Fauna "selvatica" sempre più inurbata.

Prendo lo spunto da un fatto di cronaca:

Capriolo in pieno centro città - video

accaduto nella mia città (Piacenza), per provare ad estendere un pochino il discorso su un piano più generale.

Se finora la fauna "selvatica" che si inoltra nelle città ha avuto caratteristiche piuttosto precise, sostanzialmente consistendo di roditori e volatili (oltre che insetti, ma quelli sono ovunque...), oggi gli avvistamenti di specie che vengono associate a luoghi incontaminati e sperduti nel nulla più totale (per lo meno dal punto di vista della "pressione antropica"), in luoghi viceversa fortemente antropizzati e di difficile accesso, si sta facendo sempre più frequente. Si legge di lupi vicino a case (od in pianura, cosa piuttosto strana, a ben pensarci), si incontrano caprioli un po' ovunque (questo, addirittura, in un luogo che richiede almeno un paio di km di vie di città, per arrivarci!), i cinghiali causano parecchi incidenti stradali. Insomma: la fauna selvatica pare aver perso molto del suo timore reverenziale nei confronti dell'uomo.

Al di là dei rischi "da incidente", per entrambi i lati del problema, rimane un piccolo mistero la causa. I lockdown? La "guerra" fatta ai cacciatori, con la conseguente proliferazione di "specie-preda"? Vi vengono in mente altre possibili cause?

Personalmente, credo che il lockdown abbia contribuito molto più di quel che crediamo. Gli animali selvatici "vedono meno uomini" e si allargano sul territorio.

Voi come la vedete?
 
personalmente credo sia il lockdown. La sincronia con cui, alla partenza del lockdown, si sono cominciati ad avvistare animali ovunque nei centri urbani è troppo precisa. Da noi ricordo un filmato di uno che, ad aprile 2020, in macchina riprendeva una famiglia di cinghiali correre sulla pista ciclabile! Un mese fa un amico ha visto qui vicino un cerbiatto. Io ho avvistato conghilai e una volpe a 4 km da casa mia, che abito in centro alla mia cittadina.
questo mi ha fatto pensare quanto numerosi e quanto vicini a noi siano questi animali, molto più di quanto noi immaginiamo.
 
lockdown e sempre maggior urbanizzazione (e pure gentrificazione, pare una boiata ma pure in ambito intra urbano ci sono delle differenze)
 
si, per il semplice motivo che vari animali selvatici (es alcuni rapaci) vivono in ambiente urbano. quando nei centri vive la gente comune hanno particolari situazioni di accesso al cibo, strutture, ecc.

quando avviene la gentrificazione, le possibilita' sono 2:

1)si tratta di gente che compra ma non c'e' mai, es i russi in centro a venezia: strutture libere e meno disturbo, disponibilita' occasionale (spesso notevole) di avanzi di cibo
2)gente che ci va a vivere stabilmente: spesso quando persone di notevole disponibilita' economica sostituiscono i residenti originari portano avanti campagne di disinfestazione, modifiche delle strutture, eventi ecc

entrambe hanno impatti sulla fauna urbana

qualche appunto:

https://it.wikipedia.org/wiki/Gentrificazione

https://it.wikipedia.org/wiki/Fauna_urbana

https://journals.sagepub.com/doi/full/10.1177/0309132520986221

https://www.bloomberg.com/news/arti...o-urban-animals-when-their-habitats-disappear

https://www.humansandnature.org/biomimicry-gentrification

https://www.newyorker.com/business/currency/gentrification-and-the-urban-garden

https://www.theguardian.com/cities/2015/may/06/dangers-ecogentrification-best-way-make-city-greener

edit: https://mattinopadova.gelocal.it/pa...iolo-in-visita-al-castello-di-este-1.40175169 :D
 
Ultima modifica:
Secondo me è un processo piuttosto semplice,
I selvatici (fortunatamente) aumentano di numero e vanno a cercare sempre nuove aree dove insediarsi. Ad esempio , sotto casa (vivo in collina) ho avuto per tutto l'inverno un piccolo branco di 5 caprioli praticamente stabili, adesso ne sono rimasti 2, gli altri sono sicuramente andati a cercare nuovi territori.

Le periferie cittadine si stanno sempre più rivelando zone franche prive di cacciatori e anche di predatori. Tali zone sono spesso in stato di semiabbandono per cui è anche facile l'occultamento
e spesso ci vivono più animali di quanti si immagini.

Da li la ricerca di nuove aree può portare in modo più o meno occasionale ad esplorare le vie cittadine in particolare di notte .

In questo più che il lockdown potrebbe aver agevolato il coprifuoco.
 
