Fino a che punto vi spingereste per sopravvivere ?

io se si trattasse di sopravvivere, quindi che non c'è altro da mangiare che vermi li mangio! se c'è da spogliare un cadavere lo faccio (oddio non mi vanterei di farlo, anzi ...) però mangiare una persono, non so se ci riuscire. Poi noi siamo abituati a pensare alla sopravvivenza senza doverla affrontare per davvero, ma quando ci troviamo in una situazione di necessità, molto probabilmente penseremo in modo diverso.
 
Nel mio intervento precedente avevo asserito che è difficile fare previsioni su situazioni così estreme e che occorre trovarvicisi per poterlo scoprire, però credo che molto dipenda, oltre che dalla situazione, anche dalle caratteristiche personologiche di ciascuno.
Nel senso che chi ha più fegato e determinazione si comporterà diversamente da chi , mettiamo, ha un indole più rinunciataria e depressiva e che preferirebbe lasciarsi morire piuttosto che lottare, in questo caso letteralmente, con i denti.
Altra situazione è poi quella che potrebbe crearsi tra persone vincolate da particolari rapporti affettivi, che potrebbero generare atti di eroico sacrificio..ma qui mi sembra di sforare in una trama da film catastrofico!:)
 
il mio non era un commento al manuale ma era l' intenzione di lanciare una discussione sull' etico nella sopravvivenza , se vale la pena cercare di mantenere ancora certi principii morali nei "momenti più bui" o se per sopravvivere sia lecito abbandonarsi ad ogni cosa .

Nei momenti bui, secondo me, ci si lancia e come su qualsiasi cosa, quindi non si puo' decidere. L'istinto di sopravvivenza ci guida.

! le stigghiole!!!!

Marco, non e' che ci potremmo mettere d'accordo per una spedizione lampo di un paio di chili di stigghiole?? quanto mi mancano!!

Anni fa' comprai un libro: " Tabu' ". Sapevo di cosa parlava per aver vissuto e seguito la notizia di cronaca da adolescente: La storia dell'aereo caduto sulle Ande per intenderci. Rimasi sorpreso dal contenuto che non ha niente a che fare con il film. Da allora, io che ero un estimatore delle testine di agnello e capretto, non ne voglio piu' sentir parlare.Leggere che il figlio dava il permesso di mangiare il corpo della madre morta mi stordi'. Tradotto in outdoor, penso che riuscirei a mangiare di tutto, alla grills, ma un cadavere comporta un coinvolgimento psicologico diverso dal mangiare un lombrico vivo.
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ahahaha grande spyrozzo, ma che è quella roba??

comunque l'errore sta qui:
Penso , che è vero che ogni manuale ti dice che per sopravvivere devi essere disposto a tutto ma che esiste una linea ben precisa che separa l' uomo dalla belva e se per sopravvivere dobbiamo oltrepassarla non sò se ne vale la pena

quella linea non esiste per niente, anzi, l'essere in quelle situazioni e incominciare a fare cose che mai avresti fatto prova proprio questo. prendiamone atto dopo millenni in cui ci siamo auto-posti su un piedistallo che non esiste..
La linea o la civiltà esiste perchè noi vogliamo che esista. Dal momento che si smette di credere che dobbiamo sforzarci di essere qualcosa di più che belve allora diventiamo belve veramente.Sarò un ' ingenuo ma è quello che credo io.
 
Ultima modifica:
a mio parere l'etica e i principi morali,
non sono altro che regole che servono a vivere, in maniera quanto più civile possibile, i rapporti con le altre persone; sono regole fatte dalla società per la società.
nel momento in cui non vi è più alcuna società, il contesto fisico, psichico e ambientale converge verso un idea di autoconservazione,che si accentua sempre più, al quel punto l'unica etica che si conosce e quella degli istinti primordiali, e in situazioni di emergenza solo gli istinti ci possono tenere in vita.
Secondo tè che cosa è la civiltà? le città? il denaro? un sistema politico funzionante?
Secondo mè la civiltà ci può essere anche in un accampamento di sopravvissuti ad un naunfragio o in un gruppo di persone isolate su un monte dalla neve.E' proprio il dimenticare che queste regole devono esserci comunque vada la situazione che fa finire la società.
 
Troverei difficile mangiare un cadavere di un essere umano, ma possibile, impossibile sarebbe per me mangiare un cadavere di qualcuno che non si conosce molto bene ma con il quale ci si è intrattenuti per una cena durante una crocera ad esempio. I parenti stretti penserei che sarebbero felici di consentirmi la sopravvivenza. Per il resto ho sempre assaggiato tutto quello che mi è capitato di provare, trippe per me buonissime, torta di sangue, bruco essicato, cocodrillo(Sud Africa), canguro, testina ecc.
Comunque credo che dipende da quanto si è attaccati alla vita e le ragioni dell'attacamento.
 
Secondo tè che cosa è la civiltà? le città? il denaro? un sistema politico funzionante?
Secondo mè la civiltà ci può essere anche in un accampamento di sopravvissuti ad un naunfragio o in un gruppo di persone isolate su un monte dalla neve.E' proprio il dimenticare che queste regole devono esserci comunque vada la situazione che fa finire la società.

