Trekking Due giorni sulla Laga

Parchi del Lazio
  1. Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
Dati

Data: 28-29 giugno 2014
Località di partenza: Spelonga - Passo Il chino
Tempo di percorrenza: 2 giorni
Chilometri: 32,5
Grado di difficoltà: EE
Dislivello in salita: 2100
Accesso stradale: Spelonga -Passo il Chino

Descrizione

Era da parecchio che volevo tornare sulla Laga, l'ultima volta vista un'anno fa per salire sul Gorzano da Selva Grande. Stavolta avrei voluto però godere appieno delle sue bellezze e senza stare a guardare l'orologio per i tempi e senza dovermi alzare alle 3 del mattino per arrivare in un orario decente. Decido quindi di programmarmi una due giorni per riuscire a concatenare qualche cima, avrei voluto fare una traversata, ma essendo in tre con una sola macchina non era fattibile. Quindi decido per tentare una lunga cavalcata in cresta, partendo da Passo Il Chino - Macera della Morte - Pizzo di Sevo - Cima Lepri e per chiudere Pizzo Di Moscio, scendere e prendere la via Ranna risalire al Vado di annibale e ritorno sempre in cresta. Arriviamo e troviamo subito il primo intoppo.. la sterrata che sale a Passo Il chino è presto impraticabile per la nostra macchina. decidiamo quindi i lasciarla aggiungendo 3 chilometri al percorso e 150 metri di dislivello a quelli già programmati. Ci carichiamo gli zaini, 17 chili il mio, 18 quello di Mario e 15 quello di Andrea ed iniziamo a salire. Raggiungiamo il passo scendiamo e risaliamo per la cresta, inizialmrnte boscosa, che presto però lascia spazio agli immensi prati fioriti e bellissimi. Tira un bel venticello fresco (freddo) ed il cielo, che le previsioni davano pulito, è invece pieno di nubi. Ci fermiamo a mangiare al Cippo di confine di Macera della Morte, breve relax in totale solitudine e si sale verso il Pizzitello, fino a Pizzo di Sevo. Gli zaini sono davvero pesanti ed iniziamo a dubitare di riuscire a concludere al tappa come da programma, inoltre il vento aumenta e le nuvole iniziano ad avvolgerci. Scendiamo verso il Vado sperando di riuscire a vederci un po meglio, ma niente, ormai ci siamo dentro. Cerchiamo un posto dove gettare le tende per bivaccare e con il GPS e girando alla cieca troviamo una zona tra le doline che si presta a passarci la notte. Ceniamo al volo e alle 9 siamo tutti dentro il sacco a pelo. Fa decisamente freddo, è vero che però stiamo bivaccando 2120 metri. Il vento è molto forte e purtroppo questo non aiuta a dormire. Al mattino ci alziamo, un po incriccati, smantelliamo tutto e saliamo su Cima Lepri ad ammirare la Laga in tutta la sua bellezza, il cielo è limpido e si vedono le persone su tutte le altre cime, i sibillini da una parte ed il gran sasso dall'altra. Riscendiamo ed iniziamo il ritorno, che mi ricordavo un po più corto. Gli zaini sono sempre macigni sulla schiena anche se abbiamo portato il minimo indispensabile. La risalita al Pizzo di Sevo è una tortura per le mie ginocchia, la pendenza con quel peso sulla schiena la sento tutta! per fortuna non ci sarà altra salita. Scendendo ci godiamo i bellissimi pratoni assolati, le belle valli che fendono i lati delle montagne e ci ustioniamo ben bene. Scorgiamo in lontananza bei gruppi di cinghiali che scorazzano ai limiti del bosco. Il ritorno alla macchina ci coglie parecchio stanchi, con i 18 kilometri più 13 del giorno prima, e la macchina sembra non arrivare mai.
Sicuramente potevo progettare meglio il giro, purtroppo la Laga la conosco poco anche se vorrei conoscerla di più, ma sono stati due giorni davvero belli che ripeterei subito!:woot:
 
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