Ciao, ho bisogno di tutti i consigli utili che potete darmi, poiché le ho provate tutte. Vi espongo di seguito i miei problemi e la mia situazione, sarà un po’ lunga ma devo farlo perché il quadro è un po’ complesso.
Inizio con il dire che ho 35 anni e pratico escursionismo in solitaria da circa 5-6 anni, con una media di 40-45 escursioni all’anno se la stagione è buona, meteo permettendo. Non faccio ferrate ne arrampicate, ma solo lunghe camminate su vie normali. Purtroppo l’anno scorso mi è capitato un problema ad un ginocchio e da allora le cose sono peggiorate. Come di consueto per le vacanze estive, ad agosto ho effettuato un po’ di escursioni, una delle quali (la più lunga mai fatta ) mi ha completamente sfinito. Era la salita al Piz de Lavarella, montagna indimenticabile, la più bella escursione mai fatta, 1300 metri di dislivello e 18 km.
Comunque sia completata l’escursione il giorno dopo mi sono riposato, e poi ho ricominciato con escursioni più piccole, da 600/700 metri di dislivello. Ho concluso così serenamente e con soddisfazione la mia prima settimana di montagna. Con la seconda settimana, il meteo era favorevole, giornate serene e calde, così ne ho approfittato per salire finalmente alla mia montagna dei sogni, che studiavo da due anni, la Tofana di Rozes nelle Dolomiti Ampezzane. Come al solito per escursioni di questa portata sono partito all’alba, visto che ho un passo decisamente lento e utilizzo molto del mio tempo per fotografare. Durante la salita, dal Rifugio Giussani in poi, ho cominciato ad avere giramenti di testa, così ho dovuto fermarmi più e più volte per parecchi minuti, poiché temevo fosse il cosiddetto mal di montagna, in quanto la salita era ripida e si copriva un dislivello notevole in poco tempo. Sono arrivato quindi in cima e ho passato un po’ di tempo a godermi il paesaggio.
Di ritorno sono sceso come al solito, e vedendo un gruppetto di persone scendere con molta cautela mi sono sentito tronfio nel poter scendere con scioltezza la ripida discesa. Arrivato ahimè al parcheggio ho accusato un forte dolore interno, nella parte laterale (esterna per intendere) del ginocchio destro, tantè che arrivato a casa a fatica facevo le scale. Li per lì pensavo a stanchezza, e con una giornata di riposo il dolore si mitigò un po’. Ero titubante se fare altre escursioni o lasciar stare, tuttavia il meteo dava 3 giorni splendidi e poi brutto, così il demone della montagna ha preso il sopravento e ho pensato che mi sarei riposato quando sarebbe stato brutto . Sono andato quindi al Piz Boè, dal Passo Sella, e durante la salita sentivo sempre quel dolore, che poi è esploso durante la discesa, tantè che l’ultimo tratto, dalla Forcella al passo, ho dovuto prendere due analgesici e arrancare zoppicando con i bastoncini . Il giorno dopo feci una piccola escursioncina, (100 metri di dislivello appena) al Petorgnon. Ho passato i successivi 3 giorni a riposo, e poi finite le vacane sono rientrato a casa, dove però ho fatto un lavoro in ginocchio, e da lì la cosa ha peggiorato decisamente. Nei tre giorni successivi al rientro ho avuto sempre più difficoltà a camminare con il ginocchio destro, finché non si gonfiò parecchio e diventò molto dolorante appoggiarci il peso sopra, così la mattina del 4° giorno sono andato in ospedale. Mi hanno fatto i raggi e fortunatamente non era emersa nessuna frattura, ma avevo una tendinite acuta, e delle ecchimosi su entrambe le ginocchia. Temevano una lesione meniscale così mi hanno prescritto riposo, antinfiammatori, una cardio aspirina per evitare trombi, crioterapia, uso di stampelle e una ginocchiera immobilizzante (che non ho mai usato in quanto mi bloccava completamente ). Effettuata la risonanza non sono emersi lesioni meniscali, legamentose o cartilaginee, tuttavia c’era un vasto edema della spongia nell’emipiatto tibiale laterale, dovuto probabilmente a sovraccarico. L’ortopedico mi ha consigliato quindi ancora crioterapia, antinfiammatori e magnetoterapia. Ho usato quindi le stampelle per poco più di un mesetto, e avendo dolore solo nel ginocchio destro riuscivo a fare tranquillamente le faccende domestiche con cautela.
