dico la mia ... tenete presente che sono un ignorante in materia, nel dettaglio , ma ho lavorato in un ente pubblico coinvolto nell'istituzione di un parco.
Allora... ci sono senz'altro zone del mondo dove la tutela di specie,habitat eccetera è doverosa e sacrosanta.
ma il caso di cui parlo ( e che sono SICURO possa purtroppo essere esteso a molti casi analoghi) è quello di un parco fluviale del menga la cui istituzione ha limitato attività agricola, transito mezzi a motore, edificazione e altre attività umane. MA all'interno del parco è stato lasciato fare un bitumificio con relativo traffico pesante su strade bianche.
Il bello è che io sono perfettamente d'accordo : lo stabilimento è fuori da paesi, lontano da aree agricole, non si vede quasi. Gli ambientalisti inferociti hanno preso una cantonata colossale con ricorsi in tribunale.
E' il parco che non doveva esserci.
il fiume che lo attraversa ha il letto larghissimo. Ghiaia. Pioppi. erbacce. Tantissima ghiaia annualmente trasportata a valle , tanto che i ponti fra un po' di anni sono rasoterra ( e non scherzo).
Si, c'è qualche uccellino di interesse, orchiedee selvatiche eccetera.
Ma la zona bella da tutelare non era quella ( ossia gli ultimi km di corso del Trebbia verso il Po , il tutto in piena pianura) ma il corso verso le colline, meraviglioso, con anse, salti ecc.
Hanno tutelato il deserto. E il parco costa, credetemi. Costa una cifra annua ingiustificabile.
In più, impedendo ogni attività umana se non tramite la ben nota terrificante e costosa burocrazia ( con esiti che fa passar la voglia di fare qualsiasi cosa) , il parco non ha nulla di nulla.
No bar, no ristoro, no ombra.
il parco regionale fluviale del sahara & del Trebbia.
Se vi capita, andate in luglio ma portatevi la borraccia dell'acqua , per carità.
Oppure...andate al parco dell'Adda che è un altro mondo, un paradiso.
Allora... ci sono senz'altro zone del mondo dove la tutela di specie,habitat eccetera è doverosa e sacrosanta.
ma il caso di cui parlo ( e che sono SICURO possa purtroppo essere esteso a molti casi analoghi) è quello di un parco fluviale del menga la cui istituzione ha limitato attività agricola, transito mezzi a motore, edificazione e altre attività umane. MA all'interno del parco è stato lasciato fare un bitumificio con relativo traffico pesante su strade bianche.
Il bello è che io sono perfettamente d'accordo : lo stabilimento è fuori da paesi, lontano da aree agricole, non si vede quasi. Gli ambientalisti inferociti hanno preso una cantonata colossale con ricorsi in tribunale.
E' il parco che non doveva esserci.
il fiume che lo attraversa ha il letto larghissimo. Ghiaia. Pioppi. erbacce. Tantissima ghiaia annualmente trasportata a valle , tanto che i ponti fra un po' di anni sono rasoterra ( e non scherzo).
Si, c'è qualche uccellino di interesse, orchiedee selvatiche eccetera.
Ma la zona bella da tutelare non era quella ( ossia gli ultimi km di corso del Trebbia verso il Po , il tutto in piena pianura) ma il corso verso le colline, meraviglioso, con anse, salti ecc.
Hanno tutelato il deserto. E il parco costa, credetemi. Costa una cifra annua ingiustificabile.
In più, impedendo ogni attività umana se non tramite la ben nota terrificante e costosa burocrazia ( con esiti che fa passar la voglia di fare qualsiasi cosa) , il parco non ha nulla di nulla.
No bar, no ristoro, no ombra.
il parco regionale fluviale del sahara & del Trebbia.
Se vi capita, andate in luglio ma portatevi la borraccia dell'acqua , per carità.
Oppure...andate al parco dell'Adda che è un altro mondo, un paradiso.