e adesso il pericolo per gli escursionisti diventano le mucche

.... se l'avesse fatto sarebbe potuta essere perseguita per bracconaggio.

Ciao :si:, Gianluca

Certo, ma non avendo chiamato le FFOO, non c'erano testimoni e sarebbe stato a mo' di un "parziale" risarcimento da parte dello Stato che le ha creato un danno con un esemplare del suo patrimonio indisponibile :biggrin:
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Tra l'altro, qualche anno fa vicino a casa mia è sparito in pochi minuti un istrice morto, appena investito... :biggrin:
 
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Intanto chi se ne frega del portare o non portare reddito, discorso che c'azzecca nulla.

In montagna sono ospite della natura che la popola e che di certo non può e non deve sottostare alla regole umane, per il resto chi ci lavora è ospite tanto quanto me che fruisco di un bene collettivo. Anzi ricavandoci del reddito è ancora più ospite.
Perché questo ragionamento è un po' come dire che se un turista passa sotto un'impalcatura e gli cade un martello in testa pazienza, tanto è ospite del marciapiede mentre l'operaio lì ci lavora. Nessun senso né dal punto di vista giuridico che del buon senso.
Concordo totalmente sulla riduzione al minimo dell'impatto ma questo vale tanto per l'escursionista quanto per il pastore o il mandriano che, ricordiamoci, utilizza spesso un bene pubblico, quindi appartenente a tutti, e non di sua proprietà. Dunque non si capisce perché per loro debbano valere regole diverse da quelle di qualsiasi altra attività lavorativa, tipica mentalità italica da "casa delle libertà" o da "siccome sto a lavurar posso fare il ***** che voglio".
Il giorno che non ci saranno più i pastori per un motivo o per l'altro, non saranno certo i turisti a sfamare le comunità montane. Una volta abbandonate le valli, oltre a non trovare più le mucche, non troverai più nemmeno i sentieri. La vegetazione si riprende tutto nel giro di pochi anni. Questo è il motivo per cui la maggior parte degli alpeggi in quota è in stato di abbandono.
Pastori e contadini fanno manutenzione alla montagna e la tengono bella come piace a noi. tagliano i prati in tutto il comune autonomamente. Il CAI mette i cartelli e segna i sentieri, ogni tanto mette qualche panchina o un nuovo monumento su qualche vetta, ma il grosso della manutenzione è in mano agli autoctoni.
Se vogliamo, in pastore fa anche in modo che le mucche non se ne vadano in giro ovunque, magari attraversando strade e bloccando il traffico, mettendo il recinto elettrificato. Può essere un fastidio, ma a questo punto (se possibile) fate il giro attorno al recinto. State andando in montagna a camminare alla fine, di quanto allungate il giro? 100m?
Prendendo l'esempio del martello che cade dall'impalcatura, per quanto con un rischio nettamente minore (banalmente perché passano meno persone), è d'obbligo per l'impresa recintare il cantiere e avvisare i passanti che potrebbe cadere qualcosa.

Discorso diverso per i cani del pastore. Per fortuna non ne ho mai trovati di come raccontati da MOWGLI: avrei litigato anche io con il pastore in questione!
 
Kasco non copre
A me risulta che la kasko copra qualsiasi danno da veicolo in movimento, sulla "collisione" hai ragione. Dopo di che ogni assicurazione probabilmente avrà le proprie "postille".
Comunque, salvo coperture particolari, in caso di incidente con animali selvatici l'assicurazione non ne risponde ed era quello il senso del mio post.
Certo, ma non avendo chiamato le FFOO, non c'erano testimoni e sarebbe stato a mo' di un "parziale" risarcimento da parte dello Stato che le ha creato un danno con un esemplare del suo patrimonio indisponibile
Potrebbe essere una soluzione...... risarcimento o il cervo di turno :biggrin::lol::rofl:

Va bhè battute a parte, nel caso del cervo potrebbe valere anche il CdS con l'art. 189 comma 9.
L’utente della strada, in caso di incidente comunque ricollegabile al suo comportamento, da cui derivi danno a uno o più animali d’affezione, da reddito o protetti, ha l’obbligo di fermarsi e di porre in atto ogni misura idonea ad assicurare un tempestivo intervento di soccorso agli animali che abbiano subito il danno. Chiunque non ottempera agli obblighi di cui al periodo precedente è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 410 a euro 1.643

Ciao :si:, Gianluca
 
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Il giorno che non ci saranno più i pastori per un motivo o per l'altro, non saranno certo i turisti a sfamare le comunità montane.
Beh magari dipende dal posto, in val zebrù o nella valle dei forni secondo me si fanno più soldi per il turismo che per i prati tagliati.
Una volta abbandonate le valli, oltre a non trovare più le mucche, non troverai più nemmeno i sentieri. La vegetazione si riprende tutto nel giro di pochi anni. Questo è il motivo per cui la maggior parte degli alpeggi in quota è in stato di abbandono.
Su questo hai ragione, però oggi le valli sono già abbandonate, ma i sentieri ci sono lo stesso.
Nelle mie zone, in più, chi vedo che tiene i sentieri sono le associazioni varie di trekking o di MTB che una o due volte l'anno passano con soffiatore e decespugliatore...
Se vogliamo, in pastore fa anche in modo che le mucche non se ne vadano in giro ovunque, magari attraversando strade e bloccando il traffico, mettendo il recinto elettrificato.Può essere un fastidio, ma a questo punto (se possibile) fate il giro attorno al recinto. State andando in montagna a camminare alla fine, di quanto allungate il giro? 100m?
Questo sarebbe il minimo. D'altronde sono sempre suoi animali...
Però se c'è un sentiero metti o un cancello o comunque fai in modo di poter aprire la rete per passare. Poi vero, se il recinto è piccolo magari non lo mette, però se in pratica recinti tutto il versante della montagna uno cosa deve fare?

Se in sentiero è a mezza costa non è che mi ammazzo su un pendio di 40°, o segnali sulla mappa che il sentiero è chiuso e quindi io non ci vado o sennò passo.
 
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