Due bimbi persi in montagna per una notte: la mamma li lascia «per cercare aiuto»

Ecco, a parte tutti i commenti sui fatti della vicenda, a me lascia perplesso questo: i giornali (carta e TV) e chi dà le notizie.
Non ho seguito la vicenda con attenzione, ma è evidente la confusione che si è creata sul fatto, probabilmente dovuta anche all'intenzione di "romanzare" l'accaduto.
Quando si parla di montagna - e se ne parla principalmente in caso di tragedie o mancate tali... - è spesso evidente l'impreparazione di chi ne parla. Siccome un po' dell'argomento ne capisco, me ne accorgo.
Il problema si pone quando gli argomenti trattati sono fuori dalla mia conoscenza: come faccio a capire se chi scrive sa quello che dice, o, come in questi casi, butta giù due righe così, giusto per fare notizia? E questo a riguardo politica, economia, cronaca di ogni genere, scienza...

Tornando in topic: Mauro, qualche ragione ce l'hai, e condivido il fatto che siamo tutti bravi a sparare sentenze DOPO che tutto è finito. I modi però non sono molto simpatici...
Ed è altrettanto vero che se si pensa di andare a fare due passi nella neve non è necessario avere bussola, macete e kit di sopravvivenza. Magari avere un po' di buonsenso torna utile, invece.
 
MauroS, dai, da tempo ormai su Avventurosamente abbiamo capito che sei figo, forte e che l'unico modo corretto - e figo non dimentichiamolo - di andare in montagna è il tuo (ma quanti ce ne sono così... da qualche parte devono avere uno stampino! :biggrin:).

Ciò posto però bisogna purtroppo scontrarsi con questa menata della società civile che, purtroppo per noi fighi, ci impone degli obblighi di civile cooperazione e solidarietà.

Il reato di abbandono di minore è un reato di pericolo, cioè si ritiene formato soltanto per l'aver posto in essere un pericolo per il bene tutelato, diversamente dal resto dei reati (c.d. di danno), per i quali il reato si perfeziona se con il proprio comportamento venga provocato nei fatti un danno (tutto in estrema sintesi).

Quindi la mamma ha avuto un comportamento contrario alla legge e quindi contrario ad ogni buon senso. E non lo dice il povero Gerifalco, lo dicono secoli di scienza giuridica che si è impegnata alacremente per difendere la società da gente come quella signora e MauroS.
Cioè, per questo fatto di Livata accaduto ce ne saranno stati un numero indefinito sventati dalla deterrenza della legge con riguardo ai reati di pericolo, come anche per esempio, se non ci fosse il reato di omissione di soccorso, molta gente con poco senso del dovere non presterebbe aiuto.

Infatti, guardando al caso concreto, solo per fortuna i bambini sono stati ritrovati vivi: senza la madre potevano cadere e farsi male, essere aggrediti da un cane inselvatichito, mangiare un fungo velenoso, etc etc

senza la madre avrebbero potuto cercarli per giorni

caro il mio gerifalco, se mi trovassi in quella situazione , e la mia decisione di lasciarli per un periodo di tempo soli , sapendo che in poco trovo i soccorsi ,la reputo la migliore , di quello che dice un giudice non mi interessa lontanamente
 
Ecco, a parte tutti i commenti sui fatti della vicenda, a me lascia perplesso questo: i giornali (carta e TV) e chi dà le notizie.
Non ho seguito la vicenda con attenzione, ma è evidente la confusione che si è creata sul fatto, probabilmente dovuta anche all'intenzione di "romanzare" l'accaduto.
Quando si parla di montagna - e se ne parla principalmente in caso di tragedie o mancate tali... - è spesso evidente l'impreparazione di chi ne parla. Siccome un po' dell'argomento ne capisco, me ne accorgo.
Il problema si pone quando gli argomenti trattati sono fuori dalla mia conoscenza: come faccio a capire se chi scrive sa quello che dice, o, come in questi casi, butta giù due righe così, giusto per fare notizia? E questo a riguardo politica, economia, cronaca di ogni genere, scienza...

