fornellino come stufa... stupefacente!!!

ciao ragazzi, premetto che non so se questo sia il posto giusto dove scrivere questo post ma devo dirlo a qualcuno :) probabilmente voi lo saprete già tutti e io sono l' ultimo arrivato ma in questi ultimi giorni facendo la via del sale varzi-sori nella mia tenda si incominciava a soffrire il freddo alche il mio amico mi ha consigliato di accendere il fornellino per dare una botta di calore... incredulo l' ho acceso e come non lo so ma tempo 1 minuto la tenda era bella calda!!! ragazzi che dire... davvero spettacolare :))))))
 
Sempre dormito con lumino da morto dentro (tanto per stare in tema), stupendo.
Riscalda quel tanto che basta per stare bene.
Col fornello ci starei attento si
 
si bhe effettivamente c'è da considerare anche questo, fortunatamente siamo tutti e due ancora vivi :biggrin: in ogni caso ,pur non essendo il top per via del monossido, 30 secondi di fornello sono molto efficaci per togliere condensa e freddo:)
 
Io l'ho usato anni fa in Madagascar. Ero nelle montagne d'ambra (decisamente umide) ed avevo la stessa necessitá.
Ho appoggiato il fornello sul piattino metallico appoggiato sulla gavetta, questo per evitare che il fondo del fornello facesse sciogliere il catino.
In piú mi sono messo seduto sul lato della tenda che dava verso la zip d'apertura per poter "scappare" in caso di propagazione di fiamma.
Ho aspettato quel minimo che la tenda si scaldasse e poi quel poco di alcool si era giá consumato.
Per inciso, non era alcool ma era "rom" ovvero, un rum locale . . . l'alcool non si trovava laggiú.
Riguardo il monossido di carbonio, in una tenda in tessuto non credo proprio che sia un problema salvo lasciare acceso il fornello tutta la notte ammesso che con un fornello ad alcool ció sia possibile.
 
Mi sembra un rischio notevole e solo chi ha deciso di "provare" può effettivamente dire se il gioco è valsa la candela però ritengo che sia una pratica DECISAMENTE da sconsigliare poichè si rischia molto facilmente di trovare la cura miracolosa peccato che il paziente muore.

Il freddo e l'umidità (condensa), in tenda, sono decisamente fastidiosi in particolar modo la seconda (per me) però, se è possibile farlo "prima" ovviamente, con una borraccia metallica riempita di acqua bollente (l'ideale sarebbe il thè così al mattino è già pronto .... se piace il thè ;)) infilata in un calzino di lana spesso può aiutare a fornire quel tepore, in particolar modo all'interno del saccoapelo, che, a mio avviso, aiuta molto in quei casi. Certo non è che si possa fare al momento, bisogna prepararla quando si cucina sempre se si può cucinare con una fiamma ..... diversamente ..... grappa :biggrin: ..... anche se l'uso di alcoolici in escursione è sempre sconsigliabile per i noti motivi (però, sinceramente, preferirei morire "sbronzo" che "arrosto").

Ciao :), Gianluca
 
n.a.g.p. (ne abbiamo già parlato) hahahah...
mi pare si fosse arrivati alla conclusione che, o tenevi la stufa accesa tutta la notte con tutte le problematiche del caso o avresti ottenuto un'effimera sensazione vanificata appena la "stufetta" si fosse spenta.
poi la discussione in seguito derivò sul thread sulle stufe a legna per i grandi freddi e le grandi tende.
qui a seguire qualche elucubrazione sul tema
UNO
DUE
TRE
 
Ciao ovviamente è una tecnica pericolosa e va attuata con tutte le cautele del caso.Così come cucinare all'interno in caso di maltempo.
Vanno fatte,secondo me,anche molte considerazioni sul come e quando per esempio.
Scaldare la tenda per un minuto(un minuto eh) con il fornello si può fare benissimo,io l'ho fatto tante volte,alla sera prima di infilarsi nel sacco o al mattino prima di uscire dal sacco.
Lasciarlo acceso incustodito mentre si dorme è proprio da evitare,così come ogni altra fiamma libera,in special modo se si è all'interno di una tenda geodetica con falde a terra e,visto che fa freddo,prese d'aria superiori chiuse...ecco qui si che si incorrerebbe nel rischio di intossicazione da monossido di carbonio,diversamente le tende senza falde e con ventilazioni superiori che non possono essere chiuse assicurano un ricambio d'aria più che adeguato.
Altre considerazioni sulla sicurezza da fare sono sicuramente quelle sul rischio incendi visto che i materiali sintetici che ci circondano all'interno di una tenda,per quanto trattati "fire retardant" prendono comunque fuoco.
Va ricordato che i fornelli a gas,tranne alcuni,sono tutti a pressione diretta(senza regolatore)e quindi in fase di accensione,se la bombola è stata agitata,possono fare delle belle fiammate,così come se si rovesciassero durante il funzionamento.
Insomma...si può fare...ma se siete deboli di cuore e magari un po' maldestri...lasciate perdere!
 
Spyrozzo,

ha ragione, infatti ne abbiamo già parlato.

Qulasiasi forma di fiamma libera dentro una tenda è un pericolo enorme, prima di tutto per possibili incendi e non ultimo, come si è detto, per il pericolo del monossido di carbonio.

