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A parte gli schermi il cazzeggio "time" é un ottimo produttore di ottime occasioni, ahahah
Amaca, aria aperta e via,... il piedino é lì appositamente Il tutto in una radura che adoro,... qualche Betulla, qualche Pino, Ontani, ecc...
DAI CONDIVIDETE.... CHÌ HA APERTO LA DISCUSSIONE HA AVUTO, SECONDO ME, UN'OTTIMA IDEA
Immagine "da catalogo"...potrebbe essere la pubblicità degli occhiali o dell'amaca. Non guasterebbe una postproduzione aggressiva come va di moda in questo periodo.... con i neri smorzati ed una color correction pesantissima....ma forse è una mia fissa dato che ultimamente mi sto facendo incuriosire da fotografi come Forrest Mankins ed Alex Sthrol
Immagine "da catalogo"...potrebbe essere la pubblicità degli occhiali o dell'amaca. Non guasterebbe una postproduzione aggressiva come va di moda in questo periodo.... con i neri smorzati ed una color correction pesantissima....ma forse è una mia fissa dato che ultimamente mi sto facendo incuriosire da fotografi come Forrest Mankins ed Alex Sthrol
Io purtroppo non amo particolarmente la "Post Produzione", prediligo la naturalezza... compresi i "difetti, imperfezioni" Ma sicuramente per gli amanti ci sono certi risultati di post produzione molto "attrattivi"
Figurati che possiedo un programmi semplicissimo di oltre 10 anni fà... giusto per "giocherellare" di tanto in tanto. Ma solitamente é solo questione di "tagli", "contorni evidenziati", roba così,...
Io invece non ce la faccio a cancellare i miei raw, anche se fanno schifo e so già che non li elaborerò mai e infatti ho tre TeraByte di raw. Questa l'ho fatta dal balcone di casa mia il primo Aprile scorso....400 mm. su apsc. Montagne a 2 km scarsi di distanza in linea d'aria...
Tendo a essere un po' maniacale con i miei scatti e questo lavoro di pulizia lo faccio al ritorno da ogni uscita. Devo dire che al tempo delle diapositive era più facile e anche se non tornerei indietro, mi sembra di non avere più avuto le soddisfazioni che mi garantiva l'emulsione invertibile.
Ora ogni file fotografico è nella sua cartella, identificata da un numero progressivo, con un nome univoco e una data: ad esempio 201_Majella_080812; all'interno di questa gli scatti sono numerati progressivamente con un numero d'ordine crescente su base 000, associandogli anche un nome breve di descrizione, così da essere chiaramente e cronologicamente ordinati e ricercabili anche con la funzione Trova del computer. Il tutto è poi conservato su due computer e tre hard disk.
Attualmente ho circa 20.000 digitali e 10.000 diapositive. Per 1.000 di queste ho fatto la scansione digitale professionale. Un centinaio le ho brutalmente fotografate io con cavalletto, schermo e proiettore.
Ecco due scansioni a 4000 dpi (Alaska e New York 1994)
E due foto allo schermo (Gran Sasso e Monti Ernici 1998)
@Montinvisibili ottimo lavoro! Ho alcuni amici che hanno passato le loro giornate a digitalizzare negativi e pellicole... un lavorone!
Io faccio fotografie da pochi anni... l'analogico è un ricordo lontano lontano, ho bruciato solo qualche decina di macchinette kodak usa e getta alle gite scolastiche durante i primi anni di scuole superiori, poi è arrivato prepotentemente il digitale ma il ricordo più bello che ho della pellicola è alle scuole medie dove ho passato un po' di tempo in camera oscura... un lavoro che ha del magico!
Tendo a essere un po' maniacale con i miei scatti e questo lavoro di pulizia lo faccio al ritorno da ogni uscita. Devo dire che al tempo delle diapositive era più facile e anche se non tornerei indietro, mi sembra di non avere più avuto le soddisfazioni che mi garantiva l'emulsione invertibile.
Ora ogni file fotografico è nella sua cartella, identificata da un numero progressivo, con un nome univoco e una data: ad esempio 201_Majella_080812; all'interno di questa gli scatti sono numerati progressivamente con un numero d'ordine crescente su base 000, associandogli anche un nome breve di descrizione, così da essere chiaramente e cronologicamente ordinati e ricercabili anche con la funzione Trova del computer. Il tutto è poi conservato su due computer e tre hard disk.
Attualmente ho circa 20.000 digitali e 10.000 diapositive. Per 1.000 di queste ho fatto la scansione digitale professionale. Un centinaio le ho brutalmente fotografate io con cavalletto, schermo e proiettore.
Un lavoro maniacale e certosino.
Certo quando mi dai a spanne il numero di dia, e di negativi digitali, sono numeri piccoli in rapporto al numero di anni.
Non fraintendermi, intendo dire che 20k foto digitali sono poche, perché il digitale di qualità dal costo umano c'è dal 2003 (Canon EOS 300D) quindi a oggi si parla di quasi 17 anni. Poi certo magari uno non ha cambiato immediatamente sistema, ricordo come ai primordi del digitale consumer, si paragonassero scansioni di negativi a nativi digitali per mostrare quanto questi ultimi fossero inferiori in termini di definizione, e risolvenza.
Poi aggiungo anche se pleonastico, che scattare in analogico aveva anche un costo differente, soprattutto in dia.
Quindi dimmi se sbaglio a considerarti tea coloro che cestinano senza pietà.
...e pensa che in alcuni settori é normalità e "imposizione" che da decine di migliaia di scatti, tra i quali tantissimi particolari, tecnicamente riusciti in maniera ottimale... ne vengono scelti un paio Gli altri... scarti,...
Peccato, perché si potrebbero creare "album" magnifici con gli "scarti", album che racconterebbero delle storie differenti, delle stesse situazioni.
Ricordo i servizi dedicati alle auto con buste dell'immondizia piene di rullini e l'assistente che caricava la macchina, mentre il fotografo, fuori dal finestrino, scattava in raffica alla macchina in corsa. Bruciando 36 pose in un attimo.
Per altro nei primi anni 90 conobbi uno degli ultimi ritoccatori, vecchio stile, armati di limetta e pennelli, rischiavano la foto, e ridipingevano, correggendo, eliminando etc.
Un lavoro ancora artigianale.
Non mi vergogno ad ammettere che appena ne ho avuta l'occasione, sono passato al digitale.
Il risparmio economico che ne derivava per me era ed é importante,... Poi onestamente per me la "fotografia é fotografia", tutto il resto é solo questione di preferenze, piaceri personali,....
Bè comprensibile, anche perché alla fine uno le ottiche già le aveva, diaciamo che il costo era a quel punto per un pc/mac decente e un software per imparare a elaborare.
Tra la prima volta che ho visto in uso ps e la prima volta che mi sono cimentato nell'usarlo son passati 12 anni!
Il passaggio da un software generico per ritoccare immagini raster a un software per il ritocco fotografico.
Si potrebbe aprire un'altra discussione per i software che usiamo (gestione archivio, sviluppo e fotoritocco).... così, giusto per passare un po' il tempo dato che ho davanti ancora 15 giorni chiuso in casa.
...a scuola era un continuo parlare di programmi di elaborazione foto, cercavano proprio di inculcare la cosa... come fosse un obbligo, una necessità,... e mi era venuto "naturale" comprarne alcuni,... che ho rivenduto subito AHAHAH Proprio perché non mi ci sono mai trovato nell'elaborare le foto, a guardarle dopo, sapendo com'erano realmente mi sentivo a disagio... Anche l'archiviazione la vivo molto "semplicemente", cartella dell'evento e via
Un pò come il RAW, cercano di convincere le persone che sia necessario per avere immagini di qualità, che siano a priori sempre e comunque foto qualitativamente superiori, ecc... quando di fatto non é così, ciô che cambia sono gli approcci... per esempio... c'é chì valuta un'immagine ingrandendo all'inverosimile per valutarne le caratteristiche, chì controlla i bordi, ecc... Io personalmente guardo l'insieme, guardo un'immagine per quello che deve mostrare
Ed é il "brutto" di questo settore... se uno fotografo in JPEG é ritenuto XX, se non usa PS é XX, se invece sei KK allora si é YY C'é veramente tantissima scontrosità negli approcci "differenti" da quelli che sono divenuti degli standard, degli stereotipi,... Come pure nel comportamento, negli atteggiamenti... si dà per scontato che un fotografo debba essere in determinate maniere... e se non rispetti tutti quei parametri cercano di screditare, ecc...
NB. stò solo partecipando alla discussione sull'onda degli argomenti... non é una critica o qualcosa nei confronti di quello scritto da altri o che fanno gli altri Ci mancherebbe,....
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Questa non ricordavo nemmeno di averla.... gli amici Yak
Ma figurati, io quando sono passato al digitale ci ho messo 3 anni per perdere quell'impostazione da analogico in cui il rullino paghi sviluppo e stampa, e quindi se hai 36 pose be falle valere, e se sono dia bè fai poco lo splendido perché la latitudine di posa è stretta.
Facevo uscite fotografiche di una giornata, con la digitale e tornavo a casa con 20 scatti. Figlio di un altro tempo.
Gestione archivio:
cartella --> zip in modalita store, giusto per avere un solo file.
niente software per il dam.
per il ritocco al 99% photoshop
filtri, la suite nik.
rumore una vecchia versione di noise ninja, la d80 tirava fuori rumore visibile e chiazze di colore nelle zone scure già a 800 iso
e sharpen perché la d80 era mooolto morbida.
Questione di approcci... Considerando che nè l'analogico nè il digitale sono mai riusciti a creare una tecnologia in grado di arrivare a latitudini di esposizione simili all'occhio umano (per fortuna) c'è chi preferisce avere un file RAW da sviluppare (come la pellicola) e chi impostare la macchina per avere il JPEG (come le polaroid).
Impostare la macchina per sfornare i JPEG è molto più impegnativo e bisogna andare a colpo sicuro... altrimenti poi non si può neanche più cambiare il bilanciamento del bianco.
@ABqualcosa abbiamo risposto contemporaneamente dicendo più o meno le stesse cose... sono stato in camera oscura per gioco, alle scuole medie quando lo facevo come laboratorio.... oggi trovi sedicenti esperti di fotografia che ti dicono che il JPEG è la foto vera (non sapendo come funziona un sensore e che la postproduzione la fa in automatico la macchina applicando dei profili colori standard... ) e che si rifanno all'analogico quando le immagini erano più autentiche (Autentiche ma tra una pellicola e l'altra c'erano rendimenti diversi di contrasto, colore, che veniva poi modificata sia in fase di sviluppo che di stampa.... )
Un lavoro maniacale e certosino.
Certo quando mi dai a spanne il numero di dia, e di negativi digitali, sono numeri piccoli in rapporto al numero di anni.
Non fraintendermi, intendo dire che 20k foto digitali sono poche, perché il digitale di qualità dal costo umano c'è dal 2003 (Canon EOS 300D) quindi a oggi si parla di quasi 17 anni. Poi certo magari uno non ha cambiato immediatamente sistema, ricordo come ai primordi del digitale consumer, si paragonassero scansioni di negativi a nativi digitali per mostrare quanto questi ultimi fossero inferiori in termini di definizione, e risolvenza.
Poi aggiungo anche se pleonastico, che scattare in analogico aveva anche un costo differente, soprattutto in dia.
Quindi dimmi se sbaglio a considerarti tea coloro che cestinano senza pietà.
È vero, sono un selezionatore spietato. Ed è anche vero che non sono un fotografo professionista, anche se mi capita di utilizzare la fotografia nel mio lavoro e ho altri 42.000 file in ufficio.
E a proposito del primo digitale, ho ritrovato una copia dell'Almanacco fotografare del 2001. Ecco le due pagine dedicate al digitale professionale. C'era roba da 2, 3, addirittura 6 megapixel, ma in effetti queste erano un po' costosette: quasi 40.000.000 di lire!
personalmente, non ritocco le foto praticamente mai. solo in casi rarissimi e comunque tenendo gli originali (tengo anche foto con dita in mezzo, sfocate, smosse ecc). al massimo ridimensiono prima di pubblicare su internet.
unico software che uso: irfanview (se sono cavolate e devo cancellare qualcosa e spedire agli amici a volte paint, tutto qua )
Bè comprensibile, anche perché alla fine uno le ottiche già le aveva, diaciamo che il costo era a quel punto per un pc/mac decente e un software per imparare a elaborare.
Tra la prima volta che ho visto in uso ps e la prima volta che mi sono cimentato nell'usarlo son passati 12 anni!
Il passaggio da un software generico per ritoccare immagini raster a un software per il ritocco fotografico. Vedi l'allegato 206064
oggi trovi sedicenti esperti di fotografia che ti dicono che il JPEG è la foto vera (non sapendo come funziona un sensore e che la postproduzione la fa in automatico la macchina applicando dei profili colori standard... ) e che si rifanno all'analogico quando le immagini erano più autentiche (Autentiche ma tra una pellicola e l'altra c'erano rendimenti diversi di contrasto, colore, che veniva poi modificata sia in fase di sviluppo che di stampa.... )
Vero... però la "post produzione" che viene applicata dall'apparecchio o lavorando in camera oscura, secondo me non é minimamente paragonabile a quella che viene fatta al giorno d'oggi sui "computer". Nonostante la tecnologica non riesca a replicare ciò che vediamo, in maniera automatica, é possibile regolare e impostare l'apparecchio, per arrivarci molto vicini.
Personalmente non sento il bisogno di eliminare ciò che vedo, che sia foschia, ombra, ecc...
Ho fatto 3 anni di scuola + l'anno di specializzazione ed é stato, per fortuna, l'unico periodo in cui si era obbligati a stare con altri fotografi, vedere, valutare, ecc... i loro scatti. È lì che ho iniziato a detestare la "post", perché mostravano delle immagini che apparentemente erano straordinarie... ma solo perché erano state "modificare" all'inverosimile e la cosa brutta é che non era "dichiarato" a priori, anzi finché riuscivano le facevano passare come foto riuscire "così" per come avevano gestito loro la fotografia sul campo. Smascherati, han dovuto mostrare le foto originali e non erano poi così tanto "WOW",...
NB: apprezzo molte foto "elaborate" quando é lo stile di un fotografo, una persona lo dice chiaramente e ne parla con soddisfazione sia riguardante le sue abilità come fotografo, ma anche e tante volte, soprattutto per le sue capacità al PC. Ognuno ha le sue preferenze e passioni, nel settore c'é molta collaborazione tra fotografi e addetti alla post
Nell'ambiente professionale é una rottura, soprattutto quando hai a che fare con modelle e modelli, perché la maggior parte dei fotografi cerca di mostrare la perfezione... anche se é falsa, e loro si abituano a quello, pretendendo che ci sia la "post" produzione... pretendendo che le immagini vengano elaborate per apparire sia l'ambiente, che loro, perfetti. Questo come un ragionamento a priori. Senza difetti sulla pelle, senza rotolini ci "ciccia", ecc... Ho più d'una volta, nonostate nelle liberatorie spiego gli approcci, ecc... dovuto discutere e addirittura eliminare un sacco di scatti (oppure li ho lì in archivio, tanto per).... in quanto cerco l'umiltà e l'onestà e caratterialmente, dopo certi scontri, non potrei mai usare degli scatti o avere a che fare con persone di un certo tipo. Non sono uno che si sottomette per fare soldi, carriera, ecc... ognuno dovrebbe avere il proprio stile,....
Capisco benissimo cosa intendi. Il bello vs la realtà. Io sono favorevole al ritocco, la foto non mostra mai la realtà, c'è sempre una decisione alle spalle anche di natura tecnica, l'inquadratura, l'esposizione, il tipo di lente usata.
Poi rimanendo nell'ambito della foto analogica e precisamente nel bn dove avevi la manipolazione in fase di sviluppo e di stampa.
Credo sia una scelta individuale dove porre il confine tra editing lecito e onesto, che enfatizza o esalta quel che c'è senza aggiungere, a magari un editing più spinto, dove togli e metti.
A me il ritocco non dispiace quando è discreto, puoi anche eliminare dalla foto dettagli che distraggono, basta che si rimanga in un ambito di sobrietà.
In questo senso scattare in jpg limita lo spazio di intervento e funge già da garanzia.
Sul discorso del bilanciamento del bianco credo sia un problema solo in certi ambiti, con luci miste, o con flash senza gelatina.
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Butto lì una domanda:
Quale modalità di scatto usate prevalentemente, e come calcolate l'esposizione.
Grazie