Etica nella caccia e pesca e scelte di vita

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Speleoalp

Guest
Tra l'altro, non sarebbe interessante (per me lo sarebbe) far presente chi personalmente, và a caccia, vive della carne presa, come si organizza? Visto che comunque fà parte integrante di tutto questo bel discorso?

:lol:
 
c'è molta carne al fuoco qui ... ma forse manca un po' di brace :D
magari la attizzo io!

iniziamo dagli allevamenti intensivi in batteria con pochissimo spazio vitale...
ritengo siano un vero obbrobrio, non è per la macellazione ma è la vita di tortura che hanno gli animali,
e il risultato evidente è scarsa qualità, gusto della carne pessimo e valori nutritivi scarsi.

Costa molto di più nutrirsi in modo migliore e non da ipermercato? ... mah ... forse un po' di più
ma sto scoprendo sempre di più che in realtà non costa molto di più.

La carne da una macelleria fidata o come già detto da qualcuno presa direttamente dall'allevatore
si può anche mangiare qualche volta in meno ...ma con più gusto e soddisfazione..

Il mio invito è d guardarsi attorno perchè io scopro continuamente piccoli negozi che propongono
prodotti di alta qualità genuini e particolari che a ben guardare ... costano come i prodotti industriali al supermercato.
 
per fortuna che dalle mie parti si trova ancora il contadino che ti porta direttamente verdure e polli. i polli hanno le ossa grosse, ci mettono tanto a cuocersi e la carne non e' morbida... ma sono buoni, sai come vivevano e la carne non si spappola e non e' una schifezzuola che non tiene la cottura!!! idem le verdure o il coniglio, a volte il cappone o l'oca. sulle verdure si risparmia parecchio con quelle di stagione. con la carne non tantissimo. allo stesso modo si trova anche il cacciatore che ti procura il pezzo di cinghiale. in altre zone d'italia (toscana, dove la caccia e' diffusissima) e' facilissimo trovare cacciagione. e devo dire che ne vale la pena, la differenza di spesa non e' molta.
 
Sulla cruenza e crudeltà della caccia rispetto alla macellazione ....

beh ... oggi le norme di macellazione dovrebbero garantire la minor sofferenza possibile
mentre nemmeno il miglior cacciatore può garantire sempre una morte rapida,
per contro la sofferenza emotiva l'ansia e il terrore che soffrono le bestie quando arrivano al macello
... beh ... ritengo che un capriolo nel prato che sente all'improvviso un botto e prima di capire cosa succede crolla a terra ...sia più fortunato .. ma non c'è garanzia.

Purtroppo di fatto tra gli esseri bipedi c'è di tutto, come ci sono quelli che hanno sensibilità e rispetto
anche nella caccia, e come diceva spirozzo hanno il culto nei preparativi, nella cura dei cani
eccetera .... ci sono anche quelli senza rispetto che come dicono le cronache ...
quando il cane non è più abile per la caccia lo buttano ancora vivo in discarica, e dei cani appunto
se li diementicano per 6 mesi in gabbie da un metro quadro, oppure mettono trappole
che provocano lunghe agonie.

Una nota sul dolore:
Io sono convinto che la natura fa le cose solo per utilità, così il dolore serve per stimolare la fuga
o per evitare di ripetere le situazioni dolorose ... gli esseri viventi che non possono fuggire
o non possono agire per evitare sofferenza .... non avrebbero alcun vantaggio dall'essere sensibili al dolore, per cui dubito che effettivamente soffrano.
 
S

Speleoalp

Guest
...i cani comunque non sono indispensabili ;)
...di sicuro un'animale attaccato da un altro animale non soffre di meno :woot:, secondo è proprio questione di "persone" e le loro differenze.... per esempio se so di avere abbastanza cibo per superare il prossimo periodi di divieto (per esempio) non vado comunque a cercare altro cibo... questa per me è già una forma di rispetto. So di potermi sfamare con quello che ho e mi manca pochissimo... non vado di certo a fare numero o prendere selvaggina grossa... ecc... Di sicuro non la commercializzo o vendo... al massimo baratto con persone con degli stili di vita simili....
...calcoliamo che la legge, almeno da me, non permette di cacciare con alternative al fucile, quindi anche se volessi farlo alla "pari"...non mi è permesso. Uno per i tanti soldi che dovrei pagare e che non ho e due perché la schiera di cacciatori, ecc che seguono le leggi ti sarebbero comunque contro....
 
