filosofia dell'attrezzatura "Vecchio stile" o giù di li

spesso sentiamo e leggiamo di spese folli per risparmiare qualche grammo, materiali ultratecnici per non sudare, scarpe ultrafescion da ciogno...
ma solo io continuo ad andare in montagna con la maglia di lana, i calzoncini di cotone, senza per questo sentirmi "non all'altezza" o non sicuro e avere nello zaino sempre posto per una bottiglia di vino?
a volte penso che se uno si facesse un pò meno fisime e camminasse di più lascerebbe perdere tanti particolari irrilevanti...

ma sono davvero l'unico o c'è qualcun altro che la pensa come me?
 
naturalmente non voglio dire che i materiali nuovi siano inutili o poco validi, affatto, però a volte sembra che condizionino eccessivamente l'approcio alla montagna...
 
La mia idea è simile alla tua...ok comprare materiale di qualità ma non eccedere nella foga dell'acquisto. Parlando dell'utente medio come me che fa i suoi trekking con temperature medie di 15°C, 800- 1500 slm, non supera le 2 o 3 notti e pratica sentieri medio-facili, allora bastano veramente buone scarpe ed uno zaino buono! Tutto il resto è solo voglia di comprare ma non utilizzata al massimo. Se già si cominciano a percorrere sentieri rocciosi al limite dell'alpinismo, temperature che vanno dai 0 ai 5 °C ed il livello di stress delle attrezzature è superiore, allora si che conviene comprare qualcosa di più tecnico e dispendioso. E' come paragonare un giocatore di calcetto ad un giocatore di serie D. Il giocatore di calcetto con gli amici compra un paio di scarpini da 50 euro, di più sono inutili e non li sfrutterebbe. Il giocatore di serie D compra scarpini professionali e soprattutto riesce a sentire la differenza di qualità rispetto ai modelli più economici!
 
Bene, almeno non mi sento come un pesce fuor d'acqua ad andare in montagna senza pantaloni tecnici...e senza varie pompette ceramiche per purificare l'acqua
 
Bene, almeno non mi sento come un pesce fuor d'acqua ad andare in montagna senza pantaloni tecnici...e senza varie pompette ceramiche per purificare l'acqua

L'acqua dei fontanili è ottima e sempre fresca :D

Quanto ai pantaloni, personalmente uso un paio mimetici presi al mercato a 10 euro. Comodi, leggeri e freschi. :p

Avevo un bastone da trekking (due in realtà) che si sono spezzati durante una discesa facendomi rischiare una bella caduta. Sostituiti da un bastone di nocciolo solido e affidabile.
 
Una volta andai in montagna con un amico il quale pareva essere Rambo in partenza per la guerra atomica. Lo zaino pieno di gadget, amenicoli vari e cose improponibili se non per un'escursione nella foresta amzzonica.
Non si porto' nemmeno l'acqua perche' aveva speranza di trovarla nella tal pozza da potabilizzare con la famosa pompetta in ceramica. La pozza era secca come io immaginavo e si bevve la mia che ovviamente e' fintita prima del tempo.
Una deviazione nelle sterpaglie di circa 500 mt ci avrebbe permesso di riempite le bottiglie in un ruscello. Si rifiuto' di andarci per la paura di perdersi e non venne con me per non rovinarsi i pantaloni cosi' tocco' a me e quando ritornai se non gliela levavo di mano l'avrebbe scolata.
Capito' anche di beccarsi un temporale coi fiocchi e dovetti dare a lui parte del mio vestiario. Quanta rabbia! Inutile dire che non venne mai piu' con me.
 
Avevo un bastone da trekking (due in realtà) che si sono spezzati durante una discesa facendomi rischiare una bella caduta. Sostituiti da un bastone di nocciolo solido e affidabile.

Questo è il mio bastone! Lo chiamo il bastone del pellegrino! Solido olmo con (non sembra ma è vero) attorcigliati 7,2 metri di cordino...utile, resistente e mai fuori moda! ;)

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Materiale tecnico solo se e quando serve (leggi: sicurezza/comfort) altrimenti libertà assoluta: l'altra domenica al Pedrotti ci sono salito in jeans e maglietta! :D
 
