Fino a che punto vi spingereste per sopravvivere ?

Stavo leggendo una recensione ( ben scritta) qui sul forum su un manuale di sopravvivenza , che aveva tra gli argomenti trattati anche argomenti ,diciamo "forti" ,come il depredamento di cadaveri o il cannibalismo a scopo di sopravvivenza . Non ho letto il libro e quindi non posso giudicare su come viene trattato l' argomento ma mi è venuto da pensare su fino a che punto sarei disposto a spingermi per sopravvivere . Durante l' ultima guerra i giapponesi davano ai prigionieri americani pesce avariato e patate con i vermi da mangiare : chi vinceva lo schifo e mangiava viveva ,chi si rifiutava moriva di stenti . Durante la ritirata di Russia era comune fra i nostri soldati spogliare i morti del cappotto o delle scarpe o di quanto potesse servirgli; non perchè fossimo un esercito di saccheggiatori ma perchè c'era carenza di tutto e così lo si recuperava dove si poteva.
Molti dei vecchi del mio paese mi hanno raccontato che durante la guerra hanno mangiato animali trovati morti anche in putrefazione ,perchè"c'era la fame".
Le storie sono tantissime , compresa quella famosissima dell' aereo schiantato sulle Ande .
Penso , che è vero che ogni manuale ti dice che per sopravvivere devi essere disposto a tutto ma che esiste una linea ben precisa che separa l' uomo dalla belva e se per sopravvivere dobbiamo oltrepassarla non sò se ne vale la pena .
Anche nel peggiore dei casi dovremmo tentare di "vivere" prima che di "sopravvivere". Ma queste sono considerazioni mie , adesso mi piacerebbe sentire le vostre.....................
 
sinceramente penso che questi manuali siano un piacevole passatempo ma secondo me è più utile orientarsi verso il "bushcraft" o tecniche di vita all'aria aperta dei nostri avi piuttosto che immaginare situazioni catastrofiche che fortunatamente pochi della nostra generazione hanno vissuto.
 
Io in tutta onestà un cadavere lo spoglierei eccome per prendere vestiti....ma prima di mangiarlo aspetterei di star davvero male e con i crampi che mi bucan lo stomaco...ma pur di sopravvivere, se non vi è altra soluzione, una fettina di qui e una di la me lo mangerei.
anceh se leggevo che la carne umana è molto salata...quindi è una cosa controproducente mangiare salato..aumenta la sete...!!!
però penso che messo alle strette, uno farebbe qualsiasi cosa...e affiorerebbe la parte animale che c'è in ogniuno pur di sopravviere.
 
sinceramente penso che questi manuali siano un piacevole passatempo ma secondo me è più utile orientarsi verso il "bushcraft" o tecniche di vita all'aria aperta dei nostri avi piuttosto che immaginare situazioni catastrofiche che fortunatamente pochi della nostra generazione hanno vissuto.
Veramente il mio non era un commento al manuale ma era l' intenzione di lanciare una discussione sull' etico nella sopravvivenza , se vale la pena cercare di mantenere ancora certi principii morali nei "momenti più bui" o se per sopravvivere sia lecito abbandonarsi ad ogni cosa .
Poi che questa discussione resti una discussione e basta ( lo spero sinceramente)è un altro discorso.
 
Questa è una cosa d'approfondire! Perché io avevo sentito che la carne umana è dolce!!! o_O

Urge un volontario, sia per fornire la carne, che per assaggiarla!!! :cool:

Comunque io sarei disposto a tutto!
Le uniche cose che non mangio degli animali sono gli occhi ed alcune budella! Poi tutto il resto, cucinato a dovere! :D

Voi cosè che scartate?
Voi le croste di formaggio le buttate?
O la buccia del salame?
Ho visto togliere il grasso dalla mortadella! E voi?

Perché qui si :ka: Ma in pratica son sicuro che in molti certe cose non hanno il coraggio d'assagiale, ma :ka: Molto ma molto!!! :cool:
Altro che cadaveri!!!! :(

Ciao.
 
bella domanda :D tanto bella quanto difficile dare una risposta.

per quanto riguarda cibi come carne di carogne o alimenti che non rientrano nella nostra cultura (bacarozzi, scorpioni e chi più ne ha più ne metta) forse non è nemmeno tanto difficile vincere il ribrezzo. Non è paragonabile come cosa, ma a volte mi capita di forzarmi a mangiare cose (di uso comune eh) che non mi piacciono, tipo la trippa. Mi fa schifo l'odore la consistenza ed il sapore ma ogni tanto ci provo a rimangiarla (anche perchè i gusti cambiano con l'età quindi un giorno potrei pure dire che mi piace) ma lo faccio più per una sorta di allenamento mentale.

