Non dico "crepi" perché in Italia sono pochi, e non dove andrò io. Al limite potrei trovare tracce d'orso.in bocca al lupo...
Non dico "crepi" perché in Italia sono pochi, e non dove andrò io. Al limite potrei trovare tracce d'orso.in bocca al lupo...
Essa è utile (per non dire fondamentale, in alcuni casi) in tutte quelle aree in cui i predatori naturali siano scomparsi, spesso proprio a causa dell'uomo (e non per esclusiva mano dei cacciatori, ma più spesso degli allevatori o degli agricoltori). In questi casi, l'assenza di una qualsiasi forma di "controllo" sulla selvaggina sarebbe sicuramente più deleteria dell'attuale situazione (e la proliferazione incontrollata dei cinghiali -nonostante l'assidua caccia- ne è un esempio lampante).Continuo a non trovare una fondata ragione per cui la caccia sia benefica all'ambiente (semplifico per comodità, non amo essere criptico).
boh, io penso che chi parla ancora di come anche le auto siano fonti di pericolo, non abbia capito davvero nulla della differenza evidente che separa la caccia da altri tipi di pericoli che ogni giorno corriamo: il fatto che la caccia sia un puro diletto.
per questo, per quanto minimissimo possa essere il rischio, risulta fastidioso il doverlo correre per un piacere altrui.
sinceramente, paragonare i sassi che cadono a dei fucili creati apposta per uccidere (non uccidere noi, ma comunque sono in grado di farlo alcuni) non mi sembra valido. se non foss'altro perchè mentre la caccia genera il rischio in maniera consapevole di farlo, l'escursionista lo genera sempre involontariamente. anche questa mi sembra una differenza fondamentale e non trascurabile.
Essa è utile (per non dire fondamentale, in alcuni casi) in tutte quelle aree in cui i predatori naturali siano scomparsi, spesso proprio a causa dell'uomo (e non per esclusiva mano dei cacciatori, ma più spesso degli allevatori o degli agricoltori). In questi casi, l'assenza di una qualsiasi forma di "controllo" sulla selvaggina sarebbe sicuramente più deleteria dell'attuale situazione (e la proliferazione incontrollata dei cinghiali -nonostante l'assidua caccia- ne è un esempio lampante).
Potrebbe anche essere che i cinghiali, essendo in evidente sovrannumero, abbiano esaurito le risorse presenti nei loro ambienti naturali, e si stiano avvicinando alle aree antropizzate per trovare cibo.Ho semplificato troppo e si è persa la visione più ampia che avevo in mente.
Per i cinghiali... nella zona di Trieste si lamentano che "i cinghiali stanno arrivando in città". In realtà, è la città che si è estesa arrivando a casa dei cinghiali. Poi c'è anche chi li nutre (con l'intento di attirarli e poterli cacciare? chissà?), e quando mai se ne vanno allora...
Potrebbe anche essere che i cinghiali, essendo in evidente sovrannumero, abbiano esaurito le risorse presenti nei loro ambienti naturali, e si stiano avvicinando alle aree antropizzate per trovare cibo.Ho semplificato troppo e si è persa la visione più ampia che avevo in mente.
Per i cinghiali... nella zona di Trieste si lamentano che "i cinghiali stanno arrivando in città". In realtà, è la città che si è estesa arrivando a casa dei cinghiali. Poi c'è anche chi li nutre (con l'intento di attirarli e poterli cacciare? chissà?), e quando mai se ne vanno allora...
Più in generale, il punto è che i grossi erbivori (cervi, daini, caprioli) hanno la "pessima abitudine" di radere letteralmente al suolo l'area su cui pascolano. Il problema è che questo influisce pesantemente sullo sviluppo di nuovi alberi, arbusti e cespugli, per un periodo di tempo relativamente lungo. Ora, a prescindere dal fatto che i predatori naturali di questi erbivori siano stati sterminati proprio dall'uomo, abolirne il controllo (cioè la caccia) non farebbe altro che aggravare la situazione. Quindi, checchè se ne dica, in queste situazioni l'uomo ha in un certo senso "l'obbligo" di intervenire, anche se, come siamo abituati a pensare, quando ciò avviene si hanno solo lati negativi (cosa solo parzialmente vera).
