Dati
Data: 26/02/2017
Regione e provincia: Piemonte - TO
Località di partenza: Piemonte - TO
Località di arrivo: Cantalupa
Tempo di percorrenza: 5 h
Chilometri:
Grado di difficoltà: E (oggi F)
Descrizione delle difficoltà: neve, ghiaccio, rocce bagnate
Periodo consigliato: primavera o autunno
Segnaletica: tacche bianco/rosse e ometti
Dislivello in salita: 1.250
Dislivello in discesa: 1.250
Quota massima: 1.451
Accesso stradale: Arrivati a Cantalupa seguire via Scrivanda
Descrizione
Divertente anello, volevo fare un po' di allenamento senza andarmi a cercare grane, e invece me le sono trovate lo stesso.
Arrivati a Cantalupa prende la via Scrivanda (sulla sinistra) e seguirla fino al suo termine, poco prima della fine sulla destra c'è uno slargo dove si può lasciare la macchina.
La mattina è tiepida, si sta bene, lasciata la macchina si arriva al termina della via dove inizia una comoda sterrata. Al primo bivio tirare dritto si costeggia il Torrente Noce, camminando nel bosco in mezzo a comodo sentiero.
In mezzo agli alberi spuntano i Denti.
Si continua a costeggiare il torrente poi i segni diventano più radi e come sempre mi perdo, fine della uscita tranquilla. La meta si intravede, decido di andare dritto per dritto, il fondo è infido foglie secche con terra bagnata scivolosa. Dopo un po' di ravanamento ritrovo il sentiero.
Sono in prossimità del Colle della Bessa e pur non essendo ad altezze stratosferiche appare la neve.
I Denti sono ormai vicini.
Dal Colle della Bessa (1170 m.) mi faccio ingannare da alcune tacche gialle, purtroppo non sono il sentiero ma portano ad una via di arrampicata . Seconda volta che perdo il sentiero. Di nuovo la direzione è chiara, tiro di nuovo dritto per dritto su pietraie e mi ricongiungo al sentiero.
Qua la che compaiono alcuni gradini metallici ad aiutare la progressione , non sempre necessari, per paura che esca il Kima a riprendermi perché li ho usati non ne tocco uno .
Girando intorno al primo dente finisco sul lato nord e qui c'è neve (in alcuni casi ghiaccio) ovunque.
L'ultimo tratto per il dente Orientale è tutto nella neve, io ho le scarpe d'approach , pazienza vado dritto per dritto ancora una volta (c'è un tratto con corda, non ho toccato neanche questa ) e raggiungo la vetta, dove c'è croce, cappellina e strana antenna e un altro escursionista.
Do un occhio agli altri due Denti.
Ridiscendo e do l'assalto al Dente centrale, ma qui la neve e la roccia bagnata mi fanno desistere, arrivo vicino alla vetta, bisognerebbe forse arrampicare un po', ma non vedo la discesa, avessi almeno una corda, mi calavo, lascio perdere.
Vado all'assalto del Dente Occidentale, sempre neve, altri gradini immersi nella neve, questa volta preferisco non rischiare (sento già il kima che dice "squalificato), qualche passo su placca appoggiata innevata e anche questo Dente è nel sacco (1.342 m.).
Mi giro a guardare il primo dente
Si vede il Monviso come sempre.
E il Freidour che mi aspetta.
Ritorno giù, perdo un po' di altitudine, sono sempre nella neve.
La mancanza di allenamento si fa' sentire e vengo colto dai crampi.
Non mi lascio scoraggiare, piccola pausa con un po' di stretching al Colle Aragno Est (1.283 m.) mi accorgo che i sali minerali nel kit sono finiti e ahimé anche l'acqua , d'altronde credevo fosse una gita tranquilla.
Mi ripiglio ma le gambe sono durette, riprendo a salire nella neve e raggiungo il Colle Aragno Ovest (1.368 m.) sullo sfondo la mia meta.
Si alternano tratti su prato a tratti su neve, le gambe non mi vogliono bene, ma ormai ci siamo quasi. Ecco la mia meta.
Gli ultimi metri e mi godo il panorama, anche se la foschia lo penalizza un po'.
Ecco i Tre Denti
Il gruppo dell'Aquila.
E la Val Susa
Eppure questa foto l'ho già vista da qualche parte...
Dopo una piccola pausa, riprendo, gli inconvenienti mi hanno rallentato e non vorrei fare troppo tardi e poi soprattutto ho molta sete.
Proseguo e raggiungo il Colle Sperina (1.302 m.) da cui scendo verso il rifugio Mellano.
Scendo rapidamente e nel giro di 20 minuti raggiungo il Rifugio (1.061 m.) qui finalmente posso bere una bella bevanda isotonica...
che avevate pensato.
Dopo la sosta riprendo il sentiero 052 e vado in direzione Cantalupa. Il sentiero è comodo e dopo una mezz'ora chiudo l'anello e ritorno alla macchina.
Bella gita, resa più interessante dal ravanamento e dalla neve, devo tornare per il dente centrale o per qualche via di arrampicata.
Data: 26/02/2017
Regione e provincia: Piemonte - TO
Località di partenza: Piemonte - TO
Località di arrivo: Cantalupa
Tempo di percorrenza: 5 h
Chilometri:
Grado di difficoltà: E (oggi F)
Descrizione delle difficoltà: neve, ghiaccio, rocce bagnate
Periodo consigliato: primavera o autunno
Segnaletica: tacche bianco/rosse e ometti
Dislivello in salita: 1.250
Dislivello in discesa: 1.250
Quota massima: 1.451
Accesso stradale: Arrivati a Cantalupa seguire via Scrivanda
Descrizione
Divertente anello, volevo fare un po' di allenamento senza andarmi a cercare grane, e invece me le sono trovate lo stesso.
Arrivati a Cantalupa prende la via Scrivanda (sulla sinistra) e seguirla fino al suo termine, poco prima della fine sulla destra c'è uno slargo dove si può lasciare la macchina.
La mattina è tiepida, si sta bene, lasciata la macchina si arriva al termina della via dove inizia una comoda sterrata. Al primo bivio tirare dritto si costeggia il Torrente Noce, camminando nel bosco in mezzo a comodo sentiero.
In mezzo agli alberi spuntano i Denti.
Si continua a costeggiare il torrente poi i segni diventano più radi e come sempre mi perdo, fine della uscita tranquilla. La meta si intravede, decido di andare dritto per dritto, il fondo è infido foglie secche con terra bagnata scivolosa. Dopo un po' di ravanamento ritrovo il sentiero.
Sono in prossimità del Colle della Bessa e pur non essendo ad altezze stratosferiche appare la neve.
I Denti sono ormai vicini.
Dal Colle della Bessa (1170 m.) mi faccio ingannare da alcune tacche gialle, purtroppo non sono il sentiero ma portano ad una via di arrampicata . Seconda volta che perdo il sentiero. Di nuovo la direzione è chiara, tiro di nuovo dritto per dritto su pietraie e mi ricongiungo al sentiero.
Qua la che compaiono alcuni gradini metallici ad aiutare la progressione , non sempre necessari, per paura che esca il Kima a riprendermi perché li ho usati non ne tocco uno .
Girando intorno al primo dente finisco sul lato nord e qui c'è neve (in alcuni casi ghiaccio) ovunque.
L'ultimo tratto per il dente Orientale è tutto nella neve, io ho le scarpe d'approach , pazienza vado dritto per dritto ancora una volta (c'è un tratto con corda, non ho toccato neanche questa ) e raggiungo la vetta, dove c'è croce, cappellina e strana antenna e un altro escursionista.
Do un occhio agli altri due Denti.
Ridiscendo e do l'assalto al Dente centrale, ma qui la neve e la roccia bagnata mi fanno desistere, arrivo vicino alla vetta, bisognerebbe forse arrampicare un po', ma non vedo la discesa, avessi almeno una corda, mi calavo, lascio perdere.
Vado all'assalto del Dente Occidentale, sempre neve, altri gradini immersi nella neve, questa volta preferisco non rischiare (sento già il kima che dice "squalificato), qualche passo su placca appoggiata innevata e anche questo Dente è nel sacco (1.342 m.).
Mi giro a guardare il primo dente
Si vede il Monviso come sempre.
E il Freidour che mi aspetta.
Ritorno giù, perdo un po' di altitudine, sono sempre nella neve.
La mancanza di allenamento si fa' sentire e vengo colto dai crampi.
Non mi lascio scoraggiare, piccola pausa con un po' di stretching al Colle Aragno Est (1.283 m.) mi accorgo che i sali minerali nel kit sono finiti e ahimé anche l'acqua , d'altronde credevo fosse una gita tranquilla.
Mi ripiglio ma le gambe sono durette, riprendo a salire nella neve e raggiungo il Colle Aragno Ovest (1.368 m.) sullo sfondo la mia meta.
Si alternano tratti su prato a tratti su neve, le gambe non mi vogliono bene, ma ormai ci siamo quasi. Ecco la mia meta.
Gli ultimi metri e mi godo il panorama, anche se la foschia lo penalizza un po'.
Ecco i Tre Denti
Il gruppo dell'Aquila.
E la Val Susa
Eppure questa foto l'ho già vista da qualche parte...
Dopo una piccola pausa, riprendo, gli inconvenienti mi hanno rallentato e non vorrei fare troppo tardi e poi soprattutto ho molta sete.
Proseguo e raggiungo il Colle Sperina (1.302 m.) da cui scendo verso il rifugio Mellano.
Scendo rapidamente e nel giro di 20 minuti raggiungo il Rifugio (1.061 m.) qui finalmente posso bere una bella bevanda isotonica...
che avevate pensato.
Dopo la sosta riprendo il sentiero 052 e vado in direzione Cantalupa. Il sentiero è comodo e dopo una mezz'ora chiudo l'anello e ritorno alla macchina.
Bella gita, resa più interessante dal ravanamento e dalla neve, devo tornare per il dente centrale o per qualche via di arrampicata.