la questione cadavere di persona è ben diversa. Ci sono una serie di tabù imposti dalla società e che ci vengono inculcati sin da bambini. Per quanto riguarda il prendere loro cose non credo di avere problemi, in tre anni di infermieristica per il momento mi è capitato solo 3 volte di dovermi occupare di persone decedute (spogliarli, lavarli, togliere gli accessi venosi, cateteri ecc) certo che dal sistemarli al farli a fettine ce ne passa parecchio...

spero di non dovermi mai trovare in una situazione dove pormi questa domanda e avere un coltello in mano....muahahahah!!!
 
Ultima modifica:
tipo la trippa. Mi fa schifo l'odore la consistenza ed il sapore
io l'adoro!!!!
Voi le croste di formaggio le buttate? O la buccia del salame? Ho visto togliere il grasso dalla mortadella! E voi?
c'è crosta e crosta..quella di parmigiano reggiano ad esmpio una grattata superficiale, abbrustolita sul fuoco 2 minuti ed è fantastica..e le tengo da metter dentro al minestrone!!
la pelle di salame ogni tanto quella naturale la mangio, anche se preferisco darla al cane.. e per chi sgrassa la mortadella...è una bestemmia...come chi gli toglie i pistacchi o chi leva il grasso dal prosciutto!!!!!!
ma in situazioni al limite mangerei di tutto...anche la corteccia e la terra!!!!s e davvero c'è fame c'è fame!
 
Mi sono trovato in Polonia al freddo delle montagne,
sono riuscito a raggiungere una specie di trattoria, affamato
e congelato, non parlavano nient'altro che il polacco, mi hanno chiesto cosa volevo mangiare e sono riuscito a farmi portare quello che avevano pronto.
Pure io odio la trippa, mi fa vomitare,
ma in quel frangente, giuro, era squisita.
 
personalmente ritengo che la fame sia una cattiva consigliera.
non escludo a priori che in caso di fame reale ed in assenza di altre fonti di cibo di poter mangiare carne umana. ritengo che proprio la fame mi farebbe vincere ogni forma di repulsione sulla macellazione di un mio simile.
grazie al cielo alla mia generazione è stata risparimate la vera fame, così come invece è stata vissuta dai nostri genitori (che comunque ai tempi erano ragazzi) e dai nostri nonni.
mille e mille volte ho sentito dire a mia madre: "ai miei tempi durante la guerra...".
oggi ci permettiamo il lusso di scartare dal piatto cose che nel terzo mondo (ma neanche così lontano) mangerebbero senza problemi facendo possibilmente anche festa.
riguardo alle "porcherie" qui a palermo si mangia la milza, la caldume ed il musso.
si tratta di cibo una volta realmente povero, o di parti che venivano scartate o quasi.
la cultura popolare la ha fatti assurgere a piatti tradizionali e come tali sono molto graditi a tavola. mai però (e dico mai) spiegrne la provenienza all'amico milanese che mangiandolo ti dica: "mmm buono, cos'è?".

quarumi03.JPG
mussu_05.JPG


aaahhhhh dimenticavo il dolce!!!! le stigghiole!!!! mmmmm fame!
stigliole.JPG
stigliola18.JPG
 
Ultima modifica:
Io in tutta onestà un cadavere lo spoglierei eccome per prendere vestiti....ma prima di mangiarlo aspetterei di star davvero male e con i crampi che mi bucan lo stomaco...ma pur di sopravvivere, se non vi è altra soluzione, una fettina di qui e una di la me lo mangerei.
anceh se leggevo che la carne umana è molto salata...quindi è una cosa controproducente mangiare salato..aumenta la sete...!!!
però penso che messo alle strette, uno farebbe qualsiasi cosa...e affiorerebbe la parte animale che c'è in ogniuno pur di sopravviere.

Ciao a tutti.
Sono perfettamente daccordo con REtoroseduto. In caso di estrema necessità l'animale umano (in effetti quello siamo, degli animali un po più evoluti) sarebbe in grado di fare qualsiasi cosa. E ne abbiamo esempi ogni giorno.
Tutte le remore (siano esse di carattere fisico o psicologico) possono essere superate dal busigno o, se preferite, dall'emergenza.
Ugh, ho detto!!!
Ciao
Nino
 
ahahaha grande spyrozzo, ma che è quella roba??

comunque l'errore sta qui:
Penso , che è vero che ogni manuale ti dice che per sopravvivere devi essere disposto a tutto ma che esiste una linea ben precisa che separa l' uomo dalla belva e se per sopravvivere dobbiamo oltrepassarla non sò se ne vale la pena

quella linea non esiste per niente, anzi, l'essere in quelle situazioni e incominciare a fare cose che mai avresti fatto prova proprio questo. prendiamone atto dopo millenni in cui ci siamo auto-posti su un piedistallo che non esiste..
 
