Finito il putiferio se fatta l'ora del tramonto una cenetta, fuocherello e ci godiamo tutto lo spettacolo che sa dare la montagna al tramonto, quando le vette si colorano a tratti di rosso e il celo di Viola , e forse Corno Grande ha deciso di scoprirsi un attimo per godersi lo spettacolo. Vedo il Girella guardando a nord ed il pittore stasera sta dando il meglio
. Finalmente alle 22 un po di riposo ma invece il manzo sopra di noi senza volerlo ci lancia un sasso che rotola passando a pochi cm dalla tenda così a malinquore aizzo Linda che fa allontanare prontamente tutti di 4/500 metri . Alle tre suona una sveglia che non ricordavo di aver piazzato così presto , poi visto il sonno senza neanche accorgermi o chiuso gli occhi fini alle 4. Sveglia con uova e the caldo, una sistemata in giro e si parte, il primo pezzo al buio l'ho fatto al solito modo di quanto non conosco il posto, la prima "cresta" che incontro gli salgo su e cominciò a salire in direzione. L'alba comincia a spuntare da dietro il crinale che probabilmente avrei dovuto prendere, perché sopra incrociato con esso iniziano i segni della via stavolta devo dire un po' fatti maluccio sopra degli omini di pietra, dico così perché tutti sbavati e la vernice colante dappertutto, e forse anche un po troppi segni , a volte penso bastino gli omini, qui ci sono bandiere e bolli Rossi dappertutto , comunque credo che in caso di maltempo saranno probabilmente utili ai pochissimi "pazzi" che percorrono queste vie desolate e poco conosciute.Ah già la foto.. Ora il percorso in questione oltre ad avere un bel dislivello, avviene dapprima su pratoni ripidi e bagnati, poi su sfasciumi che non facilitano affatto il lavoro delle gambe, sapevo che il ritorno sarebbe stato difficile e da stare attenti, in effetti un paio di scivolate sui pratoni era quasi d'obbligo. Arrivati ai 2150 del mio altimetro ho cominciato ,specie a destra, ad avere piccoli crampi e contratture, vedevo la cimetta del Prena a un passo, il sentiero finalmente si faceva più agevole su massi fermi e grandi ora ,anche il paesaggio attorno era molto più affascinante: vedevo di fianco le terrazze del camicia e dall'altra uno scopertissimo corno grande, solo la vetta del Prena non si mostrava ancora, a meno fosse quest'ultimo colle di fronte ma improbabile rivestito di ciuffi derba invece che di pietre.Detto questo sembrava che lescursione stesse prendendo una buona piega , ma le mie gambe si so inchiodate e il crampo fortissimo al femorale dx è stato dolorosissimo in un punto in cui non riuscivo neanche a stirare la gamba senza cadere in mezzo alle pietre. Alla fine mi sono fermato, sali minerali , the caldo e analizzare la situazione: erano le 9 e il caldo era già quasi troppo , mi mancava guardando la cartina circa un'ora e mezza ancora, ma visto le condizioni ne avrei impiegato almeno una in più, poi la discesa?? Fino alla macchina questa volta? Di solito ragionando così riparto e piano piano trovo i giusti stimoli; oggi invece mentre ragionavo ho rivisto salire dal fondo della salsa le stesse nuvole bianche della grandinata passata per cui il brivido lungo la schiena oggi farà la differenza. Un ultima foto prima di finire la batteria del telefono e me ne riscendo deluso ma comunque estasiato dal panorama in cui sono immerso,la discesa fino alla fontana è stata molto dolorosa, e anche il resto nel bosco se fatto sentire anche se meno ripido. Tanti crampi e tutto sommato decisone giusta perche vi scrivo a fine giornata e dopo aver riposato con ancora dei dolori fortissimi, per cui salendo ancora non avrei avuto la discesa assicurata, a mala pena sono riuscito a tornare a casa. Poi durante la discesa ,fatta ancor più fuori sentiero dell'andata
, un camoscio invece di scappare ci ha scortato e curiosato quasi fino al fontanile, animale di una leggerezza tale da farti dimenticare ogni dolore, vederlo scendere sulle rocce parallelo a noi e' stato un gran regalo del Prena dopo tanti patimenti, peccato la foto fatta in estremis per la batteria finita, unica e anche un po sfocata ma ben nitida la sensazione piacevole di scendergli così vicino.Decisione giusta ma l'amaro in bocca di essere arrivato così vicino alla meta rimane. Alla prossima e al prossimo tentativo.