e-bike e tutto quello che ne consegue...

cari i miei avventurosi buongiorno:)
ultimamente ho bazzicato poco il forum xkè sto lavorando troppo e devo dedicare il poco tempo libero a troppe cose....

ora che il progetto natante è più che avviato sulla buona strada...sono stato folgorato da un mondo che non conoscevo....

LE BICICLETTE ELETTRICHE!!!

o meglio non gli ho mai prestato la dovuta attenzione,ma partiamo per gradi.

io abito ad Arenzano

Arenzano - Wikipedia

Comune di Arenzano (GE) - Sito ufficiale - Homepage

dove si è svolta da poco la "Mare&Monti" (non ha niente a che fare con il reparto cucina:lol:)
una simpatica marcia non competitiva a cui tra l'altro non partecipo mai perchè collima con un weekend intenso di lavoro al ristorante dato proprio dall'afflusso di partecipanti da ogni parte del mondo...sigh...

quest'anno oltre ai soliti amici e conoscenti venuti apposta,ho trovato una simpatica coppia austriaca di mezz'età che è scesa dall'Austria in bici elettrica e ne sono rimasto affascinato,primo:perchè non pensavo ad una capacità e resistenza tali in questi mezzi....secondo:per il mezzo in particolare da loro utilizzato che ho trovato molto ingegnoso e per il discorso che vi è dietro....

questi simpatici signori sono molto attenti all'ecocompatibilità e da bravi amanti della bicicletta hanno scelto di dotarsi di mezzi elettrici per i loro bisogni e,mi hanno spiegato di aver comprato diversi anni fà due bici pre assemblate che però si sono dimostrate scarsine a livello prestazionale.

dopo averci riflettuto hanno preso due kit da assemblare da montare su altre bici con le quali poter fare cosine ed escursioni più complesse e parlandone di fronte a dei birroni al pub,ci siamo persi in questioni tecniche e pratiche arrivando poi per caso al fattaccio che ci ha stupito ma al contempo ha dato a me spunti per riflettere,ovvero....che con le loro biciclette non potevano circolare qui in Italia,data la loro conformazione e elevata potenza e forse,neanche in Austria....ma andiamo nel dettaglio...

i kit ke hanno preso consistono in quattro ruote contenenti al loro interno il motore elettrico,ognuno da1500w,portando poi così le loro bici ad avere ognuna una potenza di3000w,(enormemente superiore ai250w richiesti dal nostro codice della strada) e le relative batterie da non mi ricordo quanto.
una volta appreso ciò,hanno scelto di spedire la biciclette via ups a casa e rientrare via treno,modificando un pò le loro vacanze e alla volta dei saluti,mi è rimasto molto amaro in bocca.

una volta partiti ho iniziato a informarmi in maniera adeguata,(anche perchè ora vorrei anche io possedere una bicicletta elettrica)e ho trovato lo stralcio di legge che legifera inn materia di e-bike e mezzi affini,molto lacunoso e limitante...voi cosa ne pensate in merito?

premetto che io non posseggo alcun tipo di patente e non ho intenzione di prenderne neanche in futuro,ma conosco è rispetto il codice della strada,come dovrebbe fare ogni cittadino,ma questa limitazione nei confronti dei mezzi elettrici proprio non la capisco,o almeno la vedo come un'altra ruberia all' "italiana"....
 
Un motore che sviluppa 3000 watt di potenza lavoro equivale alla potenza sviluppata da un normale motorino, il classico cinquantino omologato.
Non erano più delle biciclette elettriche ma delle moto (motorini) elettriche ricavate da un telaio di bici.
Curiosità ...... ti hanno detto a che velocità massima potevano arrivare e che autonomia raggiungevano? ..... pura curiosità.
Tra parentesi, vado a memoria, la normativa sulla bicicletta a pedalata assistitita è europea, l'Italia dovrebbe averla solo recepita.