Tornando in topic: Mauro, qualche ragione ce l'hai, e condivido il fatto che siamo tutti bravi a sparare sentenze DOPO che tutto è finito. I modi però non sono molto simpatici...
Ed è altrettanto vero che se si pensa di andare a fare due passi nella neve non è necessario avere bussola, macete e kit di sopravvivenza. Magari avere un po' di buonsenso torna utile, invece.

e' quello che intendevo io , se stai a sentire i giornali addio , guarda su schumi cosa e' uscito ....
 
gli ultimi vostri interventi, appaiono piu' riflessivi (che non guasta)
Non ho sentito ancora che i giudici abbiamo finora indagato la madre per abbandono di minore.... ho letto che l'altra madre ne ha difeso l'operato.... magari se aspettiamo un po' ...
 
Sì riguardo a schumi lasciamo stare le sparate che stava aiutando la figlia illibata dell'amico del vescovo che era caduta per colpa di un orso scappato dal circo... Dai su... Non si possono sentire certe storie...
 
D

Derrick

Guest
Allora qui mi viene la domanda che forse in maniera più generica ci possiamo rivolgere quando facciamo escursioni o scalate in compagnia: che facciamo in caso di incidente, lasciamo l'incapace (è equivalente ai fini penali) per cercare aiuto, oppure no, per evitare conseguenze penali?
E se la nostra eventuale inazione contribuisse ad una lesione o alla morte del compagno? (qualche avvocato mi saprebbe dire se verremmo indagati per lesioni od omicidio colposo?)

Non sono avvocato.

Penso che sia normale, e non punibile, se lasci l'incapace, ad es. una persona con una frattura, o una persona precipitata in un crepaccio dal quale non sai estrarla ecc. e vai a cercare aiuto. Anzi penso sia doveroso. Rimanere semplicemente a "vegliare" costituirebbe semmai secondo me omissione di soccorso perché il poveretto da solo non può chiamare soccorso e tu sei la sua sola possibilità di chiamarli in sua vece.

Per quanto riguarda l'errore o inazione che possa condurre alla lesione o morte del compagno penso che anche questa, entro certi limiti, non sia punibile, soprattutto se c'è rischio personale. Ad es. è "caso di scuola" quello di chi, in montagna, tagli la corda - causando la morte di un altro appartenente alla cordata - per salvare la propria vita, e sarebbe un comportamento penalmente lecito.

Penso che la punibilità sia contemplata solo per casi di azione veramente dannosa e irresponsabile.

Ad es. il camionista "eroico" che ha messo il camion di traverso in autostrada di recente, e poi è sceso a raccogliere una persona sbalzata fuori dall'abitacolo, se la persona avesse subito lesioni alla spina dorsale per causa sua io l'avrei punito di brutto in quanto, avendo la patente, ed essendo per giunta guidatore professionale, lui DEVE sapere che NON DEVE toccare né spostare il ferito fino al sopraggiungere dei soccorsi, quindi lì ci sarebbe stata sicuramente colpa. (Da motociclista temo più i soccorritori che gli incidenti, pare che il furor sanandi dei soccorritori improvvisati faccia più danni degli incidenti stessi!).

Nel caso specifico lasciare i bambini per chiedere aiuto secondo me è pacifico che sia non punibile, ma il punto è se sei in condizione di chiedere aiuto dal momento che sei persa anche tu e non sai dove sono, cioè non saprai, verosimilmente, localizzare i bambini e indirizzare i soccorsi - la cosa sembra confermata nel caso dalle parole della donna che sostanzialmente indicava di cercarli "sotto il Carro Grande" cioè non aveva idea di dove fossero. In questo caso si può pure ipotizzare che la persona se ne vada per salvare la propria vita ma rimane il punto, nel caso, se la cosa sia penalmente perseguibile come "abbandono".

Ma anche in questo caso non credo che ci sia punibilità perché alla fine, SE i bambini non fossero più stati in grado di camminare (per semplificare immaginiamoli entrambi con delle fratture), e SE la donna avesse in ipotesi temuto per la propria vita, anche la "fuga" sarebbe stata, credo, penalmente lecita* (un po' come la situazione della corda tagliata di cui sopra) e in caso di tragedia la responsabilità penale sarebbe stata altra (la colpa per averli esposti ad una situazione di pericolo senza adeguata preparazione, cioè la condotta incauta, che non c'entra con il momento della "fuga").