Ma nemmeno all'uomo, visto che altrove la situazione è diversa (cioè quella che ho esposto prima).Potrebbe anche essere che i cinghiali, essendo in evidente sovrannumero, abbiano esaurito le risorse presenti nei loro ambienti naturali, e si stiano avvicinando alle aree antropizzate per trovare cibo.Ho semplificato troppo e si è persa la visione più ampia che avevo in mente.
Per i cinghiali... nella zona di Trieste si lamentano che "i cinghiali stanno arrivando in città". In realtà, è la città che si è estesa arrivando a casa dei cinghiali. Poi c'è anche chi li nutre (con l'intento di attirarli e poterli cacciare? chissà?), e quando mai se ne vanno allora...
Più in generale, il punto è che i grossi erbivori (cervi, daini, caprioli) hanno la "pessima abitudine" di radere letteralmente al suolo l'area su cui pascolano. Il problema è che questo influisce pesantemente sullo sviluppo di nuovi alberi, arbusti e cespugli, per un periodo di tempo relativamente lungo. Ora, a prescindere dal fatto che i predatori naturali di questi erbivori siano stati sterminati proprio dall'uomo, abolirne il controllo (cioè la caccia) non farebbe altro che aggravare la situazione. Quindi, checchè se ne dica, in queste situazioni l'uomo ha in un certo senso "l'obbligo" di intervenire, anche se, come siamo abituati a pensare, quando ciò avviene si hanno solo lati negativi (cosa solo parzialmente vera).
Per i cinghiali (parlo ovviamente del caso che conosco meglio) c'è una combinazione di 'città che si spinge verso il loro habitat' + ' gente che li nutre'. Quindi non si può dare la colpa al cinghiale, animale che peraltro apprezzo molto (soprattutto in versione salsiccia)
Concordo sui "difetti" di alcuni cacciatori, ma che questo possa accadere, non vuol dire che sia la regola.Per quanto riguarda il controllo numerico tramite abbattimento, io non sono contrario, come non sono contrario a priori alla caccia. Ma necessita di criterio e attenzione, due fattori di cui troppi cacciatori difettano.
E poi, trovo sleale sfruttare il fatto che i caprioli, appena illuminati, si immobilizzano diventando facili bersagli. Senza contare che sparare al buio è un ottimo modo per causare incidenti.
trovo il tuo sarcasmo e la tua aggressività fuori luogo, rilassati.boh, io penso che chi parla ancora di come anche le auto siano fonti di pericolo, non abbia capito davvero nulla della differenza evidente che separa la caccia da altri tipi di pericoli che ogni giorno corriamo: il fatto che la caccia sia un puro diletto.
per questo, per quanto minimissimo possa essere il rischio, risulta fastidioso il doverlo correre per un piacere altrui.
sinceramente, paragonare i sassi che cadono a dei fucili creati apposta per uccidere (non uccidere noi, ma comunque sono in grado di farlo alcuni) non mi sembra valido. se non foss'altro perchè mentre la caccia genera il rischio in maniera consapevole di farlo, l'escursionista lo genera sempre involontariamente. anche questa mi sembra una differenza fondamentale e non trascurabile.
Se un escursionista fa cadere sassi.......................ops un incidente!
Se un cacciatore colpise una persona....................di sicuro erano almeno due ore che la teneva sotto mira, finché non è stato sicuro di colpirla!
Certo, certo hai ragione! Tutti gli escursionisti sono dei capaci attenti e super dotatti, mentre solo i cacciatori son degli inetti!
Degli escursionisti non si fanno le differenze, dei cacciatori tutto un fascio!
Siccome hai ragione ...................e tienitela!
...
trovo il tuo sarcasmo e la tua aggressività fuori luogo, rilassati.
non è questione di punti di vista o di essere dei "capaci attenti": è che l'escursionista non impugna un'arma, tutto qua. già solo per questo fatto non può che essere meno pericoloso di chi un'arma la impugna (per divertimento poi, capisci? questo è un punto fondamentale). comunque non ho mai detto che i cacciatori sparano apposta agli uomini, sono sempre (si spera) incidenti. inoltre non ho mai generalizzato, se non per semplificare i concetti.
comunque fa niente, non voglio far cambiare opinione a nessuno, volevo solo provare a dare la mia posizione sulla questione.
ciao
Ma nemmeno all'uomo, visto che altrove la situazione è diversa (cioè quella che ho esposto prima).
Concordo sui "difetti" di alcuni cacciatori, ma che questo possa accadere, non vuol dire che sia la regola.