essiccatore alimentare solare

Ciao a tutti ... rispondo ad Andrea, le pareti sono in policarbonato ed i vassoi in zanzariera di alluminio.
E' possibile anche utilizzare reti in plastica.
La temperatura di essiccazione deve restare comunque sotto i 60°, pena la perdita delle migliori caratteristiche dei prodotti trattati.
Per la camera di essiccazione, se non si dispone di policarbonato con trattamento per il filtraggio dei raggi UV è meglio utilizzare un prodotto completamente opaco alla luce.
Ottimo il compensato, ma quello marino, adatto a resistere alle intemperie, costicchia.
L'unica parte trasparente necessaria è la parte esposta al sole del pannello solare.
Attenzione ad utilizzare il vetro, se è sufficientemente sicuro è molto pesante e costa.
Utilizzando il policarbonato alveolare, anche quello più scadente, si ottiene una buona resistenza meccanica ed una discreta sicurezza.
Rispondendo a Gruccione, l'abbassamento di temperatura non è un problema, l'evaporazione assorbe calore, è sintomo del funzionamento dell'essiccatore.
Curate bene gli aspetti della temperatura e della schermatura dal sole e vedrete che otterrete ottimi prodotti.
 
pongo una domanda , ci sono delle dimensioni minime per costruire l'essiccatore affinchè funzioni o si può costruire anche una versione più piccola diciamo "portatile" che funzioni lo stesso???
 
Per Sniper, è sicuramente possibile costruire qualcosa di più piccolo, è già in studio una versione da appendere al parapetto del balcone.
Il vetro, per rispondere a Nemeton, blocca parzialmente i raggi UV, chi fa molti chilometri in auto sa bene che ci si abbronza le dita fino alle nocche, a causa della stretta al volante.
Per rendere sicuro il vetro occorre aumentare lo spessore e, come per i parabrezza, occorre una pellicola intermedia.
Tutti elementi costosi e pesanti, meglio il policarbonato o il plexiglass, per le superfici trasparenti, per la camera di essiccazione, come accennavo, meglio oscurare tutto, se non si vuole utilizzare il policarbonato.
 
Bell'oggetto! :)
Anch'io sapevo che gli UV è più un problema il farli passare che il bloccarli..
Comunque se si deve mettere uno strato opaco non è meglio metterlo all'interno l'essiccatore!? così il calore assorbito rimane dentro.
 
Per l'essiccazione il calore non è determinante, quello che conta è il flusso d'aria e la bassa umidità dell'aria, coibentare le pareti della camera di essiccazione non serve a nulla.
Il processo di essiccazione avviene per osmosi, i sistemi di essiccazione industriale, che avvengono in autoclave a bassa temperatura utilizzano aria deumidificata.
Si impiega l'aria calda perchè è un sistema più economico per fargli diminuire la sua umidità relativa.
Infatti scaldandola aumenta di volume ed in relazione alla stessa quantità di umidità in partenza, risulta essere in percentuale minore.
 
Sommariamente direi di si, nel caso dell'essiccazione solare, comunque, ci sono diversi parametri che interagiscono e che non sono facilmente determinabili.
L'umidità relativa dell'aria, l'insolazione, la sezionatura e la tipologia di prodotto trattato, tutti interdipendenti tra loro.
Il fattore più importante da considerare e facilitare è comunque la circolazione dell'aria, che va favorita il più possibile.
 
E' per questo che dovrebbe convenire che tutto il sistema si sviluppi il più possibile in altezza, così da avere un maggiore effetto camino che risucchia nel sistema nuova aria da fuori.;)
 
guardate, vi svelo un segreto:
il sistema di essiccazione è vecchio quanto l'uomo, senza troppe paranoie: in Croazia (e anche in Umbria) si seccano i fichi mettendoli in un vassoio, sotto il sole con una retina sopra...e malgrado tutti i raggi UV che si beccano, i fichi sono comunque buonissimi!
stesso sistema usato per i pomodori e altra roba...
insomma: cerchiamo di non crearci complicazioni, se qualcuno vuole farsi un essiccatore, basta che prende una tinozza nera di plastica alimentare, sopra ci mette una retina ombreggiante e il gioco è fatto eh... 5 min di lavoro eh...

con questo non voglio togliere niente al lavoro di Claudio (ed al mio) che probabilmente sarà piu efficente della tinozza, ...ma il risultato lo si ottiene ugualmente, magari impiegandoci un paio di ore di piu...
 
Lo sapevo anch'io questo segreto!:oops::D
Comunque se quell'aggeggio anche te l'hai costruito, vuol dire che dev'essere più efficiente di mettere semplicemente la roba al sole! ;)

Poi mettere la roba fuori al sole ha i suoi vantaggi, ad es. se siamo in una zona ventosa, secca più velocemente la roba (almeno inizialmente), in più anche gli UV non sono solo svantaggi, servono ad uccidere germi e altro! :)
 
Caro Federico,
non ho la possibilità di farti vedere, e purtroppo ... nemmeno assaggiare, i prodotti essiccati con questo sistema, ma ti posso assicurare che sono molto diversi, potrei mostrarti dei pomodori che restano rossi come quelli freschi, o prugne che mantengono la buccia blu, o fichi che restano ancora verdi.
Di solito, essiccati al sole diventano molto più scuri.
Credimi, è tutta un'altra cosa.
E poi devi sentire la carne secca ed i filetti di trota.
 
Ma cosa succede quando la temperatura esterna supera i 40°C?
Con buona pace degli UV, è meglio mettere il cibo ad arrostire al sole?

Me lo chiedo anche perchè Elio sembra destinato anche a paesi della linea equatoriale, dove il sole non perdona...
 
Caro Frank,
devo dire che Elio ha un comportamento alquanto singolare, più aumenta l'insolazione e più aumenta la portata d'aria.
Questo dettaglio consente di mantenere temperature eccettabili e nelle norme di sicurezza per la conservazione delle proprietà organolettiche.
 
Claudio, l'essiccatore che ho costruito, in effetti migliora le capacità organolettiche del cibo essiccato rispetto al sistema tradizionale, questo è vero...le ultime banane che ho essiccato sono rimaste gialle (non si scuriscono) e molto ma molto saporite!
buono davvero!
 
Alto Basso