Dopo 3 settimane però, da quando sono stato in ospedale la prima volta, ho accusato un fortissimo dolore al polpaccio, tantè che pensavo ad un trombo . Sono stato dall’ortopedico e abbiamo appurato che era la sciatica che aveva contratto il muscolo del polpaccio. Premetto che non è la prima volta che soffro di sciatica, il primo evento risale a 5 anni prima quando ho avuto due piccole ernie ai soliti due dischi finali, che poi sono passate con il movimento, con il trekking soprattutto. Ho passato quindi un mese a combattere tra il ginocchio che non potevo usarlo e la sciatica con cui non mi permetteva di sedere o stare sdraiato troppo a lungo . Avevo nevralgie lungo tutto il percorso del nervo, sentivo i muscoli vibrare da soli. Ho comprato un cuscino per sciatalgie e ho cambiato sedia, con una ortopedica specifica, ma miglioramenti pochissimi. Ho cominciato quindi, su proposta del dottore, una serie di punture infiltranti alla schiena, ben 13 ne feci e finalmente la sciatalgia alla gamba destra se ne sparì…. Hiuhuuu! Ma i festeggiamenti furono brevi, in quanto si ripresentò questa volta sulla gamba sinistra ! Mi riproposero altre punture, ma ne avevo fin troppo di farmi bucare, soffro terribilmente, anche quando faccio gli esami del sangue, quindi immaginate quanto ho sopportato con quelle punturacce . Così abbiamo optato per un approccio diverso, ossia fisioterapia e massaggi. Ho avuto dei benefici con la fisioterapia, ho acquistato molta elasticità perduta da anni, anche prima di questi eventi. Pensate che non potevo più stare di lato per più di 15 minuti senza accusare dolori lombari, che poi ho scoperto essere muscolari e basta. I muscoli dietro erano talmente arretrati e contratti che non riuscivo a fare piegamenti in avanti oltre le ginocchia. Il fisioterapista ha constatato questa criticità muscolari, dovuta anche dal fatto che dopo il problema al ginocchio non ho fatto alcun movimento.
Okay fino a qui pensavo che le cose non potessero peggiorare, ma mi sbagliavo . Dopo un mesetto che combattevo con la sciatalgia, che pensavamo a delle ernie per via dell’insistenza e dei dolori causati, un bel giorno ho sentito un dolore crescente e lancinante nel torace. Pensavo fosse un nervo intercostale, ma poi è aumentato con la respirazione e quando stavo sdraiato, tantè che non potevo stare più disteso a letto, e si presentava anche in piedi. Ho passato i tre giorni peggiori della mia vita , tre giorni doloranti e due notti insonne, combattendo tra ginocchio destro con questo problema, sciatalgia che non mi permetteva di sedere e questo nuovo dolore crescente. Mi hanno portato in ospedale e hanno constatato dopo un’eco e una lastra che avevo una pleurite destra. Ho fatto un mese di antibiotici, una forte botta di antinfiammatori e una settimana di cortisone. Mi sono lasciato finalmente alle spalle la pleurite, mentre il ginocchio pian piano migliorava. Rimaneva la sciatalgia maledetta che peggiorava. Ho provato la plantologia, con esame baropodometrico e suolette proattive, per migliorare il carico plantare e fisioterapia tutti i giorni. Ho provato poi con le scosse sui bicipiti e poi sono passato ai quadricipiti, ma abbiamo esagerato e ho fatto borsite, tendinite rotulea, femore rotulea e dell’anca su tutte e due le gambe . Ho passato quindi mesi e mesi a tentare di rimettermi in sesto, ma i progressi sono sempre stati vanificati da qualche cosa che compare dopo. Tra l’altro poi ho avuto dei problemi alla vista, che mai avevo avuto prima : ho cominciato con delle miodeospie