Immagina il caso di una guida alpina che porta un gruppo in una situazione in cordata e si crea il caso della corda tagliata di cui sopra, ed è la guida a tagliare la corda. Tagliare la corda in sé è verosimilmente lecito, mentre è sicuramente oggetto di esame se e quanta colpa ci sia stata da parte della guida nel determinare il verificarsi della situazione di rischio.

Quindi per rispondere alla tua domanda - se ti interessa la risposta di un non avvocato - io la vedo così:

Per evitare conseguenze penali devi in generale cercare i soccorsi anziché "vegliare" l'incapace. Ad es. se non hai campo DEVI spostarti per cercare campo e lanciare la richiesta di soccorso;

L'eventuale inazione sarebbe credo punibile come "omissione di soccorso" (non come omicidio colposo, lesioni ecc.);

L'eventuale azione molto maldestra e non necessaria potrebbe invece esporti al rischio di una condanna per lesioni. Ad es. operi una fasciatura che causa la perdita dell'arto per necrosi/cancrena - il giudice valuta le circostanze e penso che rischi la condanna per "lesioni" se emerge che la fasciatura non era necessaria e che la gamba non sarebbe stata persa senza fasciatura. Ma naturalmente il giudice potrebbe comunque assolverti (azione in buona fede, consenso "liberatorio" del ferito, ecc.).

Pareri di persone più qualificate di me sono ovviamente benvenuti!

* Dico penalmente lecita e mi astengo, in un caso simile, dal formulare giudizi morali o etici. Dico solo che la legge mi pare salvaguardare sempre chi in presenza di un pericolo attuale per sé sceglie un comportamento che sotto altri metri di giudizio potrebbe essere considerato "vile" (o non eroico).
Ad es. se sei su una zattera di salvataggio e altri naufraghi cercano di salire sulla zattera, e tu glielo impedisci perché la zattera non reggerebbe tutti, causando la morte degli altri, il tuo comportamento è comunque lecito. Ed è lecito pure se sei quello in mare, tiri fuori il coltello, accoltelli l'uomo sulla zattera e ci sali tu. Cioè nei casi di mors tua vita mea non c'è punibilità a quanto ne so. Salvarsi la pelle è in generale lecito (salvo casi particolari, come quello del comandante della nave e del personale di soccorso, che hanno certi obblighi di assistenza verso i passeggeri, che i passeggeri non hanno tra di loro).
 
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S

Speleoalp

Guest
Ognuno ha il suo modo di pensare, ragionare e agire e nonostante sia differente tra persona e persona non è corretto dare degli "stupidi" agli altri o dire a qualcuno non "usa la testa". Soprattutto se non si tratta di "risposte e pareri" estremi o ovviamente sbagliati e senza buonsenso.

Quello che per qualcuno è "usare la testa" per un altro può essere una cosa ritenuta sbagliata e viceversa.

Io non avrei mai lasciato i bambini da soli, ma per esempio il mio ragionamento parte dal fatto che non sarei mai andato a fare una cosa del genere se avessi avuto le conoscenze della signora. Ma mettendo il caso che fosse successo, non li avrei lasciati da soli per il fatto che se non sono in grado con estrema sicurezza di raggiungere un luogo sicuro con l'intero gruppo... vuol dire che non sono sicuro di farcela nemmeno da solo. In caso di incidente? Sarei io da solo infortunato e i miei bambini da soli da tutt'altra parte e nessuno avrebbe comunque dato l'allarme, tra di noi.

Inoltre stare qualche giorno senza mangiare non è traumatico, un po' di acqua in questo periodo probabilmente la riesce a trovare chiunque. Inoltre spero che abbia avuto almeno uno zainetto con un minimo di bibite e da mangiare, tre persone tra cui due bambini... sarebbe il minimo da pensare prima dell'uscita.

Quindi il discorso non è se io uso la testa oppure no, mentre nel tuo ragionamento si, semplicemente la usiamo diversamente... punto.
 
Quando ci si perde in un posto che non si conosce e non si è preparati solitamente subentra il panico e non si vede l'ora di uscire dalla situazione. Anche a rischio di farsi del male o fare del male, inconsapevolmente, ad altri. Non sarebbe il primo caso di persone che pur di uscire dal bosco percorrono chilometri in direzione sbagliata, ma convinti di poter uscire. Star fermi ad aspettare i soccorsi non è per niente facile dal mio punto di vista specialmente de si è completamente incapace di arrangiarsi in natura..io ad esempio non lo saprei fare
 
E se fosse solo la sindrome "sembra di stare a villa borghese"?

