Data: 1 \ 4 \ 2012
Regione e provincia: Veneto - Verona e Vicenza
Località di partenza: Rifugio Revolto (1336 m)
Località di arrivo: Doveva essere Cima Carega (2259 m) ma per una serie di "sfortunati eventi" sopratutto metereologici l'arrivo è stato Rifugio Scalorbi (1763 m)
Tempo di percorrenza:2h 30m andata e 2h 15m ritorno a Rif. Revolto.
Grado di difficoltà: E
Descrizione delle difficoltà: Difficoltà medie nella prima parte, ma con l'avvento delle avverse condizioni meteo e della neve rimasta sicuramente la seconda parte dell' escursione ha presentato delle difficoltà EE.
Periodo consigliato: Da primavera a autunno.
Segnaletica: Ottima.
Dislivello: 800m
Quota massima raggiunta: intorno ai 2000 m tra Rif. Scalorbi e Rif. Fraccaroli.
Partenza in mattinata da Rifugio Revolto (1336 m) con tempo soleggiato e visibilità ottima, saliamo per il sentiero che si inerpica piuttosto ripidamente nel bosco, poi porta sulla parete sinistra della vallata e da lì al Rifugio Pertica (1530 m) e da qui cominciamo a notare i primi segni di un rapido cambiamento del tempo, una nuvola (così sembrava all'inizio) stava lentamente venendoci incontro dalla vallata e si stava "arrampicando" nel monte a destra il Plische (1991 m). Non preoccupati o meglio dire fiduciosi del tempo in cambiamento, dopo una breve sosta al Rif. Pertica continuiamo la salita con il sentiero che passa a destra della celebre ferrata Biasin, e si inoltra nel Massiccio del Carega; la salita procedeva bene se non fosse stato per l'aria molto forte che si percepiva, si poteva notare, arrivati a una galleria naturale lungo il percorso, un gruppo grigio di nuvole che si arroccavano lungo la vallata che venivano verso di noi e non avevano certo l'aria promettente. Tuttavia abbiamo deciso di continuare per il sentiero che oramai si inoltrava nel panorama di Pini Mughi e ciotoli classico di quell'altitudine; dopo un bel po di cammino, arriviamo nei pressi del Rifugio Scalorbi con delle condizioni meteo a dir poco pessime: le nuvole ci avevano investito trattendo la vallata in una morsa di freddo, umidità e visibilità pessima, basti pensare che si riusciva a vedere al massimo a 10 m causa una fittissima nebbia provocata dalla nuvola. Dopo una brevissima sosta seduti sui ciotoli riparandosi coi Pini Mughi abbiamo deciso che nonostante le avverse condizioni meteorologiche provavamo lo stesso a raggiungere Cima Carega passando per il sentiero Europeo 5 (E5); salendo dal sentiero, le condizioni meteo peggioravano a vista d'occhio: nuove coltri nuvolose ci investono riducendo la visibilità a 6-7 metri. Proseguiamo fin che il sentiero non si inerpica in una salita completamente coperta di neve ghiacciata, la quale sarebbe stato possibile superarla solo in condizioni di bel tempo o con l'uso dei ramponi, noi, non avendo portato i ramponi perchè credevamo non ce ne fosse bisogno, abbiamo cercato di proseguire uscendo dal sentiero Europeo 5 e cercare di aggirare l'ostacolo, con il risultato che disorientati dalla fittissima nebbia ci stavamo per perdere. Ritrovato subito dopo il sentiero, abbiamo deciso di scendere di ritorno al Rifugio Scalorbi e non proseguire per la Cima Carega ritenendo la salita pericolosa viste le avverse condizioni meteo. Arrivati al rifugio coperto in una coltre nebbiosa, abbiamo deciso di scendere di ritorno al Rif. Pertica; così abbiamo fatto e, arrivati al rifugio con un po' meno nebbia ci siamo "rintantati" dentro al caldo delle due stufe a legna e abbiamo pranzato. Ironia della sorte usciti dal rifugio il tempo era splendido anche se soffiava un'aria gelida, così ritenendo ormai impossibile riprovare il raggiungimento della vetta per mancanza di tempo abbiamo visitato l'attacco delle ferrate Biasin e Angelo Pojesi vicine al rifugio. Successivamente ci siamo incamminati sferzati da un vento molto forte per il ritorno, ovviamente dopo aver giurato che la prossima volta raggiungeremo la vetta.
Ecco alcune foto:(Scusate la qualità orribile, ma sono fatte da cellulare )
Da notare: gli attacchi delle ferrate Biasin e Pojesi, la scarsissima visibilità e il poster del Rifugio Pertica con l'autografo in pennarello di Alexander Huber!!