e mi hanno trovato alcune lesioni retiniche che abbiamo preventivamente sistemato con un intervento laser. Dopo un mesetto però ho avuto una cefalea con aurea che devo ancora approfondire perché recente . Da mesi ormai cerco di tenermi attivo, e faccio ogni giorno se possibile circa 1h / 1h e 30 di tapis roulant in salita per tenere a bada la sciatalgia, e poi circa 40/60 minuti tra stretching ed esercizi quali alzare la gamba da supino e laterale, allungamenti della schiena. Bisogna considerare però che faccio un lavoro sedentario, passo circa 6-7 ore seduto con al massimo 30 minuti di pausa, e questo non mi aiuta soprattutto relativamente a sciatica. Sto assumendo integratori per preservare la cartilagine, più vitamine B e vitamina D, dato che ero scarso di quest’ultima ed era emerso dai raggi un po’ di trofismo osseo. Pian piano ho ripreso massa muscolare, considerando che l’avevo totalmente persa durante tutto questo nefasto periodo. Tuttavia appena faccio qualche torsione in più con le ginocchia o qualche sforzo (come recentemente cambiare una gomma) mi danno problemi i tendini rotulei e dell'anca. Su consiglio dell’ortopedico ho usato una ginocchiera FGP40, dato che era emerso una modesta instabilità rotulea dovuta probabilmente a squilibri muscolari e un accenno di lateralizzazione della patella. Per un po’ ha funzionato, e son riuscito a fare qualche bella escursione, anche di 1000 metri, ma poi qualcosa è andato storto recentemente.
Mi sono accorto che la ginocchiera non tiene più, in quanto scivola giù medialmente a copre metà rotula di sbiego, invece di racchiuderla nel suo foro. Così dopo l’ultima escursione di 1000 metri che ho fatto la settimana scorsa ho riscontrato un rossore e un calore dalla rotula fin giù sul tendine, poi ha cominciato a gonfiarsi e a fare borsite. Son riuscito a fermare l’infiammazione dopo una settimana, ma l’altro giorno facendo una passeggiatina è tornato come prima. Secondo me devo sviluppare e rafforzare i muscoli bicipiti (quelli dietro) perché sono costantemente contratti per via della sciatica, tuttavia non riesco o mi è molto difficile. Per esempio l’esercizio di sollevare la gamba, se insisto troppo mi fa male il tendine quadricipite dell’anca e mi impedisce di esercitarmi . Inoltre durante l’escursione devo combattere con le contratture che la sciatica provoca. Ho fatto un sacco ma un sacco di esami: 5 raggi di cui 1 al ginocchio dx, due raggi assiali per rotula, per vedere se erano in asse, e uno costale per la pleurite; 5 risonanze magnetiche ad oggi di cui 3 al ginocchio destro per monitorare l’edema che a distanza di un anno è ancora lì come prima, 1 risonanza al ginocchio sinistro, 1 lombosacrale e 1 dorsale per vedere la situazione della colonna; esami del sangue emocromo, pferritina che avevo alta, vitamina D che ero scarso. Dal quadro di tutto, l’unica cosa un po’ seria è l’edema che però non mi dà fastidio come l’anno scorso, non emerge nulla di importante, legamenti, menischi, sui dischi ho due piccole protrusioni e un po’ di disidratazione ma null’altro che giustifichi questi dolori, come ha detto lo stesso tecnico. Ho pensato che il problema della sciatica fosse muscolare più che discale, e infatti ho avuto dei benefici nell’allungare il piriforme, ma purtroppo non posso farlo poiché richiede una torsione delle ginocchia che mi provoca un saltellamento della rotula, nel senso che per qualche giorno sento stoc stoc, come se fosse andata fuori posto, e si infiamma, quindi ho smesso di lavorarci sul piriforme .
