Fallkniven S1? Ahi ahi ahi...

Ciao Riccardo!! Bene dai e te? Eh studi e lavoro mi han risucchiato completamente il tempo libero......ormai saranno quasi 2 anni che la levigatrice è ferma e ancor di più che la forgia è spenta

Appunto...non va bene...ma ancora studi ? azzz...sarai diventato primario ormai a forza di studiare :lol::lol::lol:
 
Ho visto il video di Lilly qualche mese fa e ricordo di essermi divertito a leggere i commenti su youtube, che sono in genere molto superficiali e coloriti; c'era chi la difendeva a spada tratta, gettando critiche pesanti sulla fallkniven, chi ha difeso invece il brand, chi ha parlato di uso improprio ecc... Ho letto tutta la discussione e mi trovo d'accordo con i vari commenti.

Io sono uno di quelli che per gioco, escursioni o per lavori in campagna ha piacere ad usare un coltello. Se si tratta di accendere un fuoco in una escursione, in area attrezzata ovviamente o per pulire le varie potature mi piace usare un bel coltello, dagli 8 agli 11 pollici, piuttosto di usare l'ascia, anche se condivido i ragionamenti. Però preferisco usare il coltello, magari un seghetto, se proprio devo tagliare legna uso la motosega, l'ascia è ferma nella legnaia e la uso solo per lo spacco. Ovviamente è solo una questione di gusti personali e di passione, chi si porta in escursione un'ascia da 500 grammi fa benissimo e ci fa di tutto.

Detto questo, volevo fare qualche ragionamento sul video di Lilly... Penso che battere pesantemente su un coltello con una roccia che probabilmente è più dura dell'acciaio (dipende dalla roccia e dai minerali, vedi scala di mohs, ma è probabile) è una pazzia, soprattutto in una situazione survival, lei era in un'isola e faceva la survival, dove dovresti preservare al meglio i tuoi strumenti. Lo stesso vale per staccare le conchiglie dagli scogli ecc. Il filo del coltello mentre faceva vari lavori è stato più volte sbattuto contro la sabbia. La sabbia è composta prevalentemente da quarzo, che è più duro dell'acciaio, quindi ne esce un filo ovviamente distrutto.

Personalmente posso accettare la critica sul fodero, non a caso il mio F1 ha il fodero in pelle, e magari se proprio sulla punta. Perchè oggettivamente è vero che il vg10 è un'acciaio che tende a fare microchipping, soprattutto nel chopping o nel taglio di materiali più duri. Però è anche vero che è un inox, un buon inox, che si riaffila benissimo, perfetto da usare anche sul cibo. Le versioni cos e 3g della fall sono nettamente migliori, ma il laminato vg10 lo trovo un acciaio più che onesto, idem per il manico in plastica. Va sempre considerato che sono studiati per il clima e per l'ambiente del nord europa, la destinazione d'uso e il progetto, vanno sempre considerati anche se si parla di uno strumento polivalente come il coltello.

Lilly diceva anche che l'SRK ha retto benissimo ai suoi test e invece l'S1 no... beh inanzitutto non era lo stesso test, poi magari è vero che il cold steel è più robusto, ma questo non vuol dire che il fallkniven è un coltello di merda. Semplicemente che magari è meno robusto e più adatto al taglio puro. Lei tra l'altro ha provato pochissimi coltelli e si spaccia per survivalist, non per esperta di coltelli, come magari i ragazzi di DBK, non sa nemmeno riaffilare, quindi il suo giudizio negativo lascia il tempo che trova. L's1 del video con un pò di cura tornava come nuovo. Inoltre sono un grandissimo fan del bisello convesso, mentre non mi piace il concavo, per l'uso che ne faccio io.

L'unica critica che condivido in pieno è quella sul costo, la fallkniven costa veramente, ma veramente troppo, non ha un buon rapporto qualità-prezzo. Mi è sempre piaciuta molto, ma quello che è vero è vero. Di particolare c'è solo l'acciaio, perche il resto dei materiali che usa non sono sicuramente costosi. Insomma centinaia di euro per un coltello con manico e fodero in plastica.... La differenza con la cold steel per molti modelli è questa... 65 euro per un SRK in sk5 (con l'unico difetto del concavo) e 135 euro per un SRK in san mai (prezzi visti su lamnia) sono un prezzo onesto e anche corretto per quello che si compra. Quasi 200 euro per un S1 secondo me sono troppi. Ma questo non vuol dire che è un coltello di merda o che è difettoso.

