Etica nella caccia e pesca e scelte di vita

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Speleoalp

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...vero, senza parlare che si mangia la Vacca, il Maiale, la Gallina, ecc... perché mai altre specie (commestibili, senza rischio di estinzione,...) dovrebbero essere ritenute "non mangiabili"? Perché forse si dovrebbero seguire solo le tradizioni e il "modo" di fare comune?

Fosse per me e lo trovo molto rispettoso verso tante cose, tutti gli animali travolti, morti per diverse cause... purché sani... li metterei nel piatto...anziché buttare e sprecare e uccidere altri animali....
 
vedi? questo è il livello di informazione che non trovi in giro! Grazie Avventurosamente! E grazie @Daedin ! Da noi la volpe non si mangia (francamente non so se per il sapore oppure per la paura di contrarre la rabbia, anche se la cucini). Devo trovare qualcuno che la sappia preparare, anche perchè mi giunge voce che siano di nuovo aggressive quest'anno e, ora che lo so, ho giusto un posticino nel freezer:p:p
 
La volpe si mangia, non è una pietanza che troverete da Mc Donald ma si fà. Il problema è che ha una preparazione abbastanza lunga non tanto per la cottura quanta per il trattamento pre cottura, quello che i vecchi chiamano "togliere il selvatico", inoltre una cosa è la volpe giovane ed un conto è la volpe vecchia, la prima vale la pena, la seconda molto meno. Il virus della rabbia è termolabile per cui con una cottura lunga, un brasato, uno spezzatino, il problema non si pone, un sashimi di volpe NON è consigliabile.

In rete qualche ricetta si trova ma probabilmente bisogna guardare oltre manica per avere più ricette.

Ciao :si:, Gianluca
 
Mi sono soffermato spesso a pensare all'etica di attività come la caccia o l'allevamento senza arrivare a conclusioni definitive ma solo a pensieri altalenanti se sia meglio inseguire e fucilare un animale o acquistare asettiche bistecche dal macellaio; poi un pensiero si è fatto strada, su questo pianeta ogni forma di vita vive a scapito di un'altra, in definitiva si può vivere solo se c'è chi muore per noi. Ecco, prima dovremmo spiegarci perché stiano così le cose e poi forse troveremmo una risposta ai nostri problemi etici ma non credo che la cosa sia possibile; al momento possiamo solo discutere sul modo meno incivile di uccidere. P.S. Spero che la discussione non si riduca a facili proposte vegetariane, anche li c'è una vita vegetale che viene soppressa per cui il problema filosofico di fondo dell'alternanza vita e morte resta e poi una specie erbivora predominante finisce per causare la morte di altre specie; infine immaginiamo che ci fossimo evoluti da animali carnivori piuttosto che da scimmie onnivore o vivessimo in un territorio con specie vegetali incommestibili con quale ortaggio risolveremmo la cosa?
 
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Speleoalp

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Secondo me al giorno d''oggi le critiche sull'aspetto etico sono poco fondate in un discorso generale, ovviamente basandosi ognuno sulle proprie idee... un giudizio personale lo si ha.

Ma penso che a questo punto non ci siano differenze etiche negative o positive, ma scelte personali su come approcciarsi.

Ovviamente tralasciando determinate modalità altamente brutali e irrispettose.

Quindi per come la vedo io, ad ognuno la propria scelta e "filosofia".
 
comunque la caccia è cruenta, uccidere è cruento, è un atto che cozza contro la nostra sensibilità, lo possiamo fare quando consideriamo la vita che abbiamo davanti come un oggetto.
ps non è un post contro la caccia, solo una considerazione su una affermazione che è stata fatta e su cui non sono d'accordo.
 
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Speleoalp

Guest
..penso che sia più che giusto e reale, ma effettivamente nell'equilibrio naturale, nella selezione naturale e nel cerchio della vita... tante cose siano cruenti.... ma non per questo sbagliate o contro natura, anzi...probabilmente lo è il contrario.
 