Tutte queste cose sembrano risolvibili su carta, ma messe insieme mi bloccano. Sto pensando di fare laserterapia e tecarterapia, e mi hanno offerto un pachetto di 10 sedute ciascuna (totale 20) per 700 euro all'incirca io li spenderei se avessi la certezza che qualche giovamento lo otterrei, ma non ne sono sicuro. Calcolate che di soldi ne ho speso un botto, non oso contarli ma si aggirano sicuramente tra i 9000 o 10000 euri, tra medicine, esami, consulenze (3 ortopedici) e fisioterapie (comprese ultrasuoni).
Tra l'altro vi racconto un'aneddoto su un'ortopedico che sono andato, su consiglio di una persona che a suo parere era un limunare. Sono andato e ho pagato 176 euro e secondo lui dopo la visita e la visione dei referti non ho un edema della spongia ma una frattura spongiosa e mi ha proposto eventualmente un'operaizone sperimentale che facevano a bologna.... mi è suonato strano, sono andato in depressione perchè mi aveva detto che era tardi, dopo un anno e che probabilmente l'articolazione era compromessa per sempre e forse questa operazione poteva migliorare qualcosa. Prima di prendere altre decisioni importanti ho voluto ragionarci sopra e sentire un'altro parere (il terzo) e quest'ultimo mi ha detto che non era vero niente ha confermato tutti gli esami fatti che dicevano che non avevo niente e anche il parere degli altri ortopedici sentiti, e che tra l'altro questo "luminare" a cui ero andato lo conoscevano bene nel loro campo, ed che era un arraffone che cercava persone per operare nelle sue cliniche a bologna . Ma porca zozza ero andato in depressione 3 giorni
Se avete suggerimenti sono tutt’orecchi, a parte andare a Lourdes e pregare qualche santo.
Inizio con il dire che ho 35 anni e pratico escursionismo in solitaria da circa 5-6 anni, con una media di 40-45 escursioni all’anno se la stagione è buona, meteo permettendo. Non faccio ferrate ne arrampicate, ma solo lunghe camminate su vie normali. Purtroppo l’anno scorso mi è capitato un problema ad un ginocchio e da allora le cose sono peggiorate. Come di consueto per le vacanze estive, ad agosto ho effettuato un po’ di escursioni, una delle quali (la più lunga mai fatta ) mi ha completamente sfinito. Era la salita al Piz de Lavarella, montagna indimenticabile, la più bella escursione mai fatta, 1300 metri di dislivello e 18 km.
Comunque sia completata l’escursione il giorno dopo mi sono riposato, e poi ho ricominciato con escursioni più piccole, da 600/700 metri di dislivello. Ho concluso così serenamente e con soddisfazione la mia prima settimana di montagna. Con la seconda settimana, il meteo era favorevole, giornate serene e calde, così ne ho approfittato per salire finalmente alla mia montagna dei sogni, che studiavo da due anni, la Tofana di Rozes nelle Dolomiti Ampezzane. Come al solito per escursioni di questa portata sono partito all’alba, visto che ho un passo decisamente lento e utilizzo molto del mio tempo per fotografare. Durante la salita, dal Rifugio Giussani in poi, ho cominciato ad avere giramenti di testa, così ho dovuto fermarmi più e più volte per parecchi minuti, poiché temevo fosse il cosiddetto mal di montagna, in quanto la salita era ripida e si copriva un dislivello notevole in poco tempo. Sono arrivato quindi in cima e ho passato un po’ di tempo a godermi il paesaggio.