La linea Pro aveva le prime run difettose, si allentava la guardia con l'uso e prendeva gioco, quello era un difetto, che non era accettabile per il costo del coltello e per come veniva fuori (uso normale). Poi la fallkniven ha risolto il problema di progettazione, sostituendo molti pezzi in garanzia. Questi coltelli avrebbero meritato una critica bella tosta, non solo per l'errore di progettazione, ma anche per la mancanza di test seri prima della messa in vendita.... a quel prezzo poi; non L'S1 usato in maniera assurda, sempre secondo me ovviamente.
 
A proposito di climi per i quali i coltelli sono pensati, se dovessi trovare lavoro stagionale in Antartide, il celebre SRK in San Mai III sarebbe l'ottimale considerando l'estate antartica con temperature che al limite dovrebbero stare sui -5 gradi centigradi? Tipo uno degli ultimi inverni rigidi in Nord Italia per dire (sebbene non tutti i giorni nel caso italiano)
 
A proposito di climi per i quali i coltelli sono pensati, se dovessi trovare lavoro stagionale in Antartide, il celebre SRK in San Mai III sarebbe l'ottimale considerando l'estate antartica con temperature che al limite dovrebbero stare sui -5 gradi centigradi? Tipo uno degli ultimi inverni rigidi in Nord Italia per dire (sebbene non tutti i giorni nel caso italiano)

Si, per usare il coltello a mani nude per lavori di fino, o usarlo con guanti, in un ambiente con neve e ghiaccio, temperature rigide ecc, un coltello hidden tang, ma molto robusto, inox, con manico in gomma, fodero in kydex è perfetto. Poi ci sono valide alternative, per tutti i prezzi, mora garberg, mora kansbol, cold steel srk, master hunter ecc. anche un buon carbon, se fai manutenzione va benissimo, vedi terawa jakaripuukko ecc. Il fallkniven S1 va pure benissimo, però non ha un rapporto qualità-prezzo vantaggioso come gli altri.

Ricordo che lo scorso anno qua sulle dolomiti, sopra i 1000 metri ha fatto un mese intero sottozero, giorno e notte, con massime di -1 e minime sui -23. Non voglio pensare come era la temperatura a 2000 o 3000 metri. Sicuramente in una situazione del genere un coltello così è perfetto, meglio di un full tang, anche per l'umidità, soprattutto se non è incollato con la epossidica. Nei manici smontabili è più facile che entri umidità e si formi ossido. Queste temperature le plastiche usate nella maggioranza dei coltelli, le reggono benissimo. Invece alcune plastiche hanno problemi con il caldo. Sulla carta dovrebbero reggere tutte almeno 50 gradi, qualcuna (come la fallkniven) anche più, se non sbaglio sugli 80 gradi. Però nei fatti iniziano a cedere e deformarsi anche solo leggermente già da prima, e il manico può prendere un pò di gioco. Ricordo che è successo a me con il dobermann IV dell'extrema ratio, gioco che dovrebbe poi scomparire o diminuire, quando la temperatura cala, l'esposizione diretta al sole forte per ore, può scaldare molto la lama e tutto il coltello, l'acciaio è un ottimo conduttore di energia. Personalmente non ho mai avuto problemi con fallkniven, ma ricordo che in passato un amico mi disse che in afghanistan, dove era in missione, il manico del fallkniven A1 con il caldo intenso, aveva completamente ceduto e si era deformato, staccandosi. Sicuramente queste plastiche in generale reggono meglio il freddo, rispetto al caldo, dipende molto dalla lega e non è detto che il suo non fosse difettoso o che la plastica non si fosse già degradata con qualche sostanza chimica. Però ecco in definitiva io sarei molto più preoccupato per il caldo che non per il freddo.
 
In Antartide non hai vegetazione da choppare, i predatori più pericolosi, dopo l'uomo e la Cosa, sono le orche e le foche leopardo, entrambi in mare ;) In Antartide i "nemici" sono la solitudine, la mancanza di sole nei mesi invernali, la possibilità di perdere l'orientamento e il freddo.

Roald Amundsen, che giunse per primo al Polo Sud geografico il 14 dicembre del 1911, usando slitte trainate da samoiedi, aveva questo coltello.
6105180073_671d83f3d5_b.jpg
 
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Per non perdere l'orientamento mi servirebbe una bussola con ago globale (lettera G nella sigla della bussola) a smorzamento magnetico per non congelare il liquido oleoso alle basse temperature?
 