Troppo buonismo :) ..... entriamo in modalità "cattiva" :-x

Vengo anche io da una famiglia di cacciatori e anche se non l'ho mai praticata (avrei dovuto andarci un sabato di tanti anni fa ma mio nonno, buon anima, morì in un incidente stradale qualche giorno prima .... ) mi ha sempre affascinato d'altro canto, per quanto se ne possa dire, le armi hanno il loro fascino.
Mio nonno ha visto la guerra, non l'ha fatta poiché lavorava in fonderia (non furono così fortunati i fratelli, uno morì in un campo di prigionia in Belgio), contadino, falegname e cacciatore. Mi raccontava che durante la guerra, per scaldare la camera (vivevano in una casa di due stanze alla periferia di torino) era costretto, a volte, ad andare a staccare le segnaletiche di legno che trovava con il rischio di essere preso dai tedeschi, era un uomo pratico e, probabilmente, non avrebbe capito perché associare la parola etico alla parola caccia, per lui era prima una semplice fonte di sostentamento e, quando finalmente mettere qualcosa nel piatto non era un impresa, una passione ..... etica ? che c'entra ? .... probabilmente mi avrebbe risposto così se gli avessi chiesto se, per lui, la caccia era etica.

Una necessità prima e una passione dopo ma anche una professione, in qualità di falegname realizzava i legni per i fucili dei "signori", ma pur sempre un qualcosa di normale (per quei tempi), le cartucce non si compravano, si facevano, i bossoli usati non si buttavano (anche se erano di cartone) si raccoglievano e si riutilizzavano la volta dopo, ogni tipologia di preda aveva il suo fucile (c'era anche quello che avrebbe dovuto essere il mio .... un calibro 9 flobert mono colpo), morale, alla sua morte c'erano più di cinquanta schioppi :wub:

La preda era sì sacra, ma come era sacro il pane (se per caso mettevi sul tavolo un panino rovesciato cioè con il fondo all'insù, capita posandolo, ti arrivava tranquillamente un scappellotto..... voleva dire che non si era "guadagnato" il pane), ma sacra in senso pratico e non spirituale; le volte che mancava la preda, al ritorno, le sue parole non erano "poverino chi sà quanto sta soffrendo" ma "porca putxxxa ho sbagliato ed ora lo starà mangiando qualche animale, meglio per lui, ma avrei preferito avercelo nel piatto io", il colpo doveva essere pulito per non far diventare "cattiva" la carne, la sofferenza era l'ultimo dei suoi problemi, non era un sadico ma un contadino con tutti gli atteggiamenti del caso (allevava conigli, polli, quaglie ect ect), il cane, i cani, erano la cosa che probabilmente più gli piaceva, l'addestrarli, accudirli era compito suo e quando un cane non era utilizzabile perché non sopportava gli spari o non era in grado di riportare la preda non veniva "abbandonato" ma semplicemente stava a casa.

Quando la caccia non era più una necessità poteva anche tornare a mani vuote e andava bene lo stesso, ma quando era una necessità non si creava problemi a portare a casa il carniere pieno di passerotti e quando prendeva una lepre era festa.

Anche se per mio nonno la caccia era questo, non era lo stesso per gli altri cacciatori che bene o male frequentava, tanti erano come lui ma anche tanti no e quando la licenza di caccia è diventata sempre più una "tassa onerosa" certi atteggiamenti si sono acuiti, cartucce di plastica abbandonate a sacchi, cani con il numero di riconoscimento bruciato (i chip non esistevano ancora) e non tutto quello che si muoveva finiva impallinato (fortunatamente) ma poco ci mancava ..... era la fine degli anni ottanta ..... non erano tutti dei Gandhi ma neanche il cacciatore cattivo che uccide la mamma di bambi, però esistevano ambedue.

Da vent'anni vivo in campagna e "convivo" con i cacciatori (anche perchè frequento i poligoni di tiro da trent'anni) e queste categorie le riscontro ancora, qualche anno fa un pirla ha abbattuto un fagiano (nero) sulla strada davanti al mio cancello (ero in bagno e quando gli ha sparato mi sono letteralmente "cagxxo" sotto, dopo avergli detto, dalla finestra, tutte le parolacce che conoscevo la risposta è stata "poverino non volevo far soffrire" ..... ho ricominciato da zero con le parolacce), qualche volta dei pallini, in caduta, finiscono sulla facciata della casa che dà verso la terra (nulla di che ..... ma è un pochino fastidioso non per altro perchè vuol dire che non rispettano le distanze di sicurezza ..... gli animali non mancano in casa mia e rinchiuderli per evitare di essere impallinati è un pò antipatico) ..... purtroppo come ogni categoria di persone ci sono gli appassionati ed i pirla, il problema è che un "pirla" sputtana cento appassionati in tempo zero ed è un peccato.

