Resource icon

Preparazione Escursione "fuori traccia"

SemiMonade ha inserito una nuova risorsa:

Escursione "fuori traccia" - Consigli e avvertimenti su come affrontare escursioni fuori dai sentieri in base alle mie esperienze

ESCURSIONE “FUORI TRACCIA”

Premessa:
Questo articolo è frutto di mie personalissime esperienze (maturate per lo più nella parte marchigiana degli Appennini per cui bisogna considerare eventuali differenze morfologiche da un territorio ad un altro) che ho deciso di condividere ed è destinato ad escursionisti che abbiano già percorso itinerari dichiarati "E" senza eccessive difficoltà. Preciso che io non sono una guida escursionistica né ho altri titoli riguardanti le...

Leggi di più su questa risorsa...
 
D

Derrick

Guest
Ottima guida, mi permetto di suggerire delle integrazioni:

a) portare una lampada frontale perché, come dici tu, si va lenti, ci sono imprevisti, e poi scende la notte e a quel punto, senza lampada, si è immobilizzati.

b) Evitare i fuoritraccia durante la nidificazione (marzo, aprile, maggio almeno, ci metterei anche giugno) perché si rischia di compromettere una o più nidiate.

c) Evitare i fuoritraccia durante la stagione della caccia, che in linea di massima va dalla terza domenica di settembre a fine gennaio, ma ci sono variazioni di calendario per alcune specie e ci può essere, in alcune regioni, una domenica di "preapertura" a settembre. In particolare evitarla nelle zone dove si pratica la caccia al cinghiale.

Grazie del contributo!
 
Grazie @Derrick, come ho detto sono solo le mie personali esperienze per cui sono ben accette tutte le possibili integrazioni.

Per esempio, una cosa che non ho scritto è che ritengo utile, oltre alla torcia che giustamente hai aggiunto, anche un kit per superare un'eventuale notte all'addiaccio (telo termico, scaldini chimici, cambio intimo e poncho) che porto sempre con me.

@alexmoscow73: grazie ;). Integra pure tu se lo ritieni necessario. La tua opinione è sempre ben accetta ;).
 
Buona risorsa, trovo solo che manchi qualche riferimento alla navigazione naturale; potrebbe capitare di rimanere per qualche motivo senza strumenti e quindi è necessario saper "leggere" la natura; se per imparare "l'andamento" di un bosco non ci sono regole precise se non quella di fare esperienza, quest'ultimo ci può fornire indicazioni sulla direzione da seguire ad esempio la posizione dei rami degli alberi che tendono a protendersi verso sud, la conoscenza della direzione dei venti dominanti della zona in cui ci stiamo muovendo, la posizione del sole, l'umidità del terreno sono alcune delle possibilità offerte dall'ambiente che attraversiamo e che mi vengono in mente su due piedi. C'è da dire che il discorso sarebbe lungo e che non basta un ramo orizzontale per individuare il sud ma nella navigazione naturale occorre incrociare più dati per avere un risultato più preciso possibile.
Da almeno tre anni non ho più con me carta e bussola e mi sono perso raramente o meglio, mi sono sempre ritrovato. Questo non vuol dire ovviamente che muoversi solo con le mani in tasca sia una buona idea, è solo il mio modo di andar per boschi, conviene sempre avere almeno la bussola, ma ritengo che imparare i rudimenti della navigazione naturale, ed esercitarli, sia molto importante.
 
