eolico selvaggio....help monte gazzarro

Uhm, vallo a dire a chi ci vive sotto.

Cosa intendi? Danno qualche fastidio agli abitanti?

Effettivamente mi chiedevo cosa volesse dire vivere lì sotto .... Io ho solo detto che l'impatto visivo ha un suo fascino ... Certo più che il fotovoltaico o una centrale elettrica o una piattaforma petrolifera.... Ma non ci ho mai vissuto vicino.
 
Ammetto che la vecchiaia si sta facendo sentire prima del previsto, ammetto che fare colazione con le cozze e la peperonata non sia il massimo, ammetto che dopo un litro di prosecco la vista cominci ad essere annebbiata ..... ma .... come ci siete arrivati dall'eolico al nucleare ?

Ciao :), Gianluca
 
Ammetto la mia ignoranza in materia e quindi non mi esprimo. Ma vorrei solo proporre una cosa: non si risolverebbe la diatriba "pale eoliche si/pale eoliche no" se tutti installassero un minieolico sul tetto della propria casa (città o campagna)?
 
D

Derrick

Guest
Ammetto la mia ignoranza in materia e quindi non mi esprimo. Ma vorrei solo proporre una cosa: non si risolverebbe la diatriba "pale eoliche si/pale eoliche no" se tutti installassero un minieolico sul tetto della propria casa (città o campagna)?

No per svariate ragioni.
La prima è che le pale fanno rumore, quindi non puoi installare la tua pala sul condominio senza che quello dell'ultimo piano non venga a sabotarla;

La seconda è che devi prima fare uno studio del vento del posto (in genere si mette un misuratore-registratore e lo si fa lavorare per uno - tre anni se ho ben capito) in modo da decidere che pala mettere.
Infatti il rendimento di un impianto eolico varia molto con il tipo di vento.

Poco vento e la pala non si muove o si muove poco;

Troppo vento e la pala va in "folle" per evitare di rompersi, gira a vuoto senza produrre energia.

Per il rendimento è cruciale scegliere una pala che sia "ottimizzata" per il tuo vento locale e quindi va prima studiato il tuo vento in quel punto.

Infine, il vento "vero" sta sui crinali, in mare aperto, o ad una certa distanza dal suolo. In città il vento è poco e casuale, rende poco.

Certo chi ha la casa di campagna potrebbe divertirsi non poco, mettere un palo alto una decina di metri o magari venti (ci sono permessi da chiedere, norme da rispettare, alzare un palo di 20 metri non è uno scherzo) fare un'analisi del vento per almeno un anno, poi fare l'investimento. Però si potrebbe poi essere infastiditi dal rumore.

L'"inquinamento" delle turbine eoliche, cioè il rumore, se le fai in montagna o in alto mare non disturba nessuno ed è una delle ragioni per le quali è il posto ideale. Se le fai in città disturbi qualcuno, fosse pure quello di fronte.

Non so se avete fatto caso che ancora esistono veri e propri generatori eolici, vecchi di quasi un secolo, nelle fattorie di campagna, con un'elica messa sopra un alto traliccio, tipicamente alimentavano enormi batterie al piombo e fornivano preziosa energia elettrica alle aziende agricole, se ne vedono ancora anche in Italia, verosimilmente sono tutti in disuso.

PS Come si sarà capito anni fa mi sono gingillato con l'idea di montare un piccolo generatore eolico sul tetto del condominio, vivo all'ultimo piano, poi ho cambiato idea un po' per la complessità burocratica, un po' per il rumore, un po' per la scarsa resa, e un po' perché ho deciso di vendere casa.
 
Credo che per dovere di cronaca debba aggiungere alcune ulteriori info .il tratto citato e' il crinale principale della dorsale appenninica, che va dal passo della Futa al passo del giogo,il monte gazzarro e'circa a metà.da li passa il già citato sente 00 ,la via degli dei, e l'antica strada che univa Firenze a Bologna ( con tratti di selcito costruito dai Romani).
Detto questo vorrei precisare che a 2 km.da casa mia sono stati installati n.16 pale ,e a me non danno nessun fastidio,anzi oltre considerarle utili, le le trovo anche belle,qualcuno a detto maestose, monumentali,anche a me paiono tali, ma credo che chi decide dove metterle provi a pensare alla Gioconda col cappello da clown.....
Se qualcuno vuole darci consigli e magari appoggio, o semplicemente saperne di più la nostra mail e' comitatomontegazzarro@gmail.com o seguirci su facebook comitato.montegazzarro
 
Sul mio Bunker ci sono 8KW di fotovoltaico, smaltimento pagato ed energia da vendere... e tutto senza collusione

Vorreri iniziare dalla fine.

