Drop vs Clip (PER GLI ESPERTI DI COLTELLI)

premessa: non ho ne conoscenze, ne arroganza tali da inserire un articolo di questa tematica nel wiki del forum dato che qui ci sono molti esperti veri........ho fatto solamente un po di ricerche, leggendo e traducendo molto, e provando a fare il sunto dei punti di vista e consigli di tanti knifemacker di tutto il mondo. Se vi va, integrate, correggete, distruggete......sarei felice però che alla fine ne venisse fuori un bel articolo da inserire a titolo magari collettivo nel manuale.......piu che altro perchè di ignoranti come me, ce ne sono tanti, e sarebbe utile avere articoli di questo genere secondo il mio umile parere.....



Fonti: Outdoorlife.com ; Spyderco.com ; Wikipedia ; Tuttocoltelli.it ; Survivalcache.com


Drop Point vs Clip Point.



Si tratta in entrambi i casi di tipici coltelli nati o comunque modificati ed evoluti ad uso venatorio con particolare attenzione alle esigenze del cacciatore. Queste tipologie presentano geometrie tali da consentire tagli e incisioni in maniera piu semplice possibile, facilitando operazioni come recidere tendini o scuoiare, garantendo inoltre una buona dose di potenza in caso il cacciatore debba disarticolare o fare operazioni su ossa o materiali piu duri.
Occorre chiarire che si parla di geometrie della lama,con l’una e l’altra tipologia si identificano sia coltelli fissi che chiudibili, perciò le considerazioni che seguono sono generiche non potendo entrare troppo nello specifico vista l’infinita gamma di possibili modelli sia nella prima che nella seconda categoria.

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Drop point.


Si tratta di un antica tipologia di coltello da caccia, reso popolare nella nostra era dal famosissimo costruttore Bob Loveless. La peculiarità di tale lama è la curvatura della stessa nella parte dorsale, dal manico fino alla punta. Tale curvatura in questa tipologia sarà sempre convessa, presentando perciò un punto intermedio del dorso piu alto rispetto alla punta. Tale curvatura potra o meno coinvolgere direttamente anche il manico. Sia i tipici hunter che gli skinner ricadenti in questa tipologia presenteranno tale peculiarità.




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Drop point hunter a codolo intero by J. Neilson


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altra versione a lama fissa della Buck


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un folder a lama drop point della Gerber


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uno skynner by Ramsey's






Clip point.

Come gia detto, si tratta ancora di un modello utilizzato spesso a scopi venatori, anche se la sua produzione è nota a partire dall’epoca macedone dove era impiegato a fini bellici. A differernza dei drop, presentano la parte finale della lama “tagliata” in prossimità della punta, generalmente nell’ultimo terzo del profilo. Tale caratteristica potrà presentarsi dritta o concava, a seconda delle geometrie scelte. In alcuni modelli puo essere presente una doppia affilatura che interessa la parte superiore, al fine di aumentare il potere di penetrazione della lama stessa nella zona della punta. Tale accortezza in antichità era utilizzata tanto per le operazioni di caccia quanto per quelle belliche, costituendo un ottimo strumento per pugnalare in profondità e facilmente.

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Clip point fisso

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esempio di chiudibile clip point della Gerber

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il Leonida della Fox, esempio di survival knife a lama clip point