Ti ringrazio per l'apprezzamento @Maduva e concordo con te che ogni conoscenza è una forma di ricchezza. Io però non me la sento di dare informazioni che necessitano di essere molto approfondite per non rischiare che vengano fraintese o sottovalutate. Per esempio: si sente spesso la "regola" secondo la quale "il muschio cresce sulla parte Nord degli alberi"; in realtà il muschio cresce sulla parte più fredda e umida, che in condizioni "normali" dovrebbe coincidere con il Nord, ma sono diversi i fattori che possono invertire questa "regola", basta un ruscello a sud in una valle piuttosto ombrosa e l'errore può essere totale. Anche il sole che sorge a Est e tramonta ad Ovest è vera solo nel periodo degli equinozi. Questo non vuol dire che non si possa fare una risorsa che affronti l'argomento, solo che non era l'intento della mia risorsa. Personalmente ho sempre con me cartina e bussola e mi è anche capitato di perdere la cartina, ma, come ho scritto nella risorsa, questa è basata sulle mie esperienze e io frequento un tipo di territorio che mi permette di raggiungere posti abitati in non troppe ore di cammino (direi una giornata al massimo). Per cui il problema dell'orientamento generale non mi si pone: so sempre se dopo due o tre vallate in una direzione o nell'altra trovo un abitato o una strada (ho la tendenza a imparare quasi a memoria le mappe). Il problema semmai è se posso raggiungere il paese o la strada senza impedimenti seri (salti di roccia in primis) e in questo caso mi serve sapere più dove sono su una mappa e cosa si pone tra me e la mia meta che non dove sia il Nord (di fatto la bussola la porto ma non la consulto mai, mi basta far aderire il paesaggio che mi si offre alla mappa). Il consiglio che posso, secondo la mia coscienza, aggiungere alla risorsa in caso di smarrimento di carta e bussola, se non si è sicuri di cosa ci aspetta lungo il cammino, è quello di trovare un posto ben visibile e aspettare i soccorsi. Ciò non significa ovviamente che tu non possa arricchire la risorsa con le tue conoscenze (si tratta di un wiki) o di aggiungere direttamente un'altra risorsa magari dal titolo "escursione fuori traccia avanzata" ;) (la leggerei volentieri). Grazie comunque dello spunto :).
 
Ultima modifica:
Ti ringrazio per l'apprezzamento @Maduva e concordo con te che ogni conoscenza è una forma di ricchezza. Io però non me la sento di dare informazioni che necessitano di essere molto approfondite per non rischiare che vengano fraintese o sottovalutate. Per esempio: si sente spesso la "regola" secondo la quale "il muschio cresce sulla parte Nord degli alberi"; in realtà il muschio cresce sulla parte più fredda e umida, che in condizioni "normali" dovrebbe coincidere con il Nord, ma sono diversi i fattori che possono invertire questa "regola", basta un ruscello a sud in una valle piuttosto ombrosa e l'errore può essere totale. Anche il sole che sorge a Est e tramonta ad Ovest è vera solo nel periodo degli equinozi. Questo non vuol dire che non si possa fare una risorsa che affronti l'argomento, solo che non era l'intento della mia risorsa. Personalmente ho sempre con me cartina e bussola e mi è anche capitato di perdere la cartina, ma, come ho scritto nella risorsa, questa è basata sulle mie esperienze e io frequento un tipo di territorio che mi permette di raggiungere posti abitati in non troppe ore di cammino (direi una giornata al massimo). Per cui il problema dell'orientamento generale non mi si pone: so sempre se dopo due o tre vallate in una direzione o nell'altra trovo un abitato o una strada (ho la tendenza a imparare quasi a memoria le mappe). Il problema semmai è se posso raggiungere il paese o la strada senza impedimenti seri (salti di roccia in primis) e in questo caso mi serve sapere più dove sono su una mappa e cosa si pone tra me e la mia meta che non dove sia il Nord (di fatto la bussola la porto ma non la consulto mai, mi basta far aderire il paesaggio che mi si offre alla mappa). Il consiglio che posso, secondo la mia coscienza, aggiungere alla risorsa in caso di smarrimento di carta e bussola, se non si è sicuri di cosa ci aspetta lungo il cammino, è quello di trovare un posto ben visibile e aspettare i soccorsi. Ciò non significa ovviamente che tu non possa arricchire la risorsa con le tue conoscenze (si tratta di un wiki) o di aggiungere direttamente un'altra risorsa magari dal titolo "escursione fuori traccia avanzata" ;) (la leggerei volentieri). Grazie comunque dello spunto :).
Certo sono argomenti da prendere con le molle per la loro delicatezza e come scrivevo nella navigazione naturale non si può mai dare per scontata l'indicazione di un solo elemento per determinare la propria direzione di marcia ma occorre incrociare numerosi dati per ridurre al minimo le possibilità di errore.
Un ramo dritto può indicare il sud, ma ci sono tantissime variabili, il grado di umidità può indicare il nord ma come hai ben notato anche li le possibilità di errore possono essere molte ma se -faccio un esempio- un bel faggio alto protende i rami in una certa direzione, dalla parte opposta intravediamo tracce evidenti di ristagno di umidità e magari sentiamo sulla faccia una leggera brezza tiepida che interseca quest'asse immaginario, se ci troviamo nella zona che batto io dove il Favonio che spira da Ovest è ben presente avremo già tre indicazioni che possono confermare i nostri punti cardinali e con un po di esperienza potremo trovare la direzione che ci serve, poi l'errore ci può sempre stare ovvio.
Non mi sentirei mai di suggerire di abbandonare mezzi come carta e bussola per muoversi solo utilizzando segni naturali (lo faccio io ma è una precisa scelta, come quella di non portare con me il telefono) ma come ho detto credo sia importante conoscere almeno i rudimenti della navigazione naturale così come è importante saper orientare una carta con la bussola e saperla leggere adeguatamente.
Parlando di fuori traccia (che anch'essa di per sé è un tipo di attività da approcciare con cautela, come hai ben spiegato) ho pensato di dare un'indicazione su un tipo di orientamento che può essere letto come uno strumento in più del nostro armamentario che ovviamente non ne esclude altri e che si basa sull'osservazione del dato naturale che, devo essere franco, personalmente risulta anche difficile da spiegare. Essendo autodidatta utilizzo apparentemente pochi elementi ma riesco ad orientarmi, ad esempio ritengo importante dopo aver individuato la possibile direzione trovare un punto di riferimento che mi permetta di procedere in linea retta verso la mia direzione senza rischiare di girare intorno o di seguire il declinare del bosco piuttosto che la mia linea ideale (è simile alla tecnica del falso scopo), proseguo quindi individuando un segnale evidente durante il cammino come un grosso albero secco piuttosto che una formazione rocciosa e mentre mi dirigo verso la mia tappa intermedia continuo a leggere gli elementi come la posizione del sole, ad esempio. Arrivato al punto ricomincio il gioco e via andare.
Così facendo anche trovandosi davanti ad un ostacolo imprevisto potremo comunque, aggirandolo, avere la giusta indicazione del punto da raggiungere. Una volta mi sono ritrovato davanti ad un salto di vari metri e l'ho dovuto evitare cercando un passaggio molto defilato su una parete all'apparenza ripida e lo era, ma una pista di animali passava su una comoda cengia invisibile da lontano; aggirato l'ostacolo il mio "traguardo" ha fatto si che non perdessi la direzione e che andassi poi a battere una zona già esplorata.