SMALTIMENTO

In Italia è previsto l'obbligo, da parte del Produttore nazionale e/o dell'importatore/venditore, di aderire ad un consorzio riconosciuto che si dovrà occupare dello smaltimento/riciclo del pannello alla fine della sua vita (mediamente tra 20 anni).
La mancata adesione prevede il recupero da parte del Gestore degli incentivi concessi .

Considerazioni:

La norma è in vigore dal 1 luglio 2012, fino a quella data sono stati installati 472.082 impianti fotovoltaici ( diverse decine di milioni di pannelli ! )
Chi farà lo smaltimento di questi ultimi ?! Io credo i comuni o le regioni, quindi noi.

La garanzia finanziaria che tra 20 anni ci saranno i fondi per lo smaltimento è di solito di natura fideiussoria, ma di solito queste ultime vanno rinnovate all'incirca ogni 2-3 anni, se questo non avviene, chi farà lo smaltimento ?! Io credo i comuni o le regioni, quindi ancora noi.

La stragrande produzione di pannelli è realizzata inserendo derivati del Cadmio ( fortemente cancerogeno ).
l'UE interpellata in merito, ha rimandato nel tempo la decisione sul divieto di uso di tale sostanza, sostenendo che se lo smaltimento sarà effettuato nel modo dovuto e da personale specializzato non ci dovrebbero essere rischi.
Io spero che questo avvenga e che non ci ritroveremo con campi fotovoltaici abbandonati da Società fallite o all'estero.

J
 
Tutto impeccabilmente esatto... ho montato i Solar Blue non a caso, costano, ma chi se ne frega!

Sullo smaltimento... AZZ, se lo fanno pagare mica poco, spero che i miei soldi se li tengano di conto, anche se fra 20 anni io non ci sarò resteranno le persone per cui si fanno queste scelte, Figli e Nipoti...
 
...Pensa come sono ignorante... a me pare il contrario, cioè che si fanno arricchire le Petrolifere di Amici di Amici e pur di non andargli contro si rinuncia alle rinnovabili innescando i soliti trucchi ambientalisti!...

Passerei ora all'argomento "AMICI DEGLI AMICI".

Tanto per sfatare il mito che questi si trovino solo tra le Petrolifere.

Ritengo emblematico l'articolo sottoriportato.

Spero che possa rendervi noto quanto noi cittadini dobbiamo sopportare, quando vengono decisi incentivi come nelle rinnovabili (oltre ai costi imposti sulla bolletta) .
5 settembre 2013 La gazzetta del mezzogiorno
Fotovoltaico, la Puglia
beffata da azienda russa

