Prendo lo spunto da un fatto di cronaca:
Capriolo in pieno centro città - video
accaduto nella mia città (Piacenza), per provare ad estendere un pochino il discorso su un piano più generale.
Se finora la fauna "selvatica" che si inoltra nelle città ha avuto caratteristiche piuttosto precise, sostanzialmente consistendo di roditori e volatili (oltre che insetti, ma quelli sono ovunque...), oggi gli avvistamenti di specie che vengono associate a luoghi incontaminati e sperduti nel nulla più totale (per lo meno dal punto di vista della "pressione antropica"), in luoghi viceversa fortemente antropizzati e di difficile accesso, si sta facendo sempre più frequente. Si legge di lupi vicino a case (od in pianura, cosa piuttosto strana, a ben pensarci), si incontrano caprioli un po' ovunque (questo, addirittura, in un luogo che richiede almeno un paio di km di vie di città, per arrivarci!), i cinghiali causano parecchi incidenti stradali. Insomma: la fauna selvatica pare aver perso molto del suo timore reverenziale nei confronti dell'uomo.
Al di là dei rischi "da incidente", per entrambi i lati del problema, rimane un piccolo mistero la causa. I lockdown? La "guerra" fatta ai cacciatori, con la conseguente proliferazione di "specie-preda"? Vi vengono in mente altre possibili cause?
Personalmente, credo che il lockdown abbia contribuito molto più di quel che crediamo. Gli animali selvatici "vedono meno uomini" e si allargano sul territorio.
Voi come la vedete?
Capriolo in pieno centro città - video
accaduto nella mia città (Piacenza), per provare ad estendere un pochino il discorso su un piano più generale.
Se finora la fauna "selvatica" che si inoltra nelle città ha avuto caratteristiche piuttosto precise, sostanzialmente consistendo di roditori e volatili (oltre che insetti, ma quelli sono ovunque...), oggi gli avvistamenti di specie che vengono associate a luoghi incontaminati e sperduti nel nulla più totale (per lo meno dal punto di vista della "pressione antropica"), in luoghi viceversa fortemente antropizzati e di difficile accesso, si sta facendo sempre più frequente. Si legge di lupi vicino a case (od in pianura, cosa piuttosto strana, a ben pensarci), si incontrano caprioli un po' ovunque (questo, addirittura, in un luogo che richiede almeno un paio di km di vie di città, per arrivarci!), i cinghiali causano parecchi incidenti stradali. Insomma: la fauna selvatica pare aver perso molto del suo timore reverenziale nei confronti dell'uomo.
Al di là dei rischi "da incidente", per entrambi i lati del problema, rimane un piccolo mistero la causa. I lockdown? La "guerra" fatta ai cacciatori, con la conseguente proliferazione di "specie-preda"? Vi vengono in mente altre possibili cause?
Personalmente, credo che il lockdown abbia contribuito molto più di quel che crediamo. Gli animali selvatici "vedono meno uomini" e si allargano sul territorio.
Voi come la vedete?