Dolomiti, il grande carosello

Tutte le Dolomiti in seggiovia e sugli sci. Il sogno dell’industria turistica, incubo degli ambientalisti, diventa realtà. Cortina d’Ampezzo, per le Olimpiadi invernali 2026 organizzate con Milano, si trasforma nel cuore del più vasto tour bianco del mondo: quasi 1.300 chilometri di piste e circa 500 impianti di risalita tra vette e valli dichiarate patrimonio dell’Unesco. Dopo decenni, il progetto del nuovo Carosello delle Dolomiti è al via e collegherà tre fra le ski aree più spettacolari delle Alpi: il Sellaronda, che unisce le valli ladine fra Alto Adige, Veneto e Trentino, le sette zone sciistiche di Cortina d’Ampezzo e il Giro della Grande Guerra, che sopra Alleghe gira attorno alle cime di Civetta, Pelmo e Tofana.

Il pressing di Venezia, decisa a non perdere l’occasione dei Mondiali 2021 e dei Giochi invernali, punta poi ancora più in alto: collegare anche il Comelico bellunese all’Alta Pusteria e alle Dolomiti di Sesto altoatesine attraverso il Passo Monte Croce, piano oggi stoppato dai vincoli ambientali posti da Roma. A svelare il «grande progetto», il governatore veneto Luca Zaia e il sindaco di Cortina, Gian Pietro Ghedina, che domani inaugurano la nuova cabinovia Freccia del Cielo, gioiello di tecnologia che sale al Col Druscié.

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https://www.gognablog.com/dolomiti-il-grande-carosello/


La mia opinione è piuttosto ovvia, anche perchè dalle mie parti hanno già fatto le Olimpiadi Invernali 2006 e relativi ecomostri...

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Spero si riesca a proteggere, come fatto in lessinia
https://www.greenme.it/informarsi/eventi-e-iniziative/no-al-taglio-del-parco-della-lessinia/

leggo che la Regione blocca il taglio del parco

https://www.corriere.it/cronache/20...co-771c501c-4281-11ea-8fab-5eae1fe9ccd1.shtml
 
Abbastanza scontata la mia posizione di "cittadino non sciatore", vado in montagna quasi esclusivamente d' estate quando, in assenza di neve, le piste si mostrano per quello che sono veramente: autostrade a cui manca solo l' ultimo strato di asfalto.

Io credo che già si potrebbero limitare gli impianti a ciò che ha veramente la speranza di essere utilizzato: spesso l'ecomostro nasce dalla avidità degli appaltatori, gente che arriva, sparge cemento, mette in tasca i soldi e se ne va.
 
E gli ecomostri del torinese in confronto sono nulla....
Solo il trampolino di Pragelato mi ha fatto pensare "mamma mia che orrore", non ho visto altri obbrobri, mentre quello che si vuole fare in Veneto ha del surreale.
 
io da snowboarder invece mi auguro che "qualcosa " di buono si possa fare perchè i parchi "tutto vietato " hanno proprio stufato. E quando sento certe vecchiacce dire "l'ha fiu'à sulla foia c'ha tne venha pi nen voia" (ha nevicato sulla foglia non te ne venga più voglia) e sembra quasi che la neve gli dà fastidio (forse perchè a gennaio escono con le scarpe di cuoio liscio per andare a messa) penso che il fondo si sia già toccato.

Tuttavia per sfruttare correttamente e bene una montagna più che fare comprensori da 1500 piste che obbiettivamente in una giornata nessuno le gira a meno che non le faccia tutte senza fermarsi alla massima velocità possibile (comportamento decisamente deprecabile)

....serve invece resuscitare le tante piccole stazioni che offrivano quelle 3/4/5 piste a un prezzo contenuto. Più che altro perchè di alzarsi a orari di emme per andare tutte le domeniche nel resort con 200 impianti ,lo fai,ma poi ti stufi.

