Erbe spontanee commestibili/non commestibili-confronto-

Non mi intendo assolutamente di flora, ma girando spesso per boschi e monti con la mia MTB ho sempre covato il desiderio di saper riconoscere qualche comune erba spontanea commestibile per raccoglierla ed usarla al momento o da portare a casa in piccoli mazzetti.

Consultando alcune risorse online o anche app quali Pl@nNet, ho notato che vi sono molte piante che si somigliano enormemente.

Un esempio è il Tarassaco (Dente di Leone). Sembra una pianta così facile da riconoscere, ma le erbe che somigliano a questo sono diverse:
"Hypochaeris radicata, Taraxacum officinale, Taraxacum campylodes G.E.Haglund, Sonchus tenerrimus, Crepis foetida, Leontodon hispidus, Crepis sancta, Picris hieracioides, Taraxacum mattmarkense Soest, Crepis capillaris, Sonchus oleraceus, Reichardia picroides, Crepis vescicaria, Sonchus asper, Crepis setosa Haller, Hypochaeris glabra, Sonchus maritimus, Centaurea solstitialis, Scorzoneroides autumnalis, Helminthotheca echioides, Sonchus arvensis, Taraxacum dissectum, Urospermum picroides, Leotodon saxatilis" (la lista continua con altre 5 o 6 che vi risparmio).

Se provate a cercare le immagini delle piante sopra elencate, scoprirete somiglianze evidenti con il Tarassaco classico commestibile, addirittura molte sembrano identiche!
Però... solo poche di questa lista sono commestibili.

Il problema che mi pongo è quindi come riconoscere la specie commestibile da una simile non commestibile?
Esiste un manuale che mostra chiaramente come identificare l'erba commestibile e scartare quelle SIMILI non commestibili?
Per i funghi esistono, ma sulle piante non saprei...
 
Io non me ne intendo per nulla ma credo che esistano.. Però ricordo il film "into the wild" dove il protagonista, che aveva un libro di botanica, è morto perché aveva sbagliato nel riconoscere due piante molto simili, una commestibile, l'altra velenosa...
 
U

Utente 24852

Guest
L'unica maniera é seguire dei corsi, perché come sempre e per tutto non basta qualche settimana di studi, corsi e un bel pezzo di carta per diventare competente, quindi più riesci a fare e meglio é. Con costanza, coerenza e serietà. Ancora meglio seguire persone competenti, interessarsi profondamente all'argomento. Solo sulla base teorica gli eventuali rischi sussistono, in quanto bisogna vedere e toccare con i propri occhi e le proprie mani, seguiti da chì ti fà conoscere e distinguere le giuste cose. Nella realtà le cose sono spesso differenti da ciò che si trova sul miglior manuale. Il clima, l'ambiente, zona, ecc... possono far variare l'aspetto della medesima pianta. Senza contare che chì é competente di quelle cose nelle zone che frequenti, ti saprà anche indicare il modo d'uso, sia alimentare che medicinale. Che potrebbe essere in alcuni casi importante per non incorrere in problemi più o meno gravi.

Non parliamo dei funghi... senza cadere dell'esagerazione come spesso accade, non é assolutamente consigliato basarsi su manuali e apprendimento "privato" per raccoglierli e mangiarli. Sempre affidarsi ad esperti, che non significa "professori" & Co.

Come dicevo sopra... dei corsi seri o ancora meglio stare a contatto, stretto contatto e costante, con gli anziani o persone che comunque hanno campato utilizzando varie risorse naturali e il meglio che puoi fare e trovare. Mille mila storielle scientifiche non servono a nulla... la conoscenza pratica e l'esperienza di certe persone invece ti possono rendere "super indipendente e autonomo" per quanto riguarda le risorse naturali in natura, selvatiche. Quindi competente veramente e nella realtà pratica.

Io per quanto riguarda il Tarassaco sono fortunato... nonostante ne abbiamo diviersi tipi che si assomigliano... tutti sono commestibili ;) Chì più amaro, chì più insipido... ma commestibili.