La Cosa? Il supereroe dei Fantastici 4? ;)

No,
La cosa è un film del 1982 diretto da John Carpenter, liberamente tratto dal racconto horror-fantascientifico La cosa da un altro mondo di John W. Campbell, già alla base del film La cosa da un altro mondo prodotto da Howard Hawks.Wikipedia
Data di uscita: 25 novembre 1982 (Italia)
Regista: John Carpenter
Serie cinematografiche: Trilogia dell'Apocalisse
Budget: 10 milioni USD
Sceneggiatura: Bill Lancaster
 
Per contro, Fridtjof Nansen, durante il suo tentativo di raggiungere il Polo Nord geografico con la spedizione della Fram del 1893, aveva un leuku.
Fridtjof_Nansen_boots_and_knife.jpg


Anche Nansen si spostò con sci di fondo e slitte trainate da samoiedi, ma in un ambiente che, all'inizio e alla fine della spedizione, era popolato di volpi artiche, orsi polari e foche.
 
Ma il Cold Steel SRK San Mai III non è un full tang? Sono i più robusti e in ambienti estremi e isolati sono l'ottimale

In realtà uno dei miti recenti da sfatare è che un full tang è sempre e comunque più robusto di un hidden tang, dipende da acciaio, biselli, fori, angoli sul codolo, spessori, rampe, tacche varie, filo combo e qualsiasi altra cosa possa indebolire o rendere meno robusto un coltello. Di per se dire che la costruzione più robusta è un full tang non è corretto, soprattutto se parliamo di assoluti. Però è corretto dire che è una della costruzioni più semplici da fare bene per le industrie, che hanno avuto anche interesse a promuoverlo come più robusto e affidabile.

Il cold steel SRK, cosi come i fallkniven o il mora garberg sono hidden tang a codolo passante, il codolo è nascosto (hidden) nel manico, ma è un codolo robusto, senza angoli vivi, ben fatto che arriva fino alla fine del manico, uscendo addirittura dall'altra parte del manico nei fall e nel mora, è una tipologia di hidden tang che tecnicamente viene chiamato stick tang. Ne esistono molte più varianti di quante non si pensi, metto qualche immagine, che vale più di mille parole.

what-makes-a-knife-a-bowie-knife-besurvival-knife-designs.jpg


knife%20tang%20drawing.gif

knife-tang-types.png
 
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No. Il fatto è che al di fuori dagli Stati Uniti non c'è concordanza sull'uso del termine.

Anche il Mora Classic Original è definito full-tang, sottintendendo un "length" (codolo a lunghezza completa, sarebbe) perché è rivettato sul pomo.
dsc02616.jpg
 
Dimenticavo, definire il Garberg come primo full-tang dell'azienda, è vero solo in parte. Sicuramente è il primo full-tang realizzato dalla Morakniv, creatasi nel 2005 come Mora of Sweden, a seguito della fusione di Frosts e KJ Eriksson. Il nome fu poi cambiato in Morakniv nel 2016.

Tuttavia già alla fine degli anni '80 la Forsts aveva prodotto dei full-tang, nel senso americano del termine. L'ultimo sopravvissuto di quella serie è il Lapplander che, credo, sia ora uscito di produzione a sua volta.
https://morakniv.se/en/product/lapplander-95/
 
Ragà, perdonate il sarcasmo, ma quanta filosofia che facciamo. Come ho letto da qualche parte, "il miglior coltello è quello che ti trovi tra le mani nel momento del bisogno". Quindi, full tang, hidden, half, ecc.., in emergenza usi quello che hai.
Invece, se si pianifica un viaggio, e non ci sono grossi limiti di peso e ingombri, sicuramente ci porteremo, oltre al coltello, qualche "attrezzo" idoneo ai vari usi.
Ammetto, però, che è bello pure filosofeggiare per puro gusto e allora, secondo me, più l'ambiente è ostile e più il coltello deve essere ignorante, rustico. Ottimi i materiali sintetici ma, come già detto, niente collanti. Per la lama anche il puro carbonio, meglio addirittura, se servono lame grandi. Tanto, a meno che l'avventura non duri anni e il coltello lo si lascia fermo in un posto senza toccarlo, un po' di ossido cosa volete che faccia. Usandolo, tanto, il filo resta pulito per forza di cose. Personalmente sceglierei un coltelaccio con acciaio di balestra, ben temprato. Minima spesa, massima resa. Riguardo al codolo sicuramente un full tang per due motivi. Il primo è che è INDUBBIAMENTE più robusto degli altri, non ci piove; il secondo perché, se pure dovessero rompersi o staccarsi le guancette, sarebbe già utilizzabilissimo con il codolo nudo, e basterebbe uno straccio, un pezzo di cordino, una striscia di gomma o simili per un'impugnatura di emergenza. E poi ricordiamoci che un simile codolo può essere usato come percussore, salvaguardando la lama.
Se invece vogliamo fare i fighetti, allora giù con marche e marchi blasonati e di moda.........:biggrin:
 
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