Se si vuole veramente avvicinare i bocia allo sport,visto che in teoria loro sono il futuro occorre pensare che un giornaliero da 25 è caro da 30 è troppo caro,e (avevo sentito) posti da 70 E.....ma che vadano a dare via il gnau

P.S. le olimpiadi le fanno se la gente le guarda,la terza volta che ottengono meno spettatori di una partita di campionato del burkinafaso la pianteranno lì. Il discorso si applica anche a cosa inizia stasera
 
io da snowboarder invece mi auguro che "qualcosa " di buono si possa fare perchè i parchi "tutto vietato " hanno proprio stufato. E quando sento certe vecchiacce dire "l'ha fiu'à sulla foia c'ha tne venha pi nen voia" (ha nevicato sulla foglia non te ne venga più voglia) e sembra quasi che la neve gli dà fastidio (forse perchè a gennaio escono con le scarpe di cuoio liscio per andare a messa) penso che il fondo si sia già toccato.

Tuttavia per sfruttare correttamente e bene una montagna più che fare comprensori da 1500 piste che obbiettivamente in una giornata nessuno le gira a meno che non le faccia tutte senza fermarsi alla massima velocità possibile (comportamento decisamente deprecabile)

....serve invece resuscitare le tante piccole stazioni che offrivano quelle 3/4/5 piste a un prezzo contenuto. Più che altro perchè di alzarsi a orari di emme per andare tutte le domeniche nel resort con 200 impianti ,lo fai,ma poi ti stufi.

Se si vuole veramente avvicinare i bocia allo sport,visto che in teoria loro sono il futuro occorre pensare che un giornaliero da 25 è caro da 30 è troppo caro,e (avevo sentito) posti da 70 E.....ma che vadano a dare via il gnau

P.S. le olimpiadi le fanno se la gente le guarda,la terza volta che ottengono meno spettatori di una partita di campionato del burkinafaso la pianteranno lì. Il discorso si applica anche a cosa inizia stasera

Salire con i piedini e scendere con lo snowboard è vietato? No perché sembra che sia vietato fare un'ora di camminata sulla neve.
 
Per quanto mi riguarda, e so che potrebbe sembrare un'eresia, vieterei lo sci. O per meglio dire : fosse per vieterei tutti i cosiddetti "sport" che comportano necessariamente strutture architettoniche impattanti oltre un certo limite.
In primis l'automobilismo, che peraltro già intrinsecamente è uno sport per modo di dire.
Ma poi appunto anche lo sci, e persino il calcio coi suoi mastodontici stadi.
In realtà non sarebbe un vero e proprio divieto", ma un semplice riportarli sullo stesso piano di tutti gli altri, che rispettano l'ambiente in cui si svolgono e sono loro ad adeguarsi ad esso, non viceversa. Vuoi farti la discesa con gli sci ? Nessuno te lo vieta, ma la risalita te la fai a piedi : e così scremiamo tutti quelli che passano direttamente dell'ascensore e le scale mobili in città all'impianto di risalita in montagna.
Trovo inconcepibile che per soddisfare i pruriti degli sciatori si cambino letteralmente i connotati a interi comprensori, sbancandoli e deturpandoli in modo irrimediabile. Per giunta, questo nonostante un'estrema vulnerabilità degli sport invernali alle condizioni meteorologiche che non trova pari in alcuna altra disciplina, e tantopiù con le prospettive climatiche che sappiamo : come dire una miopia elevata al cubo.

Trovo persino incredibile che si debbano fare discorsi del genere laddove lo sport è qualcosa che intrinsecamente cala l'uomo in un ambiente, così come questo è. In questo senso, ad esempio, proprio la differenza tra sci e sci di fondo è esemplare.
 
andateci voi a piedi,io lo faccio quando gli impianti sono chiusi. E' faticoso ma lo ho già fatto. E probabilmente lo farò ancora.