Scusatemi, ma questa discussione mi sembra stia prendendo una piega da "fighetti" che si vantano di fare trekking spendendo pochi euro, mentre gli altri, pur spendendo quintalate di euro, fanno esattamente le stesse cose, ma col portafoglio più leggero. L'attrezzatura ha subito una certa evoluzione non solo per motivi economici ("tutti ci sentiamo costretti a cambiare quanto possediamo per essere al passo coi tempi"), ma anche per rispondere alle esigenze di alpinisti, viaggiatori, trekker ecc.
Io, in 40 anni di scautismo e trekking, sono passato dallo zaino militare "spaccaschiena" in tela, al Ferrino Great Falls; dal fornellino campigaz da 1200 watt (solo butano, inutilizzabile sottozero), a quello da 2300 watt (butano/propano, sempre funzionante); dal maglione in lana sempre zuppo d'acqua e sudore, a quello in pile (da 10 €) sempre asciutto (o quasi); dalla canadese biposto da 6/7 kg, alla igloo da 2,5 kg; dalla torcia piatta con lampadina ad incandescenza che consumava una batteria da 4,5 volts a notte, alla frontale a led (15/140 lumen) con durata di 12,5/120 ore....potrei andare avanti, citando tutta la mia attrezzatura, ma mi fermo qui, e posso dire che mai tornerei indietro, ricercando vecchie cose.....e a quale scopo poi?p.s.: i bastoncini da trekking sono diventati purtroppo indispensabili, causa problemi alla schiena, e non posso rinunciarci, se non rinunciando al trekking. E quando vado sul Supramonte, parto con acqua e vino a sufficenza, ma non mi scordo la cannuccia potabilizzatrice, perchè l'acqua li è davvero rara e preziosa (e per risparmiarla rinuncio allo stile e uso liofilizzati che ne richiedono pochissima). Il coltellaccio da rambo non lo possiedo: in Sardegna usiamo "s'arresoia", e il mio multiuso con seghetto basta e avanza per la legna...
Vabbè, dai, non voglio offendere nessuno, anch'io evito le "firme" da fighetto, e la mia gavetta, anche se ne ho un altro paio, è quella del 1974. :)
 
Mi dichiaro anche io d’accordo (parzialmente).
Ritengo necessario spendere per comprare roba buona per poche categorie di oggetti, principalmente lo zaino, il sacco a pelo, il materassino, materiali come “pronto soccorso” e poco più.. Se si sta in giro diverse notti magari anche la Tenda.
Personalmente credo che il comfort durante la notte sia la cosa che impatta di più sul morale, sull’efficienza durante il giorno e sulla godibilità del viaggio, quindi per quello ho cercato di comprare il meglio che il mio budget mi permettesse, risparmiando per esempio sul vestiario, che compro nei military surplus (ma nulla di mimetico per carità), e che quindi non ho nemmeno paura di rovinare.
Il resto alla fine sono giocattoli dai… :biggrin:
 
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Mi dichiaro anche io d’accordo (parzialmente).
Ritengo necessario spendere per comprare roba buona per poche categorie di oggetti, principalmente lo zaino, il sacco a pelo, il materassino, materiali come “pronto soccorso” e poco più.. Se si sta in giro diverse notti magari anche la Tenda.
Personalmente credo che il comfort durante la notte sia la cosa che impatta di più sul morale, sull’efficienza durante il giorno e sulla godibilità del viaggio, quindi per quello ho cercato di comprare il meglio che il mio budget mi permettesse, risparmiando per esempio sul vestiario, che compro nei military surplus (ma nulla di mimetico per carità), e che quindi non ho nemmeno paura di rovinare.
Il resto alla fine sono giocattoli dai… :biggrin:

Ecco...questo è il ragionamento più equilibrato e sensato. Le cose necessarie di qualità! Giusto! Le altre cose se uno vuole le compra per passione o per gratificarsi!
 
Ultima modifica di un moderatore:
anch'io evito le "firme" da fighetto, e la mia gavetta, anche se ne ho un altro paio, è quella del 1974.

era quello il punto. cambieresti la tua gavetta con una in titanio, per risparmiare 10 gr? normale che nessuno vuole fare il fighetto che va in montagna con camicia di flanella e pantaloni di fustagno (al max di velluto, ma sempre corti), normale che nessuno usa più la canadese con paleria di alluminio e teli di cotone grezzo, ma, ripeto, a volte sembra che se uno non ha il top del top, ultraleggero ecc, è un povero pirla.
poi non voglio sentirmi fighetto, anzi
 
ora capisco perchè quando posto le foto delle mie escursioni nessuno se le fila (come si dice in gergo) certo noi andiamo con lo zaino da scuola del bambino con la sacca stagna fatta con il bidone delle olive recuperato al supermercato con la forbice da pota al posto del non so che tipo di coltello ultra ecc.ecc.

però ci divertiamo un mondo ad entrare ed uscire dal ruscello che sembra veramente di fare chissà che cosa di passare in mezzo ai rovi e poi ritrovarci con le braccia tutti graffiati anche se avevamo la camicia di jeans leggera

scusate la pubblicità alle mie foto "passaggio nel tellesimo"
ma veramente mi accorgo che uno deve fare esperienza sul campo prima di comprare
vi racconto una piccola storiella
una volta andammo in escursione e tanti consigliavano metti questo e metti quest'altro portati questo e non quello;
bene quando ci sedemmo per fare la pausa pranzo chi usciva il bicchiere ultra compatto chi il coltello da rambo chi il fornelletto che per montarlo ci volle 1/2 ora;

una ragazza che era alle prime esperienze usci il classico coltello da cucina avvolto nel canovaccio ed il bicchiere di plastica con dentro 3 tovaglioli di carta, ed una mega crostata alle mele che tutti la puntarono ed non fecero più caso ai loro ninnoli che sfoggiavano :rofl:
ciao e grazie per avermi fatto ricordare :)
 
D

Derrick

Guest
Io tendo a spendere non per ridurre peso, ma una generale ricerca di "qualità" nell'attrezzatura, e mi spiego.