Probabilmente il termine "cruento" viene visto con più accezioni: porre fine a una vita, anche se nel modo più veloce e indolore possibile, non è mai un atto delicato, e a volte (nella caccia) si fa soffrire la vittima più di quanto è necessario, per sbaglio ovviamente. E' una pratica cruda e drastica, se vogliamo dirla così. Ma ci tengo a dire che, nella mia accezione, la caccia umana non è meno cruenta o crudele di un lupo che bracca e uccide una lepre o di una vacca che strappa un ciuffo d'erba.

Il fatto che gli animali siano più sensibili di un vegetale è preoccupazione dei cacciatori (la quasi totalità, credo) e vogliono che le loro prede soffrano il meno possibile (preoccupazione di pochissimi predatori in natura). E noi, in quanto animali (seppur sensibili e/o dotati di anima), siamo marchiati da madre natura a procacciarci il cibo e, in quanto onnivori, siamo anche chiamati a cacciarlo. Aver perso questo istinto con l'urbanizzazione non lo rende però, a mio modesto parere, un atto "cruento" (nell'accezione di eccessiamente brutale) bensì "naturale" (siccome la natura sa essere essa stessa drastica).
E' violento così come lo è sempre stato, tra tutti gli animali. Non di più, non di meno
 
Però posso capire chi non ha mai cacciato (per cibarsi, intendo) che abbia la convinzione che il cacciatore vede una lepre come una bistecca che corre, una cosa insomma. Ci tengo a sfatare questo mito. La maggior parte dei cacciatori vede la pratica venatoria come una sfida contro un sacro avversario: l'animale. Avversario di cui ha rispetto, così come lo nutre verso il melo che ti ha donato un frutto per sfamarti. Cacciare, nel modo giusto, ha come base una profonda connessione e rispetto della natura stessa. E questo è noto a quasi tutti i cacciatori.

Poi arriva un pirla inglese che bracca una povera bestia per il gusto di uccidere e di colpo i cacciatori sono brutali, ebeti e insensibili. Non amo la nomea che certi soggetti causano a tutta una categoria di persone oneste e profonde. Almeno questa è la mia opinione.
 
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Speleoalp

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....io devo ammettere, almeno dove abito io, che molti cacciatori lo fanno più per tradizione, sport, tentativo di fare numero e farsi le foto con le bestie attaccate alle forche del sollevatore.
Questo lo dimostrano anche con il fatto di voler prendere il più possibile... quando per un discorso di "avere del cibo", solitamente si guarda di prendere il giusto per superare poi i periodi in cui non si può cacciare, calcolando che non si mangia solo carne.

Detto questo, è chiaro che non tutti sono uguali... come in nessuna attività. Ma ci sono anche quelli....
 
multiquoteeeeeeeeee :D

comunque la caccia è cruenta, uccidere è cruento, è un atto che cozza contro la nostra sensibilità, lo possiamo fare quando consideriamo la vita che abbiamo davanti come un oggetto.
ps non è un post contro la caccia, solo una considerazione su una affermazione che è stata fatta e su cui non sono d'accordo.

il problema e' che la nostra mentalita' ci porta a ragionamenti tipo "animali uguale cose viventi che si muovono su uno sfondo verde". ma lo sfondo verde e' vivissimo, e soffre pure lui. l'erbivoria e' comunque una forma di predazione a livello biologico.

e' cruento uccidere? ma e' cosi'. che siano piante o animali, noi uccidiamo e facciamo del male. anche le piante hanno difese contro la predazione (tannini, spine ecc), e a volte attaccano pure. l'unico modo per avere impatto zero sarebbe essere delle alghe unicellulari, e ancora ce ne sono alcune che possono essere eterotrofe.

alcuni acritarchi, risalenti a un miliardo e rotti anni fa, sono stati interpretati tra le altre cose come una prima forma di difesa contro la predazione. eravamo ancora unicellulari, e gia' avevamo iniziato a sbranarci per bene.

https://en.wikipedia.org/wiki/Acritarch

Probabilmente il termine "cruento" viene visto con più accezioni: porre fine a una vita, anche se nel modo più veloce e indolore possibile, non è mai un atto delicato, e a volte (nella caccia) si fa soffrire la vittima più di quanto è necessario, per sbaglio ovviamente. E' una pratica cruda e drastica, se vogliamo dirla così. Ma ci tengo a dire che, nella mia accezione, la caccia umana non è meno cruenta o crudele di un lupo che bracca e uccide una lepre o di una vacca che strappa un ciuffo d'erba.