Per cui non ho dubbio che i cacciatori "avventurosi" appartengono alla categoria degli appassionati ma ricordiamoci che esistono anche i cacciatori "pirla" ..... d'altro canto come i pescatori o come gli escursionisti ;)

Ciao :si:, Gianluca
 
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Speleoalp

Guest
Un bel racconto... che secondo me dimostra il vero significato di "caccia" per "mangiare" e non per altri motivi. Nonostante oggi non ci siano reali obblighi e necessità di farlo... ritengo che si possa decidere di vivere in una determinata maniera... facendo comunque della caccia un sostentamento necessario.

Quando il cibo serve... tutto è sacro e niente si spreca o si snobba e per queste situazioni non bisogna sicuramente tornare indietro troppo e possono essercene ancora adesso.
Io se dicevo "non mi piace", "manca il sale" o altre boiate... "prima prendevo un diritto e poi un rovescio" e poi non mangiavo!! Se versavo una lacrima, ne ricevevo un altro di sberlone. Lo stesso piatto tornava la sera dopo.... e vedi come lo mangiavo...

Anche se sono sicuro che tuo nonno, quanto andava a caccia e portava a casa tutto quello poteva... questo "tutto" sicuramente lo valutava nel senso di "tutto" quello che riuscivano a mangiare senza sprechi. e quindi senza portare veramente tutto quello che avrebbe potuto, ma quello che gli serviva.

Nessuno gli dice niente a questi idioti che ti sparano sulla casa, magari rischiando di ferire i tuoi animali o addirittura la tua famiglia?

Questi non hanno paura di far del male a qualcuno....? Cioè, se sparo in direzione di abitati e case un pensierino me lo faccio... anzi, no. Perché non lo faccio.

Assurdo....
 
Ultima modifica di un moderatore:
un atteggiamento simile, ma cambiando caccia con pesca, l'ho visto in alcuni mio parenti e anche lo vedo in mio padre, anche se, per l'eta' e qualche acciacco fisico e i canali ormai devastati, trattiene molti meno pess di quanti non ne tenesse una volta.

sono nato piuttosto padellaro, non lo nego, e le mie boiate da ragazzo le ho fatte eccome. come altri ragazzi della mia zona non padellavo o rilasciavo a caso, ma pensavo a cosa avrei mangiato. poi ad un certo punto ho iniziato a fregarmene, mi piaceva pescare. sarebbe lunga da raccontare. ora rilascio praticamente tutto, salvo rarissime eccezioni, ma non condanno chi, entro certi limiti non solo di legge ma anche di buon senso, trattiene qualcosa. tutto qua :)
 
Anche se sono sicuro che tuo nonno, quanto andava a caccia e portava a casa tutto quello poteva... questo "tutto" sicuramente lo valutava nel senso di "tutto" quello che riuscivano a mangiare senza sprechi. e quindi senza portare veramente tutto quello che avrebbe potuto, ma quello che gli serviva.
Durante la guerra la carne, quando andava bene, la mangiavano una volta alla settimana, la domenica, non era pensabile di andare a "caccia".
Nel dopo guerra andare a caccia era possibile e non c'erano limiti particolari, anche andare a caccia di notte era ammesso (si mettevano sotto un albero usato da uno stormo per riposarvi e con una carabina ad aria compressa facevano spesa), per cui "polenta e uccelletti" non era più una avvenimento ma, da sempre, quello che si prendeva si mangiava ..... neanche le croste del formaggio si buttavano (quelle del parmigiano si facevano sul fuoco .... ogni tanto lo faccio ancora) :) ..... la cotenna del lardo si usava per "ingrassare" la sega quando si tagliava la legna (un odore ... un profumo .... che non vi dico :)) per cui no ..... gli sprechi non esistevano (spesso mi raccontava una storia, due sposini avevano un pezzo di salame in casa e pochi soldi, il marito non voleva mangiarlo, il salame, per lasciarlo alla moglie e la moglie non lo mangiava per lasciarlo al marito, alla fine il salame andò a male e finì al gatto lasciando a secco il marito e la moglie, morale, il cibo non và sprecato perchè in quel caso non serviva a nulla e ci rimettevano tutti).
Nessuno gli dice niente a questi idioti che ti sparano sulla casa, magari rischiando di ferire i tuoi animali o addirittura la tua famiglia?
Questi non hanno paura di far del male a qualcuno....? Cioè, se sparo in direzione di abitati e case un pensierino me lo faccio... anzi, no. Perché non lo faccio.
Assurdo....
Non è che prendono la mia casa come bersaglio :) ..... può capitare che magari porgi la schiena alla casa, l'uccello in volo si sposta, tu lo segui e boom .... magari hai sparato in direzione della casa però non sei a dieci metri ed i pallini cadono ma con una forza insufficiente per fare qualcosa.
Discorso diverso per gli animali, se il terreno davanti alla casa è coltivato può capitare che i gatti ci vadano in concomitanza con una lepre piuttosto che un fagiano ..... non è mai capitato che venissero impallinati ..... ma se un cacciatore tira una schioppettata vedere il gatto correre come una lepre verso la casa non è un avvenimento raro :) .... recintare il terreno ha un costo troppo elevato per cui .....