Detto ciò questa è proprio una bella risorsa, vediamo se qualcun altro avesse voglia di aggiungere qualcosa :)
 
Senz'altro più cose si sanno meglio è, anzi, anche la bussola non è infallibile, si può smagnetizzare o essere condizionata da agenti esterni, mentre il sole, se si conosce con precisione il suo corso, è affidabilissimo. Ad esempio: se a mezzogiorno la bussola dice che il sole sta a Nord-Est, io credo al sole (che dovrebbe trovarsi a sud), tutt'al più mi chiedo se non ho trovato una miniera di ferro :D . Ma come ho detto io non me la sento di prendermi una simile responsabilità (non penso neanche di averne le competenze). In effetti la mia risorsa era più indirizzata ai problemi che si possono trovare in un'escursione fuori traccia che non a cercare di invitare a tale attività. Ho sempre il timore che chi legge, incoraggiato da tante informazioni, sottovaluti il contesto. Ma non me la sento neanche di scoraggiare chi fosse realmente interessato e che abbia il giusto approccio. Come si dice dalle mie parti: "Come fai, fai male!!!" :D . In effetti ci sarebbe da affrontare anche il discorso "ambiente innevato" con pericolo valanghe e crepacci (molto pericolosi anche nei nevai primaverili a bassa quota se si attraversa un corso d'acqua nascosto magari da due metri di neve dura). L'argomento in effetti meriterebbe pesanti approfondimenti (dei quali sarei grato a chiunque volesse inoltrarli). A questo punto potrei cambiare il titolo della risorsa in "Escursione fuori traccia base base base" :).
 