Buona esplorazione ;) e non demordere, se ti interessano le attività di vita in natura... sapersi procacciare il cibo e sfruttare le risorse é fondamentale... spesso ci si concentra sul conoscere tecniche di taglio, utilizzo di arnesi, costruzioni, materiali per sentirsi "competenti" del saper vivere nel bosco... ma ci si dimentica che senza "benzina" tutte le altre abilità fanno presto una brutta fine ;)

Senza contare che essere consapevoli di non aver bisogno di altre persone, denaro, ecc per avere del cibo, ottimo, in tavola ti alleggerisce lo stress durante la vita quotidiana in natura, al lavoro sotto padrone ;)

L'unica cosa che ti consiglio e quella di non voler strafare, nel senso che non serve conoscere mille mila cose... basta concentrarsi sulle risorse maggiormente presenti, più riconoscibili e farlo per bene.
 
Certo, condiviso il tuo discorso.
Mi piacerebbe però trovare un libro/manuale che possa far vedere chiaramente una cosa simile:

"Ecco la pianta XXX, puoi mangiarla e si riconosce da questo e da questo e da questo. Stai attento però che è molto simile alla pianta YYY che invece è tossica. La differenza tra le due è minima, devi quindi stare attento a questi sottili fili al di sotto bla bla bla........."

Ecco, qualcosa di simile :)
Caspita per i funghi ci sono (ma non mi inteessano questi), possibile che per le erbe non vi siano?
 
non ti affidare solo ai libri... per quanto ben fatti non possono tenere conto di tutte le specie presenti sul territorio e le situazioni ambientali e non sai comunque quanto siano aggiornati

devi frequentare gente del posto che conosce le specie locali
 
Sì certo, resta il punto che per i funghi esistono pubblicazioni impostate nel modo che ho spiegato sopra, ma sulle erbe non le ho ancora trovate.
Ne conoscete qualcuna?
 
Grazie ad entrambi, ma non sono le pubblicazioni che cerco.
Di erbari se ne trovano a tonnellate, io cerco qualcosa di diverso (l'ho spiegato sopra...)
 
Grazie ad entrambi, ma non sono le pubblicazioni che cerco.
Di erbari se ne trovano a tonnellate, io cerco qualcosa di diverso (l'ho spiegato sopra...)
Un manuale sulle erbe spontanee e officinali comunque spiega quello che chiedi, mostra foto e ti dà indicazioni generali sulla pianta e i suoi usi, non è che ci sia tanto di diverso in giro (che io sappia).
Un manuale tascabile che potresti portare nei tuoi giri e che è scritto, secondo me, in maniera chiara e godibile è cibo gratuito, della collin gem.
Altrimenti vai sui generici, dai quelli smilzi a veri tomi.
Alcuni dei miei
IMG_20180508_200343.jpg
 
Il problema che mi pongo è quindi come riconoscere la specie commestibile da una simile non commestibile?
Esiste un manuale che mostra chiaramente come identificare l'erba commestibile e scartare quelle SIMILI non commestibili?
Per i funghi esistono, ma sulle piante non saprei...

Veeg, conosco questi:
1) Compendio Flora Italiana - Manuale
a cura del Prof. Arcangeli Giovanni edito Loesher 1882 (très âgé; mais libre )
2) La flora d'Italia vol I (III)
a cura Prof Sandro Pignatti (pdf);
 
Purtroppo riconoscere erbe e funghi non lo si può imparare eslusivamente dai libri.

I libri sono importantissimi, per carità, ed io ne ho tanti e servono per una formazine teorica. Tuttavia la vera scuola si fa sul campo con un esperto che te li fa vedere.
 
Grazie a tutti per i contributi e le opinioni!
Sono d'accordo con voi su tutto, tuttavia mi pare di capire che manchi un tassello fondamentale nei libri.
A parte le esperienze di raccolta effettuate con guide o gente che conosce bene i luoghi, nelle pubblicazioni sulle erbe commestibili spontanee troviamo schede per ogni pianta, ma non sono mai indicate piante simili pericolose.
Nelle edizioni sulle sole commestibili non sono mai riportate le velenose, mentre negli erbari più ampi abbiamo tutte le specie, ma il manuale manca di utilità pratica immediata.