Il discorso è che se vogliamo che la gente si avvicini a vivere la montagna bisogna anche pendere in considerazione che ci sono persone che non ce la farebbero per voglia/capacità/prestanza fisica inoltre non mi sembra che sia partita una crociata "no impianti" simile a certe altre crociate che già si sentono in giro.
Come dico sempre ai no tav (ma non necessariamente io voglio il tav....anzi ci sono altri 99 sistemi migliori ) ,fatevi da torino a brianson sul pulman,non necessariamente come autista quando poi avete bimbi piccoli a bordo che tazzano e caragnano in continuazione e magari un camper (o peggio un camion) davanti che tongola i 20 kmh quasi fermandosi in curva per non seminare i pentolini in giro e su un 370 non ti lascia manco mettere la terza se no si rallenta il turbo a ogni curva e non hai spinta sufficiente in salita. Le infrastrutture servono,tanto quelle per la mobilità che quelle per il divertimento. Vanno ovviamente fatte con la testa e con un minimo di senso.

Si pensi anche solo a un bambino che non ce la farebbe a salire. Specialmente con i poco efficienti scarponi da sci in plastica (pù pù pù) dei 4 lamine (nella crew li chiamiamo doppia s ....skrauso skier).
E a tutti i posti di lavoro che si perderebbero nell'industria invernale. Già ci sono le condizioni meteo penose,voglio sperare non solo per le vecchie "groie" che pregano e molte stazioni piccole non hanno l'innevamento.

Ah,ovviamente questo fine settimana (neve permettendo) andrò su a pian munè con il mio vecchio dieselaccio sporco e cattivo (visto che vado a lavorare in bici e risparmio carburante in settimana) e con altri ragazzi che,nonostante il meteo ci metta del suo sto cercando di togliere dal tossicume e ciucatume della discoteca. Ma evidentemente si guarda solo una delle N facce.

Perchè se si comincia con le strutture "fisse" poi tra qualche decennio si vietano anche i lunapark e poi i parchi a tema e poi un bel giorno ci ritroviamo in bel medioevo dove è vietato pure alzare lo stereo della macchina o ascoltare una canzone col telefonino.

Tutti produci consuma crepa....e zitto...no grazie ne faccio a meno. Nella foto eravamo saliti più volte a piedi anche con un ventaccio e impianti chiusi.

P.S, a chi vuole vietare tutto consiglio di andarlo a proporre alle squadre di hockey su ghiaccio,sono molto comprensivi :) e pacifici... :) e poi magari al bisness del calcio ( unico sport che NON seguo)
 

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i rally con parti innevate o ghiacciate c'erano già dai tempi del deltone S4 .

Non sono comunque sport alla portata di tutti,ve lo vedete il ragioniere con l'utilitaria grigio metallizzata a metano e ovviamente a trazione anteriore...:ignore:
 
