L'uso della bicicletta in contesti non urbani è nata nel momento in cui sono nate le mountain-bike (direi che già il nome è esaustivo), non è di certo una conseguenza delle biciclette elettriche, e direi che sono oramai più di trent'anni che sono accessibili al pubblico di massa, un pochino tardi per bandirle
Soprattutto in città "più biciclette" non significa "meno automobili" (ma quando mai?) ma che non puoi più andare tranquillo nelle aree pedonali invase da prepotenti in bicicletta.
Non sono d'accordo, senza offesa, ritengo che l'aumento dell'uso della bicicletta abbia ridotto il numero di auto (poco o tanto in relazione alle infrastrutture adeguate) anche se non escludo che, in certi contesti urbani, abbia inciso anche sul numero di pedoni con tutte le conseguenze del caso. In particolar modo la bicicletta elettrica ha permesso a fasce di utenza che per ovvi motivi avevano una ridotta mobilità a ritornare ad avere una mobilità accettabile, e questo secondo me è una conseguenza di particolare importanza, poi non è tutto rose e fiori e l'uso di motorini elettrici, come se fossero delle biciclette, ha sicuramente portato, e porta tutt'ora, dei problemi.
Sul fatto che i ciclisti sono prepotenti, da ex ciclista (usata esclusivamente come mezzo di trasporto) da parecchi anni (troppi), mi trovate perfettamente d'accordo ...... noi eravamo meglio
(non è vero).
Pur non condivendo certi vostri pensieri, legittimi per carità,
@lanfranco51 @appenninocentrale, ho la sensazione che non siano molto diversi da quelli fatti da chi, anche solo cinquant'anni fa, viveva della montagna 7 giorni su 7 quando si è visto la "propria" montagna sempre di più invasa dagli escursionisti della domenica (senza offesa, anche perché appartengo, appartenevo, alla categoria degli invasori).
Ciao
, Gianluca