Mi spiego:
su tutti i libri possiamo imparare a riconoscere, ad esempio, la Borragine ( Borago officinalis), pianta commestibile.
Su nessun libro viene riportato che questa pianta è facilmente confondibile con la Mandragora (Atropa mandragora o Mandragora officinarum).
Certo in un erbario più ampio troveremo la scheda della Mandragora e sarà scritto che è velenosa.
Il tassello che manca è proprio l'associazione per simili, qualcosa che ti dica "attento che la Borragine è simile alla Mandragora".
Con un erbario attuale mi trovo la Borragine a pag. 25 e la Mandragora a pag. 80... quindi o conosco l'erbario a memoria o non troverò mai la similitudine tra le due piante.
Inoltre i germogli giovani della Mandragora sono simili al radicchio di montagna (Cicerbita Alpina) e anche qui se ci fosse una nota scritta si starebbe attenti.
Ma la Mandragora assomiglia anche ad una tipologia di spinaci, cosa che -forse ricorderete- ha portato recentemente all'immissione sul mercato di confezioni di spinaci surgelati contaminati da Mandragora, con diversi casi di famiglie intossicate e ritiri dei prodotti dagli scaffali.

Capite quindi cosa intendo per utilità pratica?

Vi faccio altri esempi:
il Veratro scambiato per Genziana, l'Aconito al posto del Radicchio Selvatico o della Cicutaria Fetida.....

Anche io possiedo diversi libri sulla raccolta delle piante commestibili, ma queste informazioni NON sono MAI riportate e credo sia un ERRORE enorme.
 
di per se, basterebbero delle buone basi di botanica. il mio consiglio? contatta qualche insegnante di un istituto agrario, spesso hanno le idee piu' chiare di tanti altri.

problemi (la botanica e' uno dei miei incubi peggiori):

1)variabilita' biologica e fenologica: piante della stessa specie cresciute in condizioni diverse possono sembrare molto lontane tra loro, piante di specie diverse possono sembrare simili (colchico!)

2)anche se identificata correttamente, piante commestibili solo parzialmente, con altre parti velenose (succede spesso che la gente pensi "il frutto e' commestibile, mi faccio un infuso o la grappa con le foglie", o anche solo bruci certi legni, e finisca al pronto soccorso")

per inciso, questo metodo e' stato usato nel 1800 da contadini della mia zona per eliminare senza tante tracce un po' di soldati

3)micosi, batteriosi o altre infezioni della pianta, non sempre visibili. la pianta potrebbe sembrare la piu' sana del mondo, ma essere portatrice di qualcosa che non va bene

sarebbe la causa di quel che e' successo a salem

https://en.wikipedia.org/wiki/Salem_witch_trials#Medical_theories_about_the_reported_afflictions
 
Grazie a tutti per i contributi e le opinioni!
Sono d'accordo con voi su tutto, tuttavia mi pare di capire che manchi un tassello fondamentale nei libri.
A parte le esperienze di raccolta effettuate con guide o gente che conosce bene i luoghi, nelle pubblicazioni sulle erbe commestibili spontanee troviamo schede per ogni pianta, ma non sono mai indicate piante simili pericolose.
Nelle edizioni sulle sole commestibili non sono mai riportate le velenose, mentre negli erbari più ampi abbiamo tutte le specie, ma il manuale manca di utilità pratica immediata.

Mi spiego:
su tutti i libri possiamo imparare a riconoscere, ad esempio, la Borragine ( Borago officinalis), pianta commestibile.
Su nessun libro viene riportato che questa pianta è facilmente confondibile con la Mandragora (Atropa mandragora o Mandragora officinarum).
Certo in un erbario più ampio troveremo la scheda della Mandragora e sarà scritto che è velenosa.
Il tassello che manca è proprio l'associazione per simili, qualcosa che ti dica "attento che la Borragine è simile alla Mandragora".
Con un erbario attuale mi trovo la Borragine a pag. 25 e la Mandragora a pag. 80... quindi o conosco l'erbario a memoria o non troverò mai la similitudine tra le due piante.
Inoltre i germogli giovani della Mandragora sono simili al radicchio di montagna (Cicerbita Alpina) e anche qui se ci fosse una nota scritta si starebbe attenti.
Ma la Mandragora assomiglia anche ad una tipologia di spinaci, cosa che -forse ricorderete- ha portato recentemente all'immissione sul mercato di confezioni di spinaci surgelati contaminati da Mandragora, con diversi casi di famiglie intossicate e ritiri dei prodotti dagli scaffali.