di MASSIMILIANO SCAGLIARINI
BARI - I fornitori non pagati, gli agricoltori raggirati, la ricchezza prodotta ogni giorno dal sole che finisce in Svizzera e Lussemburgo. Lo sviluppo è finito, la saturazione è vicina, i primi segnali dicono che la bolla del fotovoltaico sta per scoppiare. Con il rischio che in Puglia, la regione che in Italia ospita il maggior numero di pannelli, rimangano soltanto macerie.
A luglio il Tribunale di Bari ha ammesso al concordato preventivo il più grande contractor pugliese e uno dei maggiori del Mezzogiorno. La Saem di Altamura, 70 milioni di fatturato e 130 dipendenti (oggi in gran parte in cassa integrazione), realizzava impianti fotovoltaici «chiavi in mano» in Puglia, Basilicata e Calabria. Fondata dalla famiglia Maggi, nel 2009 la maggioranza della Saem era stata acquistata dalla Kerself di Correggio, il più grande installatore italiano, una società quotata in Borsa (ed oggi fallita) che fa capo - tramite l’inglese Avelar Energy - alla Renova dell’oligarca Viktor Vekselberg, un russo residente in Svizzera. Entrambe (Avelar e Renova) per anni hanno fatto shopping di parchi fotovoltaici in Puglia e sono tra i maggiori operatori del settore: nel cda di Avelar c’erano il salentino Roberto De Santis e Massimo Decaro, l’uomo di Marcello Dell’Utri arrestato a Napoli.
Per anni in Puglia gli impianti fotovoltaici fino a un megawatt non richiedevano autorizzazione regionale: bastavano una Dia e 2 milioni di euro, investimento che grazie agli incentivi statali si ripagava sei volte nel giro di dieci anni. La norma è stata abrogata nel 2011, ma il danno ormai è fatto perché intanto sono spuntati 1.813 piccoli impianti. E senza alcun controllo: bastava chiedere quattro Dia su quattro suoli contigui per saltare ogni procedura di controllo e ritrovarsi con un parco da 10 milioni di euro.
La Saem ha realizzato e gestito decine e decine di impianti da un megawatt, anche per conto della Kerself: nel solo 2011 ne ha costruiti per 100 megawatt, lo scorso anno per altri 66. Lavori effettuati in parte per conto dei russi di Kerself e subappaltati in buona parte ad una quarantina di piccole imprese della Murgia barese e materana. Solo che Kerself pagava con il contagocce, e così Saem ha accumulato 60 milioni di debiti con fornitori e banche. I subappaltatori, in particolare, avanzano fino a un milione di euro l’uno, e con il concordato - se tutto va bene - ne prenderanno solo il 20% tanto da rischiare a loro volta il fallimento.
I fratelli Maggi, altamurani, imprenditori capaci che per anni sui giornali specializzati hanno tuonato contro gli speculatori del settore, fondano la Saem prima del boom. Nel 2009 il 55% viene rilevato (per alcuni milioni di euro) dalla Kerself, una società quotata in Borsa che realizzava impianti in tutta Italia. Quando i soldi della quotazione finiscono, Kerself chiude i rubinetti e comincia ad accumulare debiti anche con Saem. A febbraio 2012 i fratelli Maggi sottoscrivono l’aumento di capitale di Kerself conferendo le restanti quote della Saem, che dunque diventa quasi interamente dei russi. Lo scambio rientrava nel piano di risanamento della società emiliana, che a fine 2012 cambia nome (Aion) e chiede il concordato preventivo. Ma a marzo il commissario nominato dal Tribunale di Reggio Emilia rileva «operazioni in frode ai creditori» (il tentativo di vendere alcuni impianti) facendo scattare il fallimento e le indagini della procura.
Kerself/Aion e le società del gruppo hanno però portato a termine il loro lavoro. I parchi fotovoltaici, costruiti su terreni agricoli, sono regolarmente in esercizio. E la proprietà è sempre loro, ma è stata trasferita all’estero. Vedi i 39 impianti (tra cui gli ultimi 11 della Saem) finiti in pancia alla Aveleos, joint venture tra Avelar (49%) e la lussemburghese Enovos (51%) in cui si ritrovano sempre gli stessi nomi...


Molto forte anche il servizio di "La Repubblica" :

http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2013/06/05/news/i_signori_del_vento-60431132/


J
 
Ultima modifica di un moderatore:
Parlando di eolico: ovvio che facendo il progettista elettrico ho seguito abbastanza da vicino questa tecnologia, come il fotovoltaico, del resto. Nulla da dire sul microeolico, ma moltissime perplessità sul "macro"eolico: finora questa tecnologia è andata avanti unicamente grazie a un sistema di incentivazione pressoché demenziale (fortuna che è finito...). Certo che un rotore che arriva a 160m da terra si vede!
Un paio di segnalazioni relativi all'eolico, chi volesse darci un occhiata ci troverà qualche spunto interessante:
Via dal Vento
Rete della Resistenza sui Crinali | contro l’eolico-industriale selvaggio

Per quanto riguarda il fabbisogno di energia, sempre crescente, sempre crescente, sempre crescente... il meccanismo è sempre quello: incentivare sempre più consumi per sostenere l'economia. Con buona pace di tutti gli altri valori: ecologici, culturali, paesistici...
Altri due dati: il 2% dell'energia prodotta in Italia (vado a memoria, ma non credo di essere molto lontano dal vero) è usata per l'illuminazione pubblica. Ma pressoché tutti gli impianti di illuminazione pubblica sprecano non meno del 50% dell'energia, perché illuminano troppo e male.
Anche qui un riferimento:
CieloBuio

Certo, non si può tornare indietro, al tempo delle candele. Ma non ci si deve far prendere in giro da chi ripete il ritornello del progresso che richiede dei sacrifici.
Quando nel mio lavoro mi imbatto in situazioni dove lo spreco di materiali e di energia è evidente (e finalizzato a far quadagnare di più chi produce, chi progetta (sic) chi installa, chi fa manutenzione), non posso non ricordarmi che il primo e più ecologico sistema per produrre energia è risparmiarla....
 
Quoto pienamente benvenidos sul il discorso sull'illuminazione notturna di alcuni centri abitati ( nel mio paese la notte puoi tranquillamente girare in macchina a luci spente che vedi uguale, e se poi la finestra è orientata verso la strada puoi anche leggere un libro con a casa le luci spente senza problemi).