Ciao :), Gianluca
 
eccomi....le loro biciclette elettriche sono particolari perche montano ognuna due motori da 1500w su ogni ruota ed avendo la trazione integrale disinseribile tramite pannello di controllo al manubrio,con possibilità di attivare solo una delle due trazioni se lo si desidera e levetta per il controllo potenza della assistenza alla pedalata.

ora non ricordo perfettamente questo dato,ma mi sembra che avessero parlato di un autonomia di 45km ad una velocità massima in piano di 40km orari(leggendo poi sulla rete ho appurato che è un dato abbastanza rivedibile dato che è un dato teorico-pubblicitario....in condizioni ottimali le caratteristiche da loro descritte permettono in media di avere un'autonomia di30/35km ad una velocita massima di30/35km)

secondo la legge hai perfettamente ragione,mezzi del genere vanno annoverati non più fra le pedelec ma fra le biciclette elettriche che operano al di fuori dei requisiti dei 250w e quindi diventano a tutti gli effetti dei ciclomotori elettrici e quindi assoggettati al vincolo di assicurazione,targa,bollo o casco o,se si vuole utilizzarle senza questi requisiti,l'obbligo di utlizzarli solo in spazi privati.

io non trovo assolutamente corretta questo tipo di catalogazione che il nostro codice della strada fà,per adeguarsi a tale direttiva europea per diversi motivi che andrò di seguito ad elencare :

1)sostenibilità ambientale:in un ottica del rispetto per l'ambiente e sensibilizzazione della cittadinanza nei confronti di una circolazione più pulità,bisognerebbe incentivare l'utilizzo di tali forme di mobilità,liberalizzando i mezzi ed un loro utilizzo semplice e alla portata di tutti.

2)difficoltà tecniche:subito preso dall'onda della novità,sono andato a provare due diverse bici a pedalata assistita,approfittando di queste prove su strada offerte da vari rivenditori classici di bici che ora iniziano a mettere a catalogo modelli un pochino più seri e.....la delusione è stata massima!

biciclette che costano dai 1100€ ai1500€ sono farlocchissime,componentistica di scarsa qualità etc etc....,per non parlare delle prestazioni!

salto in sella e vado e,passato l'entusiasmo dei primi500m ho un illuminazione ....."ma è un cancello lento come una lumaca morente:rofl:"

provate in giornata altre due,stesso risultato...questo mi ha portato a meditare sul perchè su internet proliferano biciclette con potenze superiori e relativi fan e sono giunto alla conclusione (dopo un test su altri tre modelli di mooolto superiori alla normativa e condotto in modo molto empirico ma con molta serietà)che ora come ora e con le limitazioni di legge,queste biciclette sono assolutamente inutili ai fini della mobilità urbana anzi,uno specchietto per le allodole.

premetto che quello che ho espresso è tutta una mia opinione personale e non vangelo....

il test condotto è stato effettuato su un totale di 4 biciclette,due a norma di legge e due no(rispettivamente aventi potenza di1000w e di 1500w)tutte fornitemi dal un mio carissimo amico che ha la fortuna di averle a disposizione fra amici e colleghi.

una quinta bici (fornitami da un insospettabile abitante del mio quartiere,amante del off-road e del downhill.....quando non lo diresti mai di una persona:lol:)è stata testata ma non rientra già più nella giusta ottica perchè troppo potente(parliamo di4000w,un cannone con uno spunto è un accelerazione in partenza non adatti all'utilizzo urbano che voglio spiegare) ma è stata una vera goduria guidarla.

il percorso seguito è di circa3km sull'aurelia con il tratto centrale più alto avente una pendenza di circa il10%.
il percorso è stato effettuato 2 volte con ogni mezzo,con due differenti stili di guida così da valutare le prestazioni.

le differenze sono state lampanti.....
 
Posso capire che si potrebbe "fare di meglio" e sicuramente si potrebbe fare realmente di meglio. Però ritengo che per come è concepita, a livello di normativa ma anche in relazione alla potenziale clientela, la bicicletta elettrica dev'essere per forza equipaggiata con motori di bassa potenza e, di conseguenza, avere risultati modesti in termini di velocità ed accelerazione.