Montagna parco giochi, proprio in un periodo in cui l'ambiente boccheggia e il consumo di suolo è un problema a livello globale e come sempre il dio denaro ci mette del suo; non mi stupisce più nemmeno il fatto che su un sito come questo dove in teoria ci dovrebbe essere una sensibilità naturale per il selvatico o se volete la wilderness come dicono gli anglofoni, ci sia chi è possibilista su questi scempi, ma i tempi che corrono son questi...
Riguardo a chi non potrebbe riuscire a salire qualcuno in tempi non sospetti disse "la montagna è di tutti, ma non per tutti".
Riguardo ai posti di lavoro, altro bello spauracchio...chi in montagna ci abita e prova a lavorarci portando avanti o recuperando attività tradizionali quali il ciclo del legno (fatto in maniera sensata, non industriale) piuttosto che attività legate all'agricoltura di recupero (varietà antiche e metodi di coltivazione non impattanti) viene strozzato da burocrazia e regole assurde e non viene aiutato dalle amministrazioni che, anch'esse allo sbando, tirano solo a racimolare fondi dalle compensazioni legate alle opere infrastrutturali o ricettive, chi abita le terre alte, se deve campare è COSTRETTO o a spostarsi a valle o a finire STROZZATO/A lavorando per le aziende legate al turismo, che in maggior parte nemmeno hanno sede sul territorio.
L'unica risorsa che ci lasciano è lavorare 12 ("ma possono essere anche 14") ore al giorno per 6 euro l'ora 6 giorni su sette nei bar, alberghi, strutture legate alle piste (proposta reale fatta settimana scorsa alla mia compagna che cercava un backup lavorativo in attesa che ricominci la stagione della raccolta ed i susseguenti mercati).
La montagna avrebbe bisogno di tante cose, di una riduzione della pressione fiscale, di un incentivo alle attività che mantengano la sua identità e la sua memoria, non di piloni e cavi metallici, noi in montagna ci stiamo e ci vogliamo stare e ci staremo, ma è dura e non cediamo alla pancia, qualche anno fa qui in paese volevano costruire una baita/condominio per l' "accoglienza" degli utenti della via lattea e del Frais, il tutto su dei terreni sul quale sorgono delle antiche varietà di meli e peri, l'opposizione di molti è stata fiera e quando tutto sembrava perduto ci ha pensato una provvidenziale colata di fango a far saltare il progetto e a far cambiare status al terreno nel piano regolatore, i meli e i peri sono ancora li e i frutti sono ottimi, meglio del cemento.
Se qualcuno preferisce il cemento all'erba stia in città, li ce n'è parecchio, se qualcuno non vuol faticare ci sono i videogiochi, spero che le popolazioni dolomitiche si mobilitino in qualsiasi maniera per evitare lo scempio, ora vado a tagliare le betulle tirate a terra dal vento di questi giorni, ché qui ci serve legna per gli inverni (finché ci saranno) e non tondini e betoniere.
 
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Sono anni che cercano di fare un obbrobrio del genere tra la Val d’Ayas e Breuil-Cervinia attraverso il Colle delle Cime Bianche


https://www.gognablog.com/il-vallone-delle-cime-bianche/

APPELLO ALLA POLITICA
CIME BIANCHE, BASTA FUGHE IN AVANTI!

"Realizzare il collegamento tra i comprensori di Cervinia e Monterosa” come previsto dal Documento di Economia e Finanza Regionale al vaglio del prossimo Consiglio sarebbe una scelta sbagliata e inattuale.

Il Vallone delle Cime Bianche, ancora intatto e privo di infrastrutturazioni, è peculiare sul piano naturalistico e geologico ed è in massima parte una zona protetta (ZPS “Ambienti Glaciali del Gruppo del Monte Rosa”, IT1204220), tutelata dalla normativa europea (Rete Natura 2000, Direttiva Habitat).

Legambiente, ricercando il coinvolgimento di altre associazioni e comitati, si attiverà con ogni mezzo necessario per evitare questa devastazione e questo spreco di denaro pubblico (oltre 50 milioni di euro oltre ai 250.000 già spesi per studi di fattibilità).

Il Vallone delle Cime Bianche ha altri atout: le escursioni e le passeggiate tematiche in estate, le ciaspolate invernali, complementari al pieno impiego degli impianti per lo sci da discesa esistenti.

Se si vuole guardare al futuro e operare in modo lungimirante per le generazioni che verranno, occorre saper affrontare i cambiamenti climatici e compiere scelte coerenti.

https://www.aostaoggi.it/attualita/...celte-coerenti-con-cambiamenti-climatici.html

Per adesso si è riusciti a rallentarli...