Comunque spezzo una lancia a favore dell'eolico, in Italia in questi ultimi anni sono state dismesse parecchie centrali termoelettriche, e le ultime a gas sono quasi sempre ferme (ne ho una a una decina di km da casa mia e quando ci passo davanti 7 volte su 10 è ferma). Però importiamo energia da oltre confine (Francia, Austria, Slovenia) prodotta con il nucleare che noi abbiamo deciso di non avere (mi sembra un controsenso).
Almeno con le fonti rinnovabili spero che non sarà come per il termoelettrico che non lo vogliamo qui da noi ma però lo compriamo da altri paesi e poi succede come per il blackout nel 2003. Onestamente anche se rovina il paesaggio ma è rinnovabile dico amen e mi metto il cuore in pace
 
no abito proprio in un altra regione.....ma fosse per me tappezzerei ovunque di praterie fotovoltaiche e di eolico....anche sulla gioconda :)

arturo ha espresso appieno il mio pensiero...

Per quanto riguarda l'eolico, a me non dispiace vedere i campi eolici, anche i generatori (pale) hanno il loro fascino,

Dico solo che a me non danno nessun fastidio!!!! secondo me non rovinano il paesaggio: sono bianche, lineari e maestose ... le vedo un pò come un monumento...

A mio modestissimo parere sono oggetti bellissimi.

Detto questo vorrei precisare che a 2 km.da casa mia sono stati installati n.16 pale ,e a me non danno nessun fastidio,anzi oltre considerarle utili, le le trovo anche belle,qualcuno a detto maestose, monumentali,anche a me paiono tali,

Certo tutti igusti sono gusti...ma da amanti della montagna...

2_4.jpg
 
immagini non realistiche

Certo tutti igusti sono gusti...ma da amanti della montagna..


Scusa ma devo farti una..."critica".
Nelle immagini che hai pubblicato si vedono solo
1) il crinale integro,
2) il crinale con le pale eoliche.
E fin qui, quello che vediamo tutti.
Manca, per rendere più chiara l'idea di cosa succede a un ecosistema quando vengono montati questi "giocattoli", anche qualcosa che illustri cosa accade tutto intorno. Io propongo di meditare un po' su questa:
3) prima di arrivare a montare il generatore eolico
(per i dettagli vi invito a fare una ricerca in Rete)...
pala non passa.jpeg

Qualcuno può anche pensare che tenere sempre collegato il caricatore dell'Iphone non costi nulla, e invece costa a tutti noi come un impianto di questi. E oltre tutto ce li siamo pure pagati cari in bolletta... avete idea di quanto è aumentata proprio per finanziare le energie "alternative"?
 
Scusa ma devo farti una..."critica".
Nelle immagini che hai pubblicato si vedono solo
1) il crinale integro,
2) il crinale con le pale eoliche.
E fin qui, quello che vediamo tutti.
Manca, per rendere più chiara l'idea di cosa succede a un ecosistema quando vengono montati questi "giocattoli", anche qualcosa che illustri cosa accade tutto intorno. Io propongo di meditare un po' su questa:
3) prima di arrivare a montare il generatore eolico
(per i dettagli vi invito a fare una ricerca in Rete)...
Qualcuno può anche pensare che tenere sempre collegato il caricatore dell'Iphone non costi nulla, e invece costa a tutti noi come un impianto di questi. E oltre tutto ce li siamo pure pagati cari in bolletta... avete idea di quanto è aumentata proprio per finanziare le energie "alternative"?

La critica la faccio io a te, in quanto si evince che non hai letto ( o non lo hai fatto bene ) i miei post in questo 3D.
Se tu lo facessi, capiresti che sto operando una disamina abbastanza completa sul fenomeno rinnovabili, e in questo piccolo percorso sto fornendo spunti anche a quello che è il "colpo d'occhio", sul prima e dopo.

J
 
D

Derrick

Guest
Per quanto riguarda il fabbisogno di energia, sempre crescente, sempre crescente, sempre crescente... il meccanismo è sempre quello: incentivare sempre più consumi per sostenere l'economia. Con buona pace di tutti gli altri valori: ecologici, culturali, paesistici...

benvenidos, mi pare che i consumi di energia elettrica negli ultimi anni si siano stabilizzati o siano in diminuzione. Sarà anche "merito" della recessione ma la stabilizzazione dei consumi elettrici è comunque una buona notizia, parlando da cittadino (come azionista ENEL sono meno soddisfatto, i consumi in calo hanno dato una mazzata agli utili).

http://www.terna.it/LinkClick.aspx?fileticket=nOnIQEPSdyg%3d&tabid=653

Credo che l'ultima pagina sia quella significativa, con i consumi totali di energia elettrica per anno (se sbalio, mi corrigerete).

