- Parchi dell'Emilia-Romagna
-
- Parco Regionale del Corno alle Scale
Data: 05/10/2016
Regione e provincia: Emilia-Romagna
Località di partenza: Molino di Tognarino (BO)
Località di arrivo: Molino di Tognarino (BO)
Tempo di percorrenza: circa 12 ore (senza pause)
Chilometri: 36,6
Grado di difficoltà: E (EE in brevi tratti)
Descrizione delle difficoltà: tratti molto ripidi (si sale con aiuto mani su rocce) o esposti.
Periodo consigliato: Da evitare in caso di neve
Segnaletica: Presente e ben visibile
Dislivello in salita: 3160 m
Dislivello in discesa: 3160 m
Quota massima: 1944 m
Accesso stradale: Sì
Più che di un'escursione piacevole vi racconto di una sfida. Una sfida piacevolmente condivisa con un amico molto "ignorante" (in senso buono ovviamente ), perché per fare una roba simile serve essere dotati in tal senso. Sai che al ritorno sarai morto, avrai male addosso per 2 giorni, e che probabilmente già a metà strada la voglia di camminare tenderà allo zero. Però potrai dire di averlo fatto. Non solo ovviamente; i luoghi visitati, sebbene conosciuti a menadito, restano sempre una gioia per gli occhi, ed un toccasana per corpo e mente.
Purtroppo le foto da condividervi sono poche, perché poche sono state le pause, durante le quali tiravo fuori la macchina fotografica dallo zaino. Perdonate la premessa, ora passo a ciò che vi interessa davvero .
La località di partenza è un borgo di montagna, sito a circa 900m, sopra Porretta Terme (BO); 72 scalini più in su, si trova casa mia.
Partiamo alle 4.45 di mattina: vogliamo tornare prima che faccia buio. Ora però è buio pesto (ovviamente). Fortunatamente è sereno, e camminare sotto un cielo stellato dà gusto.
Il primo tratto si percorre in discesa su CAI 147a, per raggiungere Lizzano in Belvedere (circa 600m s.l.m.), ben segnalato fino alla strada. La parte di sentiero seguente si perde tra un'abitato di poche case, o forse, complice il buio, abbiamo mancato noi la segnaletica. Per andare sul sicuro, abbiamo fatto dietrofront e percorso la provinciale per pochi minuti.
Si arriva in piazza, da cui poi la segnaletica indica il percorso CAI 125 per Monte Pizzo, Monte Grande e Sboccata Bagnadori.
Per la prima cima di giornata, la salita è discretamente impegnativa; da segnalare nella seconda metà, diversi tratti EE; si tratta di passi su rocce in cui si rende necessario l'aiuto delle mani. Quasi mai però i tratti sono realmente esposti. A mio parere è stata la parte più divertente!!
Lungo l'ascesa si aprono ampi scorci panoramici su tutta la valle del Silla da una parte, e del Panaro dall'altra.
Fortunatamente, l'alba non si fa attendere:
In cima a M. Pizzo (1194m) ci sono un Bar (chiuso attualmente), un parco avventura, una vecchia seggiovia ed una bella chiesa, che per pigrizia non ho fotografato.
Si prosegue sul 125, sempre in salita discretamente ripida, fino alla cima di M. Grande (1531); si sbuca su una radura con bel vedere:
Si prosegue ancora sul 125, stavolta in discesa, fino ai Bagnadori (1274 m).
Dato che sentivamo già nostalgia della fatica, da qui con CAI 129 (prima parte condivisa con 323) siamo saliti al Monte La Nuda (1829 m); la mappa segna l'ultimo tratto EE, in realtà è solo molto ripido, non ricordo altre difficoltà.
PAUSONA!
Dopo mezz'ora ci stanchiamo di non far nulla e ci dirigiamo verso i "Balzi dell'ora", ultimo tratto del 129, che porta a Punta Sofia (la croce del Corno alle Scale, 1939 m). E' un sentiero bellissimo a mio parere, che percorre la sottile cresta tra le due cime; valutato EE, a prima vista può sembrare molto tecnico, in realtà lo definirei solo panoramico, adatto a chiunque non soffra di vertigini. Il tratto più "pericoloso" è un passaggio su un sasso piatto e spazioso ma con strapiombo a destra e sinistra.