Vado in montagna per sudare. Vedo la montagna come sport. Se sudo di più, va bene. Se però piove e continuo a camminare (pratico escursionismo di un giorno solo, non voglio fermarmi e improvvisare bivacchi) trovo la marcia con il Gore-Tex (o simili) un progresso enorme rispetto al K-Way.

Il mio zaino è un Invicta Monviso 3 verde oliva degli anni '80, in tostissimo Cordura, terrore di tutti gli arbusti spinosi dei Lepini :) e non ho alcuna intenzione di sostituirlo anche se immagino vi sia roba molto più leggera in circolazione. Quando la fibbia s'è usurata ho cambiato la fibbia.

Però ho appena comprato un nuovo GPS perché le sue prestazioni sono molto superiori a quello vecchio.

Uso il doppio calzino: cotone dentro, lana fuori. I calzini di lana sono ancora gli stessi degli anni '80. I calzini di cotone fino all'ultima escursione erano i normalissimi calzini di cotone sportivo del mercatino. A fine escursione erano un po' troppo bagnati, e magari bucati sul tallone.

Ho comprato un paio di calzini "tecnici" di cotone, pagati €14,00 per 1 paio, nella speranza che fossero un progresso (un piccolo progresso c'è senz'altro, ma non sono l'equivalente della maglietta di capilene rispetto alla maglietta di cotone).
Penso che proverò un paio di calzini sintetici, un giorno, se ne trovo di estivi leggeri. (Ero andato in negozio per comprare un paio di sintetici ma il commesso m'ha convinto a provare questi di cotone con una particolare lavorazione a spugna sulla pianta, che dovrebbe trattenere meno il sudore).

Le magliette di Capilene sono sempre quelle degli anni '90. Un grande progresso rispetto alla maglietta di cotone, non tornerei mai indietro.

Gli scarponi sono San Marco Nevada, da 1,4 Kg il paio, li trovo comodi e robusti e non li cambierei. Tra l'altro, contrariamente ad esperienze di altri, nonostante i molti anni sono ancora efficienti (nessuno scollamento). Il prossimo paio, quando sarà, sarà un po' più pesante di questo. Penso che cercare il risparmio di peso su scarponi e abbigliamento sia un abbaglio. I grammi pesano molto di più appesi alla schiena, per così dire, che aderenti al corpo.

Il berretto è un berretto "da fichetto" in Drylon. Leggero come una piuma, con buchi d'areazione, e sottogola con fermo. Non mi accorgo di averlo, quindi è ottimo. Sicuramente al mercatino trovo berretti di cotone più economici, ma meglio pagare di più che diventare calvo...

La fascetta tergisudore è di normalissimo cotone, rigorosamente non marchiata.

I bastoni sono "marca Cisalfa", i più economici (mi pare pagati £10.000 ere geologiche fa) la punta in morbidite low-tech era perfettamente liscia dopo la prima escursione. Vanno bene così e non li cambio.

Anziché la ricerca del minimo peso, cerco in generale la comodità d'uso o l'efficacia della prestazione. Se la qualità soddisfa la funzione, mi tengo l'economico. Se spendere risolve dei problemi o migliora l'efficacia, spendo volentieri.

Le uniche vesciche della mia vita me le sono procurate in Val di Fassa, con peso aggiuntivo rispetto al mio solito (materassino, sacco a pelo, sacco-lenzuolo e set da ferrata completo, cosciale-pettorale). Se dovessi comprare una tenda, spenderei CAPITALI pur di avere qualcosa di leggero, comodo e resistente.

Capisco che chi fa escursioni di più di un giorno, magari con dietro la tenda o il set da ferrata, stia molto più attento al peso di uno che prende la macchina e va in montagna per farsi una bella sgambata, e dunque, in ultima analisi, perché sudare è bello e sudare meno non è necessariamente un vantaggio.
 
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Io invece acquisto materiale super leggero perche poi.... C'è PIù SPAZIO PER VINO ROSSO DA 14° E CARNE DA ARROSTIRE LA SERA!! :D


ahahah in parte è vero... però scherzi a parte, io applico la stessa filosofia che applicavo in Mountainbike, ossia tolgo gli etti e non i grammi.

Son passato dal fornello con bombola a forare al microfornelloinURANIOda0.5grammi, dalla canadese alla Decathlon e dalla Deca alla Minima 2SL, dal sacco dell'esercito al superlight della TheNorthface ecc...ecc...

ok, per gironzolare in montagna va bene qualsiasi attrezzatura, anche quella dei nostri nonni, ma se è possibile, se devo acquistare qualcosa di nuovo, (ottima occasione me l'hanno data i ladri che mi hanno pulito il garage il 15/1/2013) punto su materiali iperleggeri e performanti.

ps: per me, un punto fondamentale è il rapporto costo/peso/performance (che si aggiunge alla domanda "ti serve? lo usi? è necessario?"... ad esempio la mia tenda Luxe outdoor è identica (come peso e abitabilità) alla MSR HubbaHubba, ma costa circa la metà... ;)
 
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