Problema diverso per il cacciatore sulla strada ..... lì non ci sono scusanti .... era un pirla.

Ciao :si:, Gianluca
 
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Speleoalp

Guest
Cavoli.... allora o proprio vissuto di merda, ahahah io se mi andava bene mangiavo un pezzo di carne al mese, ahaha e solo perché mio padre faceva il macellaio e ogni tanto portava a casa qualcosa. Dopo di che con i miei zii... ma sempre poche volte al mese, ahahahah

...può capitare, insomma... che capita...sicuramente dalla tua testimonianza capita... ma che sia normale, metterei in dubbio le abilità, capacità e responsabilità del cacciatore. Non si spara mai in direzione di abitati, persone, calcolando dove fanno a finire i colpi, soprattutto con certe munizioni, ahah
Devo ammettere che non sono un amante della caccia a "pallettoni", ahah Preferisco mirare una singola preda e fare un singolo colpi, uccelli compresi, ahahah

Auguri ;)
 
La caccia a fagiani, lepri e uccelli (non aquile ovviamente :)) in generis l'ho sempre vista fatta con cartucce a pallini, non pallettoni, con cartucce a palla penso che farebbe un macello, con canna rigata per la sua gittata e potenza terminale penso che sarebbe ancora più pericoloso sparare in una zona pur sempre abitata.

Ciao :si:, Gianluca
 
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Di più. Ogni preda ha la sua cartuccia. I pallini hanno un numero che va da 12 (piccolissimi) a doppio zero (grossi). I pallettoni sono comunque proibiti.
Ad un merlo o una quaglia si spara con il pallino da 10, ad un fagiano con quello da 8-6, ad un gallo forcello 5-4, ad ua lepre con 3-0
La quantità di piombo presente in una cartuccia è sempre la stessa quindi più adopero pallini grossi meno ce ne stanno dentro
 
Il calibro .22lr è un calibro tipico da poligono di tiro, poco se non zero rinculo, è una cartuccia molto economica ma ha una energia molto bassa per cui si presta a tiri corti (50 mt utili..... per un bersaglio) .

cartridge-comparison1.jpg

una comparazione fra cartucce per armi corte, il 22 è quello a destra.

E' comunque una cartuccia per armi a canna rigata, il calibro 12 di cui sopra è per canne lisce. Due "mondi" diversi :)

Ciao :si:, Gianluca

PS.: vantaggi e svantaggi rispetto a cosa ?
 
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Ia verità è che la carne da dipendenza ed è l'unico motivo per cui uno va a caccia
Se è etico andare a caccia per mangiare l'animale? Il tuo discorso vale per tutti tranne per l'animale che uccidi

Combatti il male e l'ipocrisia ma non la radice del male stesso che è l'egoismo
 
Il calibro .22lr è un calibro tipico da poligono di tiro, poco se non zero rinculo, è una cartuccia molto economica ma ha una energia molto bassa per cui si presta a tiri corti (50 mt utili..... per un bersaglio) .

cartridge-comparison1.jpg

una comparazione fra cartucce per armi corte, il 22 è quello a destra.