Capite quindi cosa intendo per utilità pratica?

Vi faccio altri esempi:
il Veratro scambiato per Genziana, l'Aconito al posto del Radicchio Selvatico o della Cicutaria Fetida.....

Anche io possiedo diversi libri sulla raccolta delle piante commestibili, ma queste informazioni NON sono MAI riportate e credo sia un ERRORE enorme.

Chiaro il tuo concetto, ora.

Parli della necessità di un manuale che indichi e affianchi specie commestibili e specie velenose le quali siano accumunate da una forte somiglianza morfologica.
 
U

Utente 24852

Guest
Grazie a tutti per i contributi e le opinioni!
Sono d'accordo con voi su tutto, tuttavia mi pare di capire che manchi un tassello fondamentale nei libri.
A parte le esperienze di raccolta effettuate con guide o gente che conosce bene i luoghi, nelle pubblicazioni sulle erbe commestibili spontanee troviamo schede per ogni pianta, ma non sono mai indicate piante simili pericolose.
Nelle edizioni sulle sole commestibili non sono mai riportate le velenose, mentre negli erbari più ampi abbiamo tutte le specie, ma il manuale manca di utilità pratica immediata.

Mi spiego:
su tutti i libri possiamo imparare a riconoscere, ad esempio, la Borragine ( Borago officinalis), pianta commestibile.
Su nessun libro viene riportato che questa pianta è facilmente confondibile con la Mandragora (Atropa mandragora o Mandragora officinarum).
Certo in un erbario più ampio troveremo la scheda della Mandragora e sarà scritto che è velenosa.
Il tassello che manca è proprio l'associazione per simili, qualcosa che ti dica "attento che la Borragine è simile alla Mandragora".
Con un erbario attuale mi trovo la Borragine a pag. 25 e la Mandragora a pag. 80... quindi o conosco l'erbario a memoria o non troverò mai la similitudine tra le due piante.
Inoltre i germogli giovani della Mandragora sono simili al radicchio di montagna (Cicerbita Alpina) e anche qui se ci fosse una nota scritta si starebbe attenti.
Ma la Mandragora assomiglia anche ad una tipologia di spinaci, cosa che -forse ricorderete- ha portato recentemente all'immissione sul mercato di confezioni di spinaci surgelati contaminati da Mandragora, con diversi casi di famiglie intossicate e ritiri dei prodotti dagli scaffali.

Capite quindi cosa intendo per utilità pratica?

Vi faccio altri esempi:
il Veratro scambiato per Genziana, l'Aconito al posto del Radicchio Selvatico o della Cicutaria Fetida.....

Anche io possiedo diversi libri sulla raccolta delle piante commestibili, ma queste informazioni NON sono MAI riportate e credo sia un ERRORE enorme.


Io ne possiedo alcuni che indicano le similitudini con altre piante, se comunque commestibili o velenose. Abitando in una zona differente dalla tua non sò se é utile dirti quali sono... perché le piante potrebbero essere differenti.

Ci sono molte piante che hanno caratteristiche distintive ben definite... per esempio l'Aglio Orsino, se non ci si fida dell'aspetto estetico... anche se é ben differente dalle altre due piante simili ma velenose (Mughetto, Colchico)... ci si può affidare al fatto che é l'unica che "odora di aglio" ;) Se raccogli nei tappeti fitti di questa pianta, sia che al suo interno non crescono quelle velenose, se é solo sui perimetri. Per farti un esempio, il quale non é detto si applichi alla tua zona. Interessarsi a quelle piante facilmente identificabili, sempre con cognizione di causa e non leggendo e basta, ti semplifica la vita. Poi dipende dalle tue ambizioni... vuoi conoscere questo argomento nella pratica perché ti può venire utile a sfamarti, per integrare, ecc... oppure perché vuoi conoscere più cose possibili?? Io punto sempre alla prima...