Io ho risolto il problema del "riscaldamento" della tenda, più per l' eleminiazione di una condensa eccessiva durante l' inverno, che non proprio per il calore, con un porta candela in petre ollare, per intenderci uno di questi :

Oggetti per la cucina in pietra ollare

in particolare il primo modello della fila in alto ed il primo modello della fila in basso ( partendo da sinistra ), che nonostante le foto hanno dimensioni molto contenute ( circa 8 cm di base per 12 cm di altezza ) e peso contenuto sui 100 grammi.

Alla sera quando preparo la cena, vi accendo un lumino dentro, in un paio d' ore finisce di bruciare, e dopo la pietra ollare mi fornisce calore per 6 - 7 ore dentro la tenda senza dover tenere fiamme accese.
 
In numerosi video di Simone Moro,ho visto che per riscaldare la tenda e per non far congelare le dita dei piedi,facevano bollire dell'acqua e il vapore scaldava tutto,ma non credo cambi molto,il monossido si forma comunque!
 
ragazzi tendo a precisare che il fornellino è stato acceso per massimo 40secondi in una zona lontana da sacchi a pelo e con fiamma al minimo... e comunque avevo sempre la mano sulla rotella del gas. comunque tralasciando l' importante problema del monossido se si presta la giusta attenzione e non si tiene il fornello vicino alle pareti della tenda i rischi pur essendo considerevoli si riducono notevolmente :)
 
il CO si forma per una combustione incompleta, con un fornello a gas o ad alcool il problema non esiste, la mia cucina non è molto più grande di una tenda e i fornelli stanno accesi per ore ma problemi di CO non ce ne sono, poi prima di intossicarsi in una tenda ce ne vuole, non riusciresti a morire neppure se tentassi il suicidio, esiste il pericolo incendio ma per questo basta il buon senso, non credo che abbia acceso il fornello a 10 cm dal telo
 
esiste il pericolo incendio ma per questo basta il buon senso, non credo che abbia acceso il fornello a 10 cm dal telo

Conoscendo la facilità con cui la plastica prende fuoco io non ci dormirei tranquillo (se poi si parla di un minuto da svegli con tutte le precauzioni del caso dovrei valutare), basta dare un colpo rigirandosi nel sonno e fare rovesciare sul pavimento (che penso sia altrettanto infiammabile) e non penso ci sia il tempo di accorgersi dell'incidente.

Poi magari i materiali non sono così infiammabili come mi appaiono (ma non penso siano studiati per essere ignifughi), c'era una discussione su un fornello appeso al centro della tenda, già mi sembra più sicuro, se la trovo la condivido.
 
Analizzando da un punto di vista chimico la situazione, la combustione del butano, dell'isobutano e del propano non portano alla formazione del monossido di carbonio in condizioni di buona areazione, ossia di buona disponibilità di ossigeno. Soltanto quando l'ossigeno è in difetto (ossia non disponibile in modo sufficiente allo sviluppo della reazione, cioè alla giusta e conseguente produzione dei prodotti, anidride carbonica e acqua) si possono produrre dei sottoprodotti quali il monossido di carbonio.

Per analizzare queste formule è corretto riportare un prerequisito: l'aria presente nell'ambiente è composta da circa il 78% di azoto, il 21% di ossigeno, lo 0,03% di anidride carbonica e l'1% di altri gas, come elio, argon, ecc. Ovviamente queste molecole entrano nelle dinamiche della combustione e quindi la reazione di combustione non sarà mai identica a quelle riportate, ossia non si brucerà mai il combustibile secondo le reazioni citate (poiché trattano la combustione dei gas in un ambiente saturo di ossigeno). Quindi entrano in gioco anche le molecole sopracitate.

Nella successiva immagine riporterò, soltanto a titolo indicativo, le reazioni chimiche di combustione dei gas citati precedentemente.

Premessa: il butano e l'isobutano hanno la medesima "formula molecolare" (in sostanza sono la stessa cosa) mentre hanno diversa "formula di struttura" (in sostanza si dispongono in geometria diversa nello spazio). Le reazioni chimiche non sono bilanciate, poiché così è più facile la comprensione. Come potete vedere alla destra dell’uguale (anche se il simbolo non è chimicamente corretto) sono presenti i prodotti della combustione mentre alla sinistra potete vedere il combustibile (gas) e il comburente (ossigeno) che prendono parte e danno vita alla combustione.

In conclusione la produzione di monossido di carbonio si ha quando si è in difetto di ossigeno, quindi in condizioni non ideali di combustione, definibile incompleta. Per fare un esempio: quando la fiamma non è bella vivace e chiara oppure quando si sprigionano fumi scuri.
 

Allegati

  • Reazioni di combustione gas.JPG
    Reazioni di combustione gas.JPG
    8,9 KB · Visite: 1.352
io uso un sistema molto più empirico, fiamma azzurra tutto ok, fiamma gialla pericolo, la fiamma gialla è sempre indice di qualcosa che non funziona alla perfezione, anche la resa del gas decade e ne dobbiamo usare molto di più quindi come, il classico cane che si morde la coda, più diamo gas peggio vanno le cose
 
Alto Basso