Mi scuso con colui a cui ho scippato questa foto, ma era troppo bella (i Balzi in estate):
In cima la vista spazia dal Cimone all'Abetone, dalle Apuane al Mar Tirreno; nelle giornate più limpide si scorgono le Alpi e, secondo certa gente che ho incontrato, il gruppo del Gran Sasso.
Pranzo con vista niente male insomma:
Il cammino procede ora in discesa al Passo dello Strofinatoio (milleotto...e qualcosa) quindi Passo del Cancellino (1634 m), per CAI 00.
Sapendo che non lo rifaremo mai più, decidiamo di raggiungere anche la vetta del M. Gennaio (1812 m) e Poggio delle Ignude (1735 m); alternativamente c'è una comoda via a mezzacosta.
Da qui al rifugio Porta Franca (chiuso dall'autunno) è questione di minuti:
Va detto che non ci sono fonti certe da Lizzano sino a questo Rifugio, soprattutto in periodo di secca.
Qui ci rifocilliamo ai tavolini (mai stati così comodi).
I sentieri 5-avp e 101 che portano a Pian dello stellaio (circa 1400m, bella radura nella faggeta) sono in falsopiano, molto rilassanti, tra bei faggi:
Purtroppo il tempo scarseggiava, ed abbiamo rinunciato a malincuore ai 40m di dislivello che portano al Monte Toccacielo, prendendo invece il CAI 107, molto lungo (segnalo una fonte a metà percorso, segnata sulle mie mappe, occasionalmente in secca), che con diversi saliscendi raggiunge i boschi subito sotto la cima del Monte Piella, quindi in decisa discesa (brutta e scomoda) il paesino di Castelluccio:
2 km di strada asfaltata, e l'anello si chiude. Anzi, 2km e 72 scalini.
Altri incontri:
- Gheppio femmina
- Poiana
- Adulto di Aquila Reale (presa male purtroppo)
- Corvo imperiale
- Giovane Culbianco
- Pettirosso
- Soldo
- Daino maschio
- (qualcuno sa la specie?)
Regione e provincia: Emilia-Romagna
Località di partenza: Molino di Tognarino (BO)
Località di arrivo: Molino di Tognarino (BO)
Tempo di percorrenza: circa 12 ore (senza pause)
Chilometri: 36,6
Grado di difficoltà: E (EE in brevi tratti)
Descrizione delle difficoltà: tratti molto ripidi (si sale con aiuto mani su rocce) o esposti.
Periodo consigliato: Da evitare in caso di neve
Segnaletica: Presente e ben visibile
Dislivello in salita: 3160 m
Dislivello in discesa: 3160 m
Quota massima: 1944 m
Accesso stradale: Sì
Più che di un'escursione piacevole vi racconto di una sfida. Una sfida piacevolmente condivisa con un amico molto "ignorante" (in senso buono ovviamente ), perché per fare una roba simile serve essere dotati in tal senso. Sai che al ritorno sarai morto, avrai male addosso per 2 giorni, e che probabilmente già a metà strada la voglia di camminare tenderà allo zero. Però potrai dire di averlo fatto. Non solo ovviamente; i luoghi visitati, sebbene conosciuti a menadito, restano sempre una gioia per gli occhi, ed un toccasana per corpo e mente.
Purtroppo le foto da condividervi sono poche, perché poche sono state le pause, durante le quali tiravo fuori la macchina fotografica dallo zaino. Perdonate la premessa, ora passo a ciò che vi interessa davvero .
La località di partenza è un borgo di montagna, sito a circa 900m, sopra Porretta Terme (BO); 72 scalini più in su, si trova casa mia.
Partiamo alle 4.45 di mattina: vogliamo tornare prima che faccia buio. Ora però è buio pesto (ovviamente). Fortunatamente è sereno, e camminare sotto un cielo stellato dà gusto.
Il primo tratto si percorre in discesa su CAI 147a, per raggiungere Lizzano in Belvedere (circa 600m s.l.m.), ben segnalato fino alla strada. La parte di sentiero seguente si perde tra un'abitato di poche case, o forse, complice il buio, abbiamo mancato noi la segnaletica. Per andare sul sicuro, abbiamo fatto dietrofront e percorso la provinciale per pochi minuti.