Di ritorno sono sceso come al solito, e vedendo un gruppetto di persone scendere con molta cautela mi sono sentito tronfio nel poter scendere con scioltezza la ripida discesa. Arrivato ahimè al parcheggio ho accusato un forte dolore interno, nella parte laterale (esterna per intendere) del ginocchio destro, tantè che arrivato a casa a fatica facevo le scale. Li per lì pensavo a stanchezza, e con una giornata di riposo il dolore si mitigò un po’. Ero titubante se fare altre escursioni o lasciar stare, tuttavia il meteo dava 3 giorni splendidi e poi brutto, così il demone della montagna ha preso il sopravento e ho pensato che mi sarei riposato quando sarebbe stato brutto . Sono andato quindi al Piz Boè, dal Passo Sella, e durante la salita sentivo sempre quel dolore, che poi è esploso durante la discesa, tantè che l’ultimo tratto, dalla Forcella al passo, ho dovuto prendere due analgesici e arrancare zoppicando con i bastoncini . Il giorno dopo feci una piccola escursioncina, (100 metri di dislivello appena) al Petorgnon. Ho passato i successivi 3 giorni a riposo, e poi finite le vacane sono rientrato a casa, dove però ho fatto un lavoro in ginocchio, e da lì la cosa ha peggiorato decisamente. Nei tre giorni successivi al rientro ho avuto sempre più difficoltà a camminare con il ginocchio destro, finché non si gonfiò parecchio e diventò molto dolorante appoggiarci il peso sopra, così la mattina del 4° giorno sono andato in ospedale. Mi hanno fatto i raggi e fortunatamente non era emersa nessuna frattura, ma avevo una tendinite acuta, e delle ecchimosi su entrambe le ginocchia. Temevano una lesione meniscale così mi hanno prescritto riposo, antinfiammatori, una cardio aspirina per evitare trombi, crioterapia, uso di stampelle e una ginocchiera immobilizzante (che non ho mai usato in quanto mi bloccava completamente ). Effettuata la risonanza non sono emersi lesioni meniscali, legamentose o cartilaginee, tuttavia c’era un vasto edema della spongia nell’emipiatto tibiale laterale, dovuto probabilmente a sovraccarico. L’ortopedico mi ha consigliato quindi ancora crioterapia, antinfiammatori e magnetoterapia. Ho usato quindi le stampelle per poco più di un mesetto, e avendo dolore solo nel ginocchio destro riuscivo a fare tranquillamente le faccende domestiche con cautela.
Dopo 3 settimane però, da quando sono stato in ospedale la prima volta, ho accusato un fortissimo dolore al polpaccio, tantè che pensavo ad un trombo . Sono stato dall’ortopedico e abbiamo appurato che era la sciatica che aveva contratto il muscolo del polpaccio. Premetto che non è la prima volta che soffro di sciatica, il primo evento risale a 5 anni prima quando ho avuto due piccole ernie ai soliti due dischi finali, che poi sono passate con il movimento, con il trekking soprattutto. Ho passato quindi un mese a combattere tra il ginocchio che non potevo usarlo e la sciatica con cui non mi permetteva di sedere o stare sdraiato troppo a lungo . Avevo nevralgie lungo tutto il percorso del nervo, sentivo i muscoli vibrare da soli. Ho comprato un cuscino per sciatalgie e ho cambiato sedia, con una ortopedica specifica, ma miglioramenti pochissimi. Ho cominciato quindi, su proposta del dottore, una serie di punture infiltranti alla schiena, ben 13 ne feci e finalmente la sciatalgia alla gamba destra se ne sparì…. Hiuhuuu! Ma i festeggiamenti furono brevi, in quanto si ripresentò questa volta sulla gamba sinistra ! Mi riproposero altre punture, ma ne avevo fin troppo di farmi bucare, soffro terribilmente, anche quando faccio gli esami del sangue, quindi immaginate quanto ho sopportato con quelle punturacce . Così abbiamo optato per un approccio diverso, ossia fisioterapia e massaggi. Ho avuto dei benefici con la fisioterapia, ho acquistato molta elasticità perduta da anni, anche prima di questi eventi. Pensate che non potevo più stare di lato per più di 15 minuti senza accusare dolori lombari, che poi ho scoperto essere muscolari e basta. I muscoli dietro erano talmente arretrati e contratti che non riuscivo a fare piegamenti in avanti oltre le ginocchia. Il fisioterapista ha constatato questa criticità muscolari, dovuta anche dal fatto che dopo il problema al ginocchio non ho fatto alcun movimento.