https://www.mountainwilderness.it/i...bro-fotografico-in-difesa-delle-cime-bianche/

https://www.ayastrekking.it/download/Dossier_Cime_Bianche.pdf

A livello europeo - secondo www.skiresort.it - il più grande portale di test di comprensori sciistici del mondo - il migliore comprensorio sciistico è quello di Kitzbühel, nel Tirolo austriaco, con 170 km di piste. Al secondo posto si classifica Kaltenbach/Hochzillertal-Hochfügen, sempre nel Tirolo austriaco, con meno di 80 km di piste. Il più vasto comprensorio sciistico europeo, Les Portes du Soleil fra Francia e Svizzera, con 650 km di piste, si classifica al 25° posto. Il comprensorio di Zermatt-Cervinia, fra Italia e Svizzera, con ben 360 km di piste, si colloca al 44° posto. Sono evidenziati risultati non brillanti sul piano dell’accesso e dei parcheggi, della cortesia del personale, dei servizi per principianti, della disponibilità di piste da fondo
A livello italiano, la classifica vede al 1° posto la Val Gardena, Alto Adige, 175 km di piste, al 2° Plan de Corones, Alto Adige, 116 km di piste, al 3° Obereggen-Pampeago-Predazzo, Alto Adige, con 48 km di piste. Zermatt-Cervinia si classifica all’8° posto e Alagna-Gressoney-Champoluc all’11° posto. Non pare proprio che sia il gigantismo dei comprensori a creare eccellenza. D’altronde c’è da interrogarsi sulle ragioni per cui la società degli impianti di risalita di Zermatt (200 km di piste) consegua ricavi annui per 50 milioni di euro, e la società Cervino SpA (160 km di piste) 20 milioni, meno della metà.
 
Dico la mia, perchè fra il collegamento di 2 impianti sciistici come si vuole fare sulle dolomiti e
la costruzione di strutture dedicate all'evento olimpico penso ci sia una differenza fondamentale, cioè l'abbandono.
Ad evento olimpico concluso, mi pare impossibile che i nuovi collegamenti sulle dolomiti vadano in
rovina per inutilizzo. sono in zone già molto frequentate e credo che si possa realizzare un'opera non troppo invasiva a livello ambientale.
Sono invece contrario alle micro stazioni di sci, perchè succede spesso che non sono economicamente sostenibili e finiscono per chiudere (di solito quando finiscono i finanziamenti pubblici) lasciando ecomostri in montagna, come accade per alcune stazioni sull'appennino.
Infine riguardo al "se ti piace sciare puoi salire a piedi" .. dovrebbe essere un
comportamento incentivato, penso allo sci-alpinismo e similari. peccato che in diversi comuni è vietato e se sali nei pressi dei comprensori rischi la multa!
 
Dico la mia, perchè fra il collegamento di 2 impianti sciistici come si vuole fare sulle dolomiti e
la costruzione di strutture dedicate all'evento olimpico penso ci sia una differenza fondamentale, cioè l'abbandono.
Ad evento olimpico concluso, mi pare impossibile che i nuovi collegamenti sulle dolomiti vadano in
rovina per inutilizzo. sono in zone già molto frequentate e credo che si possa realizzare un'opera non troppo invasiva a livello ambientale.
Sono invece contrario alle micro stazioni di sci, perchè succede spesso che non sono economicamente sostenibili e finiscono per chiudere (di solito quando finiscono i finanziamenti pubblici) lasciando ecomostri in montagna, come accade per alcune stazioni sull'appennino.
Infine riguardo al "se ti piace sciare puoi salire a piedi" .. dovrebbe essere un
comportamento incentivato, penso allo sci-alpinismo e similari. peccato che in diversi comuni è vietato e se sali nei pressi dei comprensori rischi la multa!