Al di la delle considerazioni personali, dove a Tizio piacerà di piu il profilo drop point e a Caio quello Clip point, entrambe le geometrie presentano caratteristiche tali da diversificare i due coltelli.
A parità di materiali e dimensioni generali, un profilo drop sarà piu incline ad affrontare differenti situazioni, quali ad esempio taglio, scuoio e incisione, perciò tendenzialmente piu polivalente. Generalmente, rispetto ad un clip, la prima tipologia avrà uno spessore di punta maggiore (in proporzione sempre a quello massimo del dorso) capace di aiutare in diverse situazioni come le operazioni di disarticolazione, dove una maggior potenza (senza però diminuire le doti di taglio) puo semplificare il lavoro.
Di contro, sempre a parità di altre caratteristiche, una lama clip point avrà una curvatura piu lineare nella parte taglente, presentando perciò una superfice di taglio tendenzialmente maggiore, capace di compiere tagli piu lunghi e precisi rispetto ad un profilo piu convesso, dove si diminuisce invece la superfice di taglio effettiva in determinate angolazioni di utilizzo. Bisogna tuttavia considerare anche che, viceversa, nel caso del drop, si avrà un “concentramento” di forza in una minor superfice, ovvero tradotto in altri termini, una facilità talvolta maggiore di taglio di materiali piu duri. Sempre per quanto concerne la tipologia clip point, come gia detto, generalmente in possesso di una punta piu sottile rispetto a un profilo drop , verrà offerta una maggiore penetrazione diretta, ancor piu rilevabile nei modelli a doppio filo utilizzati in antichità come arma corta per pugnalare i nemici. Il disegno della parte dorsale inoltre, poiché piu lineare rispetto ai drop, avrà il vantaggio di consentire una maggior precisione durante alcune operazioni, poiché si adatta benissimo al posizionamento dell’indice a mo’ di prolungamento, garantendo un lavoro piu minuzioso, ed evitando, ad esempio, la perforazione di tessuti indesiderati.

Alla luce di tali considerazioni si potrebbe piu o meno erroneamente concludere che i profili drop sono piu avvezzi a lavori gravosi o alla scuoiatura, mentre i profili clip a lavori piu precisi. Bisogna però considerare che si tratta di generalizzazioni, poiché ormai il mercato offre una gamma talmente ampia da includere nell’una o nell’altra categorie, modelli a volte al limite, di diverse geometrie e differenti materiali, tali da fare effettivamente la differenza tra l’uno e l’altro articolo. Come sempre, anche in questo caso, si necessità una lettura attenta delle caratteristiche dei vari modelli considerati nel loro specifico, poiché molte volte un nome o una sigla non identificano univocamente i modelli elencati in questo articolo. Capita infatti spesso di vedere nei vari cataloghi taluni modelli chiamati drop o clip point, ma nella realtà quasi non ricadenti in tali categorie.


Enjoy your knifes!!
 

alfredo

Banned
Caro Zzeta, ti rispondo volentieri.

La caratterizzazione che hai fatto delle due tipologie di lame è corretta, tuttavia, come fai notare anche tu alla fine del tuo intervento, oggi esistono talmente tanti tipi di profili di lame e loro ibridi che spesso le distinzioni tra un tipo e l'altro sono più di scuola che reali. Detto questo, è importante ricordare che l'operatore esperto non limita la sua scelta a pochi o peggio un solo tipo di profilo di lama, ma al contrario ha un bagaglio di conoscenze tale che sa adattarsi a qualsiasi tipo di lama, variando le tecniche di lavoro in base alle necessità.
 
un bell'articolo pubblicato di venerdì ma letto solo ora.
grazie per questa botta di cultura per districarci ulteriormente dagli inglesismi che ormai ci subissano. posseggo entrambe le tipologie con particolare predilezione verso il (o la?) drop point, per la pulizia della linea (IMHO) e per la maggior resistenza della punta che mi infonde.
 
credo, anzi ne sono sicuro, che con un poco di buona volontà ed un buon coordinamento, potremmo tranquillamente stilare e pubblicare una piccola enciclopedia (forse la prima, non so) in italiano, sui coltelli. nulla di pretenzioso, ma qualcosa di semplice per i neofiti che desiderano avvicinarsi ai ferri taglienti.
personalmente stò facendo qualcosa di simile per l'outdoor nel mio sito, raccogliendo e pubblicando materiale, anche se un po alla rinfusa. l'importante è però avere un punto dove andare a cercare e se possibile trovare.
 