Penso che questo sia dovuto anche al miglioramento degli elettrodomestici più che a cambiamenti nelle abitudini degli italiani: le TV a cristalli liquidi consumano meno energia di quelle a tubo catodico (vale anche per i numerosissimi schermi dei calcolatori), gli elettrodomestici "bianchi" consumano anch'essi molto meno, e quasi tutti gli apparecchi quando lasciati in "attesa" hanno ormai consumi veramente irrisori (mentre vent'anni fa continuavano a consumare parecchio).

Per quanto riguarda l'incentivare i consumi per sostenere l'economia, non credo sia un discorso applicabile ai consumi elettrici, che sono invece fortemente "disincentivati" da una tariffazione molto pesante che sposta "artificialmente" i costi della produzione di energia alternativa sui consumatori di energia "convenzionale" con un sistema che alla lunga non è sostenibile.

Al momento gli italiani, sia per gli usi domestici che per quelli industriali, subiscono un costo dell'energia elettrica che è tra i più cari in Europa se non nel mondo. Ciò non è dovuto alla scelta di rimanere fuori dal nucleare (che è in realtà molto costoso ma i cui costi, sia economici che metaeconomici, sono "extra-bolletta") ma, a quanto mi risulta, alla grande incidenza che hanno sulla bolletta le tasse e i contributi per il finanziamento degli incentivi alle alternative.

Intendiamoci, non sono contrario agli incentivi in sé poiché ritengono che facciano da "catalizzatore" per lo sviluppo di economie di scala, per lo sviluppo di nuove tecnologie ecc. ma in Italia gli incentivi sono stati fatti veramente male, troppi soldi a chi installa fotovoltaico e nessun piano energetico di lungo periodo, con gli squilibri industriali che sappiamo (mercato "drogato" dai contributi, aziende produttrici di sistemi fotovoltaici sovradimensionate che dovranno licenziare, o chiudere, quando gli incentivi finiranno o verranno ridimensionati).

Come in molte altre cose questo governo ha deciso di "lasciare tutto com'è" e anche sui costi dell'energia elettrica non mi pare di vedere spiragli di luce (ciò evita di avere i lavoratori delle aziende di pannelli da Santoro ma lascia altra sabbia negli ingranaggi dell'economia italiana).

In Germania gli incentivi per il solare ci sono, sono inferiori che in Italia ma sono "garantiti" da piani energia fatti nel lungo periodo anziché di anno in anno, cosicché consumatori e imprese possono fare scelte ponderate valide nel lungo periodo e non si hanno squilibri dimensionali o eccessive distorsioni del mercato, e l'elettricità costa meno.
 
Scusate ma non ho capito dove volete andare a parare, @jhoe ed in seconda battuta @benvenidos.

Costruire un qualcosa comporta spendere dei soldi. Se quel "qualcosa" serve per la comunità mi sembra abbastanza giusto che sia la comunità a pagarla. Se chi costruisce è un privato non mi sembra poi così fuori dal mondo se ci guadagni sopra, diversamente non vedo per quale motivo uno lo faccia (per la gloria ? .... non credo).

Prima era lo stato che commissionava la realizzazioni delle centrali e, grazie al monopolio, ribaltava i costi sulle bollette per ritornare dell'investimento (magari in parte e non del tutto).

Ora il monopolio non c'è più e anzichè, lo stato, commissionare qualcosa preferisce tirare solo fuori i soldi (un pò alla volta così gli costa di meno o ha quell'impressione) e lasciare al privato smazzarsi il problema (vedi mini eolico piuttosto che impianti "casalinghi" oltre agli impianti di grandi dimensioni di energia alternativa piuttosto che impianti tradizionali), ovviamente i soldi lo stato li prende sempre dai cittadini. Sono scelte politiche, nel bene e nel male. Personalmente non la condivido come filosofia perchè è più costosa (basta vedere cosa costa 1kW fotovoltaico prodotto da un impianto da 3kW e lo stesso kW prodotto da un impianto da 1MW) ma posso capirne l'impianto concettuale e le motivazioni che probabilmente ci sono dietro.

Dove ci sono i soldi c'è chi li vuole guadagnare senza averne diritto ..... e non è non costruendo che si risolve il problema, lo si risolve combattendo tutto quello che non è "lecito".

E questo è una cosa ......

Però non ho ancora capito come vi poniate davanti al concetto delle energie rinnovabili ..... è per voi una moda ? .... un inutile dispendio di denaro ? ..... è un problema di procedure ? ..... mentalità ? o cosa ? .... servono ? non servono ?

Ciao :), Gianluca
 
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