Ahahah, per i cannoli sono pronto a tutto!
Comunque proprio a Milano da un anno o due hanno aperto in pieno centro
un locale tipico di Palermo, focacceria san Francesco o una cosa simile,
fanno dei cannoli da 4 euro l'uno che sono fenomenali (anche se mai all'altezza
di quelli fatti in casa, questi infatti hanno un leggero retrogusto di latte condensato....), comunque facevano pure il pane con la milza, ed entrando nel locale l'odore non tradiva. Un giorno volevo provarlo, poi quando ho visto il pentolone coi pezzi anatomici, ho ripiegato sul cannolo... ;)
Ah, adesso solo cannoli pane dolcetti vari ecc, il pane con la milza pare non lo propongano neanche più...
 
A

adventex

Guest
a mio parere l'etica e i principi morali,
non sono altro che regole che servono a vivere, in maniera quanto più civile possibile, i rapporti con le altre persone; sono regole fatte dalla società per la società.
nel momento in cui non vi è più alcuna società, il contesto fisico, psichico e ambientale converge verso un idea di autoconservazione,che si accentua sempre più, al quel punto l'unica etica che si conosce e quella degli istinti primordiali, e in situazioni di emergenza solo gli istinti ci possono tenere in vita.
 
hahaha.... il pane con la milza!!!
fritta nello strutto messo a palate, ficcato nel panino con tutto il grasso che cola sulle mani...
l'apoteosi della popolanitudine (termine testè da me coniato).
se fatto in casa già si può cominciare a ragionare...
san francesco è una friggitoria storica di palermo. ahimè adesso campa di rendita, visto che per panelle e milza c'è di meglio.
per KraMer: quella roba è la caldume ed il musso, nonchè le stigghiole. buone, assaggiare per credere (ma per stomaci forti...)
 
a mio parere l'etica e i principi morali,
non sono altro che regole che servono a vivere, in maniera quanto più civile possibile, i rapporti con le altre persone; sono regole fatte dalla società per la società.

d'accordissimo ma...

nel momento in cui non vi è più alcuna società, il contesto fisico, psichico e ambientale converge verso un idea di autoconservazione,che si accentua sempre più, al quel punto l'unica etica che si conosce e quella degli istinti primordiali, e in situazioni di emergenza solo gli istinti ci possono tenere in vita.

siamo sicuri che questo meccanismo scatti così automaticamente? che certe nostre convinzioni non risultino più forti dell'idea di morire? o che comunque non entrino in gioco anche altre questioni, come magari l'essere giudicati una volta che torniamo alla vita normale.

all'art. 54 del codice penale dice che: "Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé o altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato, né altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo".

questo significa (cito un esempio che ho letto) che se siamo naufragati e il relitto al quale siamo aggrappati non riesce a reggere il peso di tutti e due, se ti tiro una pedata e ti faccio annegare non sono perseguibile. Sicuramente l'istinto di sopravvivenza è forte ma quanti possono dire che poi riuscirebbero a vivere tranquillamente sapendo che hanno ucciso un'altra persona, e quanti riuscirebbero ad accettare il nostro gesto senza guardarci con disprezzo?
(sono solo pipponi mentali i miei eh! non è che sto dicendo che quello che hai scritto non lo condivido, espongo solo tutto quello che mi stà passando per la testa :p)
 
se ti tiro una pedata e ti faccio annegare non sono perseguibile
Magari prima che l'istinto ci guidi ci si potrebbe accordare...io ti dò un braccio e tu mi fai mangiare la tua gamba...:eek:
però piu seriamente ad uccidere un'altro essere vivente, che come me è condivide la sventura di cui sono vittima non sò se ne sarei capace..almeno per quanto riguardo la prima mossa...se si tratta di difesa certo..se fossi in quelle circostanze, proverei in tutti i modi di saltarci fuori..in 2 ci si fà forza e coraggio..e poi se è un naufragio su un isola...dovè l'indigeno Venerdì?? ecco...penso che mi mangerei lui!
 
Alto Basso