Oh no il titolo mi pare sia appropriato anzi, credo che lo scambio di messaggi possa dare già l'idea a chi legge la risorsa e non fosse pratico della "materia" che la questione è piuttosto complessa e non va affrontata con leggerezza.
MI pare che traspaia bene il messaggio che il fuori traccia esiste e si può fare senza essere un ex membro della SAS ma che va approcciato con attenzione e per gradi, cosa che poi vale per tutte le attività outdoor invero, ma ancor più se si decide di diventare navigatori di foreste :)
 
direi che dipende anche dal bosco e dal contesto.

nei boschetti dei colli euganei, se uno non ha problemi di salute o una certa eta', e' difficile perdersi davvero. certo, se uno si impegna ci riesce, ed e' anche abbastanza pericoloso, ma se penso a dove andavamo a infilarci tra amici a 14 anni con dei bariletti di birra, e a come tornassimo sempre fuori anche se strisciando :p , direi che il pericolo e' relativo. gia' sui berici sarebbe ben peggio (nonostante le minori dimensioni sono meno antropizzati), in cansiglio o sulle alpi no comment.
 
dipende tutto dal grado di esperienza e di conoscenze, oltre che dall'area. La questione sta nel saper gestire le situazioni che si presentano o quelle che potrebbero presentarsi ed in quest'ottica è bene conoscere le caratteristiche generali dell'area in cui ci si muove come appunto venti, reperibilità idrica -le zone alpine dove mi muovo io ad esempio sono piuttosto ricche di acqua, mentre la zona appenninica d'origine di mio nonno è veramente avara di questa risorsa e le volte che ho girato da quelle parti sono stato contento di averne preventivamente portato con me una bella scorta- orografia, ecc..., ma altresì è necessario avere delle conoscenze commisurate all'area che si è deciso di esplorare; in quest'ottica conviene cominciare a muoversi nei boschetti vicino casa -se ci sono, ovvio- sperimentando i rudimenti delle tecniche boschive dall'orientamento (con strumenti e naturale), utilizzo degli strumenti da taglio, logistica del bivacco (spesso sottovalutata ma fondamentale), nodi (altra branca meno battuta di altre ma molto importante)... e via andare fino all'arrivare a creare la giusta sinergia di tecniche che permetteranno di muoversi in ambiente con il giusto grado di confidenza, sicurezza ed attenzione ai particolari.
 
Molto intetessante.
Concordo con molti dei consigli.
Anche io per le escursioni più impegnative studio e imparo quasi a memoria le mappe, la bussola la porto ma la uso poco, dopo quasi 20 anni per mare col sole mi gestisco abbastanza bene e il nord lo trovo.

Nelle attrezzature consigliate aggiungerei gli occhiali, non roba hi tech, io uso ormai da anni quelli antiinfortunistica scuri e chiari. Costano poco e se si graffiano o meglio quando si graffiano li cambio con 5-7€.
Per il fuori traccia ritengo siano obbligatori.
 
Molto intetessante.
Concordo con molti dei consigli.
Anche io per le escursioni più impegnative studio e imparo quasi a memoria le mappe, la bussola la porto ma la uso poco, dopo quasi 20 anni per mare col sole mi gestisco abbastanza bene e il nord lo trovo.

Nelle attrezzature consigliate aggiungerei gli occhiali, non roba hi tech, io uso ormai da anni quelli antiinfortunistica scuri e chiari. Costano poco e se si graffiano o meglio quando si graffiano li cambio con 5-7€.
Per il fuori traccia ritengo siano obbligatori.

ottimo spunto. quando vado a pescare, specie di notte, uso spesso occhiali da officina, e a volte anche quando pedalo. non serve pensare a chissa' cosa, mi hanno risparmiato tantissimi insetti in un occhio, che quando sei su una bici carica di attrezzature possono essere un incontro molto spiacevole...
 
interessante thread. aggiungerei qualche mio piccolo contributo.
portare con se:
- sempre appeso al collo un fischietto dal suono molto potente. serve a farsi sentire cone nessun pavarotti potrebbe fare.
- una coperta isotermica. occupa poco spazio e si presta a svariati utilizzi oltre al proteggere dall'eccessivo caldo/freddo
- sacchetto con frutta secca. uvetta, pinoli, noci ed altre amenità. poco spazio e grande valore nutrizionale in rapporto al peso.
- un GPS degno di tale nome con batterie (cariche) di scorta. attivare il tracciamento del percorso al momento della partenza. alla peggio si può sempre fare il percorso inverso.
- un ferro tagliente full tang (nel forum se ne è parlato a iosa quindi sapete se ed a cosa può servirvi)
- un firesteel ed un contenitore stagno con esca valida. se restate bloccati la notte un fuocherello fa la differenza.
- una borraccia da almeno un litro (l'acqua non basta mai)
se continuo sconfino nel survival vero e proprio, quindi tralascio cordini, fil di ferro ed altre amenità.
 
Alto Basso