estrarre resina da legno di pino

Quì copia di un link ad un mio video, al minuto in cui inizia quel genere di questione. In quel caso ho usato un padellino ed una tazza,.... erano quelli che avevo con me e mi sono adattato.


Senza fare caso al gingillo creato per cazzeggio, ahahah Lo sò é una cosa ridicola,... ma mi ci diverto,...

 
Tempo fa effettuati l'estrazione del catrame dalla corteccia di betulla attraverso una combustione in assenza di ossigeno in compagnia del buon @GreenGabri ....
Abbiamo riempito una pentola con i pezzi di corteccia ponendovi sopra, subito prima del coperchio forato, una retina metallica per impedire che i pezzetti di corteccia potessero otturare il foro del coperchio. Il coperchio l'abbiamo sigillato con argilla e poi abbiamo posto a testa in giù la pentola così sigillata sopra un buco nel terreno all'interno del quale avevamo precedentemente inserito il barattolo di raccolta (barattolo di latta del caffè). Abbiamo poi sigillato il perimetro della pentola a contatto col terreno con altra argilla, poi abbiamo ricoperto il tutto con legna e abbiamo appicciato. Dopo un paio d'ore abbondanti ho rimosso la pentola e il catrame era percolato perfettamente all'interno del barattolo. Nessun problema di autocombustione o altro....
Penso si possa effettuare la stessa procedura per estrarre la resina dalle conifere ma non ho mai provato a farlo....
Buon lavoro!
Spettacolo, a costo zero
 
ciao a tutti , ieri sera ho tentato l'esperimento. avendo freddo, l'ho fatto in garage con una piccola quantità di legnetti l 'ausilio della stufetta e un flambatore ( = circa una fiamma ossidrica pero' a gas). il risultato non c'è stato. ora recupero le foto e spiego meglio. In sintesi , sapevo già che la stufa a contatto non bastava ( la parete perimetrale arriva si e no a 200 gradi) però pensavo che il processo sarebbe stata una lenta trasudazione della resina, infatti ho lasciato u ora li il barattolo, con sotto il barattolo di raccolta. niente. Allora ho usato il flambatore muovendo spesso la fiamma e scaldando il barattolo di legnetti, ottenendo fumata dai forellini. Alla fine? niente, se non grande produzione di vapore dai legnetti ( condensato nel coperchietto -scatola tonno ) . Alcuni sono abbrustoliti. E c'era gran buon profumo di resina mescolato un po' a odore di legno bruciato. Comunque di resina nemmeno una goccia è colata a valle. Mi sto chiedendo se il mio errore è pensare che potesse trasudare dal legno senza carbonizzarlo ma limitandomi ad innalzarne la tem peratura notevolmente....
 

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Hai provato a tagliare una strisciolina di legno "fat wood" delle dimensioni di un fiammifero, accenderlo in punta con un accendino e poi vedere se continua a bruciare come fanno i bastoncini di incenso?

bastoncino-d-incenso-asiatico-con-portaspilli-che-bruciano-fumo-su-fondo-nero-di-bossolo-bruciato-vicino-spazio-fotografico-233141463.jpg
 
Hai provato a tagliare una strisciolina di legno "fat wood" delle dimensioni di un fiammifero, accenderlo in punta con un accendino e poi vedere se continua a bruciare come fanno i bastoncini di incenso?

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no, non ho provato...ce l'ho in mente, specie da ieri quando, dopo aver tagliato in 4 i legnetti, c'era gran profumo di resina. Però, come per il tabacco, non è detto che il profumo non si trasformi in puzza con la combustione
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Occhio a sperimentare in ambienti chiusi che i vapori sprigionati durante queste operazioni non sono il massimo della salubrità:biggrin:
si, si, ho un garage-magazzino da 90 mq...
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Ciao, è da stamattina che ho letto il post e mi hai incuriosito tantissimo.
Se posso partecipare vorrei dare qualche spunto, ma prima di tutto sappiamo indicativamente a che temperatura la resina passa da quasi solida a liquida?

Miei spunti che anticipo non tengono molto conto della laboriosità dell'operazione:
- non è meglio gestire la legna a strisce e non a blocchetti? Parto dal presupposto che la resina impregni le fibre interne del legno e la corteccia/primo strato faccia un po' da pellicola
- il recipiente in cui inserire il legno dovrebbe essere più spesso di un barattolo standard per i motivi che avete detto voi, tra l'altro con poca fiamma si deforma. Magari al posto di un barattolo di alluminio utilizzare un recipiente di ferro più spesso, non ti dico un tubo perché di un certo diametro non li trovi ma per esempio un pezzo di scatolato con lato 8/10/12 cm spesso 3/4/5 mm, questo ti assicurerebbe una distribuzione del calore uniforme e più efficiente (escludendo lo start ovviamente).

Spero di aver aggiunto qualche idea
ciao, i contributi van sempre bene, perbacco !
da wikipedia

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]​

non occorre gran temperatura per la fusione, del resto in estate è molle come miele, sugli alberi.... per quanto riguarda i recipienti, ti assicuro che non si deformano nemmeno incandescenti ( contengono peso scarissimo) ma il metallo si indebolisce un po'.
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dalla visualizzazione dei video gentilmente linkati, vedo che i barattoli son stati messi senza tanti complimenti nel fuoco ben vivo, con temperatura raggiunta sicuramente oltre 300 gradi. Quindi si tratta di trasformare il legno in carbone vero e proprio? pensavo che in questo modo anche la resina ricavabile si riducesse tanto per avvenuta combustione o carbonizzazione...
 
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Fammi sapere...
certo. appena termino questo esperimento. In questo momento c'è il fuocherello acceso attorno ai due barattoli , di cui uno seppellito nel terreno. Ho analizzato bene il coperchietto = scatola tonno che ho usato per il primo esperimento : c'è la resina condensata . Quindi il coperchietot, che io avevo erroneamente provvisto di 3 forellini, va praticamente chiuso ( tanto non è ermetico essendo appoggiato ) se no parte dell'olio essenziale o resina vaporizzata scappa in cielo... almeno, così penso. Del resto gli oli essenziali sono volatili se no non profumerebbero l ambiente...cerco di trattenerli
 
Secondo me, se vuoi della resina pura, devi fare due cose: o la resinazione o la raccolta di resina secca.
Resinazione: devi avere un pino/abete/larice (volendo anche un cedro, ma è meno adatto) di tua proprietà al quale incidere la corteccia per raccoglierne poi la resina che fuoriesce; ci vuole molto tempo e devi lasciare in sede un piccolo recipiente.
Raccolta: devi andare in un bosco e raccogliere, con molta pazienza, molti pezzetti di resina dagli alberi. Procedimento molto più immediato ed a portata di mano di chiunque. Poi scaldi questi pezzetti, li filtri e li coli in piccoli stampini e così ricavi facilmente resina pura.
 
Secondo me, se vuoi della resina pura, devi fare due cose: o la resinazione o la raccolta di resina secca.
Resinazione: devi avere un pino/abete/larice (volendo anche un cedro, ma è meno adatto) di tua proprietà al quale incidere la corteccia per raccoglierne poi la resina che fuoriesce; ci vuole molto tempo e devi lasciare in sede un piccolo recipiente.
Raccolta: devi andare in un bosco e raccogliere, con molta pazienza, molti pezzetti di resina dagli alberi. Procedimento molto più immediato ed a portata di mano di chiunque. Poi scaldi questi pezzetti, li filtri e li coli in piccoli stampini e così ricavi facilmente resina pura.
tutto giusto... ma mi manca la materia prima...l'albero . e a dirti il vero, l'altro giorno ero in pineta ma non ho visto alcuna gocciolatura di resina dagli alberi. forse c'è solo in stagione calda...
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Fammi sapere...
ciao allora : niente da fare. la resina incendiata fa fumo nero. se la spegni allora fa fumo azzurrino profumato ma la brace non prosegue neanche un po'. immagina che sia come una piccola torcia intrisa di olio : la brace non avanza, si spegne.

ALTRO METODO :

ho fatto bollire i legnetti a fuoco basso e con coperchio. il risultato è la separaizone dell'olio essenziale dalla resina. l'olio viene a galla ed evapora anche. la resina viene a galla e rimane li. una volta raffreddata ha perso elasticità e profumo...
 
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