Ci sono dei posti che non hanno un'aria minacciosa (e che in effetti non creano alcun problema all'escursionista con esperienza anche minima), Livata è uno di questi (distanze non elevate, bosco piuttosto rado, presenza di una rete di carrarecce, zone scoscese abbastanza facilmente aggirabili ecc) e proprio per questo ti fregano

In mezzo al bosco senza una bussola (e magari con luce "piatta", senza vedere il sole) rischia di perdersi chiunque per la mancanza di riferimenti orografici netti (è una specie di altopiano a gobbe).

Immagino che ci siano già cartelli di avvertimento forse (trattandosi di una zona densamente frequentata almeno sotto le feste) si potrebbe fare di più, come mettere cartelli informativi nei locali pubblici ed all'ingresso dei condomini che avvertono di non addentrarsi da soli nel bosco senza una conoscenza approfondita dei luoghi e di non fare alcun conto sul telefonino anche se il segnale alla partenza sembra buono.

Ricordo che una decina di anni fa un prete che amava passeggiare solitario nella zone delle vedute perse la vita per uno sciocco incidente (basta una caduta e se ti sorprende la notte con 10 gradi sotto zero sei fregato).
 
Non sono avvocato.

* Dico penalmente lecita e mi astengo, in un caso simile, dal formulare giudizi morali o etici. Dico solo che la legge mi pare salvaguardare sempre chi in presenza di un pericolo attuale per sé sceglie un comportamento che sotto altri metri di giudizio potrebbe essere considerato "vile" (o non eroico).
Ad es. se sei su una zattera di salvataggio e altri naufraghi cercano di salire sulla zattera, e tu glielo impedisci perché la zattera non reggerebbe tutti, causando la morte degli altri, il tuo comportamento è comunque lecito. Ed è lecito pure se sei quello in mare, tiri fuori il coltello, accoltelli l'uomo sulla zattera e ci sali tu. Cioè nei casi di mors tua vita mea non c'è punibilità a quanto ne so. Salvarsi la pelle è in generale lecito (salvo casi particolari, come quello del comandante della nave e del personale di soccorso, che hanno certi obblighi di assistenza verso i passeggeri, che i passeggeri non hanno tra di loro).

Mi interessa molto (dal punto di vista accademico, ovviamente :)) conoscere se quello che ha scritto Derrick corrisponde a realtà, anche se credo che dimostrare qualcosa del genere in un eventuale procedimento sia perlomeno difficile (cioè che l'unica condotta per salvaguardare la propria vita fosse quella di mettere in pericolo o togliere quella altrui). C'è qualche avvocato/giurista in grado di darci risposta?
 
Non sono avvocato.

Penso che sia normale, e non punibile, se lasci l'incapace, ad es. una persona con una frattura, o una persona precipitata in un crepaccio dal quale non sai estrarla ecc. e vai a cercare aiuto. Anzi penso sia doveroso. Rimanere semplicemente a "vegliare" costituirebbe semmai secondo me omissione di soccorso perché il poveretto da solo non può chiamare soccorso e tu sei la sua sola possibilità di chiamarli in sua vece.

Per quanto riguarda l'errore o inazione che possa condurre alla lesione o morte del compagno penso che anche questa, entro certi limiti, non sia punibile, soprattutto se c'è rischio personale. Ad es. è "caso di scuola" quello di chi, in montagna, tagli la corda - causando la morte di un altro appartenente alla cordata - per salvare la propria vita, e sarebbe un comportamento penalmente lecito.

Penso che la punibilità sia contemplata solo per casi di azione veramente dannosa e irresponsabile.

Ad es. il camionista "eroico" che ha messo il camion di traverso in autostrada di recente, e poi è sceso a raccogliere una persona sbalzata fuori dall'abitacolo, se la persona avesse subito lesioni alla spina dorsale per causa sua io l'avrei punito di brutto in quanto, avendo la patente, ed essendo per giunta guidatore professionale, lui DEVE sapere che NON DEVE toccare né spostare il ferito fino al sopraggiungere dei soccorsi, quindi lì ci sarebbe stata sicuramente colpa. (Da motociclista temo più i soccorritori che gli incidenti, pare che il furor sanandi dei soccorritori improvvisati faccia più danni degli incidenti stessi!).

