Reportage già pubblicato su un altro forum, ma ho pensato che potrebbe piacere anche qui. Replicando l'organizzazione di un viaggio simile datato 2012 ero in compagnia di mio fratello e di Mirko, un nostro amico e collega.
26 Ottobre: Arrivo in Svezia
Partenza da Bologna alle 10:35 e arrivo a Francoforte alle 12.
Volo per Stoccolma decollato alle 16 e atterrato alle 18, con il buio.
Il volo per Kiruna è in ritardo di quaranta minuti, prendiamo quindi la navetta aeroportuale, scendiamo all'autonoleggio e chiediamo all'impiegato, cortesissimo ed efficiente, di avvertire i colleghi a Kiruna. Una rapida telefonata e ci rassicura che a Kiruna c'è un loro dipendente che fa il turno di notte.
Rientriamo in aeroporto e, leggendo il tabellone, vediamo il ritardo del nostro volo essere cresciuto a novanta minuti... Nell'attesa ceniamo in un bar e constatiamo che i camerieri svedesi non prendono le ordinazioni, ma in compenso accettano gli € e arrotondano sempre per eccesso.
Alle 22:30 decolliamo e verso le 24 atterriamo a Kiruna, con una temperatura esterna di -4 °C, secchi.
Sbrighiamo le formalità dell'autonoleggio, usciamo nel parcheggio e prendiamo possesso del Volvo XC60 che ci hanno dato. Noi avevamo chiesto un Mitsubishi Outlander, ma non era disponibile, quindi ci hanno cambiato vettura senza preavviso e ci hanno chiesto 400 € in più.
Arriviamo in centro a Kiruna e ci mettiamo a cercare l'ostello, le vecchie scuole medie riattate, ma senza successo. Chiedo informazioni a un uomo sui quarant'anni che porta a spasso un pitbull, ma la situazione non migliora.
"Risalite di due strade, a destra, poi sinistra, poi a destra, poi a sinistra. Non potete sbagliare."
"Grazie" ma più facile a dirsi che a farsi, dato che siamo in una zona praticamente senza illuminazione stradale.
Quando è quasi l'1 di notte, e dopo aver visto due lepri variabili in mezzo alle case, chiediamo di nuovo informazioni a un passante, sui settant'anni, alticcio e allegro.
"Vi ci porto io. Fatemi salire!"
Sale e si mette a mugugnare un motivetto, inframmezzando indicazioni. Quando ci fermiamo davanti all'ostello e l'uomo ci saluta allegramente
"Faccio quattro passi!"
capiamo di essere passati davanti alla nostra destinazione almeno tre volte, ma di non averlo notato, causa mancanza totale di segnalazioni o cartelli che ne indicassero l'esistenza. La camera ha il riscaldamento a manetta, ma ci sta. Il letto è comodo.
27 Ottobre: Parco Nazionale di Abisko
Ore 8:30, sveglia e colazione.
Saldiamo il conto della camera, facciamo un rapido sopralluogo nel centro visite cittadino in cerca di cartine del parco. All'interno ci sono un paio di diorami della mineira, cartine, souvenir, libri e presentazioni interattive.
La commessa sente che non parliamo svedese fra di noi
"Avete cartine del parco?"
"Sì. Ma non sono gratis."
con tono polemico: avremo la faccia da scrocconi... 17 € e via, verso Abisko
passando accanto al lago Torneträsk, grigio e plumbeo come nel 2012.
Come nel 2012 prendiamo il Kungsleden, questa volta con l'intento di arrivare al lago al centro del parco.
Cielo grigio, temperatura sopra lo zero, ma il fiume è già in parte gelato e la terra è coperta di cristalli di ghiaccio.
Ritroviamo la forra
quindi proseguiamo lungo il fiume, poi verso l'interno, più caldo e brullo
fino a vedere la Lapporten, la porta della Lapponia.
Continuiamo su un sentiero di assi e terra battuta
e superiamo il primo ponte sospeso sul fiume Abisko
Dopo poco incrociamo un gruppetto di renne che attraversano il sentiero
ritroviamo il fiume, attraversato di nuovo da un ponte sospeso
e giungiamo al valico, dove il sentiero diventa un percorso per motoslitte. All'orizzonte è il Torneträsk.
Scendiamo dal valico e proseguiamo in completa solitudine, in mezzo a un paesaggio meravigliosamente desolato.
Raggiungiamo una zona paludosa,
superiamo un piccolo lago,
una iutra
e finalmente giungiamo al nostro obiettivo. Silenzio, aria umida, si alza il vento.
Vicino alla riva, su un piccolo rialzo ci sono due cottage e un'altra iutra, vuoti. Pranziamo rapidamente dietro al cottage più grande, che ci ripara dal vento, quindi riprendiamo la strada del ritorno.
Sono le 14:45, Il vento cresce, la luce è già più bassa e la temperatura comincia a scendere.
Allunghiamo il passo
di nuovo percorriamo un sentiero interno
che si ricollega poi al Kungsleden, che segue il fiume. La luce cala rapidamente.
Alle 17:30 raggiungiamo il Volvo. Nel parcheggio del centro visite del parco, dall'altra parte della strada, ci sono un paio di pannelli mendaci che sbandierano come questo sia il parco nazionale più antico del mondo. Falso. Il parco di Abisko fu fondato nel 1909, mentre il parco nazionale più antico è quello di Yellowstone, fondato nel 1875.
Riprendiamo la strada, in direzione Narvik.
Città portuale, triste, grigia e inondata dalla pioggia. L'ostello è un piccolo appartamento, sui toni del "bianco ospedale" e con il riscaldamento bassissimo, gestito da un barista. Alziamo il riscaldamento, ci facciamo una carbonara e andiamo a dormire.