Secondo me è un processo piuttosto semplice,
I selvatici (fortunatamente) aumentano di numero e vanno a cercare sempre nuove aree dove insediarsi. Ad esempio , sotto casa (vivo in collina) ho avuto per tutto l'inverno un piccolo branco di 5 caprioli praticamente stabili, adesso ne sono rimasti 2, gli altri sono sicuramente andati a cercare nuovi territori.

Le periferie cittadine si stanno sempre più rivelando zone franche prive di cacciatori e anche di predatori. Tali zone sono spesso in stato di semiabbandono per cui è anche facile l'occultamento
e spesso ci vivono più animali di quanti si immagini.

Da li la ricerca di nuove aree può portare in modo più o meno occasionale ad esplorare le vie cittadine in particolare di notte .

In questo più che il lockdown potrebbe aver agevolato il coprifuoco.

Concordo: maggiori disponibilità di cibo, minori predatori, minor disturbo (assenza di cacciatori) ed il gioco è fatto.
 
Dal punto di vista meramente ornitologico in città vi è un aumento di specie alloctone (parrocchetti e similari) e corvidi, ovvero gli opportunisti per eccellenza e, personalmente, non lo trovo migliorativo del passato


 
Dal punto di vista meramente ornitologico in città vi è un aumento di specie alloctone (parrocchetti e similari) e corvidi, ovvero gli opportunisti per eccellenza e, personalmente, non lo trovo migliorativo del passato
Per gli alloctoni concordo,
sui corvidi mica tanto... cioè
da quando ho memoria gazze e cornacchie sono sempre state diffuse, anzi da ragazzino erano gli unici selvatici che riuscivo a vedere, sia in paese che nelle campagne.

io come presenze anomale rispetto a prima, che ho notato in citta direi più che sono aumentati alcuni tipi di rapaci tipo i gheppi.

Invece pensando solo al numero trovo che siano aumentate le cornacchie ma in zone collinari
 
Interessante questa differenza sui corvidi mi piacerebbe capire a cosa potrebbe essere correlata.

io gazze e cornacchie ne ricordo la presenza da sempre,
invece ad esempio fino agli anni 90 non avevo rilevato alcun aironide
che sono andati crescendo fino a un paio di anni fa.
Anche i rapaci sono andati crescendo fino ad un paio di anni fa.

Quest'anno invece mi sembra ci sia un calo sia dei rapaci che degli aironidi
 
gli aironi e affini dalle mie parti erano comunissimi, sempre stati. sono aumentate un po' le garzette ma, essendo vicini alle coste e al polesine e con un territorio che era una palude, erano gia' comuni
 
Gli ultimi trent'anni li sto facendo in campagna e tolto gli ibis, che sono una novità, grossi cambiamenti in termini di volatili non ne ho visti. Parallelamente una dastrica riduzione di rane, complice il gambero della Louisiana che a sua volta è scomparso, gamberetti di acqua dolce estinti come tutti i pesci, anche le nutrie a volte ci sono a volte no.

Ciao :si:, Gianluca
 
i maledetti gamberi della louisiana!!! avrei molto da dire e poco di buono

a pd e' pieno di boccaloni (bass) e carpe, ci sono ancora abbastanza cavedani. ad este, tra inquinamento dal vicentino e lavori in alveo e quella porcheria del leb che scarica a barbarano, solo carpe carassi breme e siluri.
 
Dalle mie parti sono anni che le rane sono scomparse e la diminuzione è iniziata al comparire del gambero rosso della Louisiana, alla fine rane zero, gambero zero.

Piccola curiosità, all'inizio del mio trasferimento dalla città alla campagna non era raro vedere un "personaggio" che raccoglieva le rane a bordo di un motorino "ciao" appositamente attrezzato, la modifica consisteva nel avere reso il sellino ruotabile di 90 gradi, per cui, arrivava, metteva il cavalletto e, quasi senza scendere, ruotava il sellino verso il fosso, tirava fuori la canna con l'immancabile pezzo di collant, rana presa al volo che magicamente finiva in un cestino, finito rigirava sellino, cavalletto e via per altre avventure.

Ciao :si:, Gianluca
 
rane e aironi, nelle provincie di Vercelli/Novara/Pavia e in generale nelle zone di coltivazione del riso, erano praticamente estinte quando hanno sostituito le mondine con i pesticidi;
poi dopo 20 anni di massacro ambientale sono arrivate finalmente delle norme che hanno ridotto, progressivamente, l'impatto ambientale.
E sono tornate rane e aironi. E insetti vari tutto l'anno!
 
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