E' comunque una cartuccia per armi a canna rigata, il calibro 12 di cui sopra è per canne lisce. Due "mondi" diversi :)

Ciao :si:, Gianluca

PS.: vantaggi e svantaggi rispetto a cosa ?

intendevo rispetto ai classici pallini da lepre e fagiani :)

Ia verità è che la carne da dipendenza ed è l'unico motivo per cui uno va a caccia
Se è etico andare a caccia per mangiare l'animale? Il tuo discorso vale per tutti tranne per l'animale che uccidi

Combatti il male e l'ipocrisia ma non la radice del male stesso che è l'egoismo

no, la carne non da dipendenza. questa e' una delle tipiche balle tirate ogni tanto da certi guru vegani. la carne non e' una droga, non da dipendenza, e' una banalissima fonte di nutrienti con una composizione. puo' essere piu' o meno utile e/o adeguata, ma non e' che se domani mangio fagioli o pizza al posto della bistecca mi vedi fare una crisi di astinenza. cosa che ho visto invece per gente che si condiva gli spaghetti con una pianta con delle foglie strane che si dice curi ogni male (e non e' vero, e' una cosa che va valutata abbondantemente su vari fattori e caso per caso).

anni fa ho avuto la simpatica esperienza di essere attaccato da un branco di cani randagi, e mi e' andata bene. bruttissimo, agghiacciante, ma non posso dire che non fosse etico. semplicemente perche' la natura e' pratica e va al sodo, e dell'etica e di altre boiate di noi umani se ne frega. mi e' piaciuto? no. l'avrei accettato? no, ovviamente mi sono difeso e mi e' andata bene. e se fosse andata male e mi avessero sbranato? beh, non ne sarei stato felice ovvio, e' una fine bruttissima. ma e' una cosa che rientra nell'ordine della natura. e purtroppo se sei dal lato sbagliato le cose si mettono veramente male.

mangiare carne non e' egoismo. l'eccesso di carne, come l'eccesso di ogni cosa, puo' esserlo. ma non il consumo in se.
 
Vantaggi di un 22lr rispetto ad un 12 per fagiani e lepri ? Direi zero sul piano di facilità di abbattere la preda. Un 22 spara un singolo "pezzo" di piombo per cui se quel singolo "pezzo" attinge la preda questa verrà abbattuta (concettualmente), un 12 spara "n" pezzi di piombo che aprendosi (rosata) aumenterà la probabilità di colpire la preda.

g_dispersione-rosata.jpg


questa foto rappresenta una rosata a una ventina di metri e ha una superficie di 1.2 x 1.2 mt, una lepre o un fagiano, vista la dimensione, verrebbe sicuramente colpita; il 22lr potrebbe essere uno dei singoli "buchi".... capisci anche tu che a livello di probabilità il 12 a breve distanza non lascia scampo :)

Il vantaggio, penso, che sia nell'arma. Un 22lr sviluppa molto meno energia, per cui, ha bisogno di un arma meno resistente, ergo, meno pesante inoltre meno energia vuol dire anche, proporzionalmente, meno rinculo (concettualmente) per cui più facilità a maneggiare l'arma.

Io però non ho mai cacciato, le mie considerazioni sono deduttive derivanti comunque da usare ambedue i due calibri (22lr in poligono, 12 tiro a piattello principalmente ma qualche volta anche tiro simulato misto).

Ciao :si:, Gianluca
 
@walterfishing la carne da dipendenza
Qualunque cosa da dipendenza la carne la sigaretta , lo zucchero , la pasta con il peperoncino , l'olio di oliva , lo stile di vita
Gente con crisi di astinenza da carne ne ho vista in abbondanza, soprattutto in toscana in vallata , che senza la classica bistecca alla fiorentina gente che non riesce a divertirsi , a stare bene , che va giù di morale e ha crisi di rabbia..come molte persone che hanno crisi di astinenza da zuccheri .

La effettiva differenza che corre tra noi e gli animali e che noi spesso abbiamo la facoltà di decidere , se sbranare il primo umano che passa da vicino o condurre una vita più su canoni 'etici non però per questo meno felice

Io pure per esempio potrei fare una vita molto più etica e non lo faccio.. potrei essere un monaco zen ..
Non la faccio ma non posso dire che non c'entra l'egoismo la scelta è anche mia
 
@walterfishing la carne da dipendenza
Qualunque cosa da dipendenza la carne la sigaretta , lo zucchero , la pasta con il peperoncino , l'olio di oliva , lo stile di vita
Gente con crisi di astinenza da carne ne ho vista in abbondanza, soprattutto in toscana in vallata , che senza la classica bistecca alla fiorentina gente che non riesce a divertirsi , a stare bene , che va giù di morale e ha crisi di rabbia..come molte persone che hanno crisi di astinenza da zuccheri .