26 Ottobre: Arrivo in Svezia
Partenza da Bologna alle 10:35 e arrivo a Francoforte alle 12.
Volo per Stoccolma decollato alle 16 e atterrato alle 18, con il buio.
Il volo per Kiruna è in ritardo di quaranta minuti, prendiamo quindi la navetta aeroportuale, scendiamo all'autonoleggio e chiediamo all'impiegato, cortesissimo ed efficiente, di avvertire i colleghi a Kiruna. Una rapida telefonata e ci rassicura che a Kiruna c'è un loro dipendente che fa il turno di notte.
Rientriamo in aeroporto e, leggendo il tabellone, vediamo il ritardo del nostro volo essere cresciuto a novanta minuti... Nell'attesa ceniamo in un bar e constatiamo che i camerieri svedesi non prendono le ordinazioni, ma in compenso accettano gli € e arrotondano sempre per eccesso.
Alle 22:30 decolliamo e verso le 24 atterriamo a Kiruna, con una temperatura esterna di -4 °C, secchi.
Sbrighiamo le formalità dell'autonoleggio, usciamo nel parcheggio e prendiamo possesso del Volvo XC60 che ci hanno dato. Noi avevamo chiesto un Mitsubishi Outlander, ma non era disponibile, quindi ci hanno cambiato vettura senza preavviso e ci hanno chiesto 400 € in più.
Arriviamo in centro a Kiruna e ci mettiamo a cercare l'ostello, le vecchie scuole medie riattate, ma senza successo. Chiedo informazioni a un uomo sui quarant'anni che porta a spasso un pitbull, ma la situazione non migliora.
"Risalite di due strade, a destra, poi sinistra, poi a destra, poi a sinistra. Non potete sbagliare."
"Grazie" ma più facile a dirsi che a farsi, dato che siamo in una zona praticamente senza illuminazione stradale.
Quando è quasi l'1 di notte, e dopo aver visto due lepri variabili in mezzo alle case, chiediamo di nuovo informazioni a un passante, sui settant'anni, alticcio e allegro.
"Vi ci porto io. Fatemi salire!"
Sale e si mette a mugugnare un motivetto, inframmezzando indicazioni. Quando ci fermiamo davanti all'ostello e l'uomo ci saluta allegramente
"Faccio quattro passi!"
capiamo di essere passati davanti alla nostra destinazione almeno tre volte, ma di non averlo notato, causa mancanza totale di segnalazioni o cartelli che ne indicassero l'esistenza. La camera ha il riscaldamento a manetta, ma ci sta. Il letto è comodo.
27 Ottobre: Parco Nazionale di Abisko
Ore 8:30, sveglia e colazione.
Saldiamo il conto della camera, facciamo un rapido sopralluogo nel centro visite cittadino in cerca di cartine del parco. All'interno ci sono un paio di diorami della mineira, cartine, souvenir, libri e presentazioni interattive.
La commessa sente che non parliamo svedese fra di noi
"Avete cartine del parco?"
"Sì. Ma non sono gratis."
con tono polemico: avremo la faccia da scrocconi... 17 € e via, verso Abisko
passando accanto al lago Torneträsk, grigio e plumbeo come nel 2012.
Come nel 2012 prendiamo il Kungsleden, questa volta con l'intento di arrivare al lago al centro del parco.
Cielo grigio, temperatura sopra lo zero, ma il fiume è già in parte gelato e la terra è coperta di cristalli di ghiaccio.
Ritroviamo la forra
quindi proseguiamo lungo il fiume, poi verso l'interno, più caldo e brullo
fino a vedere la Lapporten, la porta della Lapponia.
Continuiamo su un sentiero di assi e terra battuta
e superiamo il primo ponte sospeso sul fiume Abisko
Dopo poco incrociamo un gruppetto di renne che attraversano il sentiero
ritroviamo il fiume, attraversato di nuovo da un ponte sospeso
e giungiamo al valico, dove il sentiero diventa un percorso per motoslitte. All'orizzonte è il Torneträsk.
Scendiamo dal valico e proseguiamo in completa solitudine, in mezzo a un paesaggio meravigliosamente desolato.
Raggiungiamo una zona paludosa,
superiamo un piccolo lago,
una iutra
e finalmente giungiamo al nostro obiettivo. Silenzio, aria umida, si alza il vento.
Vicino alla riva, su un piccolo rialzo ci sono due cottage e un'altra iutra, vuoti. Pranziamo rapidamente dietro al cottage più grande, che ci ripara dal vento, quindi riprendiamo la strada del ritorno.
Sono le 14:45, Il vento cresce, la luce è già più bassa e la temperatura comincia a scendere.
Allunghiamo il passo
di nuovo percorriamo un sentiero interno
che si ricollega poi al Kungsleden, che segue il fiume. La luce cala rapidamente.
Alle 17:30 raggiungiamo il Volvo. Nel parcheggio del centro visite del parco, dall'altra parte della strada, ci sono un paio di pannelli mendaci che sbandierano come questo sia il parco nazionale più antico del mondo. Falso. Il parco di Abisko fu fondato nel 1909, mentre il parco nazionale più antico è quello di Yellowstone, fondato nel 1875.
Riprendiamo la strada, in direzione Narvik.
Città portuale, triste, grigia e inondata dalla pioggia. L'ostello è un piccolo appartamento, sui toni del "bianco ospedale" e con il riscaldamento bassissimo, gestito da un barista. Alziamo il riscaldamento, ci facciamo una carbonara e andiamo a dormire.