Nel caso specifico lasciare i bambini per chiedere aiuto secondo me è pacifico che sia non punibile, ma il punto è se sei in condizione di chiedere aiuto dal momento che sei persa anche tu e non sai dove sono, cioè non saprai, verosimilmente, localizzare i bambini e indirizzare i soccorsi - la cosa sembra confermata nel caso dalle parole della donna che sostanzialmente indicava di cercarli "sotto il Carro Grande" cioè non aveva idea di dove fossero. In questo caso si può pure ipotizzare che la persona se ne vada per salvare la propria vita ma rimane il punto, nel caso, se la cosa sia penalmente perseguibile come "abbandono".

Ma anche in questo caso non credo che ci sia punibilità perché alla fine, SE i bambini non fossero più stati in grado di camminare (per semplificare immaginiamoli entrambi con delle fratture), e SE la donna avesse in ipotesi temuto per la propria vita, anche la "fuga" sarebbe stata, credo, penalmente lecita* (un po' come la situazione della corda tagliata di cui sopra) e in caso di tragedia la responsabilità penale sarebbe stata altra (la colpa per averli esposti ad una situazione di pericolo senza adeguata preparazione, cioè la condotta incauta, che non c'entra con il momento della "fuga").

Immagina il caso di una guida alpina che porta un gruppo in una situazione in cordata e si crea il caso della corda tagliata di cui sopra, ed è la guida a tagliare la corda. Tagliare la corda in sé è verosimilmente lecito, mentre è sicuramente oggetto di esame se e quanta colpa ci sia stata da parte della guida nel determinare il verificarsi della situazione di rischio.

Quindi per rispondere alla tua domanda - se ti interessa la risposta di un non avvocato - io la vedo così:

Per evitare conseguenze penali devi in generale cercare i soccorsi anziché "vegliare" l'incapace. Ad es. se non hai campo DEVI spostarti per cercare campo e lanciare la richiesta di soccorso;

L'eventuale inazione sarebbe credo punibile come "omissione di soccorso" (non come omicidio colposo, lesioni ecc.);

L'eventuale azione molto maldestra e non necessaria potrebbe invece esporti al rischio di una condanna per lesioni. Ad es. operi una fasciatura che causa la perdita dell'arto per necrosi/cancrena - il giudice valuta le circostanze e penso che rischi la condanna per "lesioni" se emerge che la fasciatura non era necessaria e che la gamba non sarebbe stata persa senza fasciatura. Ma naturalmente il giudice potrebbe comunque assolverti (azione in buona fede, consenso "liberatorio" del ferito, ecc.).

Pareri di persone più qualificate di me sono ovviamente benvenuti!

* Dico penalmente lecita e mi astengo, in un caso simile, dal formulare giudizi morali o etici. Dico solo che la legge mi pare salvaguardare sempre chi in presenza di un pericolo attuale per sé sceglie un comportamento che sotto altri metri di giudizio potrebbe essere considerato "vile" (o non eroico).
Ad es. se sei su una zattera di salvataggio e altri naufraghi cercano di salire sulla zattera, e tu glielo impedisci perché la zattera non reggerebbe tutti, causando la morte degli altri, il tuo comportamento è comunque lecito. Ed è lecito pure se sei quello in mare, tiri fuori il coltello, accoltelli l'uomo sulla zattera e ci sali tu. Cioè nei casi di mors tua vita mea non c'è punibilità a quanto ne so. Salvarsi la pelle è in generale lecito (salvo casi particolari, come quello del comandante della nave e del personale di soccorso, che hanno certi obblighi di assistenza verso i passeggeri, che i passeggeri non hanno tra di loro).

condivido piu o meno tutto , solo una cosa , magari la donna sapeva dove si trovava , o meglio pensava di saperlo , dicendo di trovarli sotto il corno grande ( non posso valutare non sapendo niente io della zona ) pensava di esser sicura , li ha lasciata per il fatto che vedeva le luci del paese che avrebbero dovuto guidarla fino ad un centro abitato , poi se le luci fossero del paese che pensava bho ...

sulla storia legale non saprei dirti :(

penso che in condizioni di pericolo di vita , nessuno fino a trovarsi in quella situazione possa realmente sapere come ci si comporterebbe ...
 