Okay fino a qui pensavo che le cose non potessero peggiorare, ma mi sbagliavo . Dopo un mesetto che combattevo con la sciatalgia, che pensavamo a delle ernie per via dell’insistenza e dei dolori causati, un bel giorno ho sentito un dolore crescente e lancinante nel torace. Pensavo fosse un nervo intercostale, ma poi è aumentato con la respirazione e quando stavo sdraiato, tantè che non potevo stare più disteso a letto, e si presentava anche in piedi. Ho passato i tre giorni peggiori della mia vita , tre giorni doloranti e due notti insonne, combattendo tra ginocchio destro con questo problema, sciatalgia che non mi permetteva di sedere e questo nuovo dolore crescente. Mi hanno portato in ospedale e hanno constatato dopo un’eco e una lastra che avevo una pleurite destra. Ho fatto un mese di antibiotici, una forte botta di antinfiammatori e una settimana di cortisone. Mi sono lasciato finalmente alle spalle la pleurite, mentre il ginocchio pian piano migliorava. Rimaneva la sciatalgia maledetta che peggiorava. Ho provato la plantologia, con esame baropodometrico e suolette proattive, per migliorare il carico plantare e fisioterapia tutti i giorni. Ho provato poi con le scosse sui bicipiti e poi sono passato ai quadricipiti, ma abbiamo esagerato e ho fatto borsite, tendinite rotulea, femore rotulea e dell’anca su tutte e due le gambe . Ho passato quindi mesi e mesi a tentare di rimettermi in sesto, ma i progressi sono sempre stati vanificati da qualche cosa che compare dopo. Tra l’altro poi ho avuto dei problemi alla vista, che mai avevo avuto prima : ho cominciato con delle miodeospie e mi hanno trovato alcune lesioni retiniche che abbiamo preventivamente sistemato con un intervento laser. Dopo un mesetto però ho avuto una cefalea con aurea che devo ancora approfondire perché recente . Da mesi ormai cerco di tenermi attivo, e faccio ogni giorno se possibile circa 1h / 1h e 30 di tapis roulant in salita per tenere a bada la sciatalgia, e poi circa 40/60 minuti tra stretching ed esercizi quali alzare la gamba da supino e laterale, allungamenti della schiena. Bisogna considerare però che faccio un lavoro sedentario, passo circa 6-7 ore seduto con al massimo 30 minuti di pausa, e questo non mi aiuta soprattutto relativamente a sciatica. Sto assumendo integratori per preservare la cartilagine, più vitamine B e vitamina D, dato che ero scarso di quest’ultima ed era emerso dai raggi un po’ di trofismo osseo. Pian piano ho ripreso massa muscolare, considerando che l’avevo totalmente persa durante tutto questo nefasto periodo. Tuttavia appena faccio qualche torsione in più con le ginocchia o qualche sforzo (come recentemente cambiare una gomma) mi danno problemi i tendini rotulei e dell'anca. Su consiglio dell’ortopedico ho usato una ginocchiera FGP40, dato che era emerso una modesta instabilità rotulea dovuta probabilmente a squilibri muscolari e un accenno di lateralizzazione della patella. Per un po’ ha funzionato, e son riuscito a fare qualche bella escursione, anche di 1000 metri, ma poi qualcosa è andato storto recentemente.