Le biciclette a pedalata assistita sono utilizzabili da chiunque, virtualmente, dal bambino di sei anni al novantanovenne ed ovviamente si deve tener conto della capacità (conoscenza, valutazione dei rischi, serietà, ect. ect.) che questa eterogeneità di persone porta, per cui mettere nelle mani di un bambino di sei anni un qualcosa che ha la stessa potenza di quella stessa cosa che potrebbe legalmente utilizzare il novantenne ultra navigato che ha fatto la guerra ed ha, magari, la patente da settantanni, obbliga, a mio avviso, a chi "decide" di essere particolarmente "prudente" e limitare, di fatto, un qualcosa che potrebbe essere utile ma che non dev'essere però, a livello, intrinseco pericoloso, diversamente è più il danno che il guadagno, sarebbe come dire meno inquinamento ma più persone in ospedale o al cimitero per gli incidenti.

Le biciclette a pedalata assistita nascono come dei mezzi che non debbono essere "omologati", ovvero non sono assoggettate ad una verifica tecnica da parte di un organo superiore che ne sancisce, in sintesi, i requisiti minimi di sicurezza che devono esserci per garantire sia chi guida ma anche, ed in particolar modo oserei dire, chi vi si trova lungo il suo cammino. Mancando questa forma di tutela, sempre in un ottica di "prudenza", non si può autorizzare potenze elevate poichè ad una potenza elevata deve corrispondere tutta una adeguata pratica costruttiva che però se non c'è nessuno che la pretende (chi esegue un eventuale omologazione) potrebbe tranquillamente essere omessa in funzione di un abbassamento dei costi, e di conseguenza dei prezzi di vendita, con un risultato speculativo che andrebbe a discapito del consumatore stesso, e non solo, perchè si potrebbe (condizionale) trovare con un "bolide" ma che in realtà è una cassa da morto con le ruote o un ottimo mezzo per falcare ignari passanti poichè, magari, ha un sistema frenante non all'altezza.

Ora a mio avviso le biciclette a pedalata assistita potrebbero essere migliorate ma dovranno avere sempre una pericolosità intrinseca tale che non siano dei pericoli per le persone che stanno sopra la bicicletta ma, ed io credo sopratutto, per quelle persone che non hanno nessuna "colpa" se uno ha deciso di prendere la bicicletta a pedalata assistita e non una normale bicicletta.

SE si vogliono prestazioni più elevate basta, alla fine, cambiare mezzo e non sedersi più su una bicicletta a pedalata assistita ma su un ciclomotore elettrico che però, per la sua natura, necessita obbligatoriamente di un patentino e per essere venduto dev'essere omologato. Allora sì lì abbiamo potenze di 3000Watt giustificate e giustificabili, autonomia (sulla carta) di un centinaio di chilometri e velocità anche di 60/70 Km/h (o 45 Km/h se destinate a sostituire i cosiddetti "motorini"). I prezzi di questi mezzi sono in relazione a ciò che uno cerca e, girando in rete, mi è parso che si ha bisogno di almeno 1500 euri per iniziare ad avere qualcosa sotto il "sedere" ma forse dai 3000 in sù si ha realmente qualcosa di decente.

Ciao :), Gianluca
 
trovo il tuo concetto più che corretto,però credo che andrebbe implementato,non tanto per il rischio in sè,ma per il fatto che quelle che ho provato io eran proprio dei cancelli....molto al di sotto delle prestazioni di una bicicletta normale con una ppersona sana e robusta al di sopra,per non parlare poi della qualità.....oserei dire scandalosa per degli oggetti che costano più di mille euro e sinceramente mi sono parsi anche poco sicuri,dalle saldature agli accoppiamenti fra le componenti....

penso invece che bisognerebbe creare una nuova figura stradale in tal senso che,con l'evovlersi del tempo vada a sostituire del tutto(quando i tempi saranno maturi ed i mezzi tecnicamente adeguati...) la figura del ciclista tout court....

non trovo neanche corretto comprare una bicicletta elettrica(ma anche normale eh) non omologata....
come non trovo corretta la possibilità per chiunque di andare per strada anche con la bicicletta.....io farei un patentino gratuito anche per i ciclisti così da certificare almeno la loro conoscenza della segnaletica di base ed il regolamentoi della strada che,molti non conoscono....

credo che ora i tempi siano adatti ad un rinnovamento in tal senso e che vi siano le basi per implementare questi aspetti,anche per frenare gli speculatori del mercato a mettere in commercio prodotti oggettivamente inutili e pericolosi...
 
Alto Basso