- Parchi delle Marche
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- Parco Nazionale dei Monti Sibillini
Dati
Data: 01/04/15
Regione e provincia: Marche, AP
Località di partenza: Foce di Montemonaco
Località di arrivo: Foce di Montemonaco
Tempo di percorrenza: io ci ho messo 8 ore tra andare e tornare ma non faccio testo
Chilometri: circa 8
Grado di difficoltà: EE ?? EEA??
Descrizione delle difficoltà: quando non c'è pericolo di valanghe, bisogna fare attenzione a possibili crepacci formati dall'acqua che scorre nel fosso
Periodo consigliato: inverno, ma devono esserci condizioni di neve perfette (ovviamente obbligo di piccozza e ramponi)
Segnaletica: nessuna
Dislivello in salita: 750 circa
Dislivello in discesa: 750 circa
Quota massima: 1800 circa
camera
Descrizione:
Sono tornato per la terza volta dall'inizio dell'anno al fosso della tagliola sperando di poter finalmente raggiungere la cresta cosicché, quando ci fossi tornato con Alexmoscow73, avrei potuto dare più garanzie di riuscita..
Parto da Foce alle 6:30 e in un'ora e mezza, in quasi scioltezza, arrivo all'attacco dello scivolo del topo (vedi l'escursione "Madonna di ghiaccio") e ho subito una brutta sorpresa: copioso e vivace un torrente sbuca dal manto nevoso per due o tre metri e poi si rituffa sotto la neve.
Il passaggio m'impegna abbastanza ma mi diverte, il problema è che adesso so che, sotto i miei piedi, a non so quanti metri (di sicuro almeno un metro e mezzo), scorre un fiume ... in più c'è il fattore neve da considerare: direi che è stata coerentemente sempre "granitica" ma a volte come il granito, a volte come la ... granita . Procedo tenendomi sui bordi del fosso e facendo molta attenzione perdendo però così molto tempo prezioso.
Intanto arrivo alla madonna di ghiaccio dove devo per forza attraversare il fosso perché la via prosegue
dall'altra parte
Da qui la via è più semplice e sicura, ma non mi fido a tornare sul fosso e così decido di compiere un lungo traverso fino a raggiungere il vero fosso della Tagliola e provare a raggiungere la cresta per quella via. In questo tratto sono stato impegnato soprattutto dalle forti raffiche di vento improvvise che mi sbilanciavano.
Dopo quella che mi è parsa un'eternità (crepacci o no, io mi sento comunque più sicuro in mezzo ad un canale), finalmente raggiungo l'ultimo tratto del Fosso della Tagliola e comincio a risalirlo finché non vengo fermato, a un centinaio di metri dalla cresta, dalla fine del canale: un muro di neve non troppo impegnativo (penso) e nemmeno troppo lungo e che tra l'altro avrei potuto evitare passando a sinistra, ma da solo non me la sento, tra l'altro in cresta avrei trovato il forte vento che, secondo il meteo, doveva essere moderato.
Scelgo di ridiscendere il Fosso fino alla base ed effettivamente lo trovo affascinante con continui scivoli intervallati da tratti più poggiati ... scoprirò presto che anche qui passa sotto la neve un ruscello e non mancano, i crepacci ... è ancora presto e ne approfitto per fare una bella documentazione fotografica del canale mentre scendo, tra l'altro noto pure un altro canale
Data: 01/04/15
Regione e provincia: Marche, AP
Località di partenza: Foce di Montemonaco
Località di arrivo: Foce di Montemonaco
Tempo di percorrenza: io ci ho messo 8 ore tra andare e tornare ma non faccio testo
Chilometri: circa 8
Grado di difficoltà: EE ?? EEA??
Descrizione delle difficoltà: quando non c'è pericolo di valanghe, bisogna fare attenzione a possibili crepacci formati dall'acqua che scorre nel fosso
Periodo consigliato: inverno, ma devono esserci condizioni di neve perfette (ovviamente obbligo di piccozza e ramponi)
Segnaletica: nessuna
Dislivello in salita: 750 circa
Dislivello in discesa: 750 circa
Quota massima: 1800 circa
camera
Descrizione:
Sono tornato per la terza volta dall'inizio dell'anno al fosso della tagliola sperando di poter finalmente raggiungere la cresta cosicché, quando ci fossi tornato con Alexmoscow73, avrei potuto dare più garanzie di riuscita..
Parto da Foce alle 6:30 e in un'ora e mezza, in quasi scioltezza, arrivo all'attacco dello scivolo del topo (vedi l'escursione "Madonna di ghiaccio") e ho subito una brutta sorpresa: copioso e vivace un torrente sbuca dal manto nevoso per due o tre metri e poi si rituffa sotto la neve.
Il passaggio m'impegna abbastanza ma mi diverte, il problema è che adesso so che, sotto i miei piedi, a non so quanti metri (di sicuro almeno un metro e mezzo), scorre un fiume ... in più c'è il fattore neve da considerare: direi che è stata coerentemente sempre "granitica" ma a volte come il granito, a volte come la ... granita . Procedo tenendomi sui bordi del fosso e facendo molta attenzione perdendo però così molto tempo prezioso.
Intanto arrivo alla madonna di ghiaccio dove devo per forza attraversare il fosso perché la via prosegue
dall'altra parte
Da qui la via è più semplice e sicura, ma non mi fido a tornare sul fosso e così decido di compiere un lungo traverso fino a raggiungere il vero fosso della Tagliola e provare a raggiungere la cresta per quella via. In questo tratto sono stato impegnato soprattutto dalle forti raffiche di vento improvvise che mi sbilanciavano.
Dopo quella che mi è parsa un'eternità (crepacci o no, io mi sento comunque più sicuro in mezzo ad un canale), finalmente raggiungo l'ultimo tratto del Fosso della Tagliola e comincio a risalirlo finché non vengo fermato, a un centinaio di metri dalla cresta, dalla fine del canale: un muro di neve non troppo impegnativo (penso) e nemmeno troppo lungo e che tra l'altro avrei potuto evitare passando a sinistra, ma da solo non me la sento, tra l'altro in cresta avrei trovato il forte vento che, secondo il meteo, doveva essere moderato.
Scelgo di ridiscendere il Fosso fino alla base ed effettivamente lo trovo affascinante con continui scivoli intervallati da tratti più poggiati ... scoprirò presto che anche qui passa sotto la neve un ruscello e non mancano, i crepacci ... è ancora presto e ne approfitto per fare una bella documentazione fotografica del canale mentre scendo, tra l'altro noto pure un altro canale
Allegati
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