Mi sono accorto che la ginocchiera non tiene più, in quanto scivola giù medialmente a copre metà rotula di sbiego, invece di racchiuderla nel suo foro. Così dopo l’ultima escursione di 1000 metri che ho fatto la settimana scorsa ho riscontrato un rossore e un calore dalla rotula fin giù sul tendine, poi ha cominciato a gonfiarsi e a fare borsite. Son riuscito a fermare l’infiammazione dopo una settimana, ma l’altro giorno facendo una passeggiatina è tornato come prima. Secondo me devo sviluppare e rafforzare i muscoli bicipiti (quelli dietro) perché sono costantemente contratti per via della sciatica, tuttavia non riesco o mi è molto difficile. Per esempio l’esercizio di sollevare la gamba, se insisto troppo mi fa male il tendine quadricipite dell’anca e mi impedisce di esercitarmi . Inoltre durante l’escursione devo combattere con le contratture che la sciatica provoca. Ho fatto un sacco ma un sacco di esami: 5 raggi di cui 1 al ginocchio dx, due raggi assiali per rotula, per vedere se erano in asse, e uno costale per la pleurite; 5 risonanze magnetiche ad oggi di cui 3 al ginocchio destro per monitorare l’edema che a distanza di un anno è ancora lì come prima, 1 risonanza al ginocchio sinistro, 1 lombosacrale e 1 dorsale per vedere la situazione della colonna; esami del sangue emocromo, pferritina che avevo alta, vitamina D che ero scarso. Dal quadro di tutto, l’unica cosa un po’ seria è l’edema che però non mi dà fastidio come l’anno scorso, non emerge nulla di importante, legamenti, menischi, sui dischi ho due piccole protrusioni e un po’ di disidratazione ma null’altro che giustifichi questi dolori, come ha detto lo stesso tecnico. Ho pensato che il problema della sciatica fosse muscolare più che discale, e infatti ho avuto dei benefici nell’allungare il piriforme, ma purtroppo non posso farlo poiché richiede una torsione delle ginocchia che mi provoca un saltellamento della rotula, nel senso che per qualche giorno sento stoc stoc, come se fosse andata fuori posto, e si infiamma, quindi ho smesso di lavorarci sul piriforme .
Tutte queste cose sembrano risolvibili su carta, ma messe insieme mi bloccano. Sto pensando di fare laserterapia e tecarterapia, e mi hanno offerto un pachetto di 10 sedute ciascuna (totale 20) per 700 euro all'incirca io li spenderei se avessi la certezza che qualche giovamento lo otterrei, ma non ne sono sicuro. Calcolate che di soldi ne ho speso un botto, non oso contarli ma si aggirano sicuramente tra i 9000 o 10000 euri, tra medicine, esami, consulenze (3 ortopedici) e fisioterapie (comprese ultrasuoni).
Tra l'altro vi racconto un'aneddoto su un'ortopedico che sono andato, su consiglio di una persona che a suo parere era un limunare. Sono andato e ho pagato 176 euro e secondo lui dopo la visita e la visione dei referti non ho un edema della spongia ma una frattura spongiosa e mi ha proposto eventualmente un'operaizone sperimentale che facevano a bologna.... mi è suonato strano, sono andato in depressione perchè mi aveva detto che era tardi, dopo un anno e che probabilmente l'articolazione era compromessa per sempre e forse questa operazione poteva migliorare qualcosa. Prima di prendere altre decisioni importanti ho voluto ragionarci sopra e sentire un'altro parere (il terzo) e quest'ultimo mi ha detto che non era vero niente ha confermato tutti gli esami fatti che dicevano che non avevo niente e anche il parere degli altri ortopedici sentiti, e che tra l'altro questo "luminare" a cui ero andato lo conoscevano bene nel loro campo, ed che era un arraffone che cercava persone per operare nelle sue cliniche a bologna . Ma porca zozza ero andato in depressione 3 giorni
Se avete suggerimenti sono tutt’orecchi, a parte andare a Lourdes e pregare qualche santo.
Ultima modifica: