Elisoccorso, allarme sicurezza per i droni

A me è successo circa un mese fa. Sentivo un ronzio forte ma non capivo cosa fosse, poi, appena salito per svalicare mi son trovato davanti questo aggeggio. Il "pilota" stava un cento metri più in basso e non poteva vedermi.
 
Già, riportato anche in questo articolo

http://corrierealpi.gelocal.it/bell...lo-degli-elicotteri-1.17173126?ref=hfcablea-1

«Sono sempre più numerosi i turisti, piccoli e grandi, che arrivano da ogni parte del mondo, portandosi dietro le loro apparecchiature – spiega Kostner – per rifare i video delle più belle pareti dolomitiche che a casa hanno visto in google. Salgono ai piedi di queste pareti e lanciano il drone, fino anche a 2 mila metri d’altezza. Lo lasciano volteggiare anche quando vedono l’elicottero. Loro ci vedono, noi no, per cui ci imbattiamo in loro all’improvviso ed è pericoloso».
 
Dico una ca**sta, dotare i veivoli di soccorso di un jumper che disturbi il segnale 1, normare la questione il prima possibile 2,non sono giocattoli per bambinoni!!
 
normare la questione il prima possibile 2
Le norme già esistono, manca ovviamente il controllo che è materialmente molto difficile in determinati contesti come questi, ovviamente le norme non permetterebbe un comportamento del genere.
dotare i veivoli di soccorso di un jumper che disturbi il segnale 1
Pericoloso, il drone privo di controllo come si comporta ? Scende autonomamente o va alla spera in dio ? Inoltre ci sarebbero problemi di legalità.

Si potrebbe aprire la "caccia" al drone :poke:, ai mezzi di soccorso viene dato un fucile a pompa cal. 12 con munizioni a pallettoni, in gomma, e chi fa dieci centri ...... peluche gigante e giro gratis nel calcio in culo.

Ciao :si:, Gianluca
 
Si potrebbe aprire la "caccia" al drone :poke:, ai mezzi di soccorso viene dato un fucile a pompa cal. 12 con munizioni a pallettoni, in gomma, e chi fa dieci centri ...... peluche gigante e giro gratis nel calcio in culo.

Ciao :si:, Gianluca
Questa mi piace, mi offro volontario
 
Una soluzione potrebbe essere quella di prevedere una funzione attivabile da un soggetto terzo (forze dell’ordine, soccorso, ecc.) via radio che permetta di forzare la procedura di "ritorno a casa" che quasi tutti i droni ormai hanno e che fa ritornare in sicurezza l'ufo alla sua base immediatamente.
Fra l'altro in questo modo diventerebbe più semplice per le forze di polizia individuare il pilota autore dell'abuso.
Poi occorre inserire questa cosa fra i requisiti per l'omologazione.
 
Una soluzione potrebbe essere quella di prevedere una funzione attivabile da un soggetto terzo (forze dell’ordine, soccorso, ecc.) via radio che permetta di forzare la procedura di "ritorno a casa" che quasi tutti i droni ormai hanno e che fa ritornare in sicurezza l'ufo alla sua base immediatamente.
Fra l'altro in questo modo diventerebbe più semplice per le forze di polizia individuare il pilota autore dell'abuso.
Poi occorre inserire questa cosa fra i requisiti per l'omologazione.

Si, penso anch'io che serva una soluzione simile di tipo tecnico.
Qualche giorno fa ho visto una interessante trasmissione su Focus, dove alcune società americane collaboravano con la difesa con mezzi tecnologici per intercettare e mettere fuori uso i droni.
Tra questi c'era un sistema con un tubo che emetteva onde radio e interferiva con il sistema di comunicazione del drone, spingendolo a "ritornare a casa".
 
Se sulla carta può sembrare una soluzione banale, forzo con un codice la funzione di "ritorna a casa" o di "atterraggio" o anche solo di "volo stazionario", a mio avviso, ci si dimentica che un oggetto in volo dev'essere potenzialmente sempre controllabile e affidandosi a procedure automatizzate si delega, di fatto, questo controllo ad una logica di cui non si può sapere a priori come realmente funzioni e con che margini, in altre parole, nel caso specifico, si rischia di fare più danni che guadagni.