Direi che lo snowboard si può fare anche fuori dalle piste...e in ogni caso mi sembrano abbastanza sufficienti quelle che già ci sono
 
Sono invece contrario alle micro stazioni di sci, perchè succede spesso che non sono economicamente sostenibili e finiscono per chiudere (di solito quando finiscono i finanziamenti pubblici) lasciando ecomostri in montagna, come accade per alcune stazioni sull'appennino.

qui da noi 3 ci sono e 3 sono in pesante attivo. Anche senza chissà che aiuti. Ma del resto sono utili per chi impara e per chi non vuole alzarsi a orari di emme per spostarsi in mezza regione.
Con la giusta gestione è passato da fallimentare e palla al piede a un qualcosa di eccellente.
http://www.pianmune.it/index.php

Crissolo è in mezzo al paese,quindi zero ecomostri

Rucas ,in effetti era un ecomostro ma poi è stato riscoperto per usi estivi da chi non vuole lasciare i bimbi in città e lassù si trovano appartamenti con il costo di una vettura.

Inoltre alcuni impianti,si pensi al tanto vituperato ma da me lodato comprensorio le 2alps in caso di pesanti lavori sradali vengono usati per portare i bimbi a scuola a ville blance,paese più sotto. Pila in valle d'aosta ha la fermata intermedia della cabinovia che dimezza il traffico sulla strada che va fino agli alloggi alti.

Per il discorso "ecomostri" (che termine penoso) già l'uso di uno di essi per trasferirci un orfanotrofio o casa famiglia per chi non ha nessuno,sarebbe di sicuro più sicuro e protetto che non un postaccio in città,in mezzo a generia e tossicume.
Del resto c'è scritto da qualche parte che un under 14 non può abitare a 2000 metri? In teoria fino a 3600 l'organismo non ha problemi.
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Montagna parco giochi,

La montagna avrebbe bisogno di tante cose, di una riduzione della pressione fiscale, di un incentivo alle attività che mantengano la sua identità e la sua memoria, non di piloni e cavi metallici, noi in montagna ci stiamo

E' grazie a queste idee che a mio avviso la montagna muore. Con l'aiuto di cabinovie e ovovie si potrebbe fare vivere assicurando un collegamento ad alcune borgate costrette a spopolarsi perchè il nonnetto viene messo in casa di eterno riposo e tutto va a rotoli.

Confermo la riduzione della pressione fiscale,ma se si affossa l'industria del turismo ,prima o poi la montagna muore. Perchè comunque quando una persona è in ferie o nel fine settimana (vedi seconda casa) vuole divertirsi.

Quante sono le case abbandonate? Ogni anno di più. Io stesso sono venuto via "scendendo" di 300 metri perchè manca il lavoro anche se avrei potuto lavorare agli impianti o a portare su e giù persone. Magra consolazione che nella vecchia casa si è trasferito mio fratello con futura consorte.

Ma ho preferito la noia del mobilificio,noia ma più o meno sicura. Ha pure chiuso l'ultimo benzinaio,peraltro con i prezzi che aveva lasciamo perdere
http://www.targatocn.it/2020/01/07/...se-rimane-senza-una-stazione-di-servizio.html

Parli del ciclo del legno, ma al giorno d'oggi chi spenderebbe 1000E per una scultura o per un mobiletto? i piccioli sono finiti e se va bene compri il comò dell'ikea che quando il gatto si spulcia sopra balla tutto
 
