Dati
Data: 10.05.2014
Regione e provincia: Piemonte, Torino
Località di partenza: Sant'Ambrogio di Torino
Località di arrivo: Sacra di San Michele (monte Pirchiriano)
Tempo di percorrenza: orientativamente... un botto di tempo, forse 6 ore
Grado di difficoltà: PD
Descrizione delle difficoltà: In alcuni tratti roccia liscia a causa dei millemila piedi che ci sono passati
Periodo consigliato: Sempre, evitare le giornate molto calde
Segnaletica: segni rossi nei tratti di collegamento
Dislivello in salita: 600m
Dislivello in discesa: 600m
Quota massima: 962m
Cartografia: Fraternali n.4 (1:25000)
Accesso stradale: via Susa a Sant'Ambrogio
Descrizione
La ferrata, sicuramente una tra le più famose del Piemonte, è intitolata all'alpinista santambrogese Carlo Giorda (1946-1985).
L'attacco è nei pressi della vecchia cava. Ci prepariamo e entriamo subito nella giusta mentalità, determinata e aggressiva, come mostriamo io e runner mentre kima sta dal lato sbagliato della fotocamera
Ci attende un bel percorso, vario per passaggi e paesaggio, sino in cima
Purtroppo la fama della ferrata comporta un certo traffico. Davanti a noi una colonna di formichine che scopriamo poi essere un gruppone cai ligure. Qualcuno di loro ha avuto delle difficoltà in certi passaggi e hanno proceduto molto lentamente, motivo per cui decidiamo di prendercela comoda anche noi
Per me e per runner si tratta della prima ferrata ed entrambi abbiamo gradito molto l'esperienza
kima è il veterano della situazione
Il percorso non ha presentato particolari difficoltà, i tratti verticali sono brevi e si trovano facilmente appigli. Solo in alcuni punti la roccia è erosa e levigata a causa dei molti passaggi ed è stato necessario aiutarsi nettamente con il cavo metallico.
Mentre saliamo lanciamo uno sguardo dall'altra parte della valle e in particolare a Rocca Patanua, acuminata e senza neve, in cui negli stessi istanti un altro gruppo di "piemonturosi" sta raggiungendo la cima
Pranziamo e chiacchieriamo con calma, anche nella speranza che il gruppone che ci precede si distanzi a sufficienza, e poi ripartiamo
Superiamo un piccolo ponte tibetano, una decina scarsa di metri e sollevato da terra 3 metri al massimo. Mi è parso lo si potesse evitare perché il percorso attrezzato parte dalla base di quella piccola gola
Successivamente ci sono i passaggi più complicati e lisi, superabili con un minimo di attenzione
Si giunge quindi in cima, sul retro della Sacra
Percorriamo un sentiero che ci fa perdere qualche metro di quota per aggirare il bastione e arrivare all'ingrsso
Birra, altre chiacchiere e scendiamo per il sentiero che conduce a Sant'Ambrogio e da lì alla macchina
Data: 10.05.2014
Regione e provincia: Piemonte, Torino
Località di partenza: Sant'Ambrogio di Torino
Località di arrivo: Sacra di San Michele (monte Pirchiriano)
Tempo di percorrenza: orientativamente... un botto di tempo, forse 6 ore
Grado di difficoltà: PD
Descrizione delle difficoltà: In alcuni tratti roccia liscia a causa dei millemila piedi che ci sono passati
Periodo consigliato: Sempre, evitare le giornate molto calde
Segnaletica: segni rossi nei tratti di collegamento
Dislivello in salita: 600m
Dislivello in discesa: 600m
Quota massima: 962m
Cartografia: Fraternali n.4 (1:25000)
Accesso stradale: via Susa a Sant'Ambrogio
Descrizione
La ferrata, sicuramente una tra le più famose del Piemonte, è intitolata all'alpinista santambrogese Carlo Giorda (1946-1985).
L'attacco è nei pressi della vecchia cava. Ci prepariamo e entriamo subito nella giusta mentalità, determinata e aggressiva, come mostriamo io e runner mentre kima sta dal lato sbagliato della fotocamera
Ci attende un bel percorso, vario per passaggi e paesaggio, sino in cima
Purtroppo la fama della ferrata comporta un certo traffico. Davanti a noi una colonna di formichine che scopriamo poi essere un gruppone cai ligure. Qualcuno di loro ha avuto delle difficoltà in certi passaggi e hanno proceduto molto lentamente, motivo per cui decidiamo di prendercela comoda anche noi
Per me e per runner si tratta della prima ferrata ed entrambi abbiamo gradito molto l'esperienza
kima è il veterano della situazione
Il percorso non ha presentato particolari difficoltà, i tratti verticali sono brevi e si trovano facilmente appigli. Solo in alcuni punti la roccia è erosa e levigata a causa dei molti passaggi ed è stato necessario aiutarsi nettamente con il cavo metallico.
Mentre saliamo lanciamo uno sguardo dall'altra parte della valle e in particolare a Rocca Patanua, acuminata e senza neve, in cui negli stessi istanti un altro gruppo di "piemonturosi" sta raggiungendo la cima
Pranziamo e chiacchieriamo con calma, anche nella speranza che il gruppone che ci precede si distanzi a sufficienza, e poi ripartiamo
Superiamo un piccolo ponte tibetano, una decina scarsa di metri e sollevato da terra 3 metri al massimo. Mi è parso lo si potesse evitare perché il percorso attrezzato parte dalla base di quella piccola gola
Successivamente ci sono i passaggi più complicati e lisi, superabili con un minimo di attenzione
Si giunge quindi in cima, sul retro della Sacra
Percorriamo un sentiero che ci fa perdere qualche metro di quota per aggirare il bastione e arrivare all'ingrsso
Birra, altre chiacchiere e scendiamo per il sentiero che conduce a Sant'Ambrogio e da lì alla macchina
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