Il fatto che gli animali siano più sensibili di un vegetale è preoccupazione dei cacciatori (la quasi totalità, credo) e vogliono che le loro prede soffrano il meno possibile (preoccupazione di pochissimi predatori in natura). E noi, in quanto animali (seppur sensibili e/o dotati di anima), siamo marchiati da madre natura a procacciarci il cibo e, in quanto onnivori, siamo anche chiamati a cacciarlo. Aver perso questo istinto con l'urbanizzazione non lo rende però, a mio modesto parere, un atto "cruento" (nell'accezione di eccessiamente brutale) bensì "naturale" (siccome la natura sa essere essa stessa drastica).
E' violento così come lo è sempre stato, tra tutti gli animali. Non di più, non di meno

per condividere condivido a meta'. un vegetale non lo vedi soffrire, ma soffre eccome. il resto e' un ottimo spunto :)

Però posso capire chi non ha mai cacciato (per cibarsi, intendo) che abbia la convinzione che il cacciatore vede una lepre come una bistecca che corre, una cosa insomma. Ci tengo a sfatare questo mito. La maggior parte dei cacciatori vede la pratica venatoria come una sfida contro un sacro avversario: l'animale. Avversario di cui ha rispetto, così come lo nutre verso il melo che ti ha donato un frutto per sfamarti. Cacciare, nel modo giusto, ha come base una profonda connessione e rispetto della natura stessa. E questo è noto a quasi tutti i cacciatori.

Poi arriva un pirla inglese che bracca una povera bestia per il gusto di uccidere e di colpo i cacciatori sono brutali, ebeti e insensibili. Non amo la nomea che certi soggetti causano a tutta una categoria di persone oneste e profonde. Almeno questa è la mia opinione.

altro ottimo spunto :) peccato che dalle mie parti l'importante e' far numero :(

....io devo ammettere, almeno dove abito io, che molti cacciatori lo fanno più per tradizione, sport, tentativo di fare numero e farsi le foto con le bestie attaccate alle forche del sollevatore.
Questo lo dimostrano anche con il fatto di voler prendere il più possibile... quando per un discorso di "avere del cibo", solitamente si guarda di prendere il giusto per superare poi i periodi in cui non si può cacciare, calcolando che non si mangia solo carne.

Detto questo, è chiaro che non tutti sono uguali... come in nessuna attività. Ma ci sono anche quelli....

amen :(
 
La caccia, pesca, l'allevamento e le coltivazioni private simboleggiano anche la indipendenza dell' umano: Anche se non lo facciamo in prima persona non dovremmo mai scordarci come ci si procura da vivere, dimenticarselo e lasciare che sia solo qualcun altro a portarci la roba in tavola e' una ricetta per la schiavitu'. Avete mai provato i pinoli Cinesi? che ormai quasi tutti credono che i pinoli devono avere quel sapore?
 
provengo da una famiglia di cacciatori (bisnonni, nonni, zii) da lato di madre.
cacciatori per PASSIONE. per loro l'importante non era l'uccisione della preda, ma l'andare a caccia in se con tutto quello che ci girava attorno. per i non addentro specifico:
cani: con relativa cura, addestramento ecc. ecc. insomma erano membri della famiglia.
ricarica delle cartucce: era un rito, con stanza -proibita ai bambini- dedicata, con polveri, piombi ed attrezzature
fucili: chi più ne ha più ne metta, da poter toccare solo con lo sguardo (riferito a noi bimbi)
partivano a notte fonda e, anche se non si sparava un colpo, tornavano sporchi stremati (cacciatori e cani) ma felici.
si, perchè non era tassativo sparare a qualcosa...
oggi purtroppo quella che era arte venatoria si è un poco tramutato in non so più che cosa
capitava comunque molto spesso di mangiare, la numerosa famiglia nella casa di campagna del nonno, tanta carne fresca... mi pare si chiamasse convivialità e famiglia...
 
