamente infame, sia stata un'impresa degna di nota. Anche se si sono comportati nel peggiore dei modi con i loro compagni, non credo sia stata una passeggiata arrivare in cima, soprattutto considerando l'epoca a cui sono avvenuti i fatti.
Volendo essere polemici, e in questo caso ci sta, trovo una mancanza di rispetto, da parte di quelli della Dolomite, aver citato solo Compagnoni e Lacedelli. Certo, effettivamente solo loro due sono arrivati in cima, ma forse era il caso di citare piuttosto tutta la spedizione.
Forse avrebbe potuto essere un'occasione, ed era un po' quello che volevo fare un po' io con queste righe, per superare la parte tragica e indecorosa, per ricordare che l'andare in montagna non è solo una questione di raggiungere un arrivo, c'è dietro tutto un percorso che porta a quell'arrivo. Percorso non solo in termini di spazio, ma anche dal punto di vista umano.
Leggo spesso di comportamenti incivili fra escursionisti e alpinisti. Risale a poco tempo fa una "rivolta" degli sherpa di una spedizione.
Alla fine è tanto glorioso il raggiungimento di un obiettivo da parte di poche persone, ma altrattanto lo è il lavoro svolto dagli altri che l'hanno permesso. Si tende spesso a dimenticarlo...
 
Quoto quanto hai detto, è stata sicuramente un'impresa importante e difficile,basti pensare a quanto sia difficile ancora oggi arrivare in vetta al k2. Comunque non volevo essere antipatico, avevo capito male io, pensavo volessi dire che il loro comportamento poteva essere giustificato perché l'importante era l'impresa che avevano fatto, scusa per l'ot ;)
 
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thecek

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Quoto quanto hai detto, è stata sicuramente un'impresa importante e difficile,basti pensare a quanto sia difficile ancora oggi arrivare in vetta al k2. Comunque non volevo essere antipatico, avevo capito male io, pensavo volessi dire che il loro comportamento poteva essere giustificato perché l'importante era l'impresa che avevano fatto, scusa per l'ot ;)

No no...forse dovevo precisare meglio all'inizio.
Comunque no problem ;)
 
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