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Ma guarda qui in paese c'è un bravissimo minutiere e lavora, si tratta di opere di ripristino baite o costruzione da zero, in Francia conosco due ragazzi (mostruosi, veramente mostruosi) che vivono dignitosamente facendo i carpentieri (se trovo il sito ve lo posto perché fanno dei lavori bellissimi) anche se riconosco che di là dal confine per queste cose c'è un'attenzione differente e quindi il paragone forse è forzato.
Sulla questione case abbandonate, almeno qui, la questione è complessa, molti non le affittano per tutta una serie di motivi, e nemmeno le vendono o se ci provano chiedono cifre fuori mercato (soprattutto perché un tetto in losa da rifare è caruccio e se già la casa ti svena...). Questa primavera altri due amici si trasferiranno su, hanno avuto fortuna a trovare l'alloggio ma tanti dopo un po desistono, la montagna si potrebbe in parte ripopolare di forze ed idee fresche, ma manca la prospettiva e da parte di alcuni che ci abitano e vedono di mal occhio chi si sposta su e delle amministrazioni che non incentivano, come dicevamo (salvo alcuni rari casi), i ritorni.
Ovviamente ora come ora spostarsi senza molte risorse (o zero come nel mio caso) fra i monti consta di tanti sacrifici e "rinunce", ma una volta ricalibrate le esigenze mi sento di dire che indietro non tornerei, il problema è capire come andare avanti...
Voglio precisare una cosa, non sono necessariamente contro il turismo però mi chiedo come mai non si possa pensare a qualcosa di stampo nord europeo più dedicato a chi desidera un approccio più "wild" alla montagna e che necessita si di strutture ricettive ma più di improntate al rustico (con la possibilità quindi di poter recuperare ad esempio casolari e grange per l'accoglienza); la funziona, qui siamo ancora legati al concetto di montagna alla Sestriere che oltre ad essere abominevole ha un impatto non più sostenibile sull'ambiente. I Sestriere, gli Oulx e -a parer mio- schifezze simili ce ne sono ovunque in Italia, pazienza, ma insistere su quella strada, alla luce di tutto quel che è stato già scritto, mi pare assurdo e dannoso.
PS: sei di Paesana? Ci son stato a scalare qualche tempo fa, falesia trad rocciarè
Comunque la discussione si sta facendo interessante...
 
Non c'è bisogno di andare all'estero o a nord per trovare del BUON turismo: Valle Maira.
Non ci sono impianti o grossi rifugi sgargianti, solo turismo di alta qualità e ovviamente la mentalità non è quella tipica italiana e caciarona.
Certo non è l'unico esempio, ma era per dire che un'altra via non solo è possibile ma per me è pure preferibile.
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Ad evento olimpico concluso, mi pare impossibile che i nuovi collegamenti sulle dolomiti vadano in
rovina per inutilizzo. sono in zone già molto frequentate e credo che si possa realizzare un'opera non troppo invasiva a livello ambientale.
Va che gli impianti delle Olimpiadi Invernali 2006 mica li hanno fatti in vallate poco turistiche o difficili da raggiungere:
Cesana, Pragelato, Sansicario...
https://www.corriere.it/cronache/14...ne-7a51c0c6-88e3-11e4-87e1-ec26c60de2cb.shtml
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Sono invece contrario alle micro stazioni di sci, perchè succede spesso che non sono economicamente sostenibili e finiscono per chiudere (di solito quando finiscono i finanziamenti pubblici) lasciando ecomostri in montagna, come accade per alcune stazioni sull'appennino.
Pare sia propio il contrario... impianti più piccoli riescono a soddisfare meglio la clientela. Molti impianti in realtà chiudono perchè erano troppo bassi come altitudine e non c'è più neve mi sa...

A livello europeo - secondo www.skiresort.it - il più grande portale di test di comprensori sciistici del mondo - il migliore comprensorio sciistico è quello di Kitzbühel, nel Tirolo austriaco, con 170 km di piste. Al secondo posto si classifica Kaltenbach/Hochzillertal-Hochfügen, sempre nel Tirolo austriaco, con meno di 80 km di piste. Il più vasto comprensorio sciistico europeo, Les Portes du Soleil fra Francia e Svizzera, con 650 km di piste, si classifica al 25° posto. Il comprensorio di Zermatt-Cervinia, fra Italia e Svizzera, con ben 360 km di piste, si colloca al 44° posto. Sono evidenziati risultati non brillanti sul piano dell’accesso e dei parcheggi, della cortesia del personale, dei servizi per principianti, della disponibilità di piste da fondo
A livello italiano, la classifica vede al 1° posto la Val Gardena, Alto Adige, 175 km di piste, al 2° Plan de Corones, Alto Adige, 116 km di piste, al 3° Obereggen-Pampeago-Predazzo, Alto Adige, con 48 km di piste. Zermatt-Cervinia si classifica all’8° posto e Alagna-Gressoney-Champoluc all’11° posto. Non pare proprio che sia il gigantismo dei comprensori a creare eccellenza. D’altronde c’è da interrogarsi sulle ragioni per cui la società degli impianti di risalita di Zermatt (200 km di piste) consegua ricavi annui per 50 milioni di euro, e la società Cervino SpA (160 km di piste) 20 milioni, meno della metà.
 