Regione e provincia: Veneto - Verona e Vicenza
Località di partenza: Rifugio Revolto (1336 m)
Località di arrivo: Doveva essere Cima Carega (2259 m) ma per una serie di "sfortunati eventi" sopratutto metereologici l'arrivo è stato Rifugio Scalorbi (1763 m)
Tempo di percorrenza:2h 30m andata e 2h 15m ritorno a Rif. Revolto.
Grado di difficoltà: E
Descrizione delle difficoltà: Difficoltà medie nella prima parte, ma con l'avvento delle avverse condizioni meteo e della neve rimasta sicuramente la seconda parte dell' escursione ha presentato delle difficoltà EE.
Periodo consigliato: Da primavera a autunno.
Segnaletica: Ottima.
Dislivello: 800m
Quota massima raggiunta: intorno ai 2000 m tra Rif. Scalorbi e Rif. Fraccaroli.
Partenza in mattinata da Rifugio Revolto (1336 m) con tempo soleggiato e visibilità ottima, saliamo per il sentiero che si inerpica piuttosto ripidamente nel bosco, poi porta sulla parete sinistra della vallata e da lì al Rifugio Pertica (1530 m) e da qui cominciamo a notare i primi segni di un rapido cambiamento del tempo, una nuvola (così sembrava all'inizio) stava lentamente venendoci incontro dalla vallata e si stava "arrampicando" nel monte a destra il Plische (1991 m). Non preoccupati o meglio dire fiduciosi del tempo in cambiamento, dopo una breve sosta al Rif. Pertica continuiamo la salita con il sentiero che passa a destra della celebre ferrata Biasin, e si inoltra nel Massiccio del Carega; la salita procedeva bene se non fosse stato per l'aria molto forte che si percepiva, si poteva notare, arrivati a una galleria naturale lungo il percorso, un gruppo grigio di nuvole che si arroccavano lungo la vallata che venivano verso di noi e non avevano certo l'aria promettente. Tuttavia abbiamo deciso di continuare per il sentiero che oramai si inoltrava nel panorama di Pini Mughi e ciotoli classico di quell'altitudine; dopo un bel po di cammino, arriviamo nei pressi del Rifugio Scalorbi con delle condizioni meteo a dir poco pessime: le nuvole ci avevano investito trattendo la vallata in una morsa di freddo, umidità e visibilità pessima, basti pensare che si riusciva a vedere al massimo a 10 m causa una fittissima nebbia provocata dalla nuvola. Dopo una brevissima sosta seduti sui ciotoli riparandosi coi Pini Mughi abbiamo deciso che nonostante le avverse condizioni meteorologiche provavamo lo stesso a raggiungere Cima Carega passando per il sentiero Europeo 5 (E5); salendo dal sentiero, le condizioni meteo peggioravano a vista d'occhio: nuove coltri nuvolose ci investono riducendo la visibilità a 6-7 metri. Proseguiamo fin che il sentiero non si inerpica in una salita completamente coperta di neve ghiacciata, la quale sarebbe stato possibile superarla solo in condizioni di bel tempo o con l'uso dei ramponi, noi, non avendo portato i ramponi perchè credevamo non ce ne fosse bisogno, abbiamo cercato di proseguire uscendo dal sentiero Europeo 5 e cercare di aggirare l'ostacolo, con il risultato che disorientati dalla fittissima nebbia ci stavamo per perdere. Ritrovato subito dopo il sentiero, abbiamo deciso di scendere di ritorno al Rifugio Scalorbi e non proseguire per la Cima Carega ritenendo la salita pericolosa viste le avverse condizioni meteo. Arrivati al rifugio coperto in una coltre nebbiosa, abbiamo deciso di scendere di ritorno al Rif. Pertica; così abbiamo fatto e, arrivati al rifugio con un po' meno nebbia ci siamo "rintantati" dentro al caldo delle due stufe a legna e abbiamo pranzato. Ironia della sorte usciti dal rifugio il tempo era splendido anche se soffiava un'aria gelida, così ritenendo ormai impossibile riprovare il raggiungimento della vetta per mancanza di tempo abbiamo visitato l'attacco delle ferrate Biasin e Angelo Pojesi vicine al rifugio. Successivamente ci siamo incamminati sferzati da un vento molto forte per il ritorno, ovviamente dopo aver giurato che la prossima volta raggiungeremo la vetta.
Ecco alcune foto:(Scusate la qualità orribile, ma sono fatte da cellulare )
Da notare: gli attacchi delle ferrate Biasin e Pojesi, la scarsissima visibilità e il poster del Rifugio Pertica con l'autografo in pennarello di Alexander Huber!!
Allegati
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