La effettiva differenza che corre tra noi e gli animali e che noi spesso abbiamo la facoltà di decidere , se sbranare il primo umano che passa da vicino o condurre una vita più su canoni 'etici non però per questo meno felice

Io pure per esempio potrei fare una vita molto più etica e non lo faccio.. potrei essere un monaco zen ..
Non la faccio ma non posso dire che non c'entra l'egoismo la scelta è anche mia

vorrei mettere qualche puntino sulle i :)

non per cattiveria, ma non confondiamo abitudine con dipendenza, e dipendenza fisica da psicologica

la carne non da dipendenza. non puo' farlo, perche' le proteine di cui e' composta non ha nessuna capacita' di legame con i recettori adrenergici. e' chimicamente e biologicamente impossibile. possono farlo alcuni alcaloidi (di origine vegetale), alcuni veleni (sia vegetali che animali), e alcuni composti di sintesi, ma non la carne e neppure una buona parte dei componenti delle piante.

la gente ha abitudini fortissime, che solo in casi specifici si trasforma in dipendenza psicologica, ma quelle sono psicopatologie derivanti dall'individuo e dal contesto piu' che dall'oggetto in se. ad es, mettimi davanti ad una slot machine e neanche la calcolo, o la mando a quel paese, come credo pure te, mentre se al posto nostro metti la classica vecchietta che gira sempre dal tabacchino lei ci si fionda sopra immediatamente. ma solitamente e' pigrizia mentale e abitudini, un po' come prendere l'auto per girare in centro anche se con la bicicletta o a piedi o in bus arriveresti comunque. ma non e' affatto dipendenza. e' pigrizia mentale.

ci sono composti che danno dipendenza psicologica (cioccolata!!!), altri che danno dipendenza fisica e psicologica (alcol, droghe, nicotina ecc), ma la carne non rientra tra queste.

possiamo scegliere entro certi punti. dalle mie parti l'anemia e' diffusissima, e la carne di cavallo e' utile proprio per questo. e lo trovo meglio che imbottirsi di schifezze chimiche. poi la necessita' di proteine esiste, e' un dato di fatto, si puo' affrontare in vari modi e c'e' chi risponde meglio o peggio. ma discorsi alla "possiamo scegliere, non siamo nella preistoria" non stanno proprio in piedi. come le critiche al giro di affari della carne: soia, tofu, seitan, e ora le bacche di goji o come si scrive e prodotti simili alimentano un mercato di dimensioni immense, e spesso si tratta di marketing. come chi cerca di assumere proteine da certi composti improbabili di origine vegetale, soprattutto alcune proteine in particolare, e i composti detti sopra a volte sono costosi quanto inefficienti. tanto che, a conti fatti, se il tipo in questione si mangiasse un petto di pollo, oppure un po' di fagioli, oppure una scatoletta di tonno, farebbe meno danni. vero che l'eccessivo consumo di carne fa male. siamo d'accordo su questo.

anche sulla scelta, abbiamo scelta entro certi limiti :) biologicamente siamo onnivori, e penso sia chiaro. non condanno a prescindere chi per sua scelta decide di diventare vegetariano o vegano come non condanno chi mangia carne. non mi piace quando le varie fazioni usano falsita' per tirare acqua al loro mulino, o spostano tutto su questo o quello piano psicologico, economico, etico :) no, non e' proprio giusto quel paragone, abbiamo la possibilita' di decidere entro certi limiti ma e' ovvio che il cannibalismo, specie nei mammiferi, non e' sullo stesso piano della predazione semplice. metterli sullo stesso piano e' una mistificazione. come pure non possiamo scegliere il fatto che abbiamo bisogno di alcuni amminoacidi, molto comuni nelle carni e rari nelle piante, e non si puo' discutere sul fatto che il consumo di carne, prima ottenuta tramite la caccia e poi tramite l'allevamento, abbia largamente favorito la nostra evoluzione nei millenni precedenti. anzi, la caccia ha dato un forte impulso evolutivo al genere sapiens, evolvendolo ulteriormente al sapiens moderno qualche decina di migliaia di anni fa :)

siamo finiti di nuovo ot, nella solita diatriba carne o non carne :(
 
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