Si arriva in piazza, da cui poi la segnaletica indica il percorso CAI 125 per Monte Pizzo, Monte Grande e Sboccata Bagnadori.
Per la prima cima di giornata, la salita è discretamente impegnativa; da segnalare nella seconda metà, diversi tratti EE; si tratta di passi su rocce in cui si rende necessario l'aiuto delle mani. Quasi mai però i tratti sono realmente esposti. A mio parere è stata la parte più divertente!!
Lungo l'ascesa si aprono ampi scorci panoramici su tutta la valle del Silla da una parte, e del Panaro dall'altra.
Fortunatamente, l'alba non si fa attendere:
In cima a M. Pizzo (1194m) ci sono un Bar (chiuso attualmente), un parco avventura, una vecchia seggiovia ed una bella chiesa, che per pigrizia non ho fotografato.
Si prosegue sul 125, sempre in salita discretamente ripida, fino alla cima di M. Grande (1531); si sbuca su una radura con bel vedere:
Si prosegue ancora sul 125, stavolta in discesa, fino ai Bagnadori (1274 m).
Dato che sentivamo già nostalgia della fatica, da qui con CAI 129 (prima parte condivisa con 323) siamo saliti al Monte La Nuda (1829 m); la mappa segna l'ultimo tratto EE, in realtà è solo molto ripido, non ricordo altre difficoltà.
PAUSONA!
Dopo mezz'ora ci stanchiamo di non far nulla e ci dirigiamo verso i "Balzi dell'ora", ultimo tratto del 129, che porta a Punta Sofia (la croce del Corno alle Scale, 1939 m). E' un sentiero bellissimo a mio parere, che percorre la sottile cresta tra le due cime; valutato EE, a prima vista può sembrare molto tecnico, in realtà lo definirei solo panoramico, adatto a chiunque non soffra di vertigini. Il tratto più "pericoloso" è un passaggio su un sasso piatto e spazioso ma con strapiombo a destra e sinistra.
Mi scuso con colui a cui ho scippato questa foto, ma era troppo bella (i Balzi in estate):
In cima la vista spazia dal Cimone all'Abetone, dalle Apuane al Mar Tirreno; nelle giornate più limpide si scorgono le Alpi e, secondo certa gente che ho incontrato, il gruppo del Gran Sasso.
Pranzo con vista niente male insomma:
Il cammino procede ora in discesa al Passo dello Strofinatoio (milleotto...e qualcosa) quindi Passo del Cancellino (1634 m), per CAI 00.
Sapendo che non lo rifaremo mai più, decidiamo di raggiungere anche la vetta del M. Gennaio (1812 m) e Poggio delle Ignude (1735 m); alternativamente c'è una comoda via a mezzacosta.
Da qui al rifugio Porta Franca (chiuso dall'autunno) è questione di minuti:
Va detto che non ci sono fonti certe da Lizzano sino a questo Rifugio, soprattutto in periodo di secca.
Qui ci rifocilliamo ai tavolini (mai stati così comodi).
I sentieri 5-avp e 101 che portano a Pian dello stellaio (circa 1400m, bella radura nella faggeta) sono in falsopiano, molto rilassanti, tra bei faggi:
Purtroppo il tempo scarseggiava, ed abbiamo rinunciato a malincuore ai 40m di dislivello che portano al Monte Toccacielo, prendendo invece il CAI 107, molto lungo (segnalo una fonte a metà percorso, segnata sulle mie mappe, occasionalmente in secca), che con diversi saliscendi raggiunge i boschi subito sotto la cima del Monte Piella, quindi in decisa discesa (brutta e scomoda) il paesino di Castelluccio:
2 km di strada asfaltata, e l'anello si chiude. Anzi, 2km e 72 scalini.
Altri incontri:
- Gheppio femmina
- Poiana
- Adulto di Aquila Reale (presa male purtroppo)
- Corvo imperiale
- Giovane Culbianco
- Pettirosso
- Soldo
- Daino maschio
- (qualcuno sa la specie?)