@Wombat, con tutto il rispetto, qui non stiamo facendo una discussione di filosofia del diritto, e sai quanti pensatori e giuristi hanno già fatto il tuo ragionamento in passato ma, c'è un ma, purtroppo, alla fine abbiamo scelto di vivere in società,e la società, si sa, per reggere, deve avere delle regole (altrimenti si chiama "anarchia"), ed il primo principio delle regole, è che LA LEGGE E' UGUALE PER TUTTI. Punto.
Conosci bene quanto me il procedimento per generare le leggi nel nostro Paese.
E nessuna motivazione salverà me, te, o chiunque altro dalla sanzione per mancata osservanza. E aggiungo
ignorantia legis non excusat...
Poi possiamo scannarci a vicenda per anni a scrivere che nessuno le rispetta, che il popolo italico è famoso nel mondo per trovare i cavilli,
che tutti abbiamo acceso un fuoco in zona parco e che siamo passato con il rosso una domenica mattina alle 5.30 a Canicattì perchè tanto non c'era nessuno, etc. etc. ma non conta nulla, dimostriamo solo di essere (ancora più) incivili di quanto già non è la nostra nomea nel mondo.
Sai quanti clienti vengono da me in studio citando vicini, parenti e financo politici che non rispettano quello per cui loro sono stati multati/indagati/messi sotto indagine etc.?
Ma la risposta del giurista e dell'interprete del diritto è sempre la stessa: la legge va rispettata e non ci sono sconti per nessuno.
E la prova provata del "tarlo" storico italico di disobbedienza atavica ce l'abbiamo proprio in questi mesi di pandemia, con la strenua e forsennata ricerca di scappatoie ai DPCM per poter fare (in fondo) quello che ci pare e piace nonostante la situazione ed i divieti.
Guarda bene che da operatore del diritto non sto discutendo il SE i divieti sono motivati o no, perchè non è mia facoltà, e non lo è di nessuno, se non per fare quattro chiacchiere al bar con gli amici e dire che il proprio partito è migliore degli altri, semmai.
La strada per modificare le leggi NON passa attraverso le chiacchiere del bar, ma attraverso un complesso processo democratico ed istituzionale.
Non confondiamo per carità l'osservanza alle leggi, che è doverosa di ognuno di noi, a prescindere dagli effetti, ed è propria di un popolo civile, al servilismo ignorante, che non è il caso, sarebbe un'offesa alla nostra storia ed alla nostra intelligenza.
Nessuno di noi sta piegando la testa a norme illegittime, e non siamo neppure nel caso del RDM (Regolamento di Disciplina Militare, NDR) per il quale l'art.25 prescrive il dovere di non eseguire l'ordine se contrario alle Istituzioni o costituisce manifestamente reato.