Cfr W. Golding - "Il signore delle mosche"
 
Io sono ghiotto di formiche e mangio molto volentieri teste con occhi, lingua, orecchie, ecc, trippa, pajata, zampe di gallina, gamberi con testa e carapace, rognone (reni), sangue di maiale..... Attenti a non distrarvi quando siete vicino a me potrebbe esservi fatale!!!:-x
:rofl:
 
Io sono ghiotto di formiche
come sono? io sono curioso di sentirle, ma non abbastanza da provarci..ho paura di non riuscire ad ammazzarle e che mi vadano in giro dentro!
mangio molto volentieri teste con occhi, lingua, orecchie
scherzi o sei serio??


serissimo!
sono testimone!
giuro che la prossima volta me ne faccio dare una... però non tutte sono zuccherine... perciò senza gruccione niente formicole da assaggiare :(

e comunque per le teste s'è dimenticato di aggiungere il cervello... ma forse perché quello era ovvio... tipo il coniglio, il capretto...
 
Ho assaggiato sia quelle sudamericane tostate sia le nostre; alcune hanno un gustosissimo sapore nonchè profumo di miele.
Le teste ovviamente di pecora, maiale, coniglio pollo.. ah! dimenticavo le lumache!
 
La linea o la civiltà esiste perchè noi vogliamo che esista. Dal momento che si smette di credere che dobbiamo sforzarci di essere qualcosa di più che belve allora diventiamo belve veramente.Sarò un ' ingenuo ma è quello che credo io.

non è questione di essere ingenui: è bene capire che se l'uomo ha creato una società è ha una morale (?) non per questo non è più un animale, con tutti gli istinti annessi e connessi di cui volentieri ci dimentichiamo ;)
Secondo tè che cosa è la civiltà? le città? il denaro? un sistema politico funzionante?
Secondo mè la civiltà ci può essere anche in un accampamento di sopravvissuti ad un naunfragio o in un gruppo di persone isolate su un monte dalla neve.E' proprio il dimenticare che queste regole devono esserci comunque vada la situazione che fa finire la società.
stai tranquillo, come ogni cosa, le regole esiste finchè servono. quando non servono più le regole scompaiono automaticamente. percui, in un contesto di un naufragio non mi sorprenderei se certe regole saltassero: del resto le abbiamo creati noi per noi stessi (come hai detto tu) e nel momento in cui non ci sono più utili a farci stare bene, le facciamo saltare.

poi sono pareri, ognuno è libero di pensare che la moralità non abbandoni mai l'uomo! però questo avviene già spesso nella vita civile, figurati in una questione di vita o di morte! poi certo è possibile che ci siano persone che preferiscano la morte a mangiare un umano! io stesso non so cosa farei.. solo volevo farti notare che tutto questo confine netto tra uomo e animale è molto più un'autoconvinzione umana che non una realtà naturale.
 
sia le nostre
prese e ingoiate? o vanno cotte?? scusa la domanda, ma sono curioso..come faccio ad esser sicuro che muiano e non mi girino nello stomaco?
prese, schiacciate e assaggiate, solo per sentire il sapore, non ti vorrai mica sfamare di formiche!
ps: Ovviamente declino ogni responsabilità sugli esperimenti culinari di "chicche e sia" come diceva il grande Totò
 
Non riesco a prevedere il mio comportamento in una situazione così critica, però immagino che nel caso propendessi per il cannibalismo proverei enormi sensi di colpa una volta ritornata alle condizioni di vita normali (sempre che si possa ).
 
Quoto Carroll.
Per quanto mi riguarda penso che solo trovandomici potrei sapere come mi comporterei.
Anche perché, considerando che al momento non mangerei non solo quello che cita Gruccione ma neppure i cannoli siciliani, che vi direi.
 
La gelatina del Maiale, prodotta con le cartilagini del suddetto, e' buonissima sopratutto se aromatizzata con l'aceto e foglie di alloro. Per le testine le migliori sono quelle di capretto ed agnello.Il coniglio ed il pollo hanno teste piccole e poco saporite. Altrimenti le testine di uccellino ma quelle non si possono mangiare piu'. Da piccolo ho mangiato il riccio, buono anche quello e le cavie ( porcellini d'india), ottime stufate.Anche il Piccione ( colombo),molti anni fa',ricordo, non era cattivo. Dalle mie parti, si diceva, che lo si dava da mangiare alle donne incinte, non ricordo per quale ragione.Sul sanguinaccio ( la nutella dei poveri) sorvoliamo, ormai la conoscono tutti grazie anche a qualche film recente, fatta con il sangue di maiale e con l'aggiunta di noci,scorze di arancia candite,uvetta e pinoli, non fa' per niente ricordare con cosa e' fatta.Mi manca qualche volatile inusuale (cornacchia,gabbiano) ma c'e'tempo.Direi che se mi perdo nel bosco, gia' avendo per le mani un riccio, sono a posto.
 
Sarò banale, ma temo che certe nostre possibilità si potrebbero constatare solo nella situazione reale...:(

Sono d'accordo. Se uno non si trova in quelle condizioni non può dare risposte vere ma solo ipotesi...
In casi simili ciò che conta è sopravvivere, per cui si può anche arrivare a mangiare cadaveri (tra l'altro sono fatti accaduti realmente e come tali possono ripetersi). Ovviamente l'uomo non va a mangiare cadaveri se dispone dell'altro, no?
 
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