Le procedure sopra descritte sono funzioni che si attivano quando, di fatto, perdo il controllo del drone e onde evitare che semplicemente cada a caso cerco di evitare il tutto ma partendo dal presupposto che se non faccio nulla, il drone, inevitabilmente cadrà con tutte le conseguenze del caso, in questo caso io invece voglio un rientro controllato poichè è vero che devo salvaguardare il mio aeromobile ma ANCHE ci stà sotto.

Inoltre alcune funzioni sono eseguibili solo in presenza di appositi moduli (ad esempio il gps e la bussola, o le bussole, per la funzione di "ritorna a casa") che possono esserci come non esserci.

Detto questo esistono oggettivamente dei casi di collisione fra elicotteri e droni, ovviamente la peggio capita al drone :) e l'elicottero riporta danni comunque non tali da impedirne il volo, anche se come conseguenza di una manovra per evitare la collisione un elicottero è caduto, per cui non è un rischio teorico.

Ciao :si:, Gianluca
 
Una soluzione di ripiego potrebbe essere nell'istituzione di una "anagrafica" dei droni, non professionali, per quelli professionali dovrebbe già esistere da qualche anno, in modo tale da poter risalire, almeno per quelli commerciali, al (primo?) proprietario in caso di collisioni o di "recupero" dello stesso.

Non è una soluzione del problema in sé, non eviti le collisioni, ma almeno così faciliti l'individuazione del proprietario anche se il passaggio successivo rischierebbe di essere il patentino obbligatorio, o l'assicurazione, anche per i non professionisti.

Ciao :si:, Gianluca
 
Ho letto superficialmente alcuni articoli che riguardano le ipotesi di aggiornamento della normativa europea.
Se ho ben capito (???) ci si sta orientando verso una generale richiesta di "formazione" e "registrazione" per gli operatori anche per pilotare droni con caratteristiche "amatoriali avanzate".

In pratica verrebbero esclusi solo droni leggerissimi (< 300 g.) o destinati ad un uso assimilabile agli aeromodelli. Quindi ad esempio fatti volare entro apposti campi di volo come gli aeromodelli.
 
Ultima modifica:
Negli USA ne hanno già abbattuto qualcuno a fucilate. Uno di sicuro per motivi di privacy, un'altro con cui degli animalisti volevano dar fastidio a dei cacciatori è stato abbattuto, sic et simpliciter con un colpo di carabina.
 
Nel 2020/21 cadrà la sovranità della normativa Italiana in materia a favore di una normativa europea, a settembre di quest'anno andrà in vigore un ulteriore regolamento ENAC in merito che prevede per droni superiore ai 250gr di peso la registrazione del proprietario anche per i non professionisti.

La formazione obbligatoria, non sempre "de visus", sono previsti anche corsi/test online, dovrebbe scattare dai 900gr. in sù.

Ciao :si:, Gianluca
 
Negli USA ne hanno già abbattuto qualcuno a fucilate. Uno di sicuro per motivi di privacy, un'altro con cui degli animalisti volevano dar fastidio a dei cacciatori è stato abbattuto, sic et simpliciter con un colpo di carabina.
anche in Italia, ma in certi casi è finita che chi ha sparato ha poi dovuto pagare risarcimento e tribunali..
 
non so se ridere o piangere, io sarei piu per un colpo con canna liscia a pallini piu che alimentare i mercato con appositi cazzilli o usare un volatile addestrato col rischio di ferirlo o peggio...
Credo che bisogna contestualizzare il tutto.

Se sono in una area militare, o sensibile, potrei voler recuperare il drone "sano" per vedere, per esempio, se ha registrato qualcosa, inoltre vorrei farlo in silenzio.

I rapaci, falchi, sono già usati negli aereoporti per allontanare/attaccare gli uccelli in quelle aree.

Dopo di che ........ bisogna pur vendere cose nuove ;)

Ciao :si:, Gianluca
 
Comunque a quel che si legge, negli USA sono sempre avanti.
Una delle mode correnti pare sia il riprendere video sorvolando le piste degli aeroporti mentre i voli di linea decollano/atterrano.....
 
Alto Basso