Ma per fare questo hai bisogno di un aiuto di qualche anziano della tua zona o comunque una persona che segue certi approcci e utilizza certe risorse.

(Tra l'altro, se un giorno verrai a farti un pernotto in natura, come si diceva, oltre a quelli sui percorsi MTB, potrei portarne alcuni di questi...)
 
Veeg,
qui ho trovato un elenco - ben 91 pag pdf - delle piante che vengono definite dall'estensòre - qualcono di avventurosamente.it - commestibili ecco. Certo la premessa è leggermente preoccupante.
Chissa chi e?
Tuttavia, se fosse una compilazione esauriente e soprattutto qualificata la fonte, potremmo annoverare tutte le altre come non commestibili; per scoprire poi se velenose o non, bisognerebbe cucinarle... :biggrin:
Cmq appena avrò l'occasione cercherò info autorevoli sull'argomento.
 
Ultima modifica:
Io ho fatto un ragionamento diverso, ossia: le piante innocue ed edibili sono molte di più di quelle che possono essere tossiche, quindi sapendo quali sono quelle da evitare assolutamente di confondere con le altre si dovrebbe stare più tranquilli.

Certo... i libri su questo argomento non bastano, ci vuole esperienza dal vivo e quindi consiglio asolutamente di affiancarsi a chi la abbia imparando da loro.

Se il ragionamento ti garba forse può quindi esserti utile questo libro ( https://www.amazon.it/Piante-tossiche-velenose-Gilberto-Bulgarelli/dp/8820345021 )
9788820345020.jpg


ce l'ho e lo trovo adeguato. Del resto avere un libro che ti raccolga le specie più comuni localmente che creano problemi aiuta se non altro a limitare le informazioni da ricordare assolutamente.

poi avevo trovato anche due risorse gratuite che secondo me sono degne di nota:

dall'orto botanico di Bergamo delle schede di piante tossiche confondibili con le eduli
dal centro antiveleni di Milano una pubblicazione PDF sulle piante velenose della flora italiana

Spero che il tutto possa essere utile a te e a chiunque altro fosse interessato all'argomento.

**************************************************************

per quel che riguarda quella raccolta con il logo di questo forum postato da @soniababu rammento che appena mi iscrissi al forum c'era ancora una discussione in cui diverse persone del forum avevano collaborato alla stesura di una raccolta di schede su piante eduli... credo che si tratti proprio di quello lì.

Non era però stata fatta una risorsa ufficiale perché qualcuno aveva paventato il rischio di accuse in caso di errate identificazioni fatte da qualcuno sulla base della pubblicazione. Del resto un libro non basta mai, bisogna avere dimestichezza con le piante dal vivo e quindi la guida di una persona che le conosca e aiuti a prestare attenzione ai segnali identificativi è secondo me sempre assolutamente indispensabile....
 
Ultima modifica:

Avventurosamente guadagna dagli acquisti idonei dei prodotti linkati.

strano che nessuno ha ancora parlato d tecniche di sopravvivenza che permettano di fare ciò che l'utente chiede

bhè un sistema cè ma è piuttosto lungo

se cerchi sul manuale di sopravvivenza dell'esercito americano lo trovi ma cmq il concetto è questo

prendi verie parti della pianta (foglie fiori e radici) e le sfreghi sulla pelle in punti diversi

se non succede nulla dopo quoalche ora fai la stessa cosa su una parte di pelle piu sottile e sensibile, tipo ascella o interno braccio

se ancora nulla vai con le mucose tipo le labbra

se ancora nulla vai con un microassaggio

se tt ok un assaggio piu grande e poi se nulla sei tranquillo

ma tutto il ciclo richiede circa 24 ore, non è compatibile con una escursione, al massimo con un campo di piu giorni ;)
 
sinceramente?
È un sistema non sicuro... Nelle erbe, radici, cortecce, frutti, bacche e semi, ci sono sostanze che creano problemi in piccolissime quantità, altre solo a certe altre concentrazioni e ce ne sono altre ancora che hanno effetti solo dopo un tempo più lungo, anche 5-7 giorni...

Non consiglierei a nessuno di fare simili prove a meno che non sia già sicuro al 100% di morire se non trova cibo di qualche genere...
 
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