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PS: sei di Paesana? Ci son stato a scalare qualche tempo fa, falesia trad rocciarè
Comunque la discussione si sta facendo interessante...
Ero di torino,sono stato a paesana dal 2005 fino a 2 anni fa,venuto via per le incertezze ,per non continuare a pagare ogni cosa il triplo e sopratutto perchè non c'è più chissà che lavoro. Non sono comunque andato molto distante visto che ora sono in una piccola borgata di Barge.
Sestriere non piace manco a me,una volta apprezzavo prato nevoso,poi si è rilevato quello che era ossia un posto per finti alternativi,ergo.....dimenticatoio!

Può non piacerti la montagna parco giochi ma quella più o meno funziona,la montagna "tempio" invece non funziona più.

Allevamento? bè col lupo in mezzo ai piedi fai poco, agricoltura e certi prodotti,fai poco pure lì,a mio fratello è andata bene,fa il meccanico auto e quindi bene o male lavora.

Di sicuro non rientro a torino (volutamente minuscolo) manco sotto minaccia armata.

P.S. il più piccolo della foto è uno scalatore
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Non c'è bisogno di andare all'estero o a nord per trovare del BUON turismo: Valle Maira.


Pare sia propio il contrario... impianti più piccoli riescono a soddisfare meglio la clientela. Molti impianti in realtà chiudono perchè erano troppo bassi come altitudine e non c'è più neve mi sa...

Bè in valle maira (valle estremamente chiusa) ci trovi alcune cose particolari e non va male. A sampeyre avevano fatto uno skilift non so che fine ha fatto.

Il problema è proprio la neve infatti il termoclino si sta alzando e lo zero spesso è troppo alto.
Quando ancora non avevo la patente e giravo in bici in calzoni corti era almeno 200 metri più in basso e 200 metri (qualche millimetro) su una carta altimetrica sono tantissimi nella realtà
 
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Per la montagna il turismo è comunque una fonte di reddito, e penso debba essere valorizzato e incrementato insieme alle altre attività, se no la montagna si spopola (come succede dalle mie parti, nel bellunese).
Ci vorrebbe però un turismo rispettoso dell'ambiente, perchè la gente viene in montagna per turismo perchè i posti sono più naturali e non c'è tutto il cemento e l'aria inquinata che c'è nelle città di pianura: se si deturpano con cattedrali poi la gente poi non viene più.
Sarebbe quindi meglio curare di più i boschi (incrementando e facendo crescere le attività collegate alla filiera del legno) e la sentieristica.
Infatti per me sono proprio gli escursionisti che girano nei boschi che hanno una cultura maggiore riguardo al rispetto della natura.
Ovviamente non basta: ci vuole comunque il sostegno alle attività artigianali/piccola industria e all'agricoltura di qualità, che non possono essere concorrenziali con analoghe attività che si svolgono in pianura.
In Alto Adige (regione a statuto speciale) se devi mettere su un maso per fare attività di tipo agricolo/allevamento oppure un ambiente che poi destini ad accogliere i turisti hai il sostegno della regione che ti finanzia per un periodo finchè l'attività non parte.
Ovviamente devi avere anche un'idea imprenditoriale che potrebbe essere buona e meritevole del finanziamento.
Questo modello potrebbe funzionare per le attività in montagna.
 
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