Ognuno ha il suo modo di pensare, ragionare e agire e nonostante sia differente tra persona e persona non è corretto dare degli "stupidi" agli altri o dire a qualcuno non "usa la testa". Soprattutto se non si tratta di "risposte e pareri" estremi o ovviamente sbagliati e senza buonsenso.

Quello che per qualcuno è "usare la testa" per un altro può essere una cosa ritenuta sbagliata e viceversa.

Io non avrei mai lasciato i bambini da soli, ma per esempio il mio ragionamento parte dal fatto che non sarei mai andato a fare una cosa del genere se avessi avuto le conoscenze della signora. Ma mettendo il caso che fosse successo, non li avrei lasciati da soli per il fatto che se non sono in grado con estrema sicurezza di raggiungere un luogo sicuro con l'intero gruppo... vuol dire che non sono sicuro di farcela nemmeno da solo. In caso di incidente? Sarei io da solo infortunato e i miei bambini da soli da tutt'altra parte e nessuno avrebbe comunque dato l'allarme, tra di noi.

Inoltre stare qualche giorno senza mangiare non è traumatico, un po' di acqua in questo periodo probabilmente la riesce a trovare chiunque. Inoltre spero che abbia avuto almeno uno zainetto con un minimo di bibite e da mangiare, tre persone tra cui due bambini... sarebbe il minimo da pensare prima dell'uscita.

Quindi il discorso non è se io uso la testa oppure no, mentre nel tuo ragionamento si, semplicemente la usiamo diversamente... punto.

vero ma la madre vedeva le luci del paese e pensava di raggiungerlo a breve senza i bambini che avrebbero rallentato il cammino . poi si e' ripersa magari dopo aver perso di vista le luci o qualcosa da aggirare per raggiungerlo .
 
e visto che si sta cercando di capire sul cosa fare e non fare , ho sentito o letto da qualche parte che i bambini affamati avrebbero mangiato neve ( riportato frasi dette da loro al ritrovamento ) ...

ecco quello e' assolutamente da EVITARE , mangiare neve provoca ipotermia , si abbassa la temperatura corporea in maniera piu drastica che non mangiare !!
 
S

Speleoalp

Guest
vero ma la madre vedeva le luci del paese e pensava di raggiungerlo a breve senza i bambini che avrebbero rallentato il cammino . poi si e' ripersa magari dopo aver perso di vista le luci o qualcosa da aggirare per raggiungerlo .


Quello sicuro, però se vedeva le luci e quindi aveva una direzione "relativa" da seguire" poteva farlo più lentamente con i due pargoli al seguito.

Poi ovviamente i miei discorsi possono sembrare, banali o stupidi, ma perché io parto sempre dal presupposto che un minimo di materiale nello zaino (anche non tecnico o specifico) ci sia. Quello guidato dal buonsenso.
È nell'insieme, che mi fa pensare ad una cosa azzardata e per in ogni singola "decisione situazione". Per esempio vedendo le luci del paese, una persona consapevole di ciò che è andata a fare, non si perde più. Il "carattere" se" è andata proprio in panico, anche questo vuol dire che ha azzardato un qualcosa per cui non aveva esperienza... è vero che fino a certe situazioni non si può essere sicuri di come si reagisce, ma ad una certa età si conosce la propria persona ;))

Ovviamente non augurando nulla di questo tipo a nessuno e anche provando dispiacere per loro, trovo che la colpa non sia nella natura, montagna, ambienti, ma nell'essere umano.
 
Io non avrei mai lasciato i bambini da soli, ma per esempio il mio ragionamento parte dal fatto che non sarei mai andato a fare una cosa del genere se avessi avuto le conoscenze della signora. Ma mettendo il caso che fosse successo, non li avrei lasciati da soli per il fatto che se non sono in grado con estrema sicurezza di raggiungere un luogo sicuro con l'intero gruppo... vuol dire che non sono sicuro di farcela nemmeno da solo. In caso di incidente? Sarei io da solo infortunato e i miei bambini da soli da tutt'altra parte e nessuno avrebbe comunque dato l'allarme, tra di noi.
Il tuo ragionamento parte da un presupposto molto difficile da "applicare". Se tu (non) avessi le conoscenze che ha la signora - e si sta comunque ragionando per ipotesi, visto che nessuno di noi c'era - non ti saresti reso conto della pericolosità della cosa, come invece uno un minimo più esperto probabilmente avrebbe capito.
Magari pensava di andare a fare due passi nella neve, mezz'ora al massimo, poi i bimbi si divertivano, o hanno visto qualcosa, o chissà che altro e si sono addentrati di più nel bosco. Fai un passo di qua, fanne due di là, ad un certo punto la madre si accorge che non sa più dove sono, e iniziano i casini...
Non mi sembra sia una possibilità così assurda, ne il comportamento così criminale. Solo inesperta... e non è che "noi esperti" non sbagliamo mai. Facciamo solo errori meno banali, ma più gravi e pericolosi :lol:

E comunque, tornare indietro, ammettendo di essersi persi è tra le cose più difficili da fare, anche per gli escursionisti (me compreso...). O sbaglio?
Come pure stare fermi e aspettare che arrivino i soccorsi... è una cosa che viene facile e naturale ai bambini fino ad una certa età, per un adulto è molto più difficile starsene con le mani in mano, rimettendosi completamente all'aiuto di qualcun altro.
(sto cercando la fonte di questo, ma non la trovo. Dovrebbe essere il libro "Perdersi m'è dolce..." di K. Passig)

P.s.: mi spiace, non sono avvocato
 
S

Speleoalp

Guest
e visto che si sta cercando di capire sul cosa fare e non fare , ho sentito o letto da qualche parte che i bambini affamati avrebbero mangiato neve ( riportato frasi dette da loro al ritrovamento ) ...

ecco quello e' assolutamente da EVITARE , mangiare neve provoca ipotermia , si abbassa la temperatura corporea in maniera piu drastica che non mangiare !!

Esatto, anche quì si nota la mancanza di esperienza della madre e dei piccoli. Essere bambini non vuol dire non poter apprendere cose dette dai grandi, anzi. Se la madre era "ricca di buonsenso" avrebbe insegnato certe cose hai bambini, perché la maggior parte delle cose fanno parte dei discorsi generali del vivere la natura. Oltre al fatto che "avevano delle borracce"?, qualche snack? la neve l'avrebbero dovuta mettere lì e poi dentro alla giacca.
 
S

Speleoalp

Guest
Il tuo ragionamento parte da un presupposto molto difficile da "applicare". Se tu (non) avessi le conoscenze che ha la signora - e si sta comunque ragionando per ipotesi, visto che nessuno di noi c'era - non ti saresti reso conto della pericolosità della cosa, come invece uno un minimo più esperto probabilmente avrebbe capito.
Magari pensava di andare a fare due passi nella neve, mezz'ora al massimo, poi i bimbi si divertivano, o hanno visto qualcosa, o chissà che altro e si sono addentrati di più nel bosco. Fai un passo di qua, fanne due di là, ad un certo punto la madre si accorge che non sa più dove sono, e iniziano i casini...
Non mi sembra sia una possibilità così assurda, ne il comportamento così criminale. Solo inesperta... e non è che "noi esperti" non sbagliamo mai. Facciamo solo errori meno banali, ma più gravi e pericolosi :lol:

E comunque, tornare indietro, ammettendo di essersi persi è tra le cose più difficili da fare, anche per gli escursionisti (me compreso...). O sbaglio?
Come pure stare fermi e aspettare che arrivino i soccorsi... è una cosa che viene facile e naturale ai bambini fino ad una certa età, per un adulto è molto più difficile starsene con le mani in mano, rimettendosi completamente all'aiuto di qualcun altro.
(sto cercando la fonte di questo, ma non la trovo. Dovrebbe essere il libro "Perdersi m'è dolce..." di K. Passig)

P.s.: mi spiace, non sono avvocato

Certo, ma una cosa che comporta il diventare adulti e soprattutto genitori, secondo me è quella di essere in grado di non fare più le cose in maniera "così-cosà"...

Però nel generale la vedo quasi al contrario di quello che scrivi te, ma non perché mi sento esperto o migliore, anzi.... Non sono niente e nessuno, ma semplicemente per via del carattere, la filosofia nell'affrontare le situazioni,ecc
 
Quello sicuro, però se vedeva le luci e quindi aveva una direzione "relativa" da seguire" poteva farlo più lentamente con i due pargoli al seguito.

