Il gps è un valido supporto solo in caso di intensa nebbia su superfici nevose. Almeno quando a me è successo di usarlo *veramente*. Tutte le altre volte è stato tirato fuori per giustificare un acquisto. Non ce l'ho io ma un socio con cui vado (andavo) seriamente qualche tempo fa sull'arco Alpino. In sostanza, ora che non vado più con lui ne faccio a meno. Ho scalato ormai sia su diverse conformazioni (classico, misto, goulottes, creste, pendii, nord,...) sia in diverse condizioni (nebbia, neve, sole, vento,...) e sono sempre riuscito a tornare.
Certo è che avevo sempre la bussola, cartina e altimetro(questi nemmeno col gps li lasciavo) e, specie con l'altimetro, si capiva dove si stava. Parlo dell'altimetro perchè spesso aprendo una cartina cin nebbia fitta si sa dove si è, ovvero sul sentiero/traccia, ma non si sa in che posizione esatta e per questo se c'è nebbia la bussola può poco, al massimo serve una volta ritrovata la posizione capire la nuova traiettoria. Infine, ricordiamoci che una buona dose di fiuto ci vuole sempre.
In sostanza credo che si possa far a meno del gps sulle Alpi dove i pendii e le distese al più saranno di qualche km quadrato...
occhio però, perchè se state male il soccorso è gratutito se avete valutato male le forze e ci avete messo troppo, siete finiti in una tempesta che era stata prevista dal meteo, o vi è capitata qualche rogna che si sarebbe potuta evitare con un po' più di pianificazione rischiate di trovarvi a pagare conti molto salati per essere stati soccorsi (qualche settimana fa degli alpinisti in valle d' aosta hanno dovuto pagare più di 10 000€ perchè, avendo calcolato male le loro capacità si sono trovati sfiniti e a tarda ora ancora in cima e hanno chiamato l' elicottero
Questo è vero in parte e in parte è falsità. Il problema è che la colpevolezza nel non aver pianificato o aver azzardato un' escursione è esposta a interpretazioni differenti a seconda del racconto e dell'individuo che valuta la cosa. E la stessa ambiguità si riporta, come naturale, sulla norma. Che per ora la reputo solo ufficiosa e nessuno sa nulla in preciso. Ad esempio, se parto per un trek di 5-6 giorni, e viene tempesta al 4°, era prevedibile? Ad esempio, se parto e spacco una gamba, chi non esclude che sia perchè ho saltato in cengia per goliardia?Ad esempio, se cado in un dirupo, chi è in grado di escludere che io non mi sia sporto per raccogliere stelle alpine?Ad esempio, se ritardo su una via, incontro il buio, chi può contestare che abbia avuto un attacco di pancia piuttosto che il più colposo atto di pianificazione sopra le proprie forze?
Forse l'unica evenienza che lascia pochi alibi è lo scarso equipaggiamento.
Ma sono il primo io ad andare in sandali teva o scarpette negli avvicinamenti ai rifugi o simili, magari su pietraie. Sfido a tenersi su i nepal evo magari in 6-7 ore di avvicinamento tranquillo quando si sa che il giorno dopo già li si terranno su 15 ore...
Questa voce per quanto mi riguarda,
per ora, è nata per disincentivare i numerosi incidenti di questi ultimi anni, di certo causa di inadeguatezze nel hardware.