- Parchi del Veneto
-
- Parco Naturale Regionale della Lessinia
Data: 07/06/15
Regione e provincia: Veneto, Vicenza
Località di partenza: rifugio Bepi Bertagnoli 1250m, Loc. la Piatta di Crespadoro
Località di arrivo: cima Gramolon 1814m
Grado di difficoltà: EEA
Segnaletica: biancorossa CAI 221, 202, 211,205,204
Dislivello: 560m D+ e altrettanti nella risalita dalla val Fraselle al Passo della Scagina
Quota massima: 1814m
Accesso stradale: da Arzignano proseguire prima in direzione Chiampo, poi Crespadoro e infine in località Ferrazza, svoltare a destra prima dell'omonima Trattoria in direzione Campodalbero. Da li si raggiunge il parcheggio del rifugio Bertagnoli.
Terza escursione per me al monte Gramolon (o Gran Molon, come risulta sulle carte più datate) salendo dal Rif. Bertagnoli, quota 1250m, tramite le ferrate Viali e Ferrari.
Questa volta in compagnia dell'ottimo @tommaso82, che raggiungo al rifugio: un caffè al volo e si parte...
L'avvicinamento è brevissimo, nell'ambiente selvaggio delle piccole Dolomiti e siamo subito all'attacco della Viali.
Si tratta di una bella ferrata di media difficoltà che risale lungo un canalone detritico, con alcuni tratti strapiombanti forniti di cambre e staffe che, nel primo tratto, mettono subito alla prova esigendo una certa forza di braccia. Il cavo è bello teso, nuovo fiammante ma in diversi tratti è possibile mettere le mani sulla roccia in divertente arrampicata.
Grazie al cielo si risale lungo un vajo, cioè all'ombra, una vera fortuna data la giornata caldissima per la stagione: davvero sembra di essere in pieno Luglio...
La via (comunque insidiosa perché scarica molto) termina su un bel sentiero panoramico che permette di ammirare torri e guglie onnipresenti sulle Piccole. Sentiero che, superata una paretina con scala metallica, conduce alla seconda parte della nostra ferrata (la variante Ferrari).
Qui le cose cambiano nettamente: la roccia è solida, pulita. La parete sale verticale con una serie di placche discretamente esposte su cui si procede facendo leva su qualche (raro) chiodo e anche in aderenza dove mancano appigli e appoggi.
Tommaso, deciso all'attacco della Ferrari:
Si procede superando un diedro e poi su fino al termine da dove, con ripido sentiero erboso, ci portiamo rapidamente in vetta.
Stretta di mano e breve sosta per ammirare il paesaggio, che spazia dal monte Terrazzo allo Zevola, dal nodo centrale del Carega al Fumante, dal Pasubio alla piana di Recoaro. Siamo fortunati ad aver trovato un tempo magnifico come quello di oggi.
Il rientro prevede di chiudere l'anello sul Bertagnoli attraverso il passo della Scagina. Troppo facile. Scendendo, decidiamo di fare una puntata alle vicine malghe Fraselle di Sopra con il suo bivacco dotato anche di camino e tavolaccio:
e di Sotto con la sua fonte, davvero provvidenziale:
"Se uno si siede e ascolta capirà che non vi è musica più bella di un fontana che scorre", scrive uno che se ne intende...
Il viaggio prosegue con una lunga digressione (più o meno volontaria ) lungo la val Fraselle per poi risalire al passo e puntare, con bel sentiero nel bosco (205-204), verso il rifugio...
Tanti chilometri, un discreto dislivello e una doppia bella ferrata per un'escursione di grande soddisfazione.
Alle prossima
Regione e provincia: Veneto, Vicenza
Località di partenza: rifugio Bepi Bertagnoli 1250m, Loc. la Piatta di Crespadoro
Località di arrivo: cima Gramolon 1814m
Grado di difficoltà: EEA
Segnaletica: biancorossa CAI 221, 202, 211,205,204
Dislivello: 560m D+ e altrettanti nella risalita dalla val Fraselle al Passo della Scagina
Quota massima: 1814m
Accesso stradale: da Arzignano proseguire prima in direzione Chiampo, poi Crespadoro e infine in località Ferrazza, svoltare a destra prima dell'omonima Trattoria in direzione Campodalbero. Da li si raggiunge il parcheggio del rifugio Bertagnoli.
Terza escursione per me al monte Gramolon (o Gran Molon, come risulta sulle carte più datate) salendo dal Rif. Bertagnoli, quota 1250m, tramite le ferrate Viali e Ferrari.
Questa volta in compagnia dell'ottimo @tommaso82, che raggiungo al rifugio: un caffè al volo e si parte...
L'avvicinamento è brevissimo, nell'ambiente selvaggio delle piccole Dolomiti e siamo subito all'attacco della Viali.
Si tratta di una bella ferrata di media difficoltà che risale lungo un canalone detritico, con alcuni tratti strapiombanti forniti di cambre e staffe che, nel primo tratto, mettono subito alla prova esigendo una certa forza di braccia. Il cavo è bello teso, nuovo fiammante ma in diversi tratti è possibile mettere le mani sulla roccia in divertente arrampicata.
Grazie al cielo si risale lungo un vajo, cioè all'ombra, una vera fortuna data la giornata caldissima per la stagione: davvero sembra di essere in pieno Luglio...
La via (comunque insidiosa perché scarica molto) termina su un bel sentiero panoramico che permette di ammirare torri e guglie onnipresenti sulle Piccole. Sentiero che, superata una paretina con scala metallica, conduce alla seconda parte della nostra ferrata (la variante Ferrari).
Qui le cose cambiano nettamente: la roccia è solida, pulita. La parete sale verticale con una serie di placche discretamente esposte su cui si procede facendo leva su qualche (raro) chiodo e anche in aderenza dove mancano appigli e appoggi.
Tommaso, deciso all'attacco della Ferrari:
Si procede superando un diedro e poi su fino al termine da dove, con ripido sentiero erboso, ci portiamo rapidamente in vetta.
Stretta di mano e breve sosta per ammirare il paesaggio, che spazia dal monte Terrazzo allo Zevola, dal nodo centrale del Carega al Fumante, dal Pasubio alla piana di Recoaro. Siamo fortunati ad aver trovato un tempo magnifico come quello di oggi.
Il rientro prevede di chiudere l'anello sul Bertagnoli attraverso il passo della Scagina. Troppo facile. Scendendo, decidiamo di fare una puntata alle vicine malghe Fraselle di Sopra con il suo bivacco dotato anche di camino e tavolaccio:
e di Sotto con la sua fonte, davvero provvidenziale:
"Se uno si siede e ascolta capirà che non vi è musica più bella di un fontana che scorre", scrive uno che se ne intende...
Il viaggio prosegue con una lunga digressione (più o meno volontaria ) lungo la val Fraselle per poi risalire al passo e puntare, con bel sentiero nel bosco (205-204), verso il rifugio...
Tanti chilometri, un discreto dislivello e una doppia bella ferrata per un'escursione di grande soddisfazione.
Alle prossima
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