Poi ovviamente i miei discorsi possono sembrare, banali o stupidi, ma perché io parto sempre dal presupposto che un minimo di materiale nello zaino (anche non tecnico o specifico) ci sia. Quello guidato dal buonsenso.
È nell'insieme, che mi fa pensare ad una cosa azzardata e per in ogni singola "decisione situazione". Per esempio vedendo le luci del paese, una persona consapevole di ciò che è andata a fare, non si perde più. Il "carattere" se" è andata proprio in panico, anche questo vuol dire che ha azzardato un qualcosa per cui non aveva esperienza... è vero che fino a certe situazioni non si può essere sicuri di come si reagisce, ma ad una certa età si conosce la propria persona ;))

Ovviamente non augurando nulla di questo tipo a nessuno e anche provando dispiacere per loro, trovo che la colpa non sia nella natura, montagna, ambienti, ma nell'essere umano.

vero , senz' altro c'e' l' inesperienza , ma se vedi le luci per un po' , e ti trovi ad aggirare qualcosa di inaspettato , perdi di vista le luci e cambi involontariamente direzione perdersi di nuovo e' un attimo ..
sul da farsi in quella situazione bho ...

la cosa della neve , e' banale , ma la conosci se vai in certi ambienti spesso , la cosa che la donna sapeva e' stato dirgli di continuare a muoversi sul posto e non star fermi ... ci sta' sapere quello .

poi per l' inesperienza della donna ok , quello e' appurato ...
 
Poi ovviamente i miei discorsi possono sembrare, banali o stupidi, ma perché io parto sempre dal presupposto che un minimo di materiale nello zaino (anche non tecnico o specifico) ci sia. Quello guidato dal buonsenso. [...]
Ovviamente non augurando nulla di questo tipo a nessuno e anche provando dispiacere per loro, trovo che la colpa non sia nella natura, montagna, ambienti, ma nell'essere umano.
Condivido il fatto che la colpa è di chi si va a cacciare nei guai.
Secondo me, però, dai un'interpretazione sbagliata al concetto di buonsenso. Quello che per te è naturale fare, è invece probabilmente qualcosa di acquisito con l'esperienza, ormai così sedimentato da essere "inconscio". Pure io, se faccio un giro anche solo di un'ora mi porto uno zainetto con acqua, se non altro (ora arriva Piervi a dire che non sono un vero montanaro... :rofl:).
Ma se uno non è mai andato in montagna, tutte le cose che tu trovi naturali e ovvie, non se le immagina nemmeno! Il buonsenso le avrebbe forse consigliato di non lasciare le strade, se non sapeva dove andava. Non che non bisogna mangiare la neve, perchè questa è una conoscenza acquisita. C'è differenza!

Speleoalp ha scritto:
Però nel generale la vedo quasi al contrario di quello che scrivi te, ma non perché mi sento esperto o migliore, anzi.... Non sono niente e nessuno, ma semplicemente per via del carattere, la filosofia nell'affrontare le situazioni,ecc
Al contrario su cosa? Non capisco a che punto ti riferisci, di preciso
 
S

Speleoalp

Guest
vero , senz' altro c'e' l' inesperienza , ma se vedi le luci per un po' , e ti trovi ad aggirare qualcosa di inaspettato , perdi di vista le luci e cambi involontariamente direzione perdersi di nuovo e' un attimo ..
sul da farsi in quella situazione bho ...

la cosa della neve , e' banale , ma la conosci se vai in certi ambienti spesso , la cosa che la donna sapeva e' stato dirgli di continuare a muoversi sul posto e non star fermi ... ci sta' sapere quello .

poi per l' inesperienza della donna ok , quello e' appurato ...

Esatto, io parto sempre da quel punto, purtroppo o per fortuna.
L'interesse, l'informazione e la prudenza per ogni cosa si vuole fare...
E se devo essere sincero trovo che il "web" con tutta la sua negatività
ha una gran bella cosa, quella di poter trovare un sacco di informazioni di vario genere, oltre ai negozi, documentari, ecc. Quindi per me la scelta di ritrovarsi in un'ambiente e non saper delle cose o non spiegarle ad altri è una scelta personale che nei momenti sfortunati e spiacevoli portano a certe situazioni.
Non voglio passare per lo str...o di turno, ma ormai io sono così. Non faccio nulla senza informarmi il più possibile e valuto sempre il pericolo, ecc anche per cose che so di voler fare solo una o poche volte,...
 
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