Magari! è davvero difficile orientarsi in questa materia per noi non esperti!
mi pare di tornare al tempo in cui iniziavo a pescare seriamente anni fa, e sbattevo continuamente la testa contro nomi assurdi che non comprendevo.....fortunatamente internet ora offre molto se si parla inglese!

ps: ora lo aggingo al manuale intanto
 
Ho esperienze dirette nell'utilizzo di entrambe le tipologie di lama nella funzione per cui sono state ideate: la scuoiatura e la preparazione delle spoglie di grandi mammiferi (cinghiali, nel mio caso particolare).

In base alle mie scarse esperienze (10-15 cinghiali puliti in questa stagione), mi sento di affermare che in questa particolare funzione la lama clip (o meglio, la lama clip del mio Buck 119, non avendone provate altre di questa tipologia) vince a mani basse. Vuoi per l'abitudine, vuoi per il fatto che il coltello "mi cade bene in mano", ho reso il Buck 119 il mio coltello d'elezione nella scuoiatura ed eviscerazione della grande cacciagione per una serie di motivi che vado a spiegare:

1-La lama clip presenta, come già detto, una curvatura decisa sull'ultima parte della lama, che risulta utilissima nei tagli di precisione propri della mansione di cui sto parlando. Risulta molto pratica nello spellare con precisione, evitando di rimuovere, assieme alla pelle, anche la carne.

2-Il profilo della punta rende il coltello clip-point molto pratico nell'effettuare i tagli in cui la lama è rivolta verso l'utilizzatore. Mi riferisco al taglio "dall'interno" della pelle e all'apertura dell'addome degli animali, attività che si svolge nella maniera suddetta al fine di impedire che la lama tagli i visceri, il cui contenuto contaminerebbe le carni.

3-La geometria della punta dimostra anche nella pratica i propri teorici vantaggi in merito ai colpi d'infilata, e risulta molto pratica -ad esempio- nella separazione del tendine d'achille dalle ossa della caviglia, al fine di creare un'asola per appendere l'animale prima di pulirlo.

Per quanto concerne la supposta superiore fragilità della punta clip rispetto alla drop, direi che probabilmente il fatto corrisponde al vero.
Probabilmente, perchè nell'attività in questione per i lavori grossi si usa la mannaia, e non ho mai messo il mio coltello alla prova in questo senso. Se il coltello viene usato per la funzione per cui è stato progettato, direi che tale questione si risolve come "pippa mentale":biggrin: .
 
Grazie a tutti, qui c'è sempre da imparare.
Dico la mia non basata su esperienze pratiche ma solo frutto dell'osservazione, per cui vale quello che è:
Guardando le immagini drop e clip (ma c'è un termine italiano da poter usare?) alla fine mi sono chiesto se sfinando i coltelli o giocando sulle dimensioni non finiscono per assomigliarsi.
Insomma la differenza a mio solo intuitivo parere la fanno piuttosto le dimensioni dei coltelli che la forma; ad esempio, il clip va meglio del drop per macellare, ma se poi ho un drop più lungo e sfilato forse va meglio di un bowie grosso e largo.
 
IMVHO i coltelli a clip point resi famosissimi dai Bowie knife sono sicuramente dei multiuso, anche perchè le dimensioni erano spesso decisamente imponenti e poco maneggevoli in operazioni di scuoio, almeno secondo la mia esperienza, mentre spesso i drop point correttamente impugnati nelle suddette operazioni, ossia dito a cprire fino alla punta il dorso lama ad evitare di bucare le interiora assolve meglio alla necessità:
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soprattutto se la lama è corta.
Sackman, un tracker namibiano, apriva e sventrava tutto con un serramanichino dalla lama consumatissima, ma talvolta pulisce 4 o 5 animali al giorno.
 
OPS Manca un peszzo:
i coltelli a clip point resi famosissimi dai Bowie knife sono sicuramente dei multiuso, ma per me erano più dei Fighting knife anche perchè le dimensioni erano spesso decisamente imponenti e quindi poco maneggevoli in operazioni di scuoio,
 
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