è quai impossibile fare un discorso preciso su etica e morale senza toccare sia da un lato i vegani 100% che i carnivori. Ma pure a me le parole etica e morale danno fastidio. Ammazzare per sport no,quello non mi va ma se stiro un animale per sbaglio non ne faccio una malattia.

Mio zio andava a caccia di cinghiali e pure io ci sono andato diverse volte. E cosa prendevi finiva in pentola.

Per quello che riguarda i pesci mangio solo i polpi di acqua salata e le tinche di acqua dolce,in teoria quai tutto cosa cammina può essere cacciato e finire in pentola.

E ultimamente evito la carne 6 mesi all'anno per evitare bruciori a una parte molto importante.

Quello che mi dà fastidio è lo spreco. Nel bidone del supermercato spesso ci sono polli,conigli e altro che sono "scaduti" ma ai gatti e ai cani piacciono lo stesso. Perchè buttarli?
 
cruento significa con spargimento di sangue e si estende in violento...a meno che non si pratichi l'eutanasia, cacciare un animale è un atto cruento.
sull'etica della caccia è sempre vista dalla parte dell'uomo, bisognerebbe chiedere all'animale.
la caccia è una tradizione che col tempo diventerà sempre più anacronistica, troppe contraddizioni troppi problemi.
 
cruento significa con spargimento di sangue e si estende in violento...a meno che non si pratichi l'eutanasia, cacciare un animale è un atto cruento.
sull'etica della caccia è sempre vista dalla parte dell'uomo, bisognerebbe chiedere all'animale.
la caccia è una tradizione che col tempo diventerà sempre più anacronistica, troppe contraddizioni troppi problemi.

non sono d'accordo. esistono morti senza spargimento di sangue ma molto piu' cruente. certi malati terminali di cancro urlano in un modo straziante dal dolore, quello non e' cruento??? dovendo scegliere tra le due, preferisco un proiettile diretto e via, amen.

e poi, non si considera "crudele" quel che si fa alle piante, che invece sono organismi viventi al pari nostro, anche se con una struttura totalmente diversa. non e' cruento far morire una pianta e distruggere le cariossidi con cui si dovrebbe riprodurre? non e' cruento trattarla in modo che non possa riprodursi? gli adattamenti evolutivi contro l'erbivoria saranno stati sviluppati per qualcosa... o pensate che le piante siano felici di farsi mangiare???

l'etica della caccia... lasem star. come detto sopra, trovo etica e morale due boiate. credo che la cosa importante sia fare meno danni possibile. il resto non sono un santo e non sono fotosintetico, quindi accetto di avere un impatto.

in natura la caccia esiste, gli animali predano eccome, e i carnivori hanno una parte fondamentale. in mancanza di carnivori, un po' di caccia ben fatta ha un senso.

ripeto: gli acritarchi dimostrano che la predazione e' iniziata quando eravamo ancora unicellulari. da li inizia la caccia. non da ieri.
 
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Speleoalp

Guest
"...mangia un vegetariano, salverai una pianta,..."
"...mangia un carnivoro, salverai un'animale..."
"...mangia tutti e due e segui l'equilibrio della natura..."

...noi ci siamo evoluti in una determinata maniera, è vero... Potremmo vivere di soli "X" alimenti, perché al giorno d'oggi possiamo ottenere di tutto e di più in svariati modi e senza grossi problemi, ok.

Ma questo non vuol dire che seguire ancora in parte quello che di naturale c'è, perché di fondo siamo sempre e comunque un certo tipo di animale.... e gli animali e la natura si autoregolano e và tutto bene.
Quindi il mangiar carne non lo vedo come un problema, anzi è il contrario.... Mangiar vegetali non è un problema, anzi è il contrario.... Dovremmo moderare la nostra alimentazione mangiare un po' di tutto.

Ma ovviamente mi si potrà rispondere, giustamente e visto i tempi che corrono, che non c'è motivo di ragionare così... tanto possiamo mangiare quello che vogliamo, quando vogliamo e in quantità (+ o-) che vogliamo.... reperendo quello che vogliamo nella maniera che più desideriamo....

Ma sicuramente, nonostante sono un' essere umano, specie superiore-migliore a tutti e tutto, non vado ad insegnare ciò che è "giusto" o "sbagliato" alla "natura". Perché cruento, cattivo, difficile non significa sbagliato....

La moderazione è il trucco... senza esagerazioni...

Questo è come la vedo io....
 
S

Speleoalp

Guest
...che poi, io rispetto tantissimo le scelte altrui... comprese "vegerianismo", "veganismo", "crudismo"... finche queste scelte vengono prese per questioni personali non troppo legate a discorsi di brutalità, uccisione, contro natura ecc... ma per una scelta personale grazie alle possibilità date dalla nostra società (in senso positivo lo dico). Ma se esiste, farei lo stesso discorso per chì ha deciso di mangiare "solo carne".

Perché se non sbaglio si parlava di "cacciare "per nutrirsi" e non per "sport", soprattutto facendo determinate scelte di vita, di conseguenza si pratica un'attività "naturale" e comunque se lo si fa senza poi fare riferimento ad altri sistemi di reperimento della carne... è ancora più "normale, autosufficiente, ..."

Se il discorso di non cacciare "animali" per la sua scorrettezza, brutalità, innaturalezza fosse reale e assolutistico.... e compatibile con il genere di animale che siamo, vorrei conoscere chì vive in un'economia di sussistenza "anche parziale".... e che si può permettere di snobbare qualsiasi tipo di risorsa alimentare, avendo comunque un po' tutti i nutrienti. Pensando alla zona in cui si vive (senza quindi far riferimento a prodotti esteri, importati). Certo, il discorso che in determinate zone si riesce a coltivare di tutto e di più è palese e reale.... ma è anche reale che in quelle condizioni può capitare che i raccolti, ecc vadano malissimo e da animali che siamo non potremmo, vorremmo snobbare la carne... perché sarebbe essenziale e comunque nel nostro circolo di vita c'è....

Ovviamente se di discute solo di cosa si può fare avere al giorno d'oggi, è un discorso.... ma se si dice che l'essere umano non ha bisogno di essere onnivoro per sopravvivere di base, secondo me è scorretto. Dal momento che come chi sceglie di essere "veg... qualsiasi tipo", c'è anche chi potrebbe scegliere di vivere in maniera "naturale", per quanto possibile e con quello che comporta.

Che poi si mangia poca carne, meno di tutto il resto ci stà benissimo... ma snobbare risorse è una questione di "zone ideali" per poterlo fare o ringraziando la società moderna.

Senza contare che vegetali, animali... sono ritenuti "esseri viventi".

Almeno per come la vedo io,...

Io personalmente mangerò sempre carne, con moderazione...frutta e verdura pure e non mi sentirò mai "contro la natura" o come se stessi facendo qualcosa di "sbagliato" verso di essa. Anzi... in determinate modalità potrei quasi sentirmi più legato al sistema naturale delle cose...
 
S

Speleoalp

Guest
...béh, se la passione riguarda tutto ciò che comporta l'andare a caccia (preparazione, escursione, visitare luoghi discosti, condividere magari del tempo tra amici in natura, ...).... senza l'atto dell'uccisione, secondo me penso sia una gran bella cosa.
Poi se nel momento in cui si ha anche la possibilità di procacciarsi del cibo abbattendo un capo di selvaggina, da passione per piacere si passa al ragionamento di "portarsi a casa del cibo per nutrirsi"... ancora più rispetto.

Anche se di principio... se vado a caccia è principalmente per portare in casa qualcosa da mangiare, necessario.... le situazioni che vengono a crearsi in questa attività, personalmente le metto al secondo posto. Visto che lo scopo della "caccia" è quello... altrimenti vado per fare un'uscita tra soci... e non a caccia, se questa è